il mese di dicembre abbiamo visto tutti come è andato, gennaio lo stiamo vedendo e anche FEBBRAIO presenterà una anomalia termica positiva su gran parte del comparto europeo, proprio perché in questa stagione invernale le temperate correnti atlantiche o nordatlantiche hanno e avranno la meglio sugli scambi meridiani. A questo proposito pubblico l’emissione del modello stagionale più performante allo stato attuale della conoscenza scientifica, che già la scorsa estate aveva intuìto la tendenza di questo inverno, come è possibile verificare dalla mappa che avevo pubblicato a suo tempo sulla mia pagina Facebook, quando la scorsa estate – se ci ricordiamo – tutti paventavano chissà quale inverno gelido e nevoso.
Mi aspetto comunque, da qui alla fine di febbraio tre o quattro discese di aria più fredda da alte latitudini della durata di qualche giorno, inserite in un prevalente contesto mite per il periodo, come sta avvenendo dall’inizio di dicembre. La prima di queste, ad esempio, è attesa fra il 17 e il 20 gennaio e poi ne seguiranno altre, tutte con maggiori effetti in termini di calo termico sul centro-sud e sulle regioni adriatiche rispetto al nord Italia.
Lo ricordo ancora: inverno mite non vuol dire inverno senza neve in pianura padana, ma semplicemente che vi saranno meno occasioni per vedere la neve rispetto ad un inverno “normale” e ce ne siamo già resi conto in questa prima parte di stagione.
Ad un’anomalia termica positiva in febbraio, portata da simili configurazioni bariche, per esperienza posso affermare che corrisponde senza dubbio una piovosità inferiore alla norma su gran parte delle Regioni italiane.
Marcello Mazzoleni
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