Editoriali — 25 Novembre 2014

Da qualche giorno la voce corre di bocca in bocca: “dicono che stia per arrivare il freddo“. Quel plurale maiestatis, se così si può dire, la dice lunga sull’effettiva attendibilità delle fonti. E allora veniamo a noi e cerchiamo di dipanare la matassa: arriverà davvero questa paventata ondata di freddo entro la prossima settimana?

Secondo alcuni modelli numerici la risposta è affermativa tuttavia, quando si pala di aria fredda, dobbiamo utilizzare le dovute cautele. Anzitutto: lo sbilanciamento di un campo di alta pressione in sede scandinava andrà a prelevare aria fredda dalle latitudini polari, per poi restituirla verso le medie latitudini a mezzo di venti orientali. Questo presuppone la presenza di un centro di bassa pressione sul Mediterraneo, che in effetti ci sarà.

E allora cosa dovrebbe frapporsi tra noi e il primo saluto dell’inverno sull’Italia? Tanto. Prima di tutto le temperature di un continente, l’Europa, ancora troppo elevate. L’aria fredda arriva da molto lontano e sarà costretta ad una importante diluizione. Pensate ad una macchia l’olio che si allarga ma poi, non più alimentata, smette di espandersi.

bloccIn secondo luogo i nostri mari sono ancora troppo caldi. Questo fa si che l’aria fredda, trovandosi improvvisamente sopra aria calda,  sia costretta a sprecare parte del suo potenziale energetico per riequilibrare la sua posizione di stabilità, attivando inevitabilmente convezione (temporali marittimi).

Per di più, quel che rimane della lingua fredda, dovrà vedersela con le complesse manovre di aggiramento o di scavalcamento delle nostre catene montuose. Da qui un’ulteriore limata al disegno proposto dalle mappe del momento.

Morale: a partire dal 2-3 dicembre e almeno fino a 5-6 del nuovo mese, sull’Italia affluirà aria progressivamente più fredda, che recherà un calo termico piuttosto sensibile, un raffreddamento fino a 7-8°C rispetto ai valori medi attuali. Ecco fatto, se tanto mi da tanto, ciò sta a significare che sta per arrivare l’inverno.

Attenzione però: i valori attuali sono sensibilmente superiori alla norma e questo raffreddamento non farà altro che riportare la colonnina di mercurio entro il range stagionale, ossia non farà altro che riportarci l’autunno più classico. Niente neve in pianura dunque, niente gelo, niente inverno, tantomeno storico, ma almeno un passo, quello di veder finalmente più freddo il nostro Continente, una sorta di investimento per il futuro, quando l’inverno arriverà davvero.

E siamo sicuri che sarà così.

Luca Angelini

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