Editoriali — 15 Febbraio 2014

Riportiamo questo articolo di Andrea Corigliano, ecco come potrebbe essere la seconda parte di febbraio

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Osservando l’andamento del tempo nelle prossime due settimane, e quindi spingendoci fino alla fine di questo mese che sancisce dal punto di vista meteorologico anche la fine dell’inverno, possiamo ritenere abbastanza probabile che questa stagione non abbia alcuna intenzione, nemmeno in extremis, di inviare verso il Mediterraneo e l’Italia un’irruzione di aria fredda tanto per non chiudere il bilancio a zero. Abbiamo vissutoun inverno caldo e nevoso, cioè una stagione che si è risparmiata il freddo ma non la neve, caduta in abbondanza solo sull’arco alpino: per di più, questo accostamento tra due aggettivi in antitesi – caldo e nevoso – la dice veramente lunga su come la neve non sia l’unico parametro che “misura” la qualità di un inverno che passerà alla storia anche per le temperature ben al di sopra della media che abbiamo avuto e che avremo ancora nei prossimi giorni. Escludendo allora irruzioni di aria fredda, quali potrebbero essere le dinamiche del tempo che ci faranno attraccare alle sponde della primavera meteorologica? Cerchiamo di capirlo con l’analisi a lungo termine che proponiamo in seguito, tenendo sempre conto dell’affidabilità degli scenari che andremo a commentare.

Situazione prevista per il 17 febbraio (figura 1), affidabilità BUONA – Nei primissimi giorni della settimana buona parte dell’Italia sarà ancora esposta al richiamo di aria particolarmente mite di matrice nord-africana che continuerà a scorrere sul bordo settentrionale del promontorio anticiclonico subtropicale: l’area dialta pressione si sposterà con i suoi massimi sulla Libia, incalzata da una circolazione depressionaria sul Marocco che contribuirà a mantenere attivo il richiamo mite da sud sulle regioni meridionali e, nel frattempo, a sospingere verso il Nord Italia aria più umida atlantica che accompagnerà il passaggio di unaperturbazione, la 9 del mese di febbraio, in parziale sconfinamento anche sulle regioni centrali. Sul settore centro-occidentale europeo, invece, continuerà l’azione senza sosta della depressione d’Islanda. Si desidera infine far notare come, rispetto alle settimane precedenti, l’isoipsa di 552 (linea nera tratteggiata) non entri sul Mediterraneo, a dimostrazione del fatto che l’aria fredda dalle caratteristiche invernali, che da tale isoipsa viene racchiusa, non è prevista arrivare alle nostre latitudini: un particolare che, come vedremo, ci accompagnerà anche nei giorni successivi.

Situazione prevista intorno al 19/21 febbraio (figure 2 e3), affidabilità tra BUONA  e DISCRETA – Nella parte centrale della settimana saremo probabilmente interessati dal passaggio di un nuovo sistema perturbato, il decimo del mese di febbraio, che attraverserà l’Italia sostenuto in quota da una saccatura molto stretta che si incuneerà tra due promontori anticiclonici: quello delle Azzorre che tenterà di spingersi verso nord-est fino a raggiungere le coste sud-occidentali europee e quello subtropicale della Libia che farà ancora qualche passo verso levante. Tale schema ondulato delle correnti, aventi ampiezza più ridotta rispetto alle nostre latitudini, sarà presente anche sui settori europei centro-settentrionali dove continueranno a scorrere indisturbate le correnti perturbate atlantiche, sotto l’azione del Ciclone d’Islanda in Oceano Atlantico e di una depressione artica che con la sua parte meridionale si allungherà probabilmente dal nord della Russia fino alla penisola scandinava. Si noti, anche in questo caso, come l’isoipsa di 552 (linea nera tratteggiata) non passi per il Mediterraneo, limitandosi probabilmente a sfiorare appena l’arco alpino.

Situazione prevista intorno al 23 febbraio (figura 4), affidabilità DISCRETA – Intorno a sabato 23/domenica 24 febbraio il segnale dominante che potrebbe caratterizzare il tempo sul bacino del Mediterraneo potrebbe essere quello di un’ondulazione del flusso atlantico che scorrerebbe da ovest verso est senza incontrare disturbi significativi lungo la direzione di moto. Dalla previsione media di ensemble si può notare una sequenza di assi che andrebbero ad evidenziare la presenza di un promontorio anticiclonico sul Mediterraneo occidentale che seguirebbe una saccatura presente più ad est e che precederebbe una figura analoga presente più ad ovest, in approccio alle coste occidentali europee. Non ci sarebbe nessuna novità per quanto riguarda l’evoluzione generale sul resto del continente, sempre interessato dal flusso perturbato atlantico, ancora confinato con la sua aria più fredda dalle caratteristiche invernali a nord dell’arco alpino (si veda sempre la linea nera tratteggiata).

Scenario più probabile previsto per la fine del mese (figura 5) – Negli ultimi giorni del mese e dell’inverno meteorologico, la situazione dovrebbe rimanere immutata e grossomodo caratterizzata da un’oscillazione delle correnti occidentali che potrebbero riservare ad una parte del Mediterraneo condizioni di maggiore stabilità atmosferica per la rotazione anticiclonica che potrebbe assumere il flusso proprio sul nostro bacino. Non scendiamo ulteriormente nei dettagli dal momento che, se fosse confermato l’impianto sinottico per come è stato oggi evidenziato dallo scenario più probabile mediato con la tecnica della cluster analysis, sarà certamente suscettibile di modifiche nella localizzazione spaziale (qualche centinaio di chilometri più ad ovest o più ad est).

Resta comunque il fatto che la dinamica atmosferica fin qui descritta per sommi capi accompagnerà verso le nostre regioni masse d’aria che saranno più tiepide di quelle che dovrebbero interessarci in questo periodo dell’anno: per tutto il periodo, infatti, le temperature in quota (e conseguentemente anche al suolo) seguiteranno a mantenersi al di sopra della media del periodo (figura 6), in particolare sulle regioni centro-meridionali dove, almeno fino all’inizio della terza decade di febbraio, lo scarto dalla media climatica potrebbe essere consistente.

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http://www.meteogiuliacci.it/editoriali/fino-a-fine-mese-tra-perturbazioni-atlantiche-e-fasi-di-tempo-piu-stabile.html

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Meteo Sincero

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