Editoriali — 25 Aprile 2014

Il corso stagionale rimane ancorato ad un contesto di insicurezza dettato, sostanzialmente, da una assenza totale o parziale dell’anticiclone oceanico. L’inquietudine dello stesso anticiclone azzorriano continua a rendere inaffidabile l’evoluzione di una stagione primaverile che, quando si è affermata, lo ha fatto con il supporto di rimonte di matrice afro-mediterranea più che di spinte positive atlantiche. In questo modo, sotto i colpi delle infiltrazioni che possono, senza eccessivo disturbo, entrare da occidente, l’eventuale cedimento del fronte anticiclonico orientale può facilitare incrementi di instabilità e peggioramenti che risultano sempre in agguato. La freccia blu delinea il flusso dominante occidentale o nord occidentale e detto corso di infiltrazioni che entrano in mediterraneo, e che tendono ad incrementare variabilità ed instabilità, con la minaccia di una fase terminale del mese tuttaltro che stabile. La voglia persistente delle azzorre di non estendersi verso occidente è, poi, ulteriormente confermata dalle proiezioni di inizio mese prossimo, dove si intravede un cambiamento ed una temporanea chiusura del flusso occidentale, ma non nel senso della stabilizzazione mediterranea, bensì, per come è simboleggiata in figura l’evoluzione del profilo del sub-tropicale, nel senso della meridianizzazione, con passaggio dalle correnti instabili occidentali a quelle settentrionali…

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Pierangelo Perelli

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