Editoriali — 12 Gennaio 2014



Riportiamo 2 previsioni a confronto;
Quella di Roberto Madrigali, che vede una terza decade di Gennaio all’insegna del clima gelido, con aria di origine continentale siberiana;
E Quella di Andrea Corigliano, dove nella terza decade di Gennaio, dove la disposizione dell’anticiclone subicale, renderà molto difficile l’intrusione delle perturbazioni atlantiche e  e delle irruzioni aria fredda;

Andrea Corigliano, a questo Link trovate il resto della previsione

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=655513367820559&set=a.603201659718397.1073741828.602894173082479&type=1&stream_ref=10

All’inizio della terza decade, come discusso nell’Editoriale, sembrerebbe poi confermato il segnale dominante che caratterizzerà probabilmente la circolazione atmosferica almeno in Atlantico e sui settori centro-occidentali europei: quello di una NAO+ (Nord Atlantic Oscillation positiva). Dal momento che questo segnale emerge in modo consistente in tutte le corse deterministiche (nelle mappe il confronto, per esempio, tra due corse consecutive del modello europeo ECMWF – quella delle 12Z dell’11 gennaio e quella delle 00Z del 12 gennaio), si ritiene che esso possa rimanere più o meno inalterato anche nei prossimi aggiornamenti.

Un pattern di NAO+ è definito da un’alta pressione delle Azzorre (ovale rosso) più intensa del normale che occupa latitudini più elevate rispetto a quelle tipiche per il periodo e da un vortice ciclonico d’Islanda (cerchio nero) più intenso del normale che occupa invece il Nord Atlantico. Ne consegue, per l’elevato gradiente termico nord-sud che si instaura in quota (innescato dallo scorrimento parallelo di due masse d’aria completamente diverse – una calda di matrice subtropicale ed una fredda di matrice artica), un’accelerazione della corrente a getto nella direzione ovest-est in prossimità del confine tra le due masse d’aria dalle caratteristiche termodinamiche così diverse.

Morale del discorso: con un pattern di tipo NAO+ diminuiscono non solo le probabilità di avere incursioni fredde alle basse latitudini, ma anche l’ingresso di perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo. Come infatti avevo scritto nell’Editoriale, la presenza di un campo anticiclonico delle Azzorre in quella posizione (vedi figura in basso a sinistra) suonerebbe come un… “campanello d’allarme” per l’Italia: con l’inizio della terza decade l’avvio di una fase stabile e mite sarebbe infatti molto più probabile rispetto all’avvio di una fase fredda e perturbata. Insomma… sarebbero altri giorni d’inverno regalati all’autunno!

Qui invece, uno stralcio della previsione di Roberto Madrigali, che troverete integralmente a questo Link:

https://www.facebook.com/notes/oklahoma-tornado-moore/forza-mareale-che-conferma-la-sua-potenza-previsionale-considerazioni-e-proiezio/10151755678372134

In questa fase (intorno il 20) avremo aria fredda polare più energica in azione sull’Europa e l’Italia, con neve a quote medio-basse e preparazione al blocking più organizzato dell’ultima decade di Gennaio, dove l’aria molto fredda continentale sarà in progressivo avanzamento sul Vecchio Continente.

In questa ultima parte di Gennaio, la nuova presenza di valori di picco mareali in forte rialzo, organizzeranno un ulteriore evanescenza del blocking, con alta Azzorriana che verrà  a distendersi verso est-nordest, comunicando con la gelida alta russo siberiana, richiamando sempre più aria gelida verso di noi.

Aspettiamoci intorno il 24 di gennaio, in direzione della seconda parte della terza decade, un ulteriore evanescenza del blocco, che sarà costruito da valori di picco elevati mareali, che organizzeranno un forte processo di blòcking con possibile genesi depressionaria sull’Italia centrale e meridionale e alimentazione rigida continentale.

Per concludere il tanto atteso editoriale, ci aspetta una terza decade protesa verso un blocco annunciato, con alta Azzorriana in forte elevazione e distesa in aggancio alla Scand+. Fase invernale marcata in arrivo per aria gelida e neve a quote molto basse come anche in pianura verso l’Italia centro-meridionale, confermando l’avvio di un periodo crudo invernale, che proseguirà anche per la parte iniziale della prima decade di febbraio.

Per il mese di Febbraio le prospettive sono mirate ad una prima decade fortemente invernale almeno la prima parte, per un flusso troposferico sempre molto disturbato. Probabile avvio con periodo di stabilità presumibilmente intorno il 10 e nuova fase invernale peggiorativa da metà mese che dovrebbe prolungarsi per tutto il resto di febbraio, in recrudescenza fredda nella parte finale della terza decade .

Conferme di blocco del flusso zonale e recrudescenza invernale che si prospetta in avvio e intensità di tutto rispetto nei prossimi giorni e settimane per l’Europa e l’Italia, che potrebbe raggiungere anche valori eclatanti, per interferenze russo-siberiane, smentendo polemiche riguardo un inverno concluso e l’inefficacia della innovativa scoperta rivoluzionaria (forze mareali), che oramai è una prova provata della sua efficacia e precisione temporale, riguardo previsioni di blocking significativi in seno alla corrente a getto della libera atmosfera. Per chi ancora avesse dei dubbi in proposito, gli consiglio vivamente di andarsi a leggere il libro  “Il futuro della Terra è scritto nella Luna” e sicuramente la mente si aprirà verso nuovi orizzonti meteorologici e climatici.

Noi ci limitiamo a riportarle, al solo scopo di creare un confronto fra le 2 versioni, molto distanti fra loro, senza parteggiare ne per l’una, ne per l’altra parte, tra un paio di settimane, riprenderemo questo confronto, e vedremo chi più si sarà avvicinato a quella che poi sarà la realtà.

Un Saluto a tutti.

 

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