Riguardo alla possibilità di un episodio o di una fase fredda tra fine prima ed inizio seconda decade c’è ancora molto da scrivere. Appare abbastanza scontato il trend nella direzione di una meridianizzazione con affermazione di un pattern wave2, nonché di una estesa irruzione destinata a buona parte del continente, ma occorre ancora attendere per capire fino a che punto e con quali caratteristiche tale sviluppo avrà effetti in area mediterranea. Il rex blocking assai probabile che si configura e figlio di un significativo affondo artico marittimo, dovrebbe, in ogni caso, determinare il profilo di una saccatura estesa da est ad ovest o da nord-est a sud-ovest, capace di disporsi, ben strutturata, su tutta l’europa centro-orientale, e di prolungarsi anche sulla penisola. Tuttavia rimane ancora molto da capire riguardo alla effettiva distribuzione dei centri barici e dei flussi che andrà a determinarsi, in virtù dei vari modi relativi che i vari modelli indicano o prevedono, tra quelli che mostrano il concretizzarsi temporaneo di una semplice estensione in veste di saccatura e quelli che considerano un vero e proprio VP split capace di collocare, tra europa centro-orientale e mediterraneo settentrionale, un esteso polo freddo, assai interessante da seguire nel corso dei giorni. Questa seconda possibilità, che, al momento, ed è bene chiarirlo, rimane solo una possibilità, è dettata, ad es., dall’ultima emissione del modello europeo. Il disegno, con la linea rossa rappresentativa della isoipsa che detta il profilo del promontorio anticiclonico, si rifà, appunto, alla situazione che lo stesso modello europeo prevede ad inizio settimana prossima. Nello stesso è ben apprezzabile l’estesa irruzione in veste di rex blocking che muove lungo il continente e che, per come indicato dal quadro delle frecce più piccole, rappresentative della evoluzione della isoipsa, è in grado poi di ridisegnarsi come un dipolo in cui si struttura un cut-off anticiclonico sul nord europa ed una fascia moderatamente depressionaria alle latitudini di europa centrale e mediterraneo settentrionale. Diversa riflessione è quella ancorata ad altri modelli che non prevedono la configurazione scand+ ma, per come indicato dalla rappresentazione evolutiva isoipsica delle frecce più grandi, una evoluzione ben più zonale in cui all’episodio freddo fa seguito un corso occidentale con ritiro del promontorio azzorriano…
Pierangelo Perelli