LA STAMPA 2 FEBBRAIO 1930 – LANEVICATA
BIELLA IL maltempo èripreso in tutto il Biellese. Ad Oropa la nevecaduta nella notte supera i 50 centimetri mentre sulle montagnecircostanti raggiunge i due metri. La tranviaelettrica Biella – Oropa, stamane deviata tra il Favaro ed Oropa,ha subito notevoli ritardi ed un convoglio è rimasto bloccato dallaneve. Dalle vallategiungono notizie di danni e di interruzioni di linee telefoniche edelettriche.
PINEROLO Stanotte èincominciata a cadere la neve, che è continuata abbondante sino altardo pomeriggio in cui si è tramutata in pioggia. Mentre in cittàla neve ha raggiunto i 20 centimetri, a Perosa Argentina se nemisurano 60 centimetri, 1 metro e 30 è stato toccato a Fenestrelle,a Praticanat e Pragelato 1 metro e mezzo, al colle del Sestrieres 2metri. Le comunicazionicon l’alta valle cominciano a farsi difficilissime.
CUNEO Stamaneha ripreso a nevicare fortemente e la neve ha raggiunto in cittàl’altezza di 50 centimetri. Dallevallate giunge notizia che molti comuni di montagna sono interamentebloccati. ALimone Piemonte la neve è alta oltre 3 metri e la strada di accessoè completamente ostruita.
ALESSANDRIA Una violentabufera di neve si è abbattuta oggi sulla nostra città. Nel pomeriggio siè sollevato un forte vento gelato accompagnato da raffiche impetuosedi pioggia che hanno in più parti allagato la città specie neipunti bassi.
GENOVA Dueeccezionali grandinate si sono scatenate sulla nostra città, unaverso le 4 del mattino e la seconda poco dopo mezzogiorno,raggiungendo una intensità paurosa. Lagrandinata di mezzogiorno è durata oltre un’ora violentissima efitta ed ha lasciato a terra uno strato di ghiaccio di oltre 5centimetri. Lacircolazione è stata gravemente ostacolata.
LA STAMPA 11 FEBBRAIO 1930 – NEVE EVENTO NEL SAVONESE
COMUNICAZIONI INTERROTTE –COMIGNOLI ABBATTUTI
SAVONA Siamo da duegiorni ripiombati nel più crudo inverno: impetuose raffiche di ventosoffiano abbattendo anche non pochi pali e comignoli. Ilfreddo è acutissimo. Sull’appenninoè discesa un’altra abbondante nevicata. Icomuni della zona montana ne sono ricoperti in conseguenza di ciò lestrade di comunicazione coi vari centri appenninici sono interrotte. Ilservizio pubblico delle autocorriere per i paesi montani è sospeso. Siscatena insistentemente un vero turbine, reso maggiormente gelidodalle correnti di neve. Lenavi ancorate in porto hanno dovuto rafforzare gli ormeggi.
LA STAMPA 14 FEBBRAIO 1930 –VIOLENTISSIME ALLUVIONI IN SARDEGNA
TRE MORTI – CASE CROLLATE ECOMUNICAZIONI INTERROTTE – DANNI ENORMI ALLE CAMPAGNE – ILSUSSIDIO DEL DUCE
La furiadell’alluvione in Sardegna ha recato danni gravissi,i. Paesi e campagnesono stati invasi dalle acque. Si deplorano tremorti. Le autorità deicapoluoghi della provincia si sono prontamente portate nelle zonemaggiormente colpite. Nel cagliaritano,dai particolari che giungono man mano dai vari paesi, si rileva che aNuraminis sono crollate due case e parecchie altre sono lesionate. Anche a Pimentersono crollati dei muri e diverse case hanno riportati sensibilidanni. Ma i dannimaggiori, di cui non si può calcolare l’entità, sono quelli causatialle campagne, specialmente della zona di Terralba e di Furlei. Fortunatamente nonsi hanno da registrare vittime. Si ha pure notiziada Terralba che a distanza di appena una settimana, continuando lepioggie torrenziali, si è avuto ieri notte una seconda e più graveinondazione prodotta dalle acque del Rio Mogoro. Queste allagandola estesa pianura, hanno coperto pure per buon tratto la stradaprovinciale che conduce alla frazione di Marrrublu, e invaso altrecase alle pendici del paese che non erano state toccate dalla primainondazione. Da Sassari siapprendono nuovi episodi dell’alluvione scatenatasi fino da lunedìscorso. Il Capo delGoverno Benito Mussolini ha messo a disposizione del Prefetto diSassari 10 mila lire per le famiglie numerose pià danneggiatedall’alluvione. Ad Arbatax grossefrane si sono rovesciate sulla ferrovia ed hanno reso indispensabileil servizio di trasbordo nel tratto fra la zona di Sella Gleci equella di Glini, dove massi di granito di circa tre metri cubi hannoinvaso il piano della linea. Alla stazione diArzana, il binario è stato asportato per circa 30 metri e nellastessa notte è stato riparato dalle squadre e di operai accorse sulposto. Gravissimi dannisi sono verificati pure nella frazione di Girasole e Lotzerai. Tutte le campagnesono sommerse. Il rio Girasole hastraripato una spalla del ponte della strada nazionale, aspotandocirca 500 metri di argine. Le acque hannodevastato e distrutto letteralmente un carciofaio della ditta Vignacausando circa 30.000 lire di danni e altri rilevantissimi alleproprietà limitrofe. Nel Nuorese idanni sono anche gravi; a Bitti un violento nubifragio si èscatenato. Fortunatamentenessuna vittima è da segnalare, ma la popolazione è in vivissimoallarme. A Lanusli le acquehanno travolto tutti i ripari e allagato diverse case, compresa lacaserma della finanza. La fiumana,ingrossatasi in via Lacei per rigurgito dei condotti, giungeva convelocità impressionante alle abitazioni del rione basso. I danni nellecampagne sono ingentissimi. Anche qui, quasitutti i seminati sono strati distrutti. A Mores ilnubifragio, di una violenza strarodinaria, accompagnato da gelido eforte vento di tramontana, ha imperversato per due giorni e duenotti. Il complesso deidanni è per ora incalcolabile.
LA STAMPA 18 FEBBRAIO 1930 – LANEVE A SAVONA
SAVONA
Oggi, per la primavolta in quest’inverno, nella nostra città è caduta una abbondantenevicata. Anche sulle nostremontagne e particolarmente nelle valli della Bormida e dell’Erro, laneve è caduta in abbondanza ed ha raggiunto il metro di altezza. Tutte lecomunicazioni coi vari centri della zona montana sono interrotte. I treni delPiemonte giungono con forti ritardi.
LA STAMPA 21 FEBBRAIO 1930 -ECCEZIONALI NEVICATE NEL PINEROLESE
La neve che hacontinuato a scendere ininterrotta fino ad oggi, ha raggiunto nellevalli del Pinerolese e specialmente in val Chisone altezzeeccezionali, quali da una lunga serie di anni più non siregisteavano. Le comunicazionicoi paesi oltre Perosa Argentina sono quasi totalmente interrotte,anche sulla causa di alcune valanghe cadute sulla strada nazionale. La neve haraggiungo a Pinasca e Perosa Argentina 1,50 metri, a Roure 1,80metri, a Fenestrelle 2 metri,a Pragelato 2,40 metri; al colle delSestriere 3,50 metri.
LA STAMPA 21 FEBBRAIO 1930 – QUASIDUE METRI DI NEVE AD OROPA
La neve caduta neipassati giorni su tutta la nostra regione ha raggiunto un’altezzaquale da lunghi anni non si ricorda. Ad Oropa la neveha raggiunto 1,80 metri e sulle montagne circostanti va da un minimodi 3 metri a un massimo di 8 metri.
LA STAMPA 21 FEBBRAIO 1930 – LABORA A TRIESTE
La gelida bora che da tre giornidelizia la città con raffiche più o meno violente, è andataaumentando d’intensità nella serata, raggiungendo con alcuneraffiche la velocità di circa 100 chilometri orari. L’abbassamento della temperatura rendeancora più tormentosa la bora. Le strade questa sera sono quasideserte.
LA STAMPA 22 FEBBRAIO 1930 – LANEVE
CUNEO La neve continua acadere abbondante in tutta la zona montana della provincia. A Limone Piemontesorpassa i quattro metri e mezzo; molti comuni sono bloccati e moltecomunicazioni interrotte.
BIELLA La neve non hacessato di cadere in tutta la zona montana della regione. Una così fortenevicata non si registrava da oltre 15 anni. Ad Oropa la neveha superato i due metri di altezza, e alla stazione della teleferica,4 metri e mezzo.
MONDOVI’ Dal pomeriggio didomenica scorsa, salvo qualche breve sosta, la neve non ha cessato dicadere. Nella città altaha superato i 70 centimetri.
AOSTA Da stamattina èricominciata a cadere ininterrottamente la neve che per le nevicatedi questi ultimi giorni ha raggiunto nei paesi più elevati unaconsiderevole altezza, come nella Valle di Rhemes ove ce ne sarebberodue metri.
LA TRAGICA VALANGA NELL’APPENNINOMARGHIGIANO DEL 22 FEBBRAIO 1930
QUARANTA CASE SEPOLTE: 14 MORTI, 12SCOMPARSI, 4 FERITI
MACERATA – Nelpomeriggio di ieri giungeva una triste, gravissima notizia daBolognola, la meta preferita di tutti gli sciatori marchigiani,comune che sorge sulle pendici del Monte Petrano. La notizia parlavadi una grossissima valanga caduta su una frazione di Bolognola,seppellendo tutto il considerevole gruppo di case, e seminando lastrage con numerosi morti, con feriti e con scomparsi. Sulle prime sisperò che la notizia fosse qui giunta in forma esagerata, e che ladisgrazia non fosse così terribilmente grave; ma purtroppo venneconfermata ed anzi accresciuta di gravità col giungersi disuccessivi particolari, destando come ben si comprende, profonda,dolorosissima impressione.
L’APPENNINO SOTTO LA NEVE Le abbondantissimenevicate di questi giorni, che hanno fatalmente ricoperto di un altostrato di neve tutto l’Appennino Marchigiano, sono state l’origine ela causa della tremenda sciagura. Nel pomeriggio diieri una valanga di paurose proporzioni si è staccata dalle pendicidel monte Petrano, e precipitando con boati spaventosi e con scrosciinfernali, si è abbattuta sulla frazione del comune di Bolognola,denominata villa di Mezzo, la quale è l’ultimo gruppo di abitazionisituato lungo la strada comunale che termina alle pendici del montePetrano. Le conseguenzesono state spaventose: le prime notizie parlavano di nove morti edodici scomparsi, e purtroppo queste cifre non specchiavano che laverità. Ecco i particolaridella immensa sciagura. Le quarantacasette della frazione sono state letteramente sepolte dalla enormequantità di neve piombata sull’abitato con tanta rapidità daimpedire qualsiasi allarme e quindi agli abitanti ogni possibilitàdi mettersi in salvo. La notizia deldisastro è stata data da alcuni abitanti della località, che sitrovavano lontani nel momento della sciagura e dei centri vicini, dadove sono state immediatamente avvertite le autorità di Macerata,Totentino e Camerino.
I DIFFICILI SOCCORSI Il segretariopolitico di Fiastra, appena ebbe appreso la tragica notizia, haorganizzato subito, col concorso del maresciallo dei carabinieri, laprima sommaria spedizione per accertarsi della entità dellasciagura, spedizione che purtroppo non poteva giungere consollecitudine a Villa di Mezzo, essendo interrotta l’unicacomunicazione stradale a causa della neve che giungeva a un metro dialtezza. La valanga avevapoi anche distrutto le comunicazioni telegrafiche e telefoniche. A tarda sera laprima pattuglia di soccorritori raggiungeva il paesello colpito dallavalanga, ma la mancanza di mezzi adatti rendeva difficilissimal’opera di salvataggio. Dal bianco cumuloche tutto ricopriva, emergevano soltanto i comignoli delle casette ela tragica calma della sera rotta soltanto dai pochi lamenti deitravolti. Il manipolo dicoraggiosi iniziava subito animosamente l’opera di soccorso e lacontinuava ininterrotta per tutta la notte e per tutta la giornata dioggi. Intanto giungevanodai grossi centri alcune pattuglie di sciatori, quelle stesse chel’anno scorso in occasione dell’eccezionale nevicata avevanomantenuto il collegamento fra i paesi della montagna e avevanoprovveduto al rifornimento dei viveri, e anch’esse si adoperavano peressere utili nel terribile frangente. Stamane poil’opera di soccorso è stata intensificata e i salvataggi hannopotuto compiersi con maggiore rapidità. Purtroppo lapiccola popolazione di Villa di Mezzo è stata, come si disse,tragicamente colpita. La sciagura haassunto proporzioni gravissime. Fino a questomomento le vittime della valanga sono 14; 4 sono i feriti, ma 12persone non sono ancora state ritrovate fra le macerie.
LA STAMPA 23 FEBBRAIO 1930 –MAREMOTI E FRANE IN CALABRIA
DRAMMATICHE GIORNATE IN CALABRIA
CATANZARO I danni prodottidal violentissimo maremoto abbattutosi ieri sulla frazione diCatanzaro Marina, sono assai gravi. Le onde, altissimee impetuose, raggiunsero la parte inferiore dell’abitato: tutte levie rimasero allagate e alcune case crollarono. La popolazione,terrorizzata, si rifugiava nella parte alta del villaggio. Sul posto sirecavano immediatamente squadre di pompiari con il commissarioprefettizio e l’ingegnere capo dell’ufficio tecnico per portare iprimi soccorsi.
ENORMI FRANE Il maltempoimperversa ovunque causando frane che impediscono il transito aitreni e ai veicoli. Il secondo direttoche doveva giungere stamane alle sei, è rimasto bloccato allastazione di marcellinara. A Soverano labufera ha prodotto ingenti danni, asportando le tegole dei tetti esradicando molte piante. A Sorianol’alluvione ha prodotto enormi frane nelle sovrastanti colline,trascinando pietrame e fanghiglia e ostruendo completamente lestrade. Molti fabbricatiminacciano rovina e sono stati resi inabitabili. E’ stato chiestoda quel podestà l’invio di trubbe e ingegneri per evitare maggioridanni. Da vari altripaesi della provincia giungono notizie impressionanti di altre franeabbattutesi sulle strade e sugli abitati, provocando danni einterrompendo le comunicazioni. A San Lucido unafrana ha interrotto anche le comunicazioni ferroviarie.
INONDAZIONI – EDIFICI IN PERICOLO
I fiumi sonoenormemente ingrossati e presentano un aspetto terrificante. Il crati hasuperato i margini e invaso le campagne del corillanese, allagandolecompletamente, sicchè molte case sono rimaste isolate e circondatedall’acqua. E’ impossibilecalcolare i danni ingentissimi arrecati alle campagne. Una enormequantità di bestiame è stata trasportata via dal fiume in piena. Altre frane sisono verificate sulla strada ” la belmonte calabro allastazione, e su quella che da bonifatti conduce alla fontana pubblicae ad acquapesa, dove alcune case sono lesionate. A celico, primopaese silano, una frana abbatteva una casa adibita a negozio, sullastrada rotabile, che restava cosi’ ostruita. Un’altra casa diabitazione dovette essere in fretta e furia sgomberata a grazzanoalbanese. L’alluvione hacompletamente allagato la strada nazionale interrompendola in duepunti per circa 300 metri. Anche in provinciadi Cosenza, un violentissimo temporale ha arrecato ingenti danni. Nella città dicosenza, una grossa frana si è abbattuta sulla strada rotabile dicirconvallazione. Uno dei caviprincipali della linea telefonica si spezzava, e la città restapriva di comunicazioni. La frana halesionato anche un palazzo i cui inquilini hanno dovuto sgomberare,ed ha fatto crollare un muro della cabina elettrica ditrasformazione. Si ha da reggiocalabria che il temporale abbattutosi sulla provincia ha prodottodanni rilenvatissimi, interrompendo in alcuni punti le comunicazionitelegrafiche e telefoniche. Nei pressi dilazzaro e a causa dello straripamento di un torrente è rimastoallagato un gran tratto della strada per cui il transito è rimastosospeso. Presso siderno lafuria del temporalen ha trasportato circa 200 metri della lineaferroviaria ed ha abbattuto pali telegrafici e telefonici. I viaggiatori deitreni dovettero trasbordare e percorrere a piedi nel più fitto buioun certo tratto. A Settingianol’alluvione imperversa violenta da tre giorni. I danni sonogravissimi. Alberi centenarisono stati divelti come fuscelli e le frane sono in gran numero. Perfino sullacosta orientale della Sicilia si sono risentite le conseguenzen delviolento fortunale del mar Jonio. Riposto è tuttoallagato. Numerosi velierisono miracolosamente scampati, riparando a ridosso del molto. I danni sonoingenti.
LA STAMPA 23 FEBBRAIO 1930 –VALANGA IN VALLE GERMANASCA
TRE CASE CROLLATE DUE VITTIME E DUE SALVATAGGI
PINEROLO Da lunedì e sinoa ieri sera, si è avuto in tutto il Pinerolese un tempo orribilemassime nella regione alpina ove la neve ha causato il totale arrestodelle comunicazioni. Poco oltreFenestrelle una valanga si è abbattuta sulla strada nazionale,interrompendo la linea telegrafica e telefonica per oltre unchilometro, cosicchè Pragelato ed il Colle di Sestrieres sonocompletamente isolati. Da mercoledì lalinea con Sestrieres è interrotta anche dal versante di Cesana. A Perrero ècaduta una valanga nei pressi della stazione d’arrivo dellateleferica della Società Talco e Grafite. La valanga,staccatasi in un punto ripidissomo e boscoso della montagna, si èprecipitata nel torrente Germanasca ed è risalita fino sulla stradaprovinciale dall’altro lato della valle. Ma assai peggiorisono le condizioni dell’alta Valle Germanasca. A Praly la neveraggiunge l’altezza eccezionale di quattro metri ed il serviziotelefonico è interrotto da mercoledì. Purtroppo a Pralyla neve ha voluto anche le sue vittime. Nella notte dal 20al 21 nei pressi di Villa al Praly, regione Maiera, una grossavalanga si abbatteva sull’abitato travolgendo le tre case.