LA STAMPA 7 APRILE 1930 – FULMINE CHE PROVOCA UN COLOSSALE INCENDIO IN UNO STABILIMENTO DI BORGO SAN DALMAZZO
CUNEO
A tarda ora del pomeriggio di ieri, si è sviluppato uno spaventoso incendio nello stabilimento del “Justificio di Spezia”, sito a Borgo San Dalmazzo.
Erano circa le 17,30, quando da un violento temporale, quale non si ricordava da parecchi anni, si scatenava sulla regione circostante Borgo San Dalmazzo, con una intensità veramente paurosa. Violenti scrosci di pioggia si accompagnavano a raffiche di grandine; tutto ciò accompagnato da un continuo susseguirsi di lampi e tuonui.
Verso le 17,45, una violentissima scarica elettrica si abbatteva sul Justificio di Spezia, sito in una località alquanto lontana dall’abitato, e precisamente sulla vecchia via che conduce da San Dalmazzo a Cuneo.
Lo stabilimento è composto di due corpi di fabbricato attigui, di cui l’uno ad un solo piano è destinato alla lavorazione della juta e dentro vi sono i macchinari, a cui sono addetti circa 130 operai; l’altro è invece a due piani, e contiene, oltre che l’abitazione del direttore, i depositi della juta greggia.
In questo stabilimento si fila la canapa che proviene direttamente dalla sede centrale di spezia.
Lo stabilimento era regolarmente provvisto di parafulmini, ma la violenza con cui il fulmine si è abbattuto sul fabbricato, ha determinato lo strappo del filo di conduttura, per cui la scarica elettrica, non più trattenuta, ha seguito liberamente la propria via.
Il fulmine è disceso lungo la parete nord del fabbricato, alto due piani, ed è penetrato nella cucina della portineria, fracassano tutti i vetri.
Frattanto il fulmine proseguiva nel suo funesto cammino: si introduceva nella stanza della portineria, e di là passava in un atrio attiguo, per poi infilarsi in una camera ove si trovavano parecchi macchinari in deposito, e di li giungeva nella sala di preparazione del materiale e di lavorazione, in cui si trovavano depositati ingenti quantità di juta, lavorata e greggia.
Qui determinava l’incendio del materiale che si propagava in tutto il vasto locale.
All’udire il formidabile schianto prodotto dalla scarica elettrica il fragore è stato udito a molti chilometri di distanza.
LA STAMPA 8 APRILE 1930 – FORTE GRANDINATA A STRADELLA
Una forte grandinata è caduta durante un violento temporale scatenatosi domenica notte nell’oltrepo pavese ed ha causato vari danni.
LA STAMPA 11 APRILE 1930 – I CAPRICCI DI UNA TROMBA D’ARIA
ADRIA
Durante un terribile temporale scatenatosi a Badia Polesine, una tromba d’aria ha percorso un lunghissimo tratto, lasciando evidenti segni del suo passaggio.
Due pagliai sono stati lanciati in aria: un capannone è stato divelto e distrutto; una casa è stata scoperchiata alla fattoria Cestaro.
Uscita poi dalla proprietà Bendin, demolendo completamente un muro del sottoportico, alzò e sollevò due camion carichi di frutta, ed entrando in casa Strenghetto devastò le suppellettili, lanciando nel cortile una lastra di ghisa di circa 30 chilogrammi.
Dopo aver scoperchiato un altro tetto, la tromba ha demolito e lanciato sulla riva dell’adigetto un muro ed un portone di certo Gazzetta e infine, era ormai innocua, si abbattè e sciolse contro un pagliaio.
In mezzo a tanto scompiglio è degno di particolare rilievo il fatto di un mezzadro che fu sospinto per circa duecento metri attraverso la campagna.
LA STAMPA 15 APRILE 1930
IL CATTIVO TEMPO
BIELLA
Il cattivo tempo in tutta la regione ha gonfiato con la pioggia diversi torrenti e causato l’allagamento di pianori e di qualche cantina.
In montagna è nuovamente caduta la neve che ha causato un sensibile abbassamento della temperatura.
DA CUNEO
Un violento temporale ha imperversato stamane per circa tre ore sulla città e sulle campagne, con vento, pioggia e grandine.
A causa delle numerose scariche elettriche si sono avuti guasti sulle linee telefoniche.
LA STAMPA 16 APRILE 1930 – UNA VIOLENTA MAREGGIATA A NAPOLI
UNA CASA CROLLATA
NAPOLI
Una violentissima mareggiata, scatenatasi stanotte, ha prodotto gravissimi danni lungo la spiaggia.
A Coroglio le onde si sono rovesciate con inaudita violenza ed in alcuni punti hanno scavato voragini paurose nelle sottofondazioni di alcuni caseggiati.
Alla palazzina segnata col numero 21, un’ala si è staccata improvvisamente dal corpo centrale del fabbricato, precipitando in mezzo a sinistro fragore.
Il primo, il secondo ed il terzo piano sono crollati e le macerie si sono abbattute sulla spiaggia.
LA STAMPA 16 APRILE 1930 – VIOLENTO TEMPORALE A ROMA
ROMA
Stanotte e stamane una raffica violentissima di acqua e di grandine si è abbattuta sulla Capitale.
Il temporale si è rinnovato verso mezzogiorno.
LA STAMPA 16 APRILE 1930 – NEVICATE, NUBIFRAGI, FULMINI NELLA REGIONE TOSCANA
FIRENZE
In quasi tutta la regione toscana il clima, nonostante che ormai si sia in piena primavera, continua a mantenersi rigido.
Violenti temporali si “segnalano” da più parti.
Sulle montagne pistoiesi si sono verificate delle leggere nevicate.
Si ha notizia da Boscolungo – Abetone che il tempo, che in questi ultimi giorni si era fatto quasi primaverile, si è improvvisamente guastato.
La temperatura si è sensibilmente abbassata, e da ieri una forte nevicata ha imbiancato nuovamente il suolo, raggiungendo uno spessore di 30 centimetri.
Tuttora continua a nevicare con abbondanza.
A Lucca si è abbattuto ieri notte sulla città e sulle campagne un furiosissimo nubifragio.
L’acqua torrenziale è stata accompagnata da una numerosa serie di scariche elettriche.
In alcune zone si sono verificati allagamenti.
LA STAMPA 16 APRILE 1930 – DUE BUOI E UN CAVALLO UCCISI DAL FULMINE
CUNEO
A Castelletto Stura un fulmine si è abbattuto sulla cascina di Tale Stefano panero, causando l’uccisione di due buoi e di un cavallo, e lasciando tramortito al suolo Il Panero stesso.
Intanto il tempo si mantiene cattivo con un brusco abbassamento di temperatura, come se ci si trovasse in pieno inverno.
Giunge notizia dai passi immediatamente superiori a Borgo San Dalmazzo che stamane nevicava abbondantemente.
Verso sera la bufera si è calmata, ma il tempo si mantiene sempre minaccioso.
A VALENZA
Il maltempo di questi giorni ha ingrossato le acque dei molti corsi d’acqua locali, che hanno straripato.
Il grana è uscito dal proprio letto allagando una certa zona di campagna coltivata, arrecando danni e trasportando lungo il suo rapido corso molta legna e qualche albero.
Molti torrenti sono pure usciti dal loro alveo invadendo terreni coltivati a grano con pregiudizio del raccolto.
Il Po ha pure notevolmente aumentato il volume delle proprie acque allagando il letto di scorta e demolendo alte cataste di legname.
Nei pressi di Bassignana il Tanaro si presenta gonfio d’acqua che scorre minacciosa.
LA STAMPA 20 APRILE 1930
GRANDINE A TORTONA
La grandine ha ricoperto le campagne dei dintorni in seguito ad un furioso temporale.
La temperatura si è fatta rigida.
LA STAMPA 30 APRILE 1930 – ALBERI DANNEGGIATI PER UN TEMPORALE AD ALESSANDRIA
Un fulmine è caduto durante il violento temporale di ieri mattina, nel sobborgo Orit, abbattendo l’antenna di un pozzo e devastando alcune piante.
Nessun danno alle persone.