Il 1 luglio 2004, esattamente 10 anni fa, Cassini agganciava l’orbita di Saturno, dopo un viaggio per il Sistema Solare iniziato nel 1997 a Cape Canaveral e durato 7 anni.
La sonda nata dalla collaborazione tra Nasa, Esa e Asi (l’Agenzia Spaziale Italiana) portava a bordo anche il lander Huygens da depositare su Titano, la più grande tra le lune di Saturno.
Cassini avrebbe dovuto prestare servizio per quattro anni, ma dal 2008 la sua missione è stata prolungata altre tre volte e l’instancabile esploratrice celeste gode tutt’ora di ottima salute: ancora oggi continua a regalarci immagini mozzafiato del “Signore degli anelli” e dei suoi ancor più misteriosi satelliti (l’ultima in ordine di tempo è un’isola fantasma in uno dei laghi di Titano).
L’album delle scoperte
In 10 anni di onorato servizio, Cassini ha inviato centinaia di gigabyte di dati, ispirato la pubblicazione di oltre 3 mila lavori scientifici, e consentito alcune entusiasmanti scoperte: solo per citarne alcune, la presenza, su Titano, di un paesaggio quasi “terrestre”, con enormi laghi di idrocarburi allo stato liquido; i geyser di Encelado e l’oceano d’acqua liquida sotto la sua superficie; lo studio della grande tempesta esagonale di Saturno e della struttura dinamica dei suoi anelli; lo studio di Giapeto, la misteriosa luna dalla “duplice faccia” e delle sue valanghe, le più veloci di tutto il Sistema Solare.
Il lavoro di Cassini è tutt’altro che concluso e per ora il maggiore ostacolo alla sua longevità sono le scorte di carburante; la fase finale della missione dovrebbe comunque inziare verso la fine del 2016, quando la sonda inizierà a compiere orbite sempre più temerarie intorno al Polo Nord di Saturno, per entrare nella sua atmosfera, e finire la sua “vita”, il 15 settembre 2017.
Fonte: focus.it