Sarà molto importante l’evoluzione della stagione invernale prossima al fine di valutare l’ipotesi di un change climatico improntato verso un riscaldamento globale che sembra si stia conclamando nell’insorgenza di eventi estremi, ondate di calore e di freddo su alcune zone del nostro pianeta e molto spesso nella nostra zona del mar Mediterraneo da molti indicata come l’area piu sensibile a questo potenziale change pattern. Nella stagione estiva tutti gli indici teleconnetttivi non deponevano a favore di ondate africane ma l’estate è stata dominata dall’Africa con una veemenza tale sia in termini termici e di geopotenziali oltre che di persistenza da farci porre seri interrogativi sul futuro delle nostre estati. Per la prossima stagione autunno invernale se diamo uno sguardo alla situazione teleconnettiva che si verrà a creare notiamo tre fattori dominanti: 1°- la QBO è in procinto di passare in terreno positivo anche alla quota di 50 hPa, 2°- l’attività solare è sempre molto low, 3°- il Nino sembra voler continuare sino alla primavera prossima. Le SST presentano sempre una vasta area in AM dominata da acque fredde e un area con acque sopra la media, situazione che influirà molto sulla posizione degli anticicloni e delle saccature atlantiche, si dovrà valutarne l’evoluzione nei prossimi mesi. Oltretutto, da tempo, altro fattore molto importante è la latitanza dell’anticiclone Azzoriano che ha portato i suoi massimi in pieno atlantico molto piu ad ovest di quanto solitamente faceva negli anni passati, questo comporta d’estate l’apertura delle porte o all’Atlantico come è successo nell’estate scorsa o all’Africa come è successo quest’anno, oppure in inverno aumenta l’influenza dell’hp africano che se ne ha la forza condiziona una stagione intera sino al nord, relegando le precipitazioni nevose a quote medie e lasciando alla pianura solo mitezza e piogge.
Questi fattori ci portano a pensare ad una prossima stagione poco incisiva con un pattern barico improntato ad una piovosità dei mesi autunnali elevata e situazioni di blocco nei mesi invernali con NAO e AO positive o al piu neutre con bassa propensione del Vortice Polare a scendere di latitudine. Se così fosse un altro tassello andrebbe a rinforzare la teoria del change pattern verso un riscaldamento globale molto deleterio per le nostre zone e per la nostra salute. Non dimentichiamoci però che come l’estate ha sovvertito tutti i pronostici anche l’inverno potrà riservarci delle sorprese, non sarebbe la prima volta che, anche in inverno la natura contrariamente alle aspettative ha stravolto le previsioni fatte sulla base degli indici TLC. La NASA con il suo modello stagionale prevede un inizio di stagione autunnale con temperature sopra la media anche di due o tre gradi e piovosità sopra la media con rischio alluvionale su alcune zone. A Gennaio, nella seconda parte, crediamo, andrebbe ad instaurarsi un pattern barico tipico da SCAND+ e conseguente debolezze dal Vortice Poilare con ripetuti affondi perturbati verso sud che date le temperature previste sotto media dal modello risulteranno nevose sul nord Italia, al sud clima sopra media ma con buone precipitazioni un po su tutto lo stivale eccetto le isole maggiori. Queste sono solo le prime impressioni che andranno valutate strada facendo con l’aggiornamento dei fattori in gioco, tipo le SST che giocano un ruolo molto importante. Il tutto verrà esposto nelle stagionali Meteoland online a breve. Intanto seguite gli aggiornamenti qui e nella discussione aperta sul forum. A presto.
Fonte:Meteoland.org