QUARANTA CASE SEPOLTE: 14 MORTI, 12 SCOMPARSI, 4 FERITI
MACERATA – Nel pomeriggio di ieri giungeva una triste, gravissima notizia da Bolognola, la meta preferita di tutti gli sciatori marchigiani, comune che sorge sulle pendici del Monte Petrano.
La notizia parlava di una grossissima valanga caduta su una frazione di Bolognola, seppellendo tutto il considerevole gruppo di case, e seminando la strage con numerosi morti, con feriti e con scomparsi.
Sulle prime si sperò che la notizia fosse qui giunta in forma esagerata, e che la disgrazia non fosse così terribilmente grave; ma purtroppo venne confermata ed anzi accresciuta di gravità col giungersi di successivi particolari, destando come ben si comprende, profonda, dolorosissima impressione.
L’APPENNINO SOTTO LA NEVE
Le abbondantissime nevicate di questi giorni, che hanno fatalmente ricoperto di un alto strato di neve tutto l’Appennino Marchigiano, sono state l’origine e la causa della tremenda sciagura.
Nel pomeriggio di ieri una valanga di paurose proporzioni si è staccata dalle pendici del monte Petrano, e precipitando con boati spaventosi e con scrosci infernali, si è abbattuta sulla frazione del comune di Bolognola, denominata villa di Mezzo, la quale è l’ultimo gruppo di abitazioni situato lungo la strada comunale che termina alle pendici del monte Petrano.
Le conseguenze sono state spaventose: le prime notizie parlavano di nove morti e dodici scomparsi, e purtroppo queste cifre non specchiavano che la verità.
Ecco i particolari della immensa sciagura.
Le quaranta casette della frazione sono state letteramente sepolte dalla enorme quantità di neve piombata sull’abitato con tanta rapidità da impedire qualsiasi allarme e quindi agli abitanti ogni possibilità di mettersi in salvo.
La notizia del disastro è stata data da alcuni abitanti della località, che si trovavano lontani nel momento della sciagura e dei centri vicini, da dove sono state immediatamente avvertite le autorità di Macerata, Totentino e Camerino.
I DIFFICILI SOCCORSI
Il segretario politico di Fiastra, appena ebbe appreso la tragica notizia, ha organizzato subito, col concorso del maresciallo dei carabinieri, la prima sommaria spedizione per accertarsi della entità della sciagura, spedizione che purtroppo non poteva giungere con sollecitudine a Villa di Mezzo, essendo interrotta l’unica comunicazione stradale a causa della neve che giungeva a un metro di altezza.
La valanga aveva poi anche distrutto le comunicazioni telegrafiche e telefoniche.
A tarda sera la prima pattuglia di soccorritori raggiungeva il paesello colpito dalla valanga, ma la mancanza di mezzi adatti rendeva difficilissima l’opera di salvataggio.
Dal bianco cumulo che tutto ricopriva, emergevano soltanto i comignoli delle casette e la tragica calma della sera rotta soltanto dai pochi lamenti dei travolti.
Il manipolo di coraggiosi iniziava subito animosamente l’opera di soccorso e la continuava ininterrotta per tutta la notte e per tutta la giornata di oggi.
Intanto giungevano dai grossi centri alcune pattuglie di sciatori, quelle stesse che l’anno scorso in occasione dell’eccezionale nevicata avevano mantenuto il collegamento fra i paesi della montagna e avevano provveduto al rifornimento dei viveri, e anch’esse si adoperavano per essere utili nel terribile frangente.
Stamane poi l’opera di soccorso è stata intensificata e i salvataggi hanno potuto compiersi con maggiore rapidità.
Purtroppo la piccola popolazione di Villa di Mezzo è stata, come si disse, tragicamente colpita.
La sciagura ha assunto proporzioni gravissime.
Fino a questo momento le vittime della valanga sono 14; 4 sono i feriti, ma 12 persone non sono ancora state ritrovate fra le macerie.