Sono stati lanciati dalla base europea di Kourou (Guyana Francese) i primi due satelliti operativi di Galileo, il sistema destinato a dare all’Europa piena autonomia nella navigazione satellitare e nato per iniziativa di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Unione Europea. I satelliti lanciati oggi con un razzo Soyuz si uniranno ai quattro satelliti già in orbita, grazie ai quali sono state completate la fase sperimentale e quella di validazione.
Chiamati Doresa e Milena, dai nomi di due bambini vincitori di un concorso bandito dall’Unione Europea, i primi satelliti operativi del sistema Galileo segnano l’inizio della fase di piena capacità operativa di Galileo.
Entra così nel vivo la realizzazione del più grande e ambizioso progetto europeo di navigazione satellitare e il primo al mondo sviluppato in ambito civile. I due sistemi di navigazione satellitare oggi attivi, lo statunitense Gps e il russo Glonass, sono infatti stati realizzati e sono gestiti entrambi in ambito militare. Il lancio dei primi due satelliti operativi di Galileo è quindi “un’altra pietra miliare nella storia del programma”, ha detto il commissario Ue all’Industria, Ferdinando Nelli Feroci. ”I programmi spaziali – ha aggiunto – sono strategici per la competitività scientifica e tecnologica dell’Europa ed è per questo che l’Unione Europea ha deciso di investire 12 miliardi di euro in questo settore nel periodo 2014-2010”.
Ad accelerare i tempi per completare la costellazione è il contratto da 500 milioni di euro firmato dal programma Galileo con l’azienda Arianespace, che gestisce i lanciatori europei. L’accordo prevede che a partire dal 2015 i satelliti Galileo saranno messi in orbita dal più grande dei lanciatori europei, l’Ariane 5, in grado di trasportarne quattro alla volta (anzichè due, come accade con i Soyuz). Diventa perciò possibile lanciare da sei a otto satelliti l’anno utilizzando sia i razzi Ariane 5 sia i Soyuz, fino ad avere in orbita 24 satelliti entro il 2017 più sei di riserva.
I primi servizi potrebbero comunque essere disponibili già 2015 e riguardare ambiti numerosi e molto diversi, dai trasporti alle reti elettriche e alla sicurezza, come i controlli delle frontiere e la lotta alla criminalità. Da tempo le aziende sono state chiamate a lanciare nuove proposte, sia sul fronte delle applicazioni e dei nuovi servizi, sia su quello della messa a punto di dispositivi commerciali per la ricezione dei segnali.
Fonte: Ansa.it