Il braccio di ferro tra una massa di aria fresca di origine nord-atlantica e quella più calda che spinge dal nord Africa si snoda lungo una linea di demarcazione che corre al traverso dell’Europa, passando lungo la verticale dell’arco alpino. Proprio le Alpi faranno da contenimento per la spinta fresca, la quale inizialmente riuscirà a passare solamente in quota, generando contrasti di natura termodinamica con l’aria più calda e umida sottostante.
Oltretutto, la pressione esercitata dalle masse d’aria, che corrono quasi parallele ma convergenti, va ad attivare un letto di correnti molto veloci che pone i suoi massimi in quota generando il ramo ascendente del Getto Polare che corre da sud-ovest verso nord-est. Ai contrasti di natura termodinamica si andrà ad aggiungere pertanto anche una forzante meccanica, indotta proprio dl risucchio verticale operato dal vento forte in quota.
La convergenza cui abbiamo accennato, si organizzerà in una lunga linea frontale che si appoggerà domenica alle Alpi arcuandosi attorno alla chiostra di confine, per poi scavalcarla nell’arco della giornata, riversando aria più fresca anche sul lato padano attraverso le valli.
Tutto questo per dire che domenica il tempo su Alpi, Prealpi, e settori padani posti a nord del fiume Po, il tempo è previsto in peggioramento, con transito di nuvolosità organizzata ed elevato rischio di precipitazioni. L’avevamo anticipato nei precedenti approfondimenti, confermando anche la possibilità di spunti temporaleschi, in spostamento da ovest verso est.
Gli indici temporaleschi calcolati dalla modellistica numerica ci inducono infatti a ritenere probabili anche fenomeni accompagnati da colpi di vento e da isolate grandinate, pur con accumuli complessivi non particolarmente elevati, come si evince dalla mappa qui a fianco, fornita dagli amici di Meteonetwork. Per motivi orografici, pare che la zona che potrà assistere agli accumuli pluviometrici più rilevanti sarà quello lombardo, cui seguirà a ruota la fascia prealpina vento-friulana. Quota neve posta mediamente tra i 1.900 e i 2.200 metri.
Una attenuazione dei fenomeni è attesa tra domenica sera e la notte su lunedì 18 a partire da ovest.
Luca Angelini per Meteoservice.net