Ambiente, territorio & dissesti — 24 Giugno 2013

 

In base alle analisi della NOAA il maggio di quest’anno è stato, a livello globale, il terzo più caldo degli ultimi 134 anni: un primato che, anche se condiviso con quelli del 1998 e del 2005 (come quest’anno una temperatura media di 0,66 gradi superiore al valore normale del XX secolo), pone comunque il maggio di quest’anno non molto lontano dal record assoluto del 2010 (+0,72 gradi sulla norma).

Come mostra l’immagine, realizzata dagli esperti della NOAA, le temperature medie sono risultate insolitamente elevate soprattutto in Europa Orientale, nelle regioni più occidentali dell’Asia e in Medio Oriente (aree colorate di rosso più acceso): in particolare per alcune zone di Penisola Balcanica, Scandinavia e Turchia si è trattato del maggio più caldo dell’era moderna.

Poche le aree del Globo caratterizzate invece da temperature al di sotto delle medie di lungo periodo: fra queste l’Europa Occidentale (in particolare Spagna e Francia), dove in effetti l’insistere di una circolazione ciclonica di marca atlantica ha reso perturbate, e di conseguenza “fresche”, gran parte delle giornate.

Fra le conseguenze di un maggio tanto caldo c’è anche il rapido scioglimento della Clotta Artica: in base ai dati raccolti dal NSIDC (National Snow & Ice Data Center) l’estensione media dei ghiacci del Polo Nord durante il mese è risultata di circa 170 000 chilometri quadrati inferiore alla media del periodo 1981-2010, figurando come la decima più piccola degli ultimi 30 anni, e addirittura secondo le analisi del Rutgers Global Snow Lab la copertura nevosa nei continenti dell’Emisfero Settentrionale è risultata la terza più bassa per questo mese.

 

Fonte Meteogiuliacci

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