La relativa mobilità ovest-est dei giorni scorsi tende ora ad evolvere in una configurazione generale di ristagno con la prospettiva di un affondo oceanico sul continente destinato a vortice. Questa nuova tendenza, che vede rialzi barici capaci di concentrare il jet stream in una corrente occidentale o sud-occidentale alle alte latitudini ma, al tempo stesso, di permettere una infiltrazione da corrente secondaria ed il maturare conseguente di una estesa falla sull’europa centro-occidentale, stabilisce il disegno di una instabilità persistente sulle medesime aree del continente. La posizione della circolazione ciclonica incastonata appare tale da coinvolgere quanto meno il nostro settentrione, non protetto dal sub-tropicale ma, al contrario, esposto alla componente sud-occidentale delle correnti umide ed instabili della medesima circolazione. Lungo detta componente, dato il profilo dei flussi e dei sistemi barici in quota ed al suolo, tendono a confluire masse d’aria di opposta origine con la possibilità di un contesto alquanto insidioso in relazione alla probabilità di fenomeni piovosi di un certo rilievo. In linea generale ed al netto di qualche estensione in latitudine dei fenomeni e delle infiltrazioni, appare, invece, relativamente protetto, il centro-sud, maggiormente esposto all’azione della rimonta del sub-tropicale sul mediterraneo centro-orientale. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale intorno ai giorni 17/18, illustra, con il supporto della simbologia, il quadro della falla stazionaria e del flusso sud-occidentale umido instabile sopra descritto…
Pierangelo Perelli