Editoriali — 05 Aprile 2016

Cosa si nasconde sotto ai coperchi arrugginiti dei vecchi tombini delle zone abbandonate delle nostre metropoli? Spesso pensiamo semplicemente che siano delle voragini per il nulla, mentre altre volte si può immaginare che conducano al sistema della rete fognaria della città. A Milano, più precisamente in a Lodi, Biancoshock ha pensato di cambiare la prospettiva di visuale dei tombini, decorando le pareti interne come se fossero delle vere e proprie stanze di una casa con quadri, docce e mosaici, il tutto sotto al livello della strada.

Le opere, sicuramente bellissime per il contrasto fra la bellezza della stanza e il degrado circostante e del concetto di tombino stesso, sono una serie chiamata “Borderlife” e sono una denuncia per le persone che sono costrette a vivere in tali condizioni, come ad esempio a Bucarest dove, secondo l’artista, sono oltre 600 le persone che vivono nelle fogne della città. Le stanze arredate e fotografate sul sito ufficiale di Biancoshock sono per ora tre, Bagno, Cucina e Salotto, e insieme rappresentano una casa completa di quegli esseri umani costretti a vivere in condizioni assolutamente impensabili per la maggior parte del mondo occidentale.

Salotto

Biancoshock tombini Milano 7

Cucina

 

Biancoshock tombini Milano 8

Bagno

Biancoshock tombini Milano 6

Alcune immagini del dietro le quinte del lavoro:

Biancoshock tombini Milano 1Biancoshock tombini Milano 3Biancoshock tombini Milano 2Biancoshock tombini Milano 5Biancoshock tombini Milano 4

 

 

 

 

Fonte Vanillamagazine

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