Climatologia — 19 Settembre 2014

ANSA) – ROMA, 19 SET – L’aumento del livello del mare è “un gigante addormentato” che, se ignorato, potrebbe costare all’Australia 226 miliardi di dollari. Ad affermarlo è un nuovo rapporto stilato dell’organizzazione no profit Climate Council. L’analisi sottolinea come l’Australia “sia propensa a sperimentare” un aumento del livello del mare da 0,4 a un metro entro la fine del secolo, innalzamento che potrebbe poi addirittura arrivare ad 1,1 metro se la temperatura mondiale arrivasse ad essere di 4 gradi superiore rispetto al periodo pre industriale. Secondo gli scienziati, in questo scenario peggiore, 226 miliardi di dollari in immobili – tra cui 250.000 case, 75 ospedali, 5 centrali elettriche e 120 porti – sarebbero esposti ad inondazioni e ad erosione, rendendoli in gran parte impraticabili. Suscita particolare preoccupazione poi la sorte di Sydney che appare dallo studio “particolarmente vulnerabile” al fenomeno.

Secondo gli studiosi infatti le inondazioni che toccano la megalopoli australiana una volta ogni 100 anni potrebbero, in un futuro condizionato dal grave innalzamento del mare, verificarsi una volta ogni pochi mesi. Ma purtroppo non è solo Sydney ad allarmare gli scienziati: è stato stimato infatti come il sud-est del Queensland subirebbe due miliardi di dollari di danni da un innalzamento del livello del mare di “soli” 0,2 metri ed inoltre che circa 31 mila chilometri di costa, pari a più della metà dell’intera nazione, siano vulnerabili all’arretramento per colpa dell’erosione. Fenomeni “minacciosi” che causeranno problemi anche all’industria del turismo, colpendo direttamente sia i parchi nazionali della Grande Barriera Corallina e di Kakadu, sia le rinomate splendide spiagge di sabbia della Gold Coast, della Tasmania e di Perth. (ANSA) Sydney fleet review

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