L’evoluzione prevista tra inizio e metà terza decade conferma quanto visto in precedenza, indicando un processo nel quale l’affondo iberico sfuma scivolando verso nord-est a coinvolgere il nord-italia, marginalmente e con il residuo corrispondente ad una moderata ondulazione negativa. Un tale indirizzo è orientato da un sub-tropicale afro-mediterraneo in rialzo e destinato a fornirci la prima vera ondata di caldo stagionale di tale matrice. L’allarmismo dei freddisti, in tal senso, è ragionevole ma occorre anche dire che lo stesso rialzo potrebbe avere vita breve, in qualche modo indebolito, già nel corso del prossimo fine settimana, da un uguale rialzo, sempre sub-tropicale, ma, questa volta, maggiormente di matrice oceanica o, comunque, più spostato ad occidente e con affermazione verso nord-est sull’europa centrale. C’è da dire che la fisionomia di detta rimonta non è ancora ben decifrabile perché la medesima potrebbe si favorire una certa meridianizzazione con discesa della ondulazione negativa sopra menzionata lungo la penisola o lungo l’adriatico sotto l’aspetto di una ritornante, ma potrebbe avere una estensione anche nel senso dei paralleli e tale da sfavorire ogni eventualità di apprezzabili irruzioni. In ogni caso, sul piano strettamente tecnico ed indipendentemente dallo sviluppo di tali differenti possibilità, rimane il quadro di un certo cambio circolatorio, sfavorevole ad una vera persistenza del sub-tropicale ramo africano e favorevole ad una certa diminuzione, più o meno significativa, dei valori barici in quota in mediterraneo centrale o centro-orientale. E’ naturale che, riguardo al tipo di tempo dei giorni compresi tra il 22 ed il 25, nel range delle possibilità debbano sussistere quella di una certa continuazione della stabilità con modesto successo da parte della infiltrazione indicata ma anche quella di una destabilizzazione da nord a sud, segnatamente e più probabilmente lungo l’adriatico…
Pierangelo Perelli