Questa prima parte d’inverno è stata caratterizzata da lunghi periodi di tempo stabile e clima eccezionalmente mite per la stagione; basti pensare che la prima perturbazione di dicembre è arrivata solo il 19° giorno del mese, questo vuol dire che siamo stati quasi 20 giorni senza piogge; ed anche la settimana appena trascorsa (dal 6 al 12 gennaio) è trascorsa all’insegna della stabilità atmosferica su tutta l’Italia, con molte nuvole ma senza precipitazioni significative.
Stabilità atmosferica che viene garantita da strutture di alta pressione, le quali, se da un lato ci proteggono dal maltempo e dal grande freddo, dall’altro favoriscono la formazione di nebbie e un accumulo di sostanze inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera, condizioni che provocano un peggioramento della qualità dell’aria e dunque un preoccupante aumento dell’inquinamento, soprattutto nelle grandi città.
I veleni presenti nell’aria cittadina provengono soprattutto dal riscaldamento urbano e dal traffico e sono costituiti in prevalenza da biossido di zolfo, da polveri di diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro (PM10), da biossido di azoto e da ossido di carboni
Potrete voi stessi verificare se il livello di inquinamento della vostra città ha superato alcune soglie critiche (e quindi prendere adeguate contromisure), perché ognuno degli inquinanti sopra elencati ha effetti specifici sul nostro organismo:
– il biossido di zolfo irrita la vie respiratorie, aggravando le crisi soprattutto negli asmatici;
– il PM10 irrita gli occhi, il naso e la gola;
– il biossido di azoto rende difficoltosa la respirazione ed irrita gli occhi;
– l’ossido di carbonio provoca torpore mentale, affaticamento, mal di testa e disturbi nella circolazione.
Cosa fare se si avvertono questi sintomi? La prima regola è sempre quella di consultare tempestivamente il proprio medico, il quale potrà verificare se la causa risiede all’interno o all’esterno del nostro corpo, ovvero se il disturbo è provocato da patologie interne o dagli inquinanti atmosferici; in quest’ultima ipotesi, il consiglio è quello di evitare il più possibile di restare a lungo all’aperto nell’aria cittadina.
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