SITUAZIONE GENERALE: Il mese appena trascorso è stato caratterizzato da una netta predominanza delle correnti atlantiche sull’Italia, molto umide ma piuttosto miti, con nessuna ondata di freddo rilevante fatta eccezione per un’unica modesta irruzione tra il 25 ed il 28 Gennaio. Numerose perturbazioni atlantiche si sono susseguite sul nostro Paese, non solo mantenendo le temperature minime elevate per mancanza di irraggiamento notturno indotto dalla copertura nuvolosa, ma anzi richiamando in modo frequente miti venti di Scirocco o Libeccio con ulteriore innalzamento delle temperature, specie al Centrosud. Il mese di Gennaio chiude così’ con temperature ben al di sopra della media, risultando tra i più caldi degli ultimi decenni.
LE ANOMALIE TERMICHE: Le temperature sono risultate sopra la media sia nelle massime che nelle minime; quest’ultime in particolare presentano le anomalie maggiori. Per quanto riguarda il Nord ritroviamo scarti con la media delle minime di +4/+5°C, valori notevoli considerando che siamo su base mensile; massime sopra le medie complessivamente di 1/2°C al Nordovest, fino a 3/4°C al Nordest. Anche passando al Centrosud riscontriamo anomalie molto significative, per quanto lievemente smorzate rispetto al Nord, con minime mediamente superiori alla norma di 3/4°C, massime di 2/3°C. Per quanto riguarda le Isole gli scarti termici scendono a +1/+2°C per quanto concerne le minime, +2/+3°C per quanto riguarda le massime. Va sottolineato che queste anomalie sono mediate su macroaree e non tengono conto delle realtà micro-climatiche locali: ad esempio la media delle minime di Gennaio per Firenze supera di 5°C la norma.
PIOVOSITA’ ECCEZIONALE: il continuo passaggio di perturbazioni ha altresì determinato precipitazioni notevolmente superiori alle medie di Gennaio soprattutto al Centronord e sui versanti tirrenici. Al Nord è piovuto fino al 200/300% in più del normale, con accumuli complessivi localmente superiori ai 400mm. In Liguria è stato il Gennaio più piovoso della storia recente, battendo anche il precedente record del 1996. A Roma sono caduti fino a 270mm in cinque giorni, più che triplicando la media mensile di Gennaio. Va tuttavia segnalato che vi sono aree del basso versante adriatico dove invece è piovuto meno del normale, spesso per sbarramento appenninico alle correnti umide provenienti da Ovest, in particolare sul barese. Notevoli quantità di neve sono cadute sulle Alpi, mediamente oltre i 1200-1500m, con accumuli che non si registravano dagli anni 70, creando situazioni anche di emergenza in particolare sul comparto centro-orientale. A Sella Nevea, sul Friuli Venezia Giulia, si registrano oltre 5 metri e mezzo di neve al di sopra dei 1800m.
MESE AUTUNNALE, NON INVERNALE: di fatto per anomalie di temperature e quantità di precipitazioni questo Gennaio si è comportato a tutti gli effetti come mese autunnale, con neve abbondante sulle Alpi, scarsa sull’Appennino e picchi pluviometrici tipici di Ottobre-Novembre; nessuna nevicata rilevante in pianura, se non a tratti tra Emilia Romagna, Lombardia sudoccidentale, Piemonte ed entroterra ligure.
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