Il cambio meteo che risulta nei forecast da qualche tempo è imminente e si configura sulla base di una progressiva riduzione del campo barico e sulla base di un sopravanzare deciso di azioni atlantiche. Le medesime azioni sono ascrivibili ad affondi successivi, pilotati dal disegno di un estenso campo ciclonico oceanico plastico, con intrinseco il moto di assi di saccatura successivi. Il disegno, riferito alla situazione generale prevista intorno ai giorni 27/28, fornisce l’idea di tali assi di saccatura (identificati dalle frecce piccole più scure) che muovono ruotando intorno al grande polo o centro motore presente in atlantico ed a ridosso delle isole britanniche, e che, con tale moto, finiscono per affondare sull’europa sud-occidentale e per coinvolgere, in misura più o meno decisa, il mediterraneo. Occorre affermare che il destino dei relativi affondi è condizionato dalla loro tendenza, più o meno spiccata, a maturare in senso meridiano e che, di conseguenza, non si possono escludere evoluzioni nella direzione della classica frenata associata a rimonta del sub-tropicale. Ma se il secondo affondo della serie, nel disegno ancora in oceano, tende ad avere una dinamica effettivamente più meridiana del precedente e con discesa su gibilterra ed oltre, sembra che, in ogni caso, ogni eventuale sua frenata relativa sia destinata ad essere temporanea. In questo modo, nell’ambito di uno schema globalmente di matrice atlantica, possono essere messe in conto rimonte del sub-tropicale, flussi meridionali e rialzi termici, ma sempre nel contesto di una fase non così stabile, e semmai assai variabile e perturbata a tratti. Anche se del poco amato sub -tropicale afro-mediterraneo degli ultimi anni non c’è mai da fidarsi troppo…
Pierangelo Perelli