Ambiente, territorio & dissesti — 20 Giugno 2013

 

Un gruppo di studiosi provenienti dalle Università di Tokio e di Bristol, utilizzando 11 diversi modelli matematici in grado di simulare le variazioni climatiche dei prossimi decenni, hanno cercato di stabilire come varierà a scala globale il rischio alluvioni di portata eccezionale. Lo studio (“Global flood risk under climate change”) è stato pubblicato sul numero di giugno della rivista Nature Climate Change e mostra alcuni risultati davvero sorprendenti.
Gli studiosi hanno soprattutto cercato di capire quale sarà, durante il XXI secolo, il periodo di ritorno di eventi alluvionali estremi, che nel secolo passato avevano la frequenza di una volta ogni 100 anni: in particolare, nella mappa realizzata grazie ai risultati della ricerca, le aree colorate delle tonalità dell’azzurro indicano zone in cui gli episodi alluvionali diverranno più frequenti, viceversa le regioni colorate di giallo-rosso.
Ebbene, secondo gli autori della ricerca il rischio di grandi alluvioni e improvvise devastanti inondazioni, quelle che attualmente si presentano solo una volta ogni 100 anni, antro la fine del XXI secolo aumenterà sensibilmente soprattutto in Indocina e India: addirittura in alcune zone (quelle colorate di blu scuro) questi eventi estremi e (attualmente) eccezionali si ripeteranno con una cadenza inferiore a i 5 anni!
Al contrario secondo questa ricerca, e differentemente da quanto indicato da altri recenti studi, dovrebbe diminuire la frequenza di eccezionali inondazioni in gran parte dell’area mediterranea, compresa gran parte dell’Italia: la causa si spiega presumibilmente con una (prevista) marcata diminuzione delle piogge totali e quindi, nonostante un aumento medio dell’intensità degli episodi piovosi, gli eventi eccezionali potrebbero divenire meno frequenti. (immagine: Nature Climate Change)

Fonte Meteogiuliacci

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