Editoriali — 29 Gennaio 2014

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Quest’anno il Vortice Polare non ha avuto intenzione di inviare una parte del suo carico di aria fredda verso il Mediterraneo, dove l’inverno si è fatto e continua a farsi desiderare, salvo brevissime ed episodiche parentesi che poco o nulla incideranno sul bilancio di una stagione che fino a questo momento è stata martoriata dall’anomalia positiva. Sul Nord America, invece, la situazione è stata completamente diversa, così come sull’Europa orientale dove anche qui, da gennaio, il gelo e la neve hanno preso il sopravvento dopo un inizio di stagione decisamente fuori dagli schemi. La sintesi di questo quadro appena descritto è bene evidente andando ad osservare proprio la posizione del Vortice Polare, arrivati ormai alla fine di gennaio (figura 1): i suoi due lobi principali, dislocati sul Nord America e sulla Siberia, interessano proprio quelle zone dove l’inverno sta facendo la voce grossa. E sempre in quest’ottica, rientrerà tra oggi e domani l’episodio invernale che interesserà parte del Nord Italia, per la discesa di una modesta circolazione di aria fredda polare marittima, staccatasi dal lobo canadese. Non sarà davvero questo modesto peggioramento a cambiare le carte in tavola perché, per ovvi motivi, le redini del gioco non potranno che rimanere in mano ai due lobi principali, nel caso in cui decidano di rimanere separati. Ma avranno questa intenzione?

Andando a cogliere, come sempre, il segnale dominante dell’evoluzione atmosferica, questa volta su scala emisferica, sembrerebbe di no. Questa divisione in due tronconi della struttura del Vortice Polare potrebbe evolvere verso un certo ricompattamento nei primi giorni di febbraio (figura 2) e verso una minore estensione delle aree caratterizzate da altezze di geopotenziale molto basse all’inizio della seconda decade del nuovo mese (figura 3): il che equivarrebbe a dire che, mediamente, diventerà probabilmente meno vasto il serbatoio di aria gelida disponibile per eventuali irruzioni verso le basse latitudini. La posizione che assumerà quella che potrebbe essere la nuova fisionomia del Vortice Polare a cavallo del 10 febbraio potrebbe poi rivelarsi ancora una volta poco incline a portare l’inverno sul Mediterraneo: occupando infatti il settore emisferico compreso tra il Nord America ed il Nord Europa, esso sospingerebbe il flusso perturbato sempre a quote piuttosto elevate per il periodo, stante anche un campo anticiclonico subtropicale che trova vita facile ad espandersi verso le medie latitudini atlantiche. Che cosa potrebbe succedere, in generale, tenendo conto di questo pattern?

Viaggiando alle alte latitudini, le ondulazioni a cui andrà probabilmente incontro la corrente a getto in uscita dal continente americano potrebbero riservare al Mediterraneo ed all’Italiai primissimi tentativi di invasione di aria particolarmente mite subtropicale, dalle caratteristiche primaverili, al transito delle creste delle ondulazione (promontori mobili dialta pressione): si tratterebbe di una dinamica che, tra l’altro, non troverebbe molti ostacoli lungo il proprio cammino perché sul Mediterraneo non è presente aria fredda da rendere più difficoltoso il cambiamento di massa d’aria. Ed è proprio sotto quest’ottica che, per esempio, si inseriscono gli scenari di previsione del campo della temperatura a 850 hPache sono stati calcolati dal modello americano GFS validi per esempio su Roma dal 5 al 13 febbraio (figura 4). A titolo di esempio, scegliamo due corse consecutive riferite a questa città (ma il comportamento è analogo anche per il resto dell’Italia) per far notare non solo la mancanza di freddo a medio e lungo termine, ma anche i primi scenari dalle caratteristiche primaverili che si collocano a cavallo del valore di temperatura di 10 °C. Con l’analisi appena proposta non si vuole ovviamente affermare, fin d’ora, che è prossimo un arrivo anticipato della primavera ma invece evidenziare come, trovandoci in una situazione con tutti gli scenari collocati al di sopra della media del periodo (entro il riquadro in giallo), sia altamente probabile che la seconda decade di febbraio possa iniziare con una fase mite per il periodo e che questa fase potrebbe essere vista come un’anticamera della prossima stagione. Ma non è detto che la porta che ci mette… in comunicazione con la primavera si aprirà a breve: i futuri sviluppi del Vortice Polare, in quella posizione, potrebbero riservare ancora incursioni di aria fredda nel caso si faccia strada un’ondulazione più strutturata, capace di abbassare di latitudine il raggio d’azione di quel blocco di aria gelida. Non ci resta quindi che aspettare l’evolvere degli eventi.

 

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Meteo Sincero

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