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E’ stato appena scoperto e battezzato 2014 DX110. Diametro di 30 metri, il 5 marzo sfilerà nel cielo a una distanza di 350mila chilometri. “E’ un record storico, poiché questo passaggio rientra fra i 200 più ravvicinati avvenuti

dall’inizio del ‘900” spiega l’astrofisico Gianluca Masi. Nessun pericolo per il pianeta. Non sarà visibile a occhio nudo e nemmeno facile fotografarlo, se non con telescopi dal diametro di 40 centimetri. Nuvole permettendo.
ROMA – Il 5 marzo è atteso un autentico “incontro ravvicinato”. Nulla a che vedere con sbarchi di alieni e contatto con altre vite emerse dalle profondità dell’universo. Più realisticamente, sarà la Terra a vedersi sfilare davanti a breve distanza un asteroide. Ma, anche in questo caso, non è necessario assecondare i catastrofismi da multisala in stile Armageddon o Deep Impact. Il nostro pianeta non corre alcun pericolo: l’asteroide passerà a una distanza inferiore a 350.000 chilometri, pari a 0,9 la distanza fra Terra e Luna, che è di 384.403 chilometri.

Diametro di circa 30 metri, il detrito celeste è stato appena scoperto e subito battezzato 2014 DX110. Seguendo la sua traiettoria, il 5 marzo passerà all’interno della distanza che separa la Terra dalla Luna. Ed è questo che entusiasma gli esperti. “E’ un record storico, poiché questo passaggio rientra fra i 200 più ravvicinati avvenuti dall’inizio del ‘900. Tuttavia il nostro pianeta non corre alcun pericolo”, rileva l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.

A un anno dall’esplosione dell’asteroide che ha attraversato l’atmosfera sulla città russa di Chelyabinsk, i passaggi ravvicinati più celebri sono quelli di 2011 MD, diametro di circa 20 metri, che il 27 giugno 2011 passò a circa 20.000 chilometri dalla Terra. Da ricordare anche 2004 FH, diametro di 20 metri, che il 18 marzo 2004 viaggiò a circa 50.000 chilometri dalla Terra. E ancora 2014 DA14, che il 15 febbraio 2013 è passato a circa 36.500 chilometri e che, con i suoi 40 metri di diametro, è il più grande fra gli asteroidi che si sono avvicinati a meno di 100.000 chilometri dalla Terra.

La scoperta dell’asteroide 2014 DX110 è stata annunciata dal Minor Planet Center, l’organizzazione dell’Unione Astronomica Internazionale che monitora i corpi minori del Sistema Solare.

La distanza di 350.000 chilometri “è sicura – garantisce Masi -, ma capace di offrire un vero spettacolo. Anche perché nel momento in cui l’asteroide raggiungerà la minima distanza dalla Terra sarà perfettamente visibile dall’Italia”.

Non sarà comunque possibile vederlo a occhio nudo e, data la sua notevole velocità, non sarà nemmeno facile catturarne le immagini, se non con telescopi dal diametro di 40 centimetri. Nuvole permettendo, bisognerà comunque “cogliere l’attimo”, considerando che subito dopo il passaggio ravvicinato l’asteroide diventerà sempre meno luminoso e osservarlo sarà ancora più difficile.
Fonte:repubblica.it

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