Quello di questi giorni sarà probabilmente l’ultimo atto di una lunga fase anticiclonica di stampo azzorriano che ha interessato l’Europa ed il Mediterraneo per diversi giorni. La circolazione atmosferica presente attualmente, è caratterizzata dalla presenza dell’anticiclone che presenta i propri massimi di pressione sul settore occidentale del continente, influenzando in misura minore anche il nostro Paese. Sul fianco orientale dell’alta pressione scorrono infatti degli impulsi di aria leggermente più fresca ed instabile che agevolano la formazione di alcuni temporali concentrati durante le ore pomeridiane sui nostri rilievi, durante la notte ed il primo mattino nelle aree pianeggianti e su alcuni tratti costieri.
Con l’arrivo di lunedì 22 ma ancor più martedì 23, la partita dell’atmosfera tornerà a giocarsi nuovamente sugli scambi meridiani con una generale maggiore ondulazione delle correnti alle varie quote. Si possono notare in particolare tre punti fondamentali che caratterizzeranno la circolazione della prossima settimana:
1 – il ritiro dell’anticiclone azzorriano sul pieno dell’oceano Atlantico.
2 – l’entrata in scena dell’anticiclone afro-mediterraneo sul bacino del Mediterraneo.
3 – sul lungo termine una certa ripresa dell’attività ciclonica sull’Europa occidentale.
Questi tre elementi dipenderanno l’uno dall’altro, influenzando in maniera determinante il tipo di circolazione che dominerà l’atmosfera la prossima settimana, sancendo ufficialmente la fine di un periodo atmosferico e l’inizio di una fase maggiormente meridiana.
Quali saranno i settori del continente che verranno maggiormente coinvolti dai bollori dell’anticiclone africano?
Secondo le previsioni attuali, il cuneo dell’alta pressione africana andrà coinvolgendo con maggiore vigore i settori europei centro-occidentali, portando una forte ondata di calore. Il caldo maggiore colpirà principalmente la penisola Iberica, (parte orientale) la Francia Meridionale e parte dell’Italia con particolare riferimento ai settori occidentali. L’anticiclone verrà a trovarsi “incastrato” nel mezzo di due circolazioni cicloniche, la prima di natura scandinava che andrà interessando la Russia ed i paesi est europei, la seconda andrà scavandosi sul finire del mese sull’Europa occidentale sancendo la ripresa di una certa attività ciclonica di stampo atlantico.
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