Paganella — 11 Aprile 2014

27 DICEMBRE 1984

Cronaca del 27 Dicembre 1985, tratto dal quotidiano: La Stampa

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ONDATA DI FREDDO, TEMPERATURE POLARI IN TRENTINO – ALTO – ADIGE
NELL’ITALIA CENTRALE E AL SUD UN FINE ANNO SOTTO LA NEVE
GRAN FLUSSO DI TURISTI NELLE MAGGIORI STAZIONI INVERNALI – CHIUSO PER STANTO STEFANO, A CAUSA DELLA NEBBIA, IL PORTO DI VENEZIA

LA STAMPA 27 DICEMBRE 1984
ROMA – Natale e Santo Stefano freddi, con la neve, come nella tradizione migliore, quasi in ogni parte d’Italia.
La circolazione di aria fredda ed instabile si sta temporaneamente attenuando sull’Italia meridionale mentre una perturbazione di origine atlantica si sta dirigendo sul Mediterraneo occidentale e coinvolgerà quindi l’Italia.
Per oggi si prevede un progressivo aumento della nuvolosità a partire dalle zone occidentali con precipitazioni nevose sui rilievi e nella Pianura Padana.
La temperatura non subirà apprezzabili variazioni.
In Piemonte e Valle D’Aosta il freddo è intenso e, durante la giornata, il cielo si è coperto quasi ovunque.
Fino al tardo pomeriggio di ieri non si sono avute precipitazioni, che però – secondo le previsioni – non dovrebbero mancare nelle prossime ore, soprattutto se la temperatura si alzerà leggermente.
Tra l’altro, una nevicata risolverebbe i problemi di molte stazioni turistiche dove dove l’innevamento è sufficiente soltanto oltre i 1400 metri.
Temperature basse e cielo in prevalenza sereno, con foschie nelle zone di pianura, in Lombardia per Santo Stefano.
A MILANO, dove ieri è stata registrata una minima di -1, il termometro non è andato oltre un grado sopra lo zero durante la giornata.
Molte le partenze dal capoluogo verso le località di villeggiatura, ma numerosi anche i rientri di chi ha trascorso fuori città il lungo ponte da Sabato a Santo Stefano.
Nebbia e temperatura rigida anche a VENEZIA, nel giorno di Santo Stefano.
A causa della scarsa visibilità, particolarmente limitata nella zona lagunare, i collegamenti tra “centro storico” e isole si sono svolti con qualche difficoltà.
Chiuso al traffico il porto di Venezia, si svolgono regolarmente i voli in partenza e in arrivo all’aeroporto “Marco Polo” di Tessera.
La situazione è più che buona per gli operatori turistici lombardi.
In VALTELLINA, zona di punta del turismo invernale, c’è il tutto esaurito:
Livigno, Aprica, Madesimo, Santa Caterina e le altre principali località sciistiche si stanno rapidamente affollando.
Tutti gli impianti sono aperti: la neve per ora non è abbondante, ma buona grazie alle basse temperature ( -14 la minima a LIVIGNO) , e si scia ovunque senza problemi.
Cielo sereno con sole, ma con temperature di molti gradi sotto lo zero, in tutto ALTO ADIGE anche per Santo Stefano.
Freddo particolarmente intenso nelle zone orientali della provincia di BOLZANO, soprattutto in VAL PUSTERIA, in VAL BADIA, con punte di 20 gradi zotto lo zero.
Più mite, anche se sempre di qualche grado sotto lo zero, è invece la temperatura nel MERANESE e nella parte occidentale dell’Alto Adige.
Il freddo intenso non ha tuttavia impedito agli sciatori di raggiungere le località di montagna unendosi così ai turisti, soprattutto italiani, che stanno trascorrendo le loro vacanze natalizie in Alto Adige.
In tutte le località più note, soprattutto in VAL GARDENA e in VAL BADIA, si sta registrando il tutto esaurito.
Quinto giorno di freddo intenso nella zona delle Dolomiti.
Le condizioni meteorologiche sono quindi stazionarie ed il cielo sereno, le temperature rigide con minime di -10 a gradi a SAPPADA, -15 a SANTO STEFANO DI CADORE, AURONZO, ARABBA e MISURINA;
-13 a CORTINA, FALCADE e ALLEGHE;
-18 a DOBBIACCO.
Nessuna variazione, per la calma dei venti, anche sui passi dolomitici, con -19 al PASSO PORDOI, -16 al PASSO FALZAREGO, -5 al PASSO GIAU.
Ieri con il sole la temperatura è salita, ma non ha mai superato lo zero;
-1 e -4 nelle varie località di fondovalle; -7 e -10 in alta montagna.
Risveglio con il gelo in tutta l’EMILIA ROMAGNA.
La temperatura è scesa sotto lo zero ( -6 la scorsa notte a Bologna) e la nebbia, dapprima fitta, ha poi lasciato spazio in mattinata al sole, che ha contribuito ad alzare lievemente la temperatura, sempre rigida.
Sono transitabili solo con catene i passi appenninici del CERRETO, sulla STATALE 63, e dei MANDRIOLI, sulla STATALE 61.
Il sole in ABRUZZO, comunque, ieri era splendente e il cielo terso.
Il ghiaccio che si è formato nella notte, ha reso pericolose tutte le strade di montagna.
La polizia stradale ha raccomandato molta prudenza agli automobilisti ai quali è stato sconsigliato l’uso delle catene.
Freddo e neve hanno caratterizzato il Santo Stefano in CAMPANIA.
La temperatura ieri ha di poco superato zero gradi.
A mezzogiorno a NAPOLI c’erano appena otto gradi.
Nel capoluogo campano i quartieri della zona alta ( VOMERO, CAMALDOLI, COLLI AMINEL) ieri sono apparti tutti imbiancati così naturalmente anche la cima del VESUVIO.
Anche sui MONTI LATTARI che sovrastano la costa amalfitana è caduta la prima neve della stagione.
Ieri comunque, il cielo è stato sereno.
E’ ripreso a nevicare sull’IRPINIA, in modo particolare ai confini con la BASILICATA e con la provincia di FOGGIA.
Dalla notte scorsa la neve è caduta è caduta anche sul capoluogo e nella VALLE DEL CALORE e in quella dell’UFITA.
Molti autobus che collegano l’Alta Irpinia con Avellino sono giunti in ritardo a causa del fondo stradale ghiacciato.
Nevica anche sulla fascia del PARTENIO; a MONTEVERGINE ha raggiunto l’altezza di 20 centimetri.
Sull’autostrada Napoli – Bari sono entrati in funzione gli spazzaneve.
Temperature glaciali in tutto l’ABRUZZO l’altra notte e ieri.
In molte zone il termometro è sceso anche a -14 gradi ( secondo valori non ufficiali) ma manca la neve un po’ ovunque nelle stazioni sciistiche degli altipiani delle Cinquemiglia e in quelle del Velino – Sirente.
Nel Potentino nevica dalla scorsa notte e il manto nevoso ha raggiunto in alcuni comuni dell’interno anche i 25 centimetri d’altezza ( 10 centimetri a POTENZA e 50 centimetri sul POLLINO creando non pochi disagi agli automobilisti.
L’autostrada Salerno – Reggio Calabria è bloccata da ieri mattina nei pressi dello svincolo di MORMANNO a causa di una forte nevicata che è cominciata lunedì sera.
La neve ha raggiunto i venti centimetri.
Il traffico è stato deviato sulla statale 18 dalla polizia stradale di Cosenza.
Neve abbondante in PUGLIA, nel SUBAPPENNINO DAUNO, nella VALLE D’ITRIA, nei rilievi del TARANTINO.
Le condizioni del tempo su quasi tutta la Sicilia sono notevolmente peggiorate rispetto a Natale.
La temperatura si è sensibilmente abbassata e oltre alle abbondanti piogge è caduta anche la neve, in particolare sulle MADONIE, sui NEBRODI e sull’ETNA.
A Piano della Battaglia sulle Madonie, la principale località sciistica del Palermitano, rifugi ed alberghi sono al completo.

(Ansa)

 

LA STAMPA 27 DICEMBRE 1984 – TORINO CRONACA PREVISIONI IL TEMPO DEVE ANCORA PEGGIORARE NEVE E TANTO FREDDO IN CITTA’ E IN MONTAGNA

LA STAMPA 27 DICEMBRE 1984 – TORINO CRONACA PREVISIONI IL TEMPO DEVE ANCORA PEGGIORARE NEVE E TANTO FREDDO IN CITTA’ E IN MONTAGNA

LA STAMPA 27 DICEMBRE 1984 – TORINO CRONACA

PREVISIONI IL TEMPO DEVE ANCORA PEGGIORARE

NEVE E TANTO FREDDO IN CITTA’ E IN MONTAGNA

Freddo, neve, cielo coperto dappertutto in Piemonte, per un Natale imbiancato all’ultimo momento;
di neve ne è caduta poca, è vero, ma le previsioni sono per un peggioramento delle condizioni atmosferiche, con altre precipitazioni che dovrebbero rendere agibili tutte le piste delle stazioni invernali.
Ovunque e fino all’Epifania – da Sestriere alle Valli di Lanzo – c’è il tutto esaurito, ma fino al 24 dicembre si poteva sciare solo in pochi posti, con neve scarsa e impianti funzionanti solo in parte.
Ora la situazione è migliorata dappertutto con grande soddisfazione di albergatori e operatori turistici.
La nevicata di stanotte, solo un paio di centimetri non ha creato molti fastidi al traffico, anche perché, a giudicare dal movimento in città, sono veramente una minoranza quelli che lavorano in questi giorni.
Comunque la Polizia Stradale invita alla prudenza chi deve andare fuori Torino, ( in provincia di Alessandria sono segnalate copiose nevicate in atto), ed è ovvio che dovendo andare in montagna occorre avere gomme da neve o le catene a bordo.
Non sono segnalati incidenti di rilievo, ma solo qualche tamponamento di poco conto.
A Bardonecchia il tempo è incerto ma tutte le piste sono aperte;
la statale della Val di Susa è in genere in buone condizioni.
Tra l’altro a Bardonecchia, nel Palazzo delle feste, i cui lavori di restauro si sono conclusi di recende, prenderà il via una stagione di concerti e manifestazioni, che durerà fino all’Epifania.
L’affollamento delle stazioni invernali della provincia di Torino, è stato quantificato sulle centomila presenze.
Massicci gli arrivi di stranieri specialmente a Sauze d’Oulx e Sestriere;

all’aeroporto di Caselle nei giorni scorsi, sono atterrati ben trenta voli charters, con sciatori provenienti dall’Inghilterra, dalla Svezia, dalla Francia.
Neve abbondante anche in stazioni “minori” come Vico Canavese, in Val Chiusella, dove sono in funzione gli impianti Palit di Vaudanza; impianti tutti funzionanti anche a Prali in alta val Germanasca, anche se la neve non è abbondante.
Stamattina il cielo era sereno e la temperatura molto bassa.
Si scia anche al Pian del Frais in Val di Susa; dopo la copiosa nevicata di stanotte, le piste sono in buone condizioni e funzionano tutti gli impianti di risalita.
Temperatura a meno sette alle 9.30 di stamane a Claviere, con quattro centimetri di neve fresca.
Si scia dappertutto ma con manto poco consistente e molto freddo.

28 DICEMBRE 1984

 

Milano, La Stampa 28 Dicembre 1984, prima neve e traffico paralizzato, Neve anche ad Alessandria, Asti, Nel Novarese, Vercellese

PRIMA NEVE TRAFFICO SCONVOLTO

MILANO PARALIZZATA

Milano La Stampa 28 Dicembre 1984

Prima nevicata abbondante sul capoluogo lombardo e sull’intera regione.
A Milano fin da ieri mattina uno spesso strato di neve copriva le strade, gli alberi, i veicoli in sosta;


ammantati di bianco principalmente gli automezzi che provenivano da Brescia, da Sondrio ( sulle cui montagne la neve era arrivata a un metro e oltre) e anche da Como.
Fino al tardo pomeriggio, comunque, nessuna strada della Lombardia risultava interrotta; agli automobilisti si richiedeva ovviamente, molta prudenza e l’uso delle catene.
Sulle strade del Nord – Milano la neve va dai 10 ai 15 centimetri; dagli 8 ai 10 nella Bassa Padana.
L’aeroporto di Linate non ha funzionato fino alle 12.30, poi ha ripreso regolarmente; per Malpensa invece le difficoltà sono continuate anche durante il resto della giornata.
Il traffico in centro, come accade regolarmente in questi casi, è sconvolto.
In città e lungo i 2500 chilometri delle strade provinciali sono stati mobilitati 30 autocarri spandisale e 240 automezzi muniti di lame sgombraneve.

 

ALESSANDRIA E PROVINCIA LA STAMPA 28 DICEMBRE 1984

LA PRIMA NEVICATA ABBONDANTE DELLA STAGIONE PREMIA LE ATTESE DEGLI APPASSIONATI

LA NEVE, FINALMENTE SI VA A SCIARE

DIECI CENTIMETRI IN PIANURA, QUARANTA IN MONTAGNA
PICCOLI INCIDENTI STRADALI E QUALCHE INTRALCIO
STRADE GHIACCIATE NELL’ACQUESE
LA STAZIONE INVERNALE DI LA GIOIA DI CALDIROLA METTE IN FUNZIONE GLI SKILIFT IN ATTESA DEL RIPRISTINO DELLA SEGGIOVIA

ALESSANDRIA – Prima abbondante nevicata dell’inverno 1984-85 ( una leggera spolveratina di neve si era già avuta a fine novembre) in tutta la provincia di Alessandria e nel Vogherese.
La neve ha cominciato a cadere nella serata di Mercoledì, poi la precipitazione si è fatta più abbondante durante la notte e nella mattinata di ieri la coltre bianca era ormai di otto – dieci centimetri in pianura, mentre nelle zone collinari ha raggiunto i 30 – 40 centimetri almeno.
Nelle prime ore della mattinata la circolazione stradale ha subito notevoli intralci per lo strato nevoso sull’asfalto, poi sono entrati in funzione gli spazzaneve e la situazione è andata gradatamente migliorando con il trascorrere delle ore.
Il traffico si svolge ora senza grosse difficoltà anche se ovviamente occorre molta prudenza.
Qualche leggero incidente, auto fuori strada oppure tamponamenti, ma senza serie conseguenze.
In alcune località la neve ha continuato a cadere per tutta la giornata, il cielo è comunque ovunque coperto con minaccia di nuove precipitazioni.
A La Gioia di Caldirola, in Val Curone, unica stazione di sport invernali della provincia, lo strato nevoso raggiunge i quaranta centimetri.
La neve è bella, sciabile, in giornata entreranno in servizio i due skilift ( è bloccata, si ricorderà, purtroppo la seggiovia) e per gli sciatori ci sarà la possibilità di inaugurare la stagione.
I mezzi della Provincia hanno sgombrato la strada per Caldirola.
Neve abbondante anche in tutta la Val Curone.
In Val Borbera appena superate le Strette di Pertuso, la nevicata si è fatta molto abbondante, toccando i 30 – 40 centimetri.
A Capanne di Cosola lo strato raggiunge anche i 40 – 50 centimetri e quindi gli sciatori potranno raggiungere i vicini impianti di risalita, in provincia di Piacenza, sicuri di trovare piste ottimamente innevate.
In Val Borbera, invece, un po’ ovunque, sarà possibile dedicarsi allo sci da fondo, anche se purtroppo le ruspe inviate dalla Provincia, ad iniziativa della Comunità montana, non hanno potuto tracciare negli scorsi giorni, proprio nella zona di Cosola, una pista da fondo molto interessante e ampia, per l’assurda opposizione di pochi proprietari dei terreni che si sono opposti, al passaggio dei mezzi meccanici, convinti si volesse tracciare la tanto discussa strada di collegamento tra la Val Borbera e la Val Curone.
Non eccessivamente abbondante la nevicata nella zona di Ponzone, nell’Acquese, per il freddo intenso; uno strato di ghiaccio si è formato sulle strade, occorre prudenza nella circolazione.
Neve abbondante nel Novese, nel Tortonese, nell’Ovadese, nel Casalese, e nel Vogherese.
Ovunque nelle zone di Pianura, lo strato è spesso una decina di centimetri, sono all’opera i mezzi di sgombero, vi sono comunque alcune difficoltà nella circolazione.
Qualche intralcio nelle prime ore della mattinata, anche per la circolazione nei centri abitati, poi la situazione è tornata quasi normale.

 

ASTI LA STAMPA 28 DICEMBRE 1984

TRE CENTIMETRI DI NEVE SONO CADUTI ANCHE IN CITTA’

UN VELO DI NEVE

ASTI – Prima nevicata sulla città, nella notte fra mercoledì e giovedì; Asti si è svegliata in un clima del tutto invernale, con tetti e strade imbiancate.
La neve, alta poco più di tre centimetri, si è però quasi subito sciolta.
Il traffico non ha subito particolari rallentamenti, anche grazie alla tempestiva uscita dei mezzi del Comune e della Provincia che hanno provveduto a spandere sabbia e sale sull’asfalto.
In provincia il manto di neve è più alto.
Nella Val Bormida si è registrato un freddo intenso, con la colonnina di mercurio ferma a meno cinque gradi.
Imbiancate anche le colline più alte dell’Astigiano.
Non si sono comunque registrati incidenti.

 

IERI MATTINA DIECI CENTIMETRI HANNO IMBIANCATO IL CAPOLUOGO

IL NOVARESE SOTTO LA NEVE ASSALTO AI CENTRI SCIISTICI

QUALCHE DISAGIO A NOVARA – LE LOCALITA’ TURISTICHE OSSOLANE SONO AL COMPLETO

NOVARA LA STAMPA 28 DICEMBRE 1984
Novara – La prima nevicata ha provocato i soliti disagi per quanto riguarda la circolazione.
La neve ha cominciato a cadere verso mezzanotte di mercoledì ed ha continuato a cadere sino alle 10 di ieri; circa dieci centimetri in città.
I servizi che dovevano già essere predisposti sono scattati con qualche ora di ritardo: si sono avuti disagi nei collegamenti con gli autobus extraurbani.
Qualcuno giunto a Novara con oltre un’ora di ritardo provocando le logiche proteste dei lavoratori pendolari che hanno perso un’ora di lavoro.
Durante la giornata, cessata la neve, buona parte delle strade cittadine sono state spazzate e la stessa cosa è avvenuta da parte dell’Anas per le arterie di maggior traffico.

DOMODOSSOLA – Da ieri ha ripreso a Nevicare nell’Ossola.
In montagna, la precipitazione è stata però ancora una volta inferiore alle attese.
Nelle principali stazioni alpine, da Formazza a Macugnaga, da San Domenico alla Piana di Vigezzo, sono caduti una decina di centimetri di neve fresca che non hanno modificato sostanzialmente la situazione delle piste.
Traffico quasi normale sulle strade delle valli: solo su alcune arterie secondarie il mancato sgombero della neve ha provocato qualche disagio agli automobilisti.
Aperto al traffico anche il Passo del Sempione che però è transitabile solo con l’uso di catene o gomme da neve.
Il maltempo non ha comunque ostacolato l’ultima ondata di arrivi nelle stazioni alpine della zona.
Da ieri le località sciistiche ossolane sono veramente al gran completo: trovare posto salvo rarissime eccezioni, è praticamente impossibile.
Il pienone dovrebbe durare fino all’Epifania.
In tutte le principali località, sono state programmate manifestazioni e iniziative culturali o spettacolari; fiaccolate lungo i più suggestivi scenari alpini, esibizioni di cori o serate dedicate alla montagna, visite guidate al museo Walser di Formazza.
Anche a Domodossola e nei centri del fondovalle ha nevischiato per tutta la giornata di ieri.

VERBANIA – E’ nevicato ad intermittenza ieri anche sull’intera zona del Verbano, più intensamente nella sua parte settentrionale, sui cui centri rivieraschi ne sono caduti attorno ai 5 centimetri.
Una decina di centimetri sulle alture alle spalle di Verbania come a Premeno e a Trarego, una quindicina attorno ai mille metri.

OMEGNA – Al Mottarone la neve ha fatto ieri nella notte la sua seconda comparsa stagionale, dopo una tiepida giornata di sole lontana dal far prevedere che il mattino dopo una bianca coltre avrebbe ammantato tutto all’interno fino al livello del lago.

VIGEVANO – Prima e abbondante nevicata in Lomellina.
La precipitazione è stata particolarmente intensa fra la tarda serata di Santo Stefano e ieri mattina: la bianca coltre ha raggiunto i venti centimetri creando gli inevitabili intralci al traffico automobilistico.
Le conseguenze sono state contenute solo per il fatto che l’attività nelle aziende in questo periodo è praticamente ferma e sono chiuse anche le scuole.
Il ridotto numero di mezzi in circolazione e il lavoro svolto dagli spartineve hanno in tal modo limitato i disagi.
La gente è uscita di casa solo per provvedere alle compere.

CRONACHE DI VERCELLI LA STAMPA 28 DICEMBRE 1984

MENTRE IL GRAN FREDDO RISCHIA DI BLOCCARE GLI AUTOBUS DELLA PROVINCIA
LA PRIMA NEVE SUL VERCELLESE
QUALCHE INCIDENTE, MA SENZA FERITI

VERCELLI – Dopo alcuni giorni di freddo intenso è giunta la neve.
Ieri mattina i vercellesi si sono svegliati sotto un manto bianco: i primi fiocchi sono cominciati a cadere tra la notte di mercoledì e giovedì ed alle 3 in città vi erano già 4 -5 centimetri di neve.
Problemi per il traffico si sono avuti nelle prime ore, poi lo strato nevoso si è in gran parte sciolto, limitando il disagio agli automobilisti.
Poche ore di neve sono state però sufficienti a causare alcuni incidenti, soprattutto sull’autostrada Torino – Milano: la Polstrada è intervenuta per soccorrere gli automobilisti rimasti coinvolti in una serie di tamponamenti, ma non sono stati registrati feriti.
Sulle strade interne il traffico non ha subito interruzioni: occorre prudenza, ma si possono raggiungere in auto quasi tutti i centri della provincia.
Anche gli autobus dell’azienda trasporti garantiscono i collegamenti.
Contrariamente a quanto si può pensare, il problema in queste ore non è rappresentato dalla neve, ma dal freddo che gela il gasolio ed impedisce l’avvio del motore, il giorno di Santo Stefano alcuni dipendenti si sono recati nei depositi dell’azienda per mettere in moto i bus e prevenire il congelamento del gasolio.
L’accorgimento non ha evitato però che alcuni bus si fermassero lungo le strade.
Se si esclude questo inconveniente, i collegamenti sono regolari ed i pullman raggiungono anche i centri dell’alto Biellese e della Valsesia.
In città i mezzi antineve dell’azienda nettezza urbana sono entrati in azione ieri alle 5,30; il lavoro maggiore l’hanno svolto i camion spandi – cloruri.
Sulle strade sono stati sparsi centinaia di quintali di sale, per sciogliere la neve.
Per il momento non si sono mossi gli spartineve: il loro intervento è utile solo quando il manto nevoso raggiunge almeno i cinque centimetri.
Il servizio antineve prevede anche l’intervento degli spalatori; se continuerà a nevicare le operazioni di pulizia delle strade del centro urbano saranno affidate a loro.
La prima nevicata nel Vercellese ( nel Biellese la neve era già caduta la vigilia di Natale) è stata accolta con soddisfazione dagli agricoltori, preoccupati per gli effetti prolungati del gelo sul terreno asciutto.
Pure soddisfatti i viticoltori del Gattinarese: la neve mitiga infatti l’azione dannosa del gelo sulle radici.
A Gattinara ha continuato a nevicare per tutto il giorno.
Analoga la situazione in tutto il Vercellese.
A Trino e a Crescentino la neve non ha superato i 3 – 4 centimetri di altezza; nessun problema nel Ciglianese.
In tutti i centri abitati, però, il problema maggiore lo hanno dovuto affrontare i pedoni: i marciapiedi, molto scivolosi, hanno provocato numerose cadute.
In città tutti auspicano che il tempo migliori e che non si riproponga la situazione dell’anno scorso quando la neve, caduta in abbondanza, aveva paralizzato il traffico in molte zone.
Allora l’azione degli spandi – cloruri non era stata efficace: per l’intenso freddo, i Sali non riuscivano a forare la neve.

DANIELE CABRAS

BIELLA, LA STAMPA 28 DICEMBRE 1984

DOPO IL SOLE SOLE DI SANTO STEFANO, PEGGIORATE LE CONDIZIONI DEL TEMPO

NEVE IN VALSESIA E BIELLESE ( MA E’ SOLO UNA SPOLVERATA)

DIECI CENTIMETRI A MERA, ALAGNA E OROPA
QUALCHE DISAGIO PER LA CIRCOLAZIONE

VARALLO – E’ una settimana di Natale che in campo meteorologico scombussola ogni previsione quella che si sta registrando in Valsesia.
Alla leggera nevicata di lunedì sera che ha dato al paesaggio tipicamente natalizio, hanno fatto seguito due giorni di bel tempo, specie a Santo Stefano, quando il sole ha cancellato le ultime traccie della spolverata del 24.
Ieri, nuovamente, le condizioni meteorologiche sono mutate e i valsesiani si sono svegliati sotto la prima vera nevicata dell’anno.
Ma anche stavolta la precipitazione non è stata delle più intense:
i centri della Bassa Valle ( Serravalle, Borgosesia,Grignasco, Valduggia) sono stati ricoperti da un manto bianco che misurava 5 – 6 centimetri, mentre nelle valli Grande, Piccola e del Mastallone, la neve fresca non ha superato i dieci centimetri.
Sono stati quindi accontentati, ma solo in parte, gli albergatori e i proprietari degli impianti sciisticim che però speravano in una perturbazione di ben altra portata.
“In confronto a molte stazioni dell’Arco Alpino, la nostra situazione è confortante – affermano gli operatori del settore -.
Le piste sono in discrete condizioni, ma egualmente avremmo bisogno di una nevicata, in modo da garantire un buon fondo anche per le prossime settimane.
Dopo un Santo Stefano all’Insegna del sole su quasi tutta la Valsesia ( insolitamente sulla parte bassa del Comprensorio è comparsa la nebbia) le condizioni sono peggiorate in nottata e attorno alle due la neve ha iniziato a cadere.
La precipitazione ha creato qualche problema alla circolazione in mattinata, ma già verso mezzogiorno, con la temperatura che era risalita a due – tre gradi, la neve era scomparsa dalle strade.
Su tutte le carreggiate valsesiane non vi sono grossi problemi per chi vuol mettersi in viaggio e i centri montani sono facilmente raggiungibili.

BIELLA – Sul Biellese è scesa la prima nevicata stagionale di una certa consistenza, che ha provocato qualche inconveniente soprattutto al traffico stradale.
Lo spessore del manto non ha superato, in media, i 5 o 6 centimetri, misura che crea però difficoltà maggiori, rispetto a precipitazioni più abbondanti.
I mezzi spartineve non possono intervenire perché l’altezza non è sufficiente, e sul fondo stradale si forma una insidiosa crosta su cui “pattinano” i pneumatici normali.

29 DICEMBRE 1984

FRIULI COME AL POLO MENO 20 A FUSINE UDINE 29 DICEMBRE 1984 – LA STAMPA

 

 

 

 

 

 

MA IL CIELO PROMETTE PIOGGIA

FRIULI COME AL POLO MENO 20 A FUSINE

UDINE 29 DICEMBRE 1984 – LA STAMPA

Il Barometro in Friuli più che neve sembra indicare pioggia, anche se in queste ultime giornate la provincia di Udine è nella morsa del gelo con punte che variano dai –20 a Fusine in Val Romana ai -5 in pianura.
E’ questo il non confortante bollettino prossimo alla fine dell’anno emesso dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica di Udine e confermato dalle testimonianze di quanti abitano e lavorano nelle varie località turistiche dei comprensori montani della Carnia e del Tarvisiano.
La temperatura poi sembra destinata a scendere ancora.
A cominciare dal capoluogo della Val Canale e Canal del Ferro – Tarvisio, dove la temperatura rigida oscilla fra i 9 e i 10 gradi sotto lo 0 durante la notte con massime di -4 durante il giorno, e ciò non è preludio certamente di nuove nevicate.
Il manto nevoso dei campi di sci a valle non supera i 15 centimetri.
A Fusine la minima della notte in questi giorni varia dai -15 ai -20, quasi in un record anche se in questa zona le temperature polari non sono certo una novità.
A Pontebba e a Passo Pramollo la situazione non è dissime: la temperatura si mantiene attorno ai 10 gradi sotto lo zero.
Anche qui la neve non si fa vedere, stessa temperatura a Ravascletto e sullo Zoncolan dove il manto nevoso ha uno spessore di una cinquantina di centimetri.
Il centro turistico più fortunato è Sella Nevea dove, sebbene il freddo sia pungente con minime oscillanti dai -8 ai -12, le piste sia a valle che a monte sono ben innevate: dai 60 ai 140 centimetri e tutti gli impianti di risalita sono funzionanti.

31 DICEMBRE 1984

La Stampa 31 Dicembre 1984: Nevica sulle isole Eolie, ondata di gelo in Irpinia

 

 

 

 

 

 

 

FREDDO, NEVE E MAREGGIATE A CAPODANNO

 

ROMA – 30 DICEMBRE 1984
Capodanno al freddo, con vento, neve e mare mosso.
Questo sarà il tempo, che sarà stabile per tre giorni, dal 31 dicembre al 2 gennaio, previsto dal Servizio meteorologico dell’Aeronautica.
In particolare si avrà tempo molto perturbato sulle zone interne dell’Appennino centro – meridionale.
Al Nord e sull’alto e medio versante tirrenico sono previste ampie schiarite alternate a temporanei annuvolamenti che potranno dar luogo a piogge e nevicate non solo sui rilievi ma anche alle quote basse e localmente sulla Pianura Padana.
Probabilità di raffiche di bora a Trieste, di tramontana sul Tirreno, vento forte e freddo da Est sul medio versante adriatico, sulle regioni meridionali e sulle isole.
Mari agitati o molto agitati con forti mareggiate sui litorali del sud.

 

 

 

 

LA STAMPA 30 DICEMBRE 1984

COLLEGAMENTI INTERROTTI CON L’ARCIPELAGO SICILIANO

 

NEVICA SULLE ISOLE EOLIE
ONDATA DI GELO IN IRPINIA

 

Il freddo di questi giorni causato dalla perturbazione atlantica, non ha risparmiato neppure il Sud Italia e le Isole.
Dove il termometro è sceso è nevicato intensamente, come è avvenuto nelle Eolie.
In alcune regioni del Nord, ed in particolare in PIEMONTE, ieri c’era sereno, ma le previsioni sono per un peggioramento; il cielo dovrebbe imbronciarsi e non è detto che non siano in arrivo altre precipitazioni nevoe.
Cielo in prevalenza nuvoloso ieri su tutto l’Alto Adige, dove la temperatura, pur attenuata rispetto ai giorni scorsi, si mantiene su valori bassi.
Il traffico è pressocchè normale sulle principali; solo in uscita dai valichi di Prato Drava e Passo Resia è sostenuto.
Nel FRIULI VENEZIA GIULIA le condizioni meteorologiche sono sensibilmente peggiorate nelle ultime ore, specialmente a TRIESTE, dove la bora soffia ad oltre 80 chilometri orari.
Nel porto di Trieste il lavoro è stato sospeso da venerdì sera al molo VII, adibito ai contenitori.
In TOSCANA nella zona del MONTE AMIATA, la neve ieri pomeriggio era di mezzo metro sulla vetta, e di 35 centimetri ad Abbadia San Salvatore.
Sull’Arco Appenninico dell’Autostrada del Sole, Firenze – Bologna, soprattutto in prossimità del valico, nevica ed il manto nevoso è di 20 centimetri.
Ieri la neve ha ricoperto gran parte dell’EMILIA causando intralci e rallentamenti al traffico.
Poca la neve nelle città, ma nelle colline e in montagna ha superato anche i 40 centimetri.
Le nevicate in ABRUZZO sono state parzialmente diminuite da un brusco rialzo della temperatura, che ha sciolto la neve intorno ai 700 – 800 metri.
Sugli altipiani continuava a nevicare anche anche ieri mattina.
Il centralino dell’Ente Turismo dell’Aquila ha ricevuto centinaia di chiamate per informazioni sullo stato della neve, che a giudizio degli esperti, non è soddisfacente.
C’è poca neve a SCANNO, PESCASSEROLI, CAPPADOCIA, TAGLIACOZZO, CAMPO FELICE.
Continua l’ondata di freddo in IRPINIA, dve la temperatura è sotto lo zero.
Molti tratti di strada sono ghiacciati, mentre in alcune località della provincia si sono addensati banchi di nebbia che riducono la visibilità a poco più di 50 metri.
E’ cessata l’emergenza neve” in BASILICATA: l’altra sera uno spartineve ha raggiunto un villaggio sul MONTE POLLINO a quota 1000 metri, dove erano bloccate una decina di persona.
Ma ora è la pioggia a creare situazioni difficili specialmente nel MATERANO.
Allagamenti vengono segnalati nell’area meta pontina e in alcune zone sono state azionate idrovore per facilitare il deflusso dell’acqua.
Abbondante nevicata nell’ALTO MOLISE e sui monti del Matese.
La neve ha raggiunto circa 80 centimetri a Capracotta e a Pescopennetaro e circa mezzo metro sui campi di sci di CAMPITELLO MATESE, dove sono entrati in funzione tutti gli impianti.
Ieri mattina circa 50 automobili e due autopullman con quasi trecento persone a bordo sono rimasti bloccati per alcune ore sulla strada provinciale che conduce a Campitello Matese a causa di lievi incidenti.
Gelo in SICILIA ( la neve è abbondante ) nei centri montani delle Madonie, e dei Nebrodi e dell’Etna.
La circolazione su alcune strade provinciali è difficoltosa.
Gelo e neve anche nelle isole Eolie.
Fa freddo, ma il paesaggio è estremamente pittoresco; sul mare azzurro, increspato, si ergono le montagne imbiancate di neve.
Il Monte Fossa delle Felci di Salina (la vetta più alta delle Eolie con i suoi 962 metri), lo Stromboli e Monte Chirica, a Lipari, da ieri mattina, dopo tanti anni, erano innevati.
Le sette isole, intanto sono rimaste isolate dalla Sicilia.

 

 


2 GENNAIO 1985

La Stampa 2 Gennaio 1985, Freddo più intenso, è in arrivo la neve

 

 

 


LE CONDIZIONI DEL TEMPO IN ITALIA

 

FREDDO PIU’ INTENSO
E’ IN ARRIVO LA NEVE

 

LA STAMPA 2 GENNAIO 1985

 

ROMA – Freddo con poche nuvole al Nord.
Piogge locali al Sud.
Ma la neve è arrivo.
Soprattutto nelle regioni settentrionali dove gli appassionati sperano di rivedere le piste di sci ricoperte di un manto bianco più spesso.
Le previsioni quest’ultima settimana di vacanze ( per chi va a scuola) annunciano nuove perturbazioni e temperature più rigide.
La prima è in arrivo dalla Francia e si sposta velocemente verso la nostra Penisola.
L’Italia del tempo avrà situazioni diverse da zona a zona.
Gelate e foschie sono previste nella Pianura Padana.
Le nevicate riguarderanno i centri al di sopra dei mille metri.
Le condizioni meteorologiche tenderanno a peggiorare:
nel settore nord – orientale e, successivamente, al Centro e sulla Sardegna con precipitazioni temporalesche.
Col trascorrere delle ore le nevicate e le piogge si faranno più intense.
La neve cadrà anche a quote basse.
La temperatura continua a calare dappertutto
La proiezione del tempo per fine settimana annuncia al Nord e sul medio versante tirrenico un cielo generalmente poco nuvoloso.
Piogge e temporali continueranno a tempestare le zone del Centro (Adriatiche) e del Mezzogiorno.
In sostanza l’inverno si fa sempre più rigido e gli sciatori possono ben sperare nell’arrivo della neve, finora molto desiderata in tutti i centri sciistici della Penisola.
In molte stazioni, infatti, mentre alle quote più elevate le piste si presentano discretamente innevate, gli impianti di bassa quota sono fermi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3 GENNAIO 1985

La Stampa 3 Gennaio 1985: Gelo al Nord, Nevicate sull’Italia Meridionale

 

 

 

 

 

 

 

UNA NUOVA, VIOLENTA ONDATA DI MALTEMPO SULL’ITALIA, DALLE MARCHE ALLE ISOLE

GELO AL NORD, NEVICATE AL SUD

GRAVI DISAGI SU TUTTO IL VERSANTE ORIENTALE DEGLI APPENNINI, DA ANCONA A FOGGIA
NEL SANNIO UN MORTO PER ASSIDERAMENTO
SITUAZIONE CRITICA SULLE STRADE DEL POTENTINO
NON SI NAVIGA NEL CANALE DI SICILIA
GHIACCIO E MOLTI INCIDENTI

 

LA STAMPA 3 GENNAIO 1985
Mentre il Nord Italia è stretto in una morsa di gelo ( alcune minime: Bolzano -10, Torino -7, Milano -6) dall’Appennino marchigiano alla Sicilia dal primo pomeriggio di ieri è un susseguirsi di nevicate che causano gravi disagi alle popolazioni dell’interno e intralciano il traffico stradale.

 

ANCONA – Da Civitanova a Pesaro, per la prima volta in questo inverno, il litorale è abbarso imbiancato di neve.
La costa è battuta da forte vento di Nord Est, il termometro è fermo sullo 0.
Temperature molto rigide nell’interno: a Serra S.Abbondio ( Pesaro) -11; a Bolognola (Macerata) -9;
a Frontignano di Ussita (Macerata) -8.
Nel capoluogo regionale la neve si è sciolta nel pomeriggio, ma ha provocato ugualmente rallentamenti nel traffico.
Più pesante la situazione nell’interno per le gelate: tutti i valichi sono transitabili solo con catene.
Nei centri collinari la neve oscilla tra i 15 e i 20 centimetri.
Numerosi incidenti, nessuno mortale, per auto senza catene; tra Pesaro e Fano una serie di tamponamenti sull’Adriatica per il ghiaccio.

 

PERUGIA – Nevica al di sopra dei 600 metri.
I passi di Verghereto, Bocca Trabaria, Seriola, Colfiorito sono transitabili con catene.
In Valnerina 5 centimetri di neve.
Nevischio a Perugia dove il termometro è attestato tra lo 0 e il -1.

 

L’AQUILA – Dopo un capodanno col sole nevica su tutto l’Abruzzo: dal litorale di Vasto fino all’Alto Sangro, dal Parco nazionale alla Marsica, dal Teramano alla Maiella.
Obbligatorie le catene sui passi: le Capannelle per Teramo, Sella di Corno per Rieti e Roma, del Diavolo per Pescasseroli e sulla statale 17 da Rocca Pia a Roccaraso.
Gravi disagi a Sulmona perché la neve si è aggiunta al ghiaccio che si era formato nella notte.
Sempre per il ghiaccio la POLSTRADA raccomanda prudenza al traforo del Gran Sasso, sul versante teramano.

 

CAMPOBASSO – Da ieri è ripreso a nevicare al di sopra dei 400 metri.
Su quasi tutte le strade interne sono necessarie le catene.
Incidenti lungo la statale 87 al passo di Vinchiaturo e sulla statale del Tammaro a fondovalle, verso Benevento.
Complessivamente dieci persone sono state ricoverate all’ospedale, trenta auto sono state danneggiate.
In provincia di Isernia nevica dall’alba di ieri, ma nessun paese finora è isolato.
A Belmonte del Sannio è morto per assideramento Eminio Scoppa, di 47 anni.

 

CASERTA – A Bocca di Selva nell’Alto Matese la neve ha raggiunto i 70 centimetri, una quarantina a Viragalo.
Difficoltà nelle comunicazioni con la provincia di Isernia.
Chiusa la Avellino – Miralago.
I comuni più alti della Terra di Lavoro, Picallo e Letino, sono raggiungibili soltanto attraverso la strada di Capriati al Volturno.
Difficoltà anche in Irpinia.
Sull’autostrada Napoli –Bari nel tratto Baiano – Monteforte cade nevischio.

 

BARI – Il maltempo imperversa anche in Puglia.
Nevica dalle 8 di ieri mattina in tutto il Foggiano.
Nel Capoluogo dauno la neve si è sciolta nel pomeriggio.
Il Gargano è imbiancato.
Qualche difficoltà nelle comunicazioni con Irpinia e Molise.
A causa di alcune frane è stata chiusa al traffico pesante la provinciale Faeto – Castelluccio Valmaggiore – Celle San Vito nel subapennino dauno.
Dopo cinque giorni di blocco per le pessime condizioni del mare, sono ripresi i collegamenti con le Isole Tremiti.
La motonave “Daunia” della società Adriatica ha portato viveri per i cento abitanti del piccolo arcipelago.
In serata ha preso a nevicare anche nella parte settentrionale della provincia di bari, sull’altopiano delle Murge.
Per le piogge dei giorni scorsi è straripato ai confini con il Molise il fiume Fortore, che ha allagato alcune grandi coltivazioni di barbabietole da zucchero.

 

POTENZA – Piove nel Materano, nevica nel Potentino.
La situazione è definita “critica” dalla Polstrada.
Chiuso lo svincolo autostradale di Lagonegro per l’uscita di strada di un Tir carico di banane, obbligo di catene sul tratto lucano della A3, sul raccordo di Potenza – Sicignano e sulla stratale 93 Potenza – Melfi.
In serata la situazione è ulteriormente peggiorata per il persistere delle nevicate.
Otto strade risultano ancora interrotte da frane per le piogge dei giorni scorsi.
La statale 92 è chiusa al traffico pesante per i rischi che sta correndo il ponte di Virgallita, tra San Paolo Albanese e Terranova di Pollino.
In quest’ultima località alcune contrade sono senz’acqua ed è pressoché impossibile raggiungerle per le frane.

 

PALERMO – Ancora difficoltà per il maltempo, soprattutto per le comunicazioni navali.
Interrotti i collegamenti nel Canale di Sicilia a causa del forte vento.
Una nave di linea è bloccata nel porto di Trapani.

 

CAGLIARI – Nevica al di sopra dei 500 metri. Nel Nuorese minime allo 0 durante la notte.
Sulla costa 6 gradi a Olbia, 8 ad Alghero.
Difficoltà per pastori e bestiame di provincia di Nuoro e di Sassari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3 GENNAIO 1985 L’INTERO PIEMONTE INVESTITO DA UN IMPROVVISA ONDATA DI GELO

L’INTERO PIEMONTE INVESTITO DA UN IMPROVVISA ONDATA DI GELO

IL TERMOMETRO PIOMBA A MENO 7
DA UNDICI ANNI MAI TANTO FREDDO

STRADE VISCIDE E PERICOLOSE, FONTANE GELATE – VOLI IN DIFFICOLTA’ A CASELLE PER LA NEBBIA.

TORINO LA STAMPA 3 GENNAIO 1985
Freddo record, ieri, in città.
Nella notte, la temperatura è scesa a meno 7, ma nemmeno in pieno giorno la colonnina di mercurio è riuscita a risalire oltre lo 0.
A Caselle, verso le 15, si era fermata a meno 4; in città, alla stessa ora, i termometri dell’Italgas segnavano tutti meno 3.
Da undici anni non faceva tanto freddo: per trovare una giornata più rigida bisogna risalire al 3 dicembre ’73 quando si sfiorarono i meno 8.
Responsabile dell’ondata di gelo una serie di ondate di aria polare, l’ultima delle ha superato l’arco alpino nel primo pomeriggio.
Il freddo ha ghiacciato fontane e laghetti, arabescando di bianco gli alberi dei giardini e dei parchi.
A più riprese si è verificato anche il tipico effetto di “falsa nevicata”, dovuto alla nebbia che gela e si solidifica.
La visibilità ha subito bruschi abbassamenti.
All’aeroporto di Caselle il traffico è stato disturbato a più riprese: alcuni voli mattutini dell’Ati sono stati dirottati per nebbia; alle 14 c’è stata una schiarita (visibilità sui 600 metri).
In serata la situazione è tornata a farsi critica.
Prudenza è raccomandata dalla Polizia Stradale: molte strade sono coperte da un sottile, e spesso invisibile, strato di ghiaccio.
Tamponamenti e uscite di strada sono stati numerosi, soprattutto sulle strade collinari e montane dove è ancora presente qualche riporto di neve, dopo la precipitazione dei giorni scorsi.
Altra singolare conseguenza del freddo è il blocco di alcuni semafori: i Relè degli impianti elettronici si rifiutano talvolta di riprendere il normale funzionamento al mattino, dopo aver passato tutta la notte sul giallo lampeggiante.
Il rimedio è assai semplice: una manovra manuale da parte dei vigili urbani.
Nelle prossime ore potrebbe nevicare, ma si tratterà di precipitazioni di debole intensità;
“Le nuvole tendono a saltare il Piemonte – spiegano all’ufficio meteorologico di Caselle – per effetto della barriera alpina.
Ci sarà Maltempo soprattutto più a Sud.
Il freddo resterà invece con noi per qualche giorno, toccando probabilmente altre punte record.
Poi è atteso un radicale mutamento della situazione con l’insorgere di correnti meridionali capaci di provocare nevicate estese, anche a bassa quota.
Freddo da record stagionale anche a Ceresole Reale: nella notte tra martedì e mercoledì la colonnina del mercurio è scesa a 18 gradi sotto zero, una “minima” che non si toccava da anni.
Abbondantemente sotto lo zero la temperatura pure in altre località quali Cuorgnè e Rivarolo, in Alta Valle Soana e in Val Chiusella.

 

 

4 GENNAIO 1985

4 GENNAIO 1985: IL RECORD A FUSINE, NEL TARVISIANO: -21;GELO DAL FRIULI A NAPOLI

 

 

 

LE TEMPERATURE SONO SCESE AI MINIMI STAGIONALI IN TUTTE LE REGIONI ITALIANE

SI STRINGE LA MORSA DEL FREDDO

IL RECORD A FUSINE, NEL TARVISIANO: -21; DAL FRIULI A NAPOLI IERI MATTINA TERMOMETRO A PICCO – NELLA PIANURA PADANA BANCHI DI NEBBIA ( VISIBILITA’ ZERO NEL BRESCIANO), DOVUNQUE L’INSIDIA DEL GHIACCIO RENDE DIFFICILE LA CIRCOLAZIONE SULLE STRADE – IN TOSCANA NEVE SULLE COLLINE DELL’ELBA, MA NON ALLABETONE – IN BASILICATA ANCORA FRANE IN MOLTI CENTRI, PER I DANNI DELL’ALLUVIONE CHIESTO L’INTERVENTO DEL GOVERNO

LA STAMPA 4 GENNAIO 1985 ( RIFERIMENTO 3 GENNAIO 1985)

Si accentua la morsa del gelo sull’Italia, le temperature toccano i minimi stagionali nella maggioranza delle città.
Ai disagi del freddo si aggiungono in alcune regioni quelli provocati da forti venti da Nord: è il caso della Sardegna, con punte da 100 chilometri/ora e della Sicilia.
Al Sud la situazione rimane grave in Basilicata, anche se il sole ha permesso ieri una più organica e diffusa opera di soccorso nelle zone colpite prima dai nubifragi, poi dalle nevicate.
Su tutte le strade del Nord la polizia stradale consiglia di evitare per quanto possibile di mettersi in viaggio a causa della nebbia.

MILANO – Alle gelate notturne si sono aggiunti vasti banchi di nebbia.
Nel Bresciano alle 8 ieri mattina la visibilità era nulla.
Alcune minime sempre alle 8 di ieri mattina: Milano Linate -7, Brescia -7, Bergamo -8.
La tendenza prevista è quella di un ulteriore abbassamento con l’aggravarsi delle condizioni di visibilità.

VENEZIA – Forti gelate notturne: Padova -5, Vicenza -5, Venezia, Treviso e Verona -6, Belluno -7.
Difficoltà sulle strade, traffico ridotto.
Sui passi dolomitici temperature fra i -12 e i -14.

TRIESTE – Nel Tarvisiano, una delle zone più fredde d’Italia, ieri mattina -21 gradi a Fusine, record stagionale.
Alcune altre minime: -10 allo Zoncolan, -13 a Sella Nevea, -10 a Forni di Sopra, -5 a Udine.
A Trieste dopo tre giorni di bora, è tornata la calma.

FIRENZE – Cielo sereno su quasi tutta la Toscana.
Alle 11 a Pisa 0 gradi, 2 a Firenze, 3 a Grosseto.
Nella notte la neve è scesa sui monti dell’Isola d’Elba, mentre nel Pistoiese, all’Abetone, la neve manca.
Piste aperte invece sull’Amiata.
Circolazione difficile sopra i 600 metri per il ghiaccio.
Nessun problema sull’Autosole nel tratto appenninico.

NAPOLI – Ieri alle 8 nel capoluogo termometro a 0 gradi.
Forti nevicate nella notte sul Sannio.
Sul Monte Taburno ( 1200 metri ) mezzo metro di neve, isolati l’ostello e le casermette della Forestale.
Ghiaccio sulle strade del Beneventano: sono gelati alcuni tratti della superstrada Caianello – Benevento e della stratale Appia sette che collega il capoluogo sannita con Napoli.
Nevicate nel Casertano: sulle strade del Matese sono necessarie le catene, soprattutto tra il passo del Perrone e ,la Bocca della Selva, verso Campobasso.
Disagi nell’Irpinia per la neve e il gelo.
Avellino stamane era ammantata di bianco, 40 centimetri di neve sull’Altipiano di Laceno.
Intermittenti black – out nelle zone confinanti con Basilicata e Foggiano.

POTENZA – Ieri è tornato a splendere il sole, ma la situazione è difficile dopo le abbondanti nevicate nel Potentino, in Val d’Agri, nel Lagonegrese, nell’alto Materano.
Ieri sulla A3 Salerno – Reggio Calabria, code di chilometri a Lagonegro Nord per l’Uscita di strada di auto senza catene.
Numerosi tamponamenti.
Situazione di emergenza per frane e smottamenti su molte strade della provincia di Matera.
Pesante il bilancio dei danni provocati dal maltempo nel Metapontino: duemila ettari allagati, distrutte le colture orticole, gli agrumeti, i pescheti, sconvolti 300 chilometri di strade interpoderali, decine di contrade in pericolo per frane e smottamenti.
Gli amministratori della regione chiedono l’intervento dello Stato.
I danni ascendono ad alcune decine di miliardi.

BARI – Condizioni migliori su tutta la puglia.
La neve permane soltanto sulle strade del subapennino dauno.

REGGIO CALABRIA – Neve sulla Sila e sull’Aspromonte al di sopra dei 700 metri: obbligatorio l’uso delle catene sulla A3 nelle zone montane.
Difficoltà per gli automobilisti sulle strade costiere per le raffiche di vento.
Numerose le interruzioni di energia elettrica nelle contrade rurali.

PALERMO – Pioggia mista a neve in molte zone dell’isola.
Nevicate su Madonie, Nebrodi, Peloritani e anche nella Valle del Belice (Trapani).
I collegamenti marittimi con le isole minori sono interrotti per il vento da nord.

LA STAMPA 4 GENNAIO 1985: SARDEGNA, VENTO A CENTO ALL’ORA E DOPO 25 ANNI NEVE AD ALGHERO

 

 

LA STAMPA 4 GENNAIO 1985

SARDEGNA, VENTO A CENTO ALL’ORA
E DOPO 25 ANNI NEVE AD ALGHERO

 

CAGLIARI – La Sardegna è stretta in una morsa di freddo che ha interessato anche le zone costiere.
Ad Alghero ieri mattina è scesa la neve: non accadeva da 25 anni che nella località balneare nevicasse.
Il fenomeno molto probabilmente si ripeterà in serata perché la temperatura non si discosta molto dallo zero.
Alcuni voli sono stati aboliti allo scalo di Fertilia.
Il freddo intenso è alimentato da un forte vento di maestrale che lungo la Sardegna settentrionale ed in alcune parti di quella orientale soffia con raffiche che raggiungono i 100 chilometri orari.
Ad Arbatax (Nuoro) il vento ha impedito l’attracco del traghetto della Tirrenia partito da Cagliari e diretto a Genova.
I passeggeri in attesa di imbarcarsi per il capoluogo ligure, poco più di un centinaio, hanno raggiunto Olbia in Pullman dove si sono imbarcarti sull’altra nave.
Il vento ha creato ostacoli anche ai collegamenti con l’isola dell’Asinara e le navi al largo della Sardegna settentrionale hanno cercato riparo sotto costa.
Costretta nei porti la flottiglia da pesca mentre le navi all’ancora hanno rafforzato gli ormeggi.
All’aeroporto di Alghero – Fertilia i voli sono condizionati dalla forza del vento.
Diversi voli sono stati cancellati.
Altri disagi sono stati causati dalla neve caduta copiosa nel Nuorese e, in alcuni casi, anche lungo la costa.
I passi più alti del Nuorese e le strade che conducono ad Aritzo ed a Fonni sono transitabili solo con le catene.
Neve anche sull’altipiano di Campeda con problemi per il traffico.
Polizia e carabinieri sono intervenuti ripetutamente nel Nuorese per aiutare automobilisti e pastori in difficoltà a casa della neve e del gelo.
Nel pomeriggio la situazione delle zone interne si è aggravata per le persistenti nevicate anche al di sotto dei 500 metri.
I passi di Correboi e Tascusi nel Nuorese sono chiusi.
L’elenco delle strade transitabili con catene si è allungato interessando i centri di Fonni, Lanusei, Desulo, Aritzo, Calangianus, Macomer, Seui e Tempio Pausania.

La Stampa 4 Gennaio 1985, l’intero Piemonte prigioniero dell’ondata di gelo

 

L’INTERO PIEMONTE PRIGIONIERO DELL’ONDATA DI FREDDO POLARE

UNA LASTRA DI GHIACCIO SUL PO
PREVISIONI? ANCORA GELATE

ANCHE LE FONTANE SONO GHIACCIATE – SCOPPIANO NELLA NOTTE BOTTIGLIE E TUBATURE DELL’ACQUA

LA STAMPA 4 GENNAIO 1985

Continua la corsa a ritroso della colonnina di mercurio.
In questo rigido debutto dell’85, il termometro è sceso ieri a meno 8 in città, meno 10.5 a Caselle, meno 16 alla centrale del Moncenisio ( quota 2000), mantenendosi sotto lo zero anche in pieno giorno.
Questa situazione di “gelo continuo” sta provocando una serie di inconvenienti, grandi e piccoli.
Centinaia di bottiglie di acqua minerale sono esplose la scorsa notte su decine di balconi; un colpo secco, poi una cascata di frammenti hanno annunciato l’improvvisa solidificazione di ettolitri di Fiuggi, Sangemini e San Bernardo.
Guai anche per gli impianti di riscaldamento, che almeno in questi frangenti dovrebbero funzionare: in corso Grosseto 117/8 lo sbalzo di temperatura ha lesionato una tubazione che porta acqua ai termosifoni.
Dal soffitto dell’appartamento di Francesco Ribaudo e Rosaria Zarbo è cominciata a prima a scendere una sorta di pioggia, poi sono caduti addirittura pezzi di intornaco.
Molte proteste verso lo IACP, colpevole, secondo gli inquilini, di manutenzione sommaria, e molta paura di restare al freddo proprio in questi giorni.
Malumore per l’irregolare funzionamento di caldaie anche a Venaria, a Grugliasco, in strada del Drosso e in altre località.L’aspetto più spettacolare dell’ondata di gelo è rappresentato dal ghiaccio, che, nei pressi di Moncalieri, ha interamente coperto il po.
La crosta era in alcuni punti di circa tre centimetri, in grado persino di reggere il peso di un uomo ( ma gli esperimenti sono da sconsigliare: un tuffo nel fiume a queste temperature, potrebbe persino essere fatale).
Erano anni che non si verificava un fenomeno di questa entità.
Ghiacciati, in città, fontane, laghetti e toret.
Anche centinaia di rubinetti ( soprattutto nei cortili e nelle cantine) hanno smesso di buttare acqua.
Il freddo durerà? All’ufficio meteo di Caselle sono pessimisti: “Cambiamenti a breve termine sono da escludere.
Gli impulsi d’aria fredda proveniente da Nord Europa si susseguono, mantenendo la temperatura su valori molto bassi.
Fra due o tre giorni questi impulsi potrebbero attenuarsi in conseguenza di due possibili soluzioni: o un campo di altre pressioni con il ritorno della nebbia o l’arrivo di una perturbazione atlantica dalla Spagna con nevicate.

5 GENNAIO 1985

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985: L’INVERNO DEL NORD SCENDE SULL’ITALIA, PROVOCANDO GRAVI DANNI NEL MEZZOGIORNO E ISOLE

 

 

L’INVERNO DEL NORD SCENDE SULL’ITALIA, PROVOCANDO GRAVI DANNI NEL MEZZOGIORNO E NELLE ISOLE

NUBIFRAGI IN CALABRIA, NEVE IN SICILIA

DEVASTATA DA PIOGGIA E FRANE LA RETE STRADALE IN PROVINCIA DI CATANZARO, ALLAGAMENTI NEL REGGINO
IN SILA E ASPROMONTE NUMEROSI PAESI ISOLATI
SARDEGNA: NEVE E GHIACCIO BLOCCANO LE COMUNICAZIONI
TEMPERATURE POLARI DAL TRENTINO ALLE MARCHE DOVE SI TOCCANO I -20
DISAGI IN SICILIA, ISOLATI GLI ARCHIPELAGHI MINORI
A ROMA IERI 5 GRADI SOTTO LO ZERO
NEVICA IN TOSCANA

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

Il grande inverno del Nord Europa scende sull’Italia.
Investe con gelate e nebbie la Pianura Padana, copre di neve gli Appennini, sferza con un forte maestrale la Sicilia e la Sardegna.
Ma i disagi pià gravi si registrano in Calabria con frane, allagamenti, interruzioni stradali.
L’alluvione che ha colpito la Basilicata rischia di ripetersi.

MILANO – Un’altra giornata di freddo e nebbia.
Temperature polari in Valtellina e in tutta la provincia di Sondrio.
Alla frazione Trepalle di Livigno -24 (record stagionale per un centro abitato), Livigno -22, Santa Caterina Valfurva (a fine mese ospiterà i mondiali di alpino con Bormio) -21, Aprica – Palabione -20, Bormio duemila -15.
Dal 1967 non si registrava nella zona un’ondata di gelo tanto persistente

VENEZIA – Nelle province di Padova, Verona e Rovigo visibilità quasi nulla per la nebbia.
Minima stagionale a Verona: -10.
Ieri mattina a Cortina -15, a Sappada -18, sui passi dolomitici -20.

TRENTO – Record stagionale del freddo: ieri notte -13.5 all’osservatorio del Museo di scienze naturali.
Da dieci anni non si registrava una temperatura così bassa.

FIRENZE – in Toscana il freddo è cresciuto.
Nella notte a Firenze ed Arezzo -8, sull’Abetone, dove ancora manca la neve, -15.
Difficoltà sulle strade dell’Amiata per le strade ghiacciate.
Ieri a mezzogiorno il termometro rimaneva sotto lo zero a Grosseto, Firenze, Pisa, Pistoia.
In serata nevica su gran parte della regione, compresa la Versilia.
Difficoltà al passo della Cisa.

ANCONA – Sull’Appennino marchigiano temperature polari.
Nell’alto Maceratese, a Castel Sant’Angelo sul nera, la colonnina di mercurio è scesa a -20;
a Pintura di Bolognola -14, a Matelica -10.
Ma tutte le Marche hanno trascorso, dal mare ai monti una notte sotto zero.
Gravi difficoltà nel traffico su tutte le strade: dalla variante Adriatica di Ancona Nord fino a Falconara il traffico è stato bloccato dal ghiaccio.
Stessa situazione sulla Statale 76 da Rocca Priora a Chiaravalle, sulla Statale 16 da Falconara a Senigallia.

L’AQUILA – L’attività produttiva è stata semiparalizzata nella mattinata di ieri per il blocco delle strade, soltanto sul mezzogiorno la situazione è leggermente migliorata.
Il ghiaccio rende comunque necessario l’uso delle catene o di pneumatici chiodati.
I mezzi spargisale dell’Anas tengono aperte le autostrade.
Le stazioni sciistiche del Teramano e dell’Aquilano sono aperte.

ROMA – Una spolverata di neve sulla capitale.
Qualcosa di più a Civitavecchia e a Ciampino.
Non accadeva dal 1971.
Secondo l’ufficio meteorologico il fenomeno si potrebbe ripetere.
Ieri mattina si era avuta la minima stagionale: -5 all’aeroporto dell’Urbe.
In centro termometro sul -1.
La parte settentrionale della rete stradale di Roma, soprattutto la Cassia, si è coperta di ghiaccio la scorsa notte.
Numerosi gli interventi dei vigili urbani per deviare il traffico e ridurre i rischi di incidenti anche sulla Flaminia.

BARI – E’ tornato il sole sulla Puglia, ma la temperatura resta bassa.
Mediamente da 3 ai 7 gradi lungo le coste, sotto zero nella Daunia, sul Gargano e nelle Murge.
La neve e la pioggia dei giorni scorsi hanno rimesso in moto le frane nei paesi di Accadia, Deliceto, Monteleone di Puglia, Sant’Agata di Puglia.

POTENZA – Sole anche sulla Basilicata sconvolta dai nubifragi degli ultimi giorni del 1984.
Prosegue l’opera di soccorso ad alcune frazioni rimaste isolate per frane e si tenta di riparare i danni alla rete stradale.

REGGIO CALABRIA – In tutta la regione ci si avvicina alla situazione di rischio.
Nei centri più alti la neve, nei fondovalle e lungo le coste la pioggia, stanno determinando situazioni di gravità in alcuni casi eccezionali.
In provincia di Reggio Calabria la pioggia caduta per tutta la notte e la mattina ha provocato allagamenti in decine di case e numerosi smottamenti e frane.
Alla periferia di Reggio sono isolate le frazioni di Gomeno e Gallinella; la Frazione Santavenera è senz’acqua.
Particolarmente grave la situazione in provincia di Catanzaro.
La giunta provinciale si è riunita ieri mattina per valutare la situazione.
L’intera rete stradale è sconvolta, i danni si contano a miliardi.
Per frane e smottamenti sono state chiuse: la Crotone – Tufolo, la Cutro – Le Castella, la S. Andrea – Marina, la Martirano Lombardo – S Mazzeo – Vetriolo – S. Mango D’Acquino;
la Crotone – Papanice, la Montauro – Montauro Scalo, la Copanello – Carminia, la Andali – Cerva, la Serrastretta – Decollatura, tutte le provinciali.
Inoltre le comunali per Polla, Brognaturo, Confienti, Miglierina.
Per la neve invece sono isolati i centri di Cardinale e Torreruggiero.
Stessa sorte per Nardo di Pace, nel Crotonese, dove è morto un anziano che doveva essere ricoverato in ospedale, Cosimo Cavallaro, di 76 anni.
Sempre in provincia di Catanzaro, a Rogliano, i carabinieri sono riusciti a prestare soccorso ad un pullman di turisti di Matera e ad alcuni automobilisti bloccati dal ghiaccio e dalla neve.
In provincia di Cosenza trenta persone hanno dovuto lasciare le loro case a Longobucco per una frana.
Sulla Sila ha nevicato tutta la notte.
Mezzo metro a Campigliatello e a Lorica.
Bloccati alcuni villaggi, a San Giovanni in Fiore si arriva solo col treno.
Nella Valle del Savuto sono caduti 70 centimetri di neve.

PALERMO – Anche ieri copiose nevicate su Madonie, Nebrodi e Peloritani.
Collegamenti interrotti con tutte le isole minori, tranne le Eolie, a causa del mare in burrasca per forti venti da Nord.
Una spruzzata di neve anche a Ragusa, nel capoluogo regionale termometro a 10 gradi, quasi un record.

CAGLIARI – Ancora grave la situazione nei collegamenti interni dell’isola.
La 113 Carlo Felice tra Cagliari e Sassari è stata riaperta dopo cinque ore di lavoro, ma per tutta la mattinata è stata chiusa tra Macomer e Bonorva.
Situazione peggiore nel Nuorese, nel Sassarese, sulle altre strade: al di sopra degli 800 metri non si passa.
I Pastori della Barbagia sono costretti a scendere a valle.
Il forte vento impedisce la navigazione.

 

5 GENNAIO 1985: A TRENTO CITTA’ -13.5 E NELLE MARCHE PUNTE DI -20

 

 

A TRENTO CITTA’ -13.5 E NELLE MARCHE PUNTE DI -20

 

NEVE IN SICILIA E SARDEGNA CALABRIA VERSO L’EMERGENZA
LA STAMPA 5 GENNAIO 1985 ( RIFERIMENTO AL 4 GENNAIO 1985)
Temperature polari nel Nord Italia, nubifragi in Calabria, la Sardegna ancora bloccata dal vento e dal gelo.
Una giornata, la terza, in cui l’inverno ha provocato danni e gravi disagi.
La situazione più drammatica in Calabria.
La pioggia ha provocato l’interruzione di molte strade, allagamenti, frane che coinvolgono numerosi paesi.
Ancora difficoltà in Sardegna per il vento e la neve.
In Sicilia interrotti per il mare in burrasca i collegamenti con le isole minori.
Al Nord e al Centro sono ancora il freddo e la nebbia a provocare il blocco di molte strade ( Trento ha toccato i 13,5 gradi sotto lo zero, nelle Marche si sono avute punte di -20 gradi).

La Liguria nella morsa del gelo

 

 

GRAVI DISAGI NELL’ENTROTERRA, DANNEGGIATE LE COLTURE FLORICOLE

LIGURIA NELLA MORSA DEL GELO


MENO 15 GRADI A CALIZZANO, MENO 5 A MOLINI DI PRELA’ 

A IMPERIA INVITO A CONTENERE I CONSUMI DI GAS 
IL BORMIDA GHIACCIATO 
ALCUNI CONDOMINI SONO SALTATE LE TUBATURE DELL’ACQUA POTABILE 
FREDDO ANCHE SULLA COSTA, A SAVONA SOFFIA UN VENTO POLARE

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985 ( RIFERIMENTO 4 GENNAIO 1985) CRONACHE DELLA LIGURIA – LEVANTE

IMPERIA – L’azienda gas di Imperia ha lanciato un appello agli utenti affinchè limitino al massimo i consumi, esercitando una costante sorveglianza sugli apparecchi durante il loro funzionamento.
Ciò perché “l’eccezionale ondata di freddo di questi giorni comporta maggiori difficoltà per la erogazione di gas nel rione di Porto Maurizio”.
L’azienda aggiunge, nel suo comunicato, che non tralascerà alcuna iniziativa tecnico – amministrativa al fine di eliminare i disagi:
quest’ultimo richiamo si riferisce alla necessità di rinnovare la convezione con il Comune onde trovare i mezzi per rifare la tubatura che collega l’officina del gas di via Argine Sinistro con il rione portorino.
Anche l’osservatorio meteorologico del capoluogo ha confermato l’ondata di freddo, anche se essa non è definibile eccezionale, se comparata a punte registrate in passato.
Ha detto Bino Bini: “La minima notturna registrata dall’osservatorio nella notte fra giovedì e venerdì è stata di +0.6, ai limiti dello zero, che è stato invece toccato e superato nell’entroterra, con meno tre ad Artallo, e meno 5 nelle valli interne, come a Molini di Prelà.
In compenso la massima diurna è stata di +11, mentre il mare ha continuato a fare da moderatore, con una temperatura di +13.5, quasi tale da consentire i bagni.
Bini ha ricordato che in passato la Riviera ha fatto registrare temperature ben inferiori, tali da rappresentare dei record: “Nel febbraio del 1929 si toccarono meno tre gradi, come pure nel 1956, quando, sempre in febbraio si ebbe molta neve.
L’anno terribile fu, tuttavia, il 1893, quasi un secolo fa, quando si toccarono, il 17 gennaio , i meno cinque gradi sulla costa, con meno 7, meno 8 nell’entroterra.
Il gelo fu tale da spaccare il tronco degli alberi di ulivo”.
Non vengono segnalati danni particolari in agricoltura, salvo che nel settore floricolo, che è stato invece colpito: il freddo intenso, infatti, rallenta le fioriture del prodotto in “piena aria”.
Vengono intanto segnalati rialzi eccezionali nel prezzo dei fiori stessi.
L’altro ieri a Sanremo le rose si vendevano a 2000 lire l’una, i garofani a 300 – 350 lire, le orchidee a 7000 lire lo stelo e mimose e ginestre rispettivamente a 9000 e 10 mila lire al chilo.
Sono quotazioni molto alte.
La produzione floricola ligure è tuttavia avvantaggiata rispetto a quella di altre zone, come la Puglia, la Campania e la Sicilia, dove il maltempo ha colpito con maggiore intensità.
BRUNO VIANO

CAIRO MONTENOTTE – Freddo polare in tutta la Valle Bormida e nell’entroterra savonese dove la colonna di mercurio ha toccato i record stagionali.
Meno 15 a Calizzano, -11 a Riofreddo, a Millesimo, a Pontivrea e a Cairo, -10 a Carcare ed Altare,
-13 a Montenotte.
Da oltre una settimana il freddo intenso non tende a diminuire, solo nel pomeriggio di ieri ha preso a soffiare una lieve brezza di mare che tuttavia non ha migliorato la situazione.
I corsi d’acqua sono ghiacciati.
Laghi e torri presentano spettacoli nordici.
Il gelo ha chiuso nella sua morsa anche il fiume Bormida nei tratti più inquinati dove la presenza di scarichi chimici per anni aveva fatto dimenticare l’insolito fenomeno.
Sugli alberi e nei boschi la galaverna nella notte disegna arabeschi fantastici che si dissolvono in parte solo nel pomeriggio.
E a Calizzano il ghiaccio ha iniziato a procurare seri danni.
Sono saltate le tubature dell’acqua potabile, molte auto hanno riportato danni all’impianto motore.
In alcuni condomini il gelo ha lesionato le tubature che portano l’acqua ai termosifoni.
Qualcuno paragona quest’inverno con quello del 1956, quando il freddo attanagliò la Valle Bormida per tutto il mese di febbraio.
Per fortuna le strade sono quasi tutte pulite ad eccezione nei tratti di ombra dove una sottile lastra di ghiaccio provocano continue insidie agli automobilisti.
Il gelo è arrivato alle porte di Savona, dove soffia un vento polare.
I ponti del torrente Letimbro sono bianchi di brina.
Il cielo è terso e le previsioni meteorologiche di ieri non accennavano ad alcun miglioramento della situazione almeno per le prime ore di oggi.
E se non nevica sono dolori per l’unica stazione sciistica del Savonese, Alberola, nel Sassellese, dove gli impianti quest’anno non sono ancora entrati in funzione.
Neppure i centri piemontesi a ridosso della Liguria hanno ancora registrato il tutto esaurito.
Gli agricoltori cominciano a preoccuparsi per le loro colture.
Potrebbero essere seriamente danneggiati, se la morsa di freddo non diminuisce, le viti, gli ortaggi ed i fiori.
In alta Valle Bormida, si teme il peggio e s’invoca la la neve.
La gente corre al riparo.
Ieri mattina era frequente vedere piccoli falò accesi accanto ai muri esterni delle abitazioni per cercare di sciogliere il ghiaccio nelle tubazioni.
Negli scantinati gli inquilini hanno lavorato con rudimentali torce.
Si attende l’arrivo di una perturbazione che faccia salire la colonnina di mercurio di qualche grado.
I guardacaccia provinciali, in previsione di abbondante neve, sono in preallarme per rifornire di foraggio i daini e i caprioli che abbondano in tutti i boschi della zona.

Gian Paolo Carlini

LA TEMPERATURA SI è ALZATA

A GENOVA IL SOLE DOPO IL NEVISCHIO

NELL’ENTROTERRA IL TERMOMETRO E’ SCESO A -6

GENOVA – Giornata di tempo variabile sul territorio di Genova: ieri la temperatura nel capoluogo e nei centri del litorale, sia a levante, sia a ponente, s’è lievemente rialzata, sfiorando anche i 7 gradi verso la metà della giornata anche perché a tratti è piovuto e per circa un quarto d’ora, poco dopo le 14, sul centro di Genova è caduta neve mista a pioggia.
Le precipitazioni non hanno impedito al sole di fare capolino tra le nubi, di tanto in tanto, soprattutto sino alle 15.
poi il cielo sulla costa, da Cogoleto a Sestri Levante s’è coperto di nuvole grigie, basse e pesanti.
Nevicherà nei prossimi, visto che la temperatura non è diminuita e la pressione barometriva invece scende.
Ma la neve a Genova è sempre una strana incognita: da due anni non cade, ne si ferma per le strade ( anche perché per ottenere una densa coltre, occorre una precipitazione eccezionale, dato che il salino di cui è satura l’aria la scioglie rapidamente )
E’ nevicato invece, come nei giorni scorsi, lungo tutto l’Appennino, ma non sui passi di maggior traffico automobilistico.
La temperatura neppure all’alba, comunque sempre sulla costa, è scesa sotto lo zero, mentre nell’entroterra appenninico si sono segnalate punte anche di meno 6 gradi.
Il clima comunque appare particolarmente mutevole, a causa dell’effetto del mare e dei venti.
Infatti continua a soffiare la fredda tramontana che nei giorni scorsi ha fatto scendere il termometro ai minimi record di quest’inverno.
Non si sa quindi quali saranno le variazioni dei prossimi giorni.
Le previsioni della stazione meteorologica dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova sono concordi però nell’indicare ancora un lungo periodo di maltempo e di freddo.

POCHI MINUTI DI NEVICATA SU CAMOGLI E RECCO
RECCO – 
Una intensa, ma breve nevicata, accompagnata dal sole, ha interessato ieri pomeriggio la zona di Recco e Camogli.
L’inconsueto fenomeno atmosferico è durato pochi minuti.
I fiocchi di neve, poi divenuti pioggia gelata, non hanno nemmeno avuto il tempo di imbiancare le due località.

FREDDO E NEVE IN TUTTO IL LEVANTE

E IN VALLE D’AVETO TERMOMETRO A -16

GHIACCIO SULLE STRADE DI MEDIA MONTAGNA

CHIAVARI – In questi giorni si registrano temperature polari nel levante ligure: la colonnina del mercurio è scesa a -16 ieri mattina a Rezzoaglio in Val d’Aveto ( 700 metri ), mentre è giunta a -4 sulla costa.
Il tempo, eccezionalmente sereno, è peggiorato nel pomeriggio e in Val d’Aveto all’abbassamento della temperatura ha subito fatto seguito la neve, che ha cominciato a cadere verso le 15.
Neve e ghiaccio interessano anche quasi tutte le strade di media montagna: sull’Aurelia tra Sestri Levante e Deiva Marina, al passo del bracco, il transito è possibile solo con le catene a causa dei lastroni di ghiaccio che ricoprono la sede stradale.
Analoga la situazione in Alta Val d’Aveto e al passo del Bocco ai confini con l’Emilia.
Le temperature particolarmente rigide della Val’d’Aveto, specialmente quella di Rezzoaglio, si spiegano in parte con la posizione geografica della cittadina, situata in una vallata spazzata dal vento e vicina al fiume.
Non sono tuttavia considerate temperatura eccezionale da queste parti.
Diversa la situazione sulla costa, dove il freddo di questi giorni ha lasciato perplessi i meteorologi e soprattutto la gente, che ha dovuto tirar fuori dagli armadi gli abiti e i vestiti più pesanti.
Nevicate come quella di ieri a Recco e Santa Margherita non sono certo fenomeni consueti, così come la coltre bianca che la settimana scorsa ha ricoperto, per poche ore, Sestri Levante e la sua spiaggia, è un fenomeno più unico che raro.
Rimane positivo, almeno per ora, il bilancio della circolazione stradale: nonostante la percorribilità sia peggiorata molto nelle ultime ore, non si registrano incidenti di sorta, segno che il livello medio di preparazione degli automobilisti è cresciuto in questi ultimi tempi.
Fanno buoni affari comunque, i rivenditori di accessori antimaltempo: i passi montani sono affollati da automobilisti alle prese con il montaggio delle catene da neve.
Sono certamente più comode, specie se il manto nevoso non è eccessivo, le gomme da neve: molti guidatori, però, le considerano troppo costose, specie dalle nostre parti, dove le occasioni per adoperarle non sono molte.
Le ruote chiodate, che assicurano un’ottima presa sul ghiaccio, non sono particolarmente diffuse.

5 GENNAIO 1985:NOVARA,MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

 

 

MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA
NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

ARABESCHI FORMATI DAL GELO “DECORANO” LE STRADE DEL NORD – SI CONSIGLIA PRUDENZA

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

 

MINIME STORICHE IN TUTTA LA PROVINCIA, SOPRATTUTTO NELL’OSSOLA
NOVARESE SOTTO – GHIACCIO IL GRANDE FREDDO RESISTE

ARABESCHI FORMATI DAL GELO “DECORANO” LE STRADE DEL NORD – SI CONSIGLIA PRUDENZA

LA STAMPA 5 GENNAIO 1985

DOMODOSSOLA – L’Ossola è ancora nella morsa del freddo.
Nelle prime ore di ieri mattina a Macugnaga la temperatura di tredici gradi sottozero, di poco superiore alla minima record di – 15 che si era registrata in paese nei giorni scorsi.
Ha ripreso a funzionare regolarmente la funivia che sale alla stazione sportiva del Monte Moro, tremila metri di quota.
L’impianto era stato precauzionalmente fermato giovedì per le forti raffiche di vento gelido.
Al Monte Moro si registrano comunque minime notturne di oltre venti gradi sottozero.
Meno 22 gradi sul passo del Sempione ( 2500 metri di quota): lungo l’arteria internazionale si sono formate vere e proprie cascate di ghiaccio che scendono dalle parti rocciose fino alla strada.
Meno diciannove gradi anche a Ciamporino, la nuova stazione sportiva della valle Divedro.
Nonostante le temperature polari, nelle stazioni sportive della zona le piste sono piuttosto affollate.
Non sono pochi gli sciatori che hanno sfidato i rigori del freddo per non rinunciare a una discesa.
L’ondata di gelo continua a provocare disagi e pericoli.
In Valle Vigezzo sono gelate le condutture di un acquedotto nella piana fra Craveggia e Malesco.
C’è voluta quasi una giornata per ripristinare l’erogazione idrica.
Piccoli inconvenienti di questo genere sono però all’ordine del giorno anche nelle abitazioni private.
Sulle strade delle valli si sono formate lastre di ghiaccio: i punti più pericolosi sono stati però insabbiati e fortunatamente non si registrano finora incidenti provocati dal gelo.
Nelle prime ore di ieri pomeriggio l’ondata di freddo si è attenuata a Formazza e ha cominciato a nevicare copiosamente.
Nel giro di un’ora sono caduti dieci centimetri di neve fresca.

VERBANIA – Il freddo è aumentato in queste ultime ore e ieri mattina alle 6.30 all’imbarcadero di Intra, il termometro ha segnato sette gradi sotto lo zero, -10 alla stessa ora nella Piana di Fondotoce e nella gola della Cannobina -12.
Il torrente Cannobino è quasi interamente gelato: così come la “caldaia dei giganti” poco sopra Biganzolo, e ghiacciati sono quasi per tutto il loro tracciato i torrenti che dalle valli scendono al lago.
In collina le strade sono coperte da pericolose lastre di ghiaccio e patine ghiacciate insidiano su molti tratti le nostre provinciali della Valle Cannobina e del Tresa.
Tra Mergozzo e Cuzzago il gelo ha rivestito di una patina anche gli alberi e ghiacciate sono tutte le fontanelle pubbliche.
Sul lago a Laveno il golfo ha nuovamente e vistosamente “fumato” ieri mattina ripetendo quel fenomeno che si verifica ogni qualvolta al forte divario di temperature tra aria e acqua si unisce la presenza di correnti che innalzano i vapori che si formano a pelo d’acqua.
L’osservatorio meteorologico di Locarno – Monti prevede freddo intenso sia per oggi che per domani e per lunedì con minime che anche in pianura potranno toccare nella notte -12 e a 2000 metri i -20.
Da questa sera, sabato, una perturbazione a carattere freddo potrebbe provocare nevicate anche sulle nostre zone fino in pianura.

NOVARA – Dopo il gelo dei giorni scorsi, che ha fatto scendere il termometro anche in città a meno 8 la notte tra martedì e mercoledì, la situazione per rimanendo sempre su livelli è meno rigida nel capoluogo e nella “Bassa Novarese”.
Ieri c’è stata una bella giornata di sole che ha fatto rialzare di qualche linea il mercurio dei termometri decisamente fermo, nelle ore notturne, nella zona sottozero.
Anche se la temperatura rimane abbastanza pungente non tutti si lamentano in quanto si tratta di un freddo “asciutto”.
Infatti, sotto certi aspetti, è preferibile alle nebbie ed all’umidità.

6 GENNAIO 1985

LA STAMPA 6 GENNAIO 1985 – AOSTA: FARA’ ANCORA FREDDO E NON VERRA’ LA NEVE

 

 

QUESTE LE PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI

FARA’ ANCORA FREDDO E NON VERRA’ LA NEVE

LE CONDIZIONI MIGLIORERANNO SE CESSERA’ IL VENTO DEL NORD

AOSTA LA STAMPA 6 GENNAIO 1985

AOSTA – Ancora freddo e niente neve, almeno nei prossimi giorni.
Le previsioni della stazione meteorologica regionale dell’aeroporto di Aosta indicano per oggi possibili annuvolamenti a carattere irregolare provenienti dalla Francia e dalla Svizzera, con eventuali e sporadiche precipitazioni a livello locale, ma con condizioni tali da non determinare piogge o nevicate a largo raggio.
Il freddo intenso di questi giorni non accennerà a diminuire; vi potrebbe essere un miglioramento delle condizioni generali solo se cesserà di soffiare il vento gelido da Nord – Ovest, che ormai da quattro giorni flagella la nostra regione, con punte massime fino a 65 chilometri orari ed una media di 35 – 40, tale da arrecare gravi disturbi e creare una sensazione di freddo anche superiore a quello indicato dalla colonnina di mercurio.
Ieri mattina il termometro ha segnato 9 gradi sotto lo zero ad Aosta, meno 11 a Morgex, meno 15 a Saint –yen, meno 19 a Cogne e la Thuile, meno 20 a Gressoney e Champoluc e meno 28 a Plateau Rosa.
Franco Pozzo, esperto meteorologo della stazione di Aosta, dice: “Nella prima decade di gennaio del 1979 e del 1980 è andata ancora peggio: vi sono stati 7 – 8 giorni consecutivi con temperature ad Aosta, vicine ai meno 15 gradi centigradi.
In questi giorni ha disturbato molto il vento da Nord.
Esistono tabelle scientifiche che indicano come con venti di 40 – 45 chilometri orari, vi fossero 4 – 5 gradi in meno.
Le precipitazioni, nei giorni sul finire del 1984, sono state scarse, inferiori alle medie stagionali.
E’ dal 27 dicembre che non nevica e non piove: quel giorno ad Aosta, sono stati registrati 3 centimetri di neve mista a pioggia, poi più nulla.
I dati statistici relativi agli ultimi 11 anni mostrano una media di precipitazione di neve e pioggia, per i mesi di dicembre, di 60 millimetri; il mese scorso ne sono caduti solo 42.
Il manto nevoso, ovviamente si presenta ormai quasi dappertutto poco consistente ed in lenta diminuzione al di sotto dei 2000 metri.
Questo fa sì che il pericolo di caduta valanghe è da ritenersi molto basso: lo confermano anche i bollettini dell’ufficio regionale.
Una minima parte di rischio, per gli sciatori e gli escursionisti che praticano lo scialpinismo, si riscontra alle quote superiori, dove i forti venti hanno causato grandi accumuli di neve soffiata e ventata, che può staccarsi e precipitare, travolgendo chi transitasse al di sotto.
Il traffico è regolare su tutte le strade della regione e l’uso di catene e pneumatici da neve è obbligatorio soltanto sulle strade ( segnalate ) che portano alle stazioni sciistiche d’alta quota.
Con le condizioni attuali è anche molto basso il livello dell’umidità relativa, che non supera in media il 35 – 40 per cento, a fronte di una condizione che dovrebbe essere almeno del 50 – 60 per cento.
Una lievissima scossa di terremoto, il cui epicentro era a 70 chilometri da Oropa ( Biella ), ha interessato venerdì verso le 18 anche la Valle d’Aosta.
Nella nostra regione la scossa è stata misurata in un grado della scala Mercalli, quindi non è stata percepita dai cittadini.

UNA SANREMO DA QUADRO DI NATALE

 

 

CRONACHE DELLA LIGURIA

IERI L’ESTREMO PONENTE S’E’ SVEGLIATO SOTTO LA NEVE: DANNI ALLA FLORICOLTURA, TRAFFICO DIFFICILE

UNA SANREMO DA QUADRO DI NATALE

LA CITTA’ HA PRESENTATO UN INSOLITO SPETTACOLO: IMBIANCATE LE CUPOLE DEL CASINO’ E DELLA CHIESA RUSSA, IL CAMPO DI GOLF COME UNA PISTA DA SCI

VENTI CENTIMETRI A SAN ROMOLO, MEZZO METRO SUL MONTE BIGNONE

UN MANTO BIANCO ANCHE SU VENTIMIGLIA E BORDIGHERA

CRONACHE DELLA LIGURIA

IERI L’ESTREMO PONENTE S’E’ SVEGLIATO SOTTO LA NEVE: DANNI ALLA FLORICOLTURA, TRAFFICO DIFFICILE

UNA SANREMO DA QUADRO DI NATALE

LA CITTA’ HA PRESENTATO UN INSOLITO SPETTACOLO: IMBIANCATE LE CUPOLE DEL CASINO’ E DELLA CHIESA RUSSA, IL CAMPO DI GOLF COME UNA PISTA DA SCI

VENTI CENTIMETRI A SAN ROMOLO, MEZZO METRO SUL MONTE BIGNONE

UN MANTO BIANCO ANCHE SU VENTIMIGLIA E BORDIGHERA

SANREMO LA STAMPA DOMENICA 6 GENNAIO 1985

Sanremo ieri si è svegliata in mezzo alla neve.
Un “miracolo” che con cadenza quasi ventennale e che riesce a trasformare questo tratto di Riviera, con monte Bignone e monte Faudo completamente imbiancati, nel più classico degli scenari alpini.
In città sono scesi, in media 4 centimetri di neve.
Uno spettacolo insolito che ha colto di sorpresa le migliaia di turisti e tutti i residenti.

NEVE E TEMPERATURA
“I primi fiocchi hanno preso a scendere verso le 6 – ha dichiarato il meteorologo Mauro Amoretti – alle 6.45, quando avevano già ricoperto strade, automobili, tetti, spiagge e giardini, il termometro ha toccato la punta più rigida: tre gradi sotto lo zero”.
La neve ha imbiancato tutto, dalle cupole liberty del casinò alla fotografatissima statua della Primavera in corso Imperatrice, dalla chiesa russa alle palme, alle aiuole comunali, alle barche nel porto.
Per non parlare delle colline tutt’intorno e dell’entroterra.
Il campo golf alle otto di mattina sembrava una stupenda pista da sci.
Tutte le fontane sono gelate.
A Mezzogiorno, anche se il cielo era terso e c’era il sole, la colonnina di mercurio non è riuscita ad andare oltre i 6 – 7 gradi.
Nel pomeriggio sono ricaduti rari fiocchi di neve ed il termometro è sceso di qualche grado ancora.
I DANNI, La temperatura ha provocato non poche difficoltà.
Nella mattinata, a causa del manto stradale ghiacciato, ci sono stati tamponamenti a catena.
Una mezza dozzina di auto sono finite fuori strada sulla provinciale che porta a San Romolo.
All’eremo di San Michele la neve ha superato i 15 centimetri.
Monte Bignone è rimasto isolato: c’era mezzo metro di neve.
Più di 20 centimetri a San Romolo.
Il servizio dei bus, che collega il centro con la frazione collinare, in pratica non ha funzionato.
Ritardi anche negli interventi dello spazzaneve.
Polizia stradale, carabinieri, vigili del fuoco e vigili urbani sono stati continuamente mobilitati.
Per fortuna non sono stati segnalati incidenti o feriti gravi.
Il freddo improvviso ha fatto saltare diverse tubature d’acqua;
danni anche alle auto lasciate parcheggiate sulla strada, o in luoghi aperti.
Il gelo ha rovinato i radiatori e reso difficile l’accensione.

FLORICOLTURA FERITA.
La neve ed il freddo dei giorni scorsi hanno provocato danni alla campagna, alle coltivazioni di fiori e all’agricoltura in genere.
Margherite, ginestre, garofani coltivati all’aria aperta e carciofi sono stati le prime “vittime” di questo improvviso ribasso di temperatura.
“stanno correndo grossi rischi – dicono i floricoltori di tutto il Ponente – anche le coltivazioni in serre non riscaldate.
Il plumosus, il verde ornamentale, per esempio.
Se non torna presto il bel tempo la floricoltura della nostra Riviera potrebbe subire brutti colpi, potrebbero gelare fiori anche per centinaia e centinaia di milioni di lire.
Stiamo correndo il gravissimo rischio di vedere andare in malora un’intera stagione”.

NEVICATE STORICHE
“Tanta neve – dice Amoretti – non si vedeva da tempo.
L’anno più terribile è stato il 1929.
C’erano a Sanremo oltre 60 centimetri di neve.
Più recentemente è nevicato nel 1981, pochi spruzzi (il termometro è sceso a 1 sotto zero ), nel ’79 ( zero gradi), nel ’74 ( 3 gradi sotto lo zero).
Cadde la neve anche per il Capodanno del 1969 e nel 1967, circa 10 centimetri”

BORDIGHERA. Nella città delle palme sono caduti tra i 7 ed i 9 centimetri di neve.
Nell’entroterra, a Soldano e Perinaldo, anche 25, 30 centimetri.
La strada per Sasso e Seborga per molti automobilisti si è rivelata una vera e propria trappola: ci sono stati tamponamenti, incidenti vari.
L’amministrazione provinciale ha dovuto gettare quintali di sale.

VENTIMIGLIA. Tre centimetri di neve nella città di confine.
Il giorno prima si era imbianta tutta la Costa Azzurra.
A Ventimiglia la neve, come in tutti gli altri centri della costa, non ha provocato grossi incidenti.
Si sono registrati tamponamenti, auto in panne, caduta di qualche passante su marciapiedi resi infidi dal maltempo, condotte saltate per il gelo.

Roberto Basso

A REZZOAGLIO – 20 

FREDDO E NEVE NEL LEVANTE

GENOVA – Il termometro sotto zero, a causa delle abbondanti nevicate scese sull’Appennino, pozzanghere ghiacciate, panni stesi diventati rigidi, qualche tubo dell’acquedotto e qualche fogna scoppiati per il gelo, questo lo spettacolo offerto ieri mattina da Genova.
La situazione è lievemente migliorata nel corso della giornata.
E’ invece continuato a nevicare nell’entroterra.
Sull’autostrada La Spezia – Parma l’altra notte è stato chiuso lo svincolo di Carrodano a causa della neve ghiacciata che rende impossibile il transito delle vetture.
Situazione critica anche in Val di Vara e sul passo del Bracco: lungo le provinciali Varese Ligure – Passo del Biscia – Chiavari e Maissana – Tavaroni sono bloccati i servizi di autotrasporto pubblico.
Analoga situazione anche lungo la costa, tra Deiva e Levanto.
Nel Golfo Tigullio, a livello del mare, il termometro ha fatto registrare l’altra notte la temperatura record di 3 gradi sotto lo zero.
A Rezzoaglio, ieri, è spettato il titolo di “Polo del freddo” del Levante: nella località della Val d’Aveto, durante le ore notturne, il termometro ha toccato i -20.

IL TRAFFICO E’ STATO DEVIATO SULL’AURELIA: TAMPONAMENTI E DISAGI

MORSA DI GHIACCIO SULL’AUTOFIORI CASELLI SBARRATI FINO A VENTIMIGLIA

DA IMPERIA OVEST FINO AL CONFINE LA CIRCOLAZIONE E’ STATA CHIUSA PER UN’ORA

IMPERIA – La neve ed il ghiaccio hanno costretto alla chiusura, nella mattinata di ieri, l’Autostrada dei Fiori, nel tratto tra Imperia Ovest e Ventimiglia; è avvenuto tra le 9 e le 10 quando una intensa nevicata fra Sanremo e Bordighera ha coperto la carreggiata, trasformandosi in una lamina ghiacciata.
E’ bastato che qualche veicolo pesante slittasse, andando a mettersi per traverso perché si verificasse una serie di tamponamenti a catena, tanto nel senso verso il confine quanto in quello contrario.
I danni sono stati sensibili ma, per fortuna, nessuna persona è rimasta ferita.
Il traffico ha potuto essere ripreso, con qualche cautela, dopo circa un’ora, dopo che i tecnici e la polizia dell’autostrada erano intervenuti, con una abbondante stesa di sale nei tratti colpiti per facilitare lo sgelo.
La temperatura rigida ha colpito anche l’Imperiese, dove tuttavia non è nevicato.
L’osservatorio meteorologico ha registrato una minima di +1 sulla fascia costiera ma temperature più rigide, fino a meno quattro, sono state segnalate nell’entroterra e nei posti umidi battuti dal vento gelido.
A San Bartolomeo qualche contatore dell’acqua potabile, posto in luoghi più gelidi, è saltato per la formazione di ghiaccio.
Ad Imperia gli inconvenienti più gravi si sono avuti a Porto Maurizio dove circa ,età delle abitazioni ha lamentato scarsità di erogazione di gas.
L’inconveniente è stato così giustificato da uno dei dirigenti dell’Officina erogatrice, Vittorio Adolfo: “Molti utenti portorini, in questi ultimi due anni, senza avvertire l’officina del gas, hanno installato stuge a gas che, in questi giorni, sono state tutte attivate.
Ne è derivato un consumo del tutto anormale: siamo passati da una media di 22/24000 metri cubi a 33/34000 di gas erogato nella giornata.

LA STATALE CHIUSA PER OTTO ORE

UNA FRANA BLOCCA L’AURELIA A FINALE LIGURE

I MASSI SONO CADUTI FORSE A CAUSA DEL GELO

FINALE LIGURE – Ieri notte la via Aurelia a Finale è rimasta chiusa al traffico per oltre 8 ore a causa di una frana caduta nei pressi del porto in località a San Donato:
Intorno alle due di notte dall’ingresso di Ponente dell’omonima galleria sul promontorio, dove è stata eretta la torre al generale Caviglia, sono caduti diversi metri cubi di massi che hanno ostruito la statale.
Sul posto si sono recati i carabinieri di Finale Ligure, i vigili del fuoco di Savona, i tecnici dell’Anas e della ditta Ghigliazza che hanno provveduto a rimuovere i massi caduti molto probabilmente a causa dell’azione del gelo che ha finito per dislocare diversi metri cubi di materiale già da tempo in equilibrio precario.
Per fortuna al momento della frana non stava passando nessun veicolo e quindi tutto si è risolto senza danni a persone o a cose.
Il transito, che sino alle 4 del mattino, visto il traffico estremamente ridotto, si era svolto a senso unico alternato, è stato poi definitivamente interrotto sino alle 10,15 del mattino e dirottato sull’altopiano di Le Manie o sull’Autofiori.

DI NUOVO FREDDO – RECORD IN VALBORMIDA

CAIRO – Ancora freddo record in Valle Bormida con la colonnina di mercurio sotto lo zero.
Anche ieri a Calizzano è stato registrato meno 15.
In alcuni punti la temperatura è scesa a meno 17 e meno 18.
Ovunque un sottile velo di ghiaccio che ha causato problemi alla circolazione.
A Savona la temperatura non è salita oltre lo zero, il torrente Letimbro è ghiacciato.
Un forte vento di tramontana ha mantenuto il cielo sereno.
Particolarmente pericolosa la circolazione sull’autostrada Torino – Savona dove, nelle gallerie, il ghiaccio crea gravi insidie.

 

7 GENNAIO 1985

La Stampa 7 Gennaio 1985: Roma sotto la neve, è il caos

 

 

ROMA SOTTO LA NEVE, E’ CAOS: TRENI BLOCCATI, SCUOLE CHIUSE

NON SI E’ GIOCATA LAZIO – MILAN
CON SLITTINO AL COLOSSEO, CON GLI SCI IN VIA CONDOTTI
CONVOGLI FERROVIARI ( CON MIGLIAIA DI VIAGGIATORI) FERMATI PRIMA DI TERMINI
MENO 13 A TORINO

ROMA – Chiusi i due aeroporti di Fiumicino e Ciampino, bloccata la stazione Termini, vacanze prolungate nelle scuole, non si è giocato l’incontro di calcio Lazio – Milan, si sono visti molti romani in slittino al Colosseo e altri con gli sci in via Condotti; la neve, ricomparsa dopo quattordici anni a Roma, ha creato, come in passato, disagi a catena.
L’emergenza, più che in città, si è notata forse in periferia; “roulottes” sono state predisposte dal comune per accogliere zingari e sfrattati, squadre di militari, sono state inviate a spalare neve e a rompere il ghiaccio che impediva agli scambi ferroviari di funzionare.
Un’altra squadra di militari è stata impegnata per quasi tutto il giorno a sgomberare dalla neve le piste dell’aeroporto internazionale di Fiumicino.
Chiuso durante la notte fra sabato e domenica lo scalo aereo è stato riaperto al traffico solo alle 16.42 di ieri.
Prima di allora tutti i voli con destinazione Roma erano stati dirottati negli aeroporti di Pisa, Napoli, Milano.
Anche Ciampino, destinato in genere ai voli “charter” agli aerei dello stato maggiore e ai velivoli con compiti pseudo – militari, è rimasto inoperoso per tutto il giorno.
La chiusura delle scuole, un prolungamento delle vacanze natalizie, dato che oggi gli studenti sarebbero dovuti tornare a scuola dopo il lungo ponte natalizio, è stata decisa ieri sera nel corso di una riunione in prefettura.
Durante lo stesso incontro l’amministrazione comunale ha preso tutta un’altra serie di provvedimenti per affrontare in modo più che adeguato il disagio che oggi più di ieri, giornata festiva, i romani potrebbero incontrare nello svolgimento delle loro attività.
Tonnellate di sale, per rendere più agevole il servizio dei mezzi pubblici e consentire l’uso di quelli privati, sono state richieste alla protezione civile.
Ricordando gli effetti deleteri di altre storiche nevicate, il sindaco, in un appello alla popolazione, ha consigliato i cittadini di non sostare o lasciare auto sotto gli alberi dal momento che i famosi pini romani pare siano poco abituati a sopportare il peso della neve.
Tutti i parchi da Villa Borghese a Villa Pamphili sono stati chiusi al pubblico per gli stessi motivi.
I vigili del fuoco hanno ricevuto numerose chiamate:
Più di cento persone sono state ricoverate negli ospedali per farsi medicare in seguito a cadute dovute al ghiaccio e alla neve sui marciapiedi.

L’EUROPA NEL GELO, -37 IN BAVIERA

 

 

 

L’ONDATA DI FREDDO HA RAGGIUNTO I PAESI SETTENTRIONALI DELL’AFRICA

L’EUROPA NEL GELO, -37 IN BAVIERA

A LONDRA, LA PRIMA VERA NEVICATA DA 3 ANNI, IN SPAGNA NASCE UN BIMBO SU UN’AUTO BLOCCATA
LONDRA – L’intera Europa è sotto una cappa di freddo polare.
La neve è caduta in località che usualmente trascorrono gli inverni senza vestirsi di bianco.
Alla eccezionale nevicata a Roma, hanno fatto riscontro la neve ed i venti gelidi che hanno investito la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e la Scandinavia.
In Francia le temperature sotto zero hanno tolto la vita ad almeno tre persone senza tetto.
Molte comunità sono rimaste senza riscaldamento e la Costa Azzurra ha assunto una fisionomia invernale con la neve che ha imbiancato gli uliveti e le pinete delle più rinomate stazioni balneari.
A Nizza la colonna del mercurio è scesa a due gradi sotto lo zero, mentre i parigini hanno esperimentato i dieci gradi sottozero che usualmente sono appannaggio degli abitanti di Stoccolma, dove il termometro è giunto a 16 gradi sotto lo zero.
Nel dipartimento della Marna due barboni sono morti di freddo.
A Londra si è avuta la prima vera significativa nevicata degli ultimi tre inverni.
Uno degli aeroporti internazionali della capitale britannica, Gatwick, è rimasto per buona parte del giorno chiuso al traffico.
I meteorologi fanno risalire ad una massa di aria fredda proveniente dal continente la causa della precipitazione atmosferica e ulteriori nevicate sono previste per le prossime ore.
Polizia stradale e Automobile club hanno ripetutamente lanciato inviti a non mettersi in strada in automobile senza le dovute precauzioni.
La Scozia ed il Nord Inghilterra avevano già avuto la loro neve in novembre ed il sud ha avuto la sua prima precipitazione nevosa tra sabato e domenica.
In particolare la neve è caduta a sud – est di Londra, nel Kent e sull’isola di Sheppey.
La neve a Londra e nel sud, dove raramente fa la sua apparizione, è stata accolta gioiosamente dalla popolazione, in particolare dai bambini e dagli adolescenti.
I 37 gradi sotto zero registrati questa notte dalla stazione meteorologica di Klingenbrunn nel Parco nazionale della foresta bavarese sono solo la punta massima toccata finora dal freddo di questo inverno in Germania federale, ma anche il resto del paese è avvolto nella stretta del gelo.
In spagna una donna ha dato alla luce un bambino su un’autostrada presso Sant Cugat del Valles (Barcellona), a bordo di un’automobile che era rimasta bloccata a causa del gelo e del maltempo che colpisce tutta la penisola.
Tempeste di neve e piogge abbondanti hanno perturbato per il terzo giorno consecutivo la vita quotidiana in Algeria, dove decine di villaggi sono tagliati fuori dal resto del paese.
La zona più colpita dal maltempo è quella di Costantine nell’Est dell’Algeria.

7 Gennaio 1985, Freddo e Neve in Italia

 

 

 

7 GENNAIO 1985
TORINO
 – Freddo ancora intenso in tutto il Piemonte, con corsi d’acqua ghiacciati, cielo terso, sole, ma temperature polari con i meno 13 di Torino.
In Valle d’Aosta qualche incauto sciatore è stato colpito da un principio di assideramento alle braccia e alle gambe.
Nel Cuneese ieri è stato raggiunto un altro record: -16 gradi in un sobborgo di cuneo.
Ancora un gran freddo anche sul Lago Maggiore.
Sono gelati tutti i torrenti, e arabescati di ghiaccio le pareti di roccia che fiancheggiano le statali del Sempione, quella occidentale e orientale del lago, come pure le provinciali delle valli Cannobina, Mergozzo, Tresa.
Il ghiaccio insidia la viabilità su molti tratti stradali nelle valli Cannobina, Intragna, Veddasca.
Sono coperti da una spessa lastra di ghiaccio i laghetti di Muzzano, Santino, Elio, Vignone.
Nei paesi dell’entroterra sono gelate molte condutture dell’acqua potabile e si teme che un rapido disgelo possa farle scoppiare.

MILANO – Sulla Lombardia cielo limpido con sole, per il secondo giorno consecutivo, e freddo sempre più intenso.
A Milano la minima, all’alba, ha raggiunto i meno 12 gradi, registrati dall’ufficio meteorologico di Linate.
In Valtellina la morsa del gelo è sempre più stretta.
A Sondrio meno 15 gradi mentre alla frazione Trepalle di Livigno il termometro, la scorsa notte, è sceso fino a meno 38, primato per un centro abitato.
BOLOGNA – Record del freddo a Parma.
Il laboratorio climatico dell’Università ha registrato, ieri mattina alle 8, una temperatura di meno 22,2.
Una temperatura come quella di ieri non si aveva da oltre 150 anni.
Un uomo è morto assiderato in provincia di Piacenza.
Vittima un quarantenne, Lino Foppiani, senza fissa dimora.
E’ stato trovato in gravi condizioni sotto il portico di una fattoria.
Trasportato all’ospedale, l’uomo è morto.

VENEZIA – L’ondata di freddo che da una settimana interessa il Veneto non accenna ad attenuarsi.
Le temperature continuano a diminuire giorno dopo giorno e la scorsa notte sono stati registrati in pianura valori non rilevati da oltre 25 anni; meno 11 a Venezia, meno 13 a Padova, meno 12 a Treviso, meno 9 a Verona, meno 14 a Vicenza.
La superficie di numerosi corsi d’acqua si è ghiacciata durante la notte e il ghiaccio è comparso anche in laguna.

TRIESTE – Nel Friuli Venezia Giulia è continuata l’ondata di gelo che il sole non è riuscito a mitigare.
Si sono avute addirittura temperature “minime” da primato sia in montagna sia in pianura.
A Trieste il gelo ha bloccato i motori del treno locale Trieste – Udine che è partito con 50 minuti di ritardo.
Il treno internazionale Istanbul – Belgrado – Parigi, causa abbondanti nevicate lungo il percorso, è arrivato a Trieste con oltre quattro ore di ritardo.
FIRENZE – Epifania inconsueta molto fredda e con neve anche in tutta la Toscana.
In provincia di Lucca, nel piccolo aeroporto di Tassignano, il termometro, la scorsa notte, ha segnato quasi dieci gradi sotto lo zero.
Il freddo è forse stato la causa della morte di un pensionato, Geremia Lucci, scomparso da una casa di riposo di Arezzo.
Dopo due giorni di ricerche il suo corpo è stato trovato vicino a un laghetto artificiale ghiacciato nei pressi di Lucignano.
Il suo cadavere era coperto dalla neve.

ASCOLI PICENO – Le scuole rimarranno chiuse tre giorni in tutta la provincia di Ascoli Piceno; due giorni in quella di macerata; due giorni ad Ancona città.
La decisione di prolungare le vacanze è stata presa a causa delle abbondanti nevicate e della difficoltà di circolazione sulle strade.
Nell’alto Maceratese e sui monti Sibillini, oltre i 400 metri di altitudine, le strade sono percorribili solo con catene e alcune frazioni sono rimaste isolate.
Tutti i mezzi spazzaneve e spargisale sono in funzione; la circolazione è difficoltosa soprattutto sui valichi di Colfiorito, sulla statale 77 tra le Marche e L’Umbria, di Passo Cornello sulla statale 361, e della statale 209.

L’AQUILA – e’ Peggiorata la situazione in Abruzzo a causa della neve che continua a cadere su tutta la regione.
Il sindaco dell’Aquila ha comunicato che oggi le scuole del capoluogo rimarranno chiuse.
Il sindaco in mattinata si incontrerà con il provveditore e firmerà un’ordinanza prevedendo una chiusura di tre giorni.
Anche in provincia di Teramo il provveditore agli studi ha ordinato la chiusura delle scuole per tre giorni.
POTENZA – Le condizioni meteorologiche sono peggiorate su tutta la Basilicata; gran parte della provincia di Potenza è paralizzata da una nuova, abbondante nevicata, avvenuta la scorsa notte.
A Potenza città la neve supera i 25 centimetri di altezza.

7 GENNAIO 1985
L’Italia continua ad essere stretta in una morsa di gelo e flagellata dal maltempo.
Mentre al Nord alla temperatura rigida fa riscontro un cielo prevalentemente sereno, su tutte le altre regioni piove o nevica.
Un immenso fiume di aria polare, dopo aver invaso l’Europa centrale, si sta riversando sul Mediterraneo occidentale e sull’Italia.
L’aria fredda che raggiunge il Mediterraneo occidentale dà origine alle perturbazioni.
Per oggi sulle regioni settentrionali gran freddo ma ancora cielo sereno; una tregua del maltempo è prevista sulle regioni centrali tirreniche e sulla Sardegna.
Tra la notte e le prime ore di domani sopraggiungerà un’altra perturbazione a ripristinare condizioni di maltempo, coinvolgendo anche le regioni settentrionali e in particolare il settore nord – occidentale, dove sono previste nevicate.
La nuova ondata di maltempo nella giornata di mercoledì investirà tutta l’Italia, presentandosi più intensa sulle regioni meridionali e su quelle adriatiche.
Tra giovedì e venerdì il maltempo tenderà ad allentare su tutto il Nord e sulle regioni centrali tirreniche.
Sabato un altro impulso di aria fredda raggiungerà le regioni settentrionali, ma i suoi effetti non dovrebbero andare al di la di temporanei annuvolamenti, specie sul settore occidentale, dove si delineerà la possibilità di brevi nevicate sulle Alpi e sulla Liguria.
Nel corso della giornata di domenica il maltempo si sposterà verso le regioni centrali e meridionali, tornerà a nevicare anche in pianura, soprattutto sulla Toscana e sulle Marche.

MARCELLO LOFFREDI

7 GENNAIO 1985
FREDDO RECORD A CASELLE NELLA NOTTE FRA SABATO E DOMENICA
IERI CON IL SOLE DI MEZZOGIORNO, LA COLONNINA ERA A MENO TRE
AEROPORTO APERTO

TERMOMETRO A MENO 13 NESSUN AEREO PER ROMA

Il termometro dell’Osservatorio meteorologico di Caselle è sceso, nella notte fra sabato e domenica, a meno 13 gradi.
Un record (ma Ceresole, a mezzogiorno, era a -22) con un peggioramento di tre gradi rispetto alla notte precedente.
La colonnina di mercurio, inoltre non ha mai superato lo zero e ieri a mezzogiorno era a meno tre.
Freddo e gelo sono previsti ancora per almeno 48 ore, fino a mercoledì quando dall’Atlantico arriveranno correnti di aria meno fredda.
Con la temperatura in aumento probabilmente ci saranno abbondanti nevicate, per cui si va verso un generale peggioramento delle condizioni meteorologiche.
Nonostante il gelo l’aeroporto di Caselle è rimasto aperto.
Sono però stati sospesi, ieri mattina, sia in partenza che in arrivo, tutti i voli per Roma poiché la neve ha reso impraticabile Fiumicino.

8 GENNAIO 1985

8 Gennaio 1985, l’Italia tra Freddo, Neve e Ghiaccio

 

 

 

8 GENNAIO 1985

INTERI PAESI SONO ISOLATI, GRAVI DANNI ALL’INDUSTRIA, ALL’AGRICOLTURA, AI TRASPORTI

L’ITALIA TRA FREDDO, NEVE E GHIACCIO

ROMA STENTA A SUPERARE LA CRISI – NEVE
RIAPERTO FIUMICINO, PESANTI RITARDI PER I TRENI: L’ADRIATICA INTERROTTA PER 4 ORE DA UNA MAREGGIATA
SCUOLE CHIUSE IN MOLTE PROVINCE
AL NORD ANCORA GELATE
RIPRENDE A NEVICARE IN ABRUZZO, CAMPANIA E CALABRIA

Stazione Termini di Roma

 

8 GENNAIO 1985

INTERI PAESI SONO ISOLATI, GRAVI DANNI ALL’INDUSTRIA, ALL’AGRICOLTURA, AI TRASPORTI

L’ITALIA TRA FREDDO, NEVE E GHIACCIO

ROMA STENTA A SUPERARE LA CRISI – NEVE
RIAPERTO FIUMICINO, PESANTI RITARDI PER I TRENI: L’ADRIATICA INTERROTTA PER 4 ORE DA UNA MAREGGIATA
SCUOLE CHIUSE IN MOLTE PROVINCE
AL NORD ANCORA GELATE
RIPRENDE A NEVICARE IN ABRUZZO, CAMPANIA E CALABRIA

ROMA – E’ quasi un bollettino di guerra.
L’eccezionale ondata di gelo e neve ha rischiato di spaccare in due l’Italia, provocando danni gravissimi in tutti i settori della vita civile.
La crisi è esplosa domenica: bloccato l’aeroporto di Fiumicino, paralizzate le ferrovie nel nodo cruciale di Roma – Termini e sull’Adriatica ad Ancona, sconvolta la rete stradale in molte regioni, dalle Marche alla Campania.
Il blocco non è ancora del tutto superato e già si prevede una nuova ondata di maltempo.
Ieri la situazione è apparsa in tutta la sua gravità.
Gli interventi più massicci della protezione civile nella capitale.
Tutte le strutture mobilitate in Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Basilicata, Puglie.
TRASPORTI.
Fiumicino ha riaperto nel tardo pomeriggio, ma la crisi non è superata.
I collegamenti con la città funzionano ad intermittenza e gli autobus dell’Acotral non sono sufficienti ( si sono pagate fino a 300 mila lire per un passaggio su auto a noleggio).
La situazione nella capitale è rimasta critica per tutta la giornata di ieri, tanto che il prefetto Ricci ha dovuto rivolgere un appello ai romani per evitare ingorghi e incidenti dovuti all’imperizia ed al ghiaccio.
I treni viaggiano da Sud a Nord con ritardi che oscillano da 4 a 15 ore (èil caso del Napoli – Milano, il treno della strage), soprattutto sulla linea adriatica, interrotta ieri per 4 ore a Falconara per una violenta mareggiata che ha scalzato la linea a mare.
Gravissimi i disagi per i viaggiatori: posti di pronto soccorso sono stati installati ad Ancona, Bologna, Milano, dove alcuni passeggeri sono stati colti da malore.
In serata è praticamente bloccata la circolazione stradale e ferroviaria in tutto il Molise.
Sulle strade la situazione è difficile su tutta la dorsale appenninica fino all’Aspromonte: sono necessarie le catene.
In pianura le strade del Veneto e della Romagna presentano forti rischi di gelate.
Sulle autostrade l’unico blocco totale è segnalato sulla Salerno – Reggio Calabria per un groviglio di autoarticolati causato dal ghiaccio.
Nei porti la situazione più critica a Trieste dove ieri il traffico è stato bloccato.
Diciotto navi ferme all’attracco, temperatura polare, bora a 50km/h con punte a settanta.

PAESI ISOLATI

Difficoltà di rifornimento per centri delle Marche, dell’Abruzzo, della Campania dove sono intervenuti elicotteri della protezione civile per portare pane e medicinali.
Molti malati hanno dovuto essere trasportati in ospedale.
Le situazioni più difficili nel Parco d’Abruzzo (dove i terremotati hanno abbandonato le roulottes), nel Matese, nel Sannio, in Irpinia dove è ripreso in serata a nevicare.

SCUOLE. Sono tuttora chiuse – in alcuni casi fino al 10 gennaio – in provincia di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata, Urbino, in tutto l’Abruzzo, ad Avellino, Benevento, Foggia.
Chiuse anche alcune scuole in provincia di Pisa, Cosenza, Catanzaro.

INDUSTRIA. Nel solo Lazio si parla di danni per decine di miliardi per la paralisi che dura da domenica.
Le situazioni più gravi nelle Marche e nell’Abruzzo.

AGRICOLTURA. Confagricoltura e leghe cooperative chiedono l’intervento urgente del governo.
I settori più colpiti: olivicoltura (Campania, Puglie, Calabria e Sicilia), colture specializzate ( fiori e ortaggi: Riviera, Versilia, Campania, Basilicata, Sicilia), agrumeti (Calabria e Sicilia), allevamento di bestiame (col freddo scende la produzione di latte).
Preoccupazioni anche per il patrimonio zootecnico selvatico: in alcune zone della Venezia Giulia e del Gran Sasso è sempre più difficile foraggiare daini, caprioli, camosci e stambecchi.

 

Gelo Polare in Europa, -40 in Svizzera e -45 in Lapponia, Neve storica su Londra, -36 in Moravia, -32 a Monaco, Mare gelato ad Amburgo

 

 

 

8 GENNAIO 1985

IN SVIZZERA A LA BREVINE 40 SOTTO ZERO

BERNA – Freddo siberiano in Svizzera: da oltre un secolo non si registravano punte minime tanto basse.
A La Brevine, nel Cantone di Neuchàtel.
L’improvvisa ondata di freddo ha infatti congelato olio e carburante appiedando moltissime famiglie al rientro dal week – end.
Gravi i disagi degli automobilisti perché polizia e Touring Club, sommersi da chiamate d’emergenza, hanno impiegato alcune ore prima di raggiungere le vetture in panne.
La media della temperatura in Svizzera resta di 15 gradi sottozero e per ora non sono previsti miglioramenti delle condizioni atmosferiche.

LAPPONIA A -45° SOSPESE LE RICERCHE DEL MISSILE RUSSO

 

HELSINKI – Le guardie di frontiera finlandesi hanno annunciato che sospenderanno le ricerche del missile sovietico caduto in Lapponia il 28 dicembre: il freddo troppo intenso e la neve impediscono di proseguirle.
La temperatura intorno al lago Inari è infatti di meno 45 gradi e le nevicate potrebbero aver già ricoperto l’ordigno.

8 GENNAIO 1985

NEVICATA STORICA SU LONDRA, DISAGI AEREI IN RITARDO

LONDRA – Anche Londra, anche il Centro e il Sud dell’Inghilterra, trascurata dai benefici della mitica corrente del Golfo, sono sprofondati in un clima quasi artico, conosciuto una volta soltanto nelle tristi regioni settentrionali della Scozia.
Il fatto che nella notte fra sabato e domenica abbia nevicato su Londra non è un fatto eccezionale, ma si è trattato della precipitazione più copiosa degli ultimi tre anni, che ha costituito la gioia della gente uscita nei parchi e la disperazione degli automobilisti sulle strade.
Ammantati da una striminzita coltre di neve, i giardini e i parchi della capitale hanno assunto da domenica un aspetto montano: ogni rialzo del terreno, ogni collina è diventata occasione per brevi entusiastiche discese con slittini fatti di quattro legni inchiodati alla meglio.
Gelato il laghetto di Kensington Garden, percorso da croste di ghiaccio egualmente la “serpentine” di Hyde Park come fosse il Volga, i Londinesi hanno accolto con allegria il panorama inconsueto ingaggiando addirittura sulla spianata dei parchi gare di sci di fondo.
Ma il divertimento è presto svanito quando l’inglese si è rimesso al volante, perché le strade erano ieri ancora in parte ghiacciate, salvo che nel centro della capitale.
La guida è diventata difficoltosa, anzi pericolosa e l’Automobile Club ha moltiplicato gli inviti alla prudenza perché le vie di comunicazione secondarie nell’Essex, nel Surray erano lastricate di insidioso ghiaccio.
La stessa patina si è formata sui marciapiedi, trasformati in pericolose patinoire, con il risultato che i pedoni sono messi spesso a camminare sul margine delle strade, accrescendo i disagi degli automobilisti.
Centinaia di vetture sono state abbandonate lungo le strade, specie nelle regioni del Nord e del Centro del paese, dove la polizia regolamenta la circolazione.
Il maltempo ha inciso naturalmente anche sul traffico aereo.
Domenica era rimasto parzialmente chiuso il secondo aeroporto di Londra, situato a Gatwick e riservato principalmente ai charter.
Questo ha provocato difficoltà anche sulla principale aerostazione di Heatrow che per tutta la giornata di ieri ha registrato ancora ritardi nelle partenze e negli arrivi e voli cancellati dagli altri centri britannici colpiti dal maltempo, specie nel Nord.
Le previsioni pronosticano per le prossime ore altre precipitazioni nevose e un ulteriore irrigidimento della temperatura.
“E’ colpa di una massa d’aria gelida proveniente dalla Siberia”, hanno spiegato sconsolati i meteorologi.

8 GENNAIO 1985

 

NELLA MORAVIA IL TERMOMETRO SCESO A -36°

VIENNA – Non è ancora in vista la fine del freddo siberiano che ha colpito da venerdì scorso anche l’Austria e la Cecolosvacchia.
Nella Moravia del Sud il termometro – sceso fino a 36 gradi sotto zero ieri mattina – ha segnato le temperature più basse degli ultimi 50 anni.
Anche le temperature diurne – fra meno 16 e meno 22 – rappresentano un record regionale.
In Austria ieri mattina si sono registrati 33 gradi sottozero a Mariazell, 29 sottozero a Linz, e 19 sotto lo zero a Vienna.
Il gelo ha determinato considerevoli ritardi del traffico ferroviario ( 12 ore di ritardo per il convoglio proveniente da Varsavia), un enorme aumento dei consumi energetici, difficoltà al traffico stradale a causa dei numerosissimi autotreni fermi per il congelamento dei loro motori diesel.
Anche la navigazione sul Danubio è in parte ostacolata dal ghiaccio.
Nessun inconveniente invece per il traffico aereo.
Ritardi ed anche interruzioni vi sono state nella circolazione tramviaria in diverse città.

8 GENNAIO 1985

AMBURGO, GELA IL MARE ( E A MONACO -32°)

BONN – Da cinque giorni la Germania è sferzata da un freddo senza molti precedenti durante questo secolo: e nulla fa sperare in un rapido ritorno a temperature più normali.
Da Nord a Sud, dal Mar Baltico alle Alpi, l’intera nazione è soffocata dalla neve e dal ghiaccio, con non pochi disagi per la popolazione e dolorose conseguenze per il traffico.
Grandi titoli sui giornali gridano: “Più freddo ad Amburgo che a Mosca”.
I termometri sono ancora più eloquenti.
Sono vari giorni che il mercurio non risale oltre 10 sotto lo zero.
Nel Centro – Nord, le temperature oscillano tra -12 e -18: a Sud, in Baviera, piombano a -24.
All’Aeroporto di Monaco si è registrato ieri -32.
Un aeroporto che ricorda – citiamo il suo direttore – “un immenso campo profughi”.
Oltre quattromila turisti britannici attendono, da domenica mattina di poter tornare a casa.
Monaco funziona, ma sono chiusi gli aeroporti londinesi di Gatwick e Luton.
Il traffico dei veicoli incontra ostacoli ovunque, nelle città, sulle strade e sulle autostrade.
(Anche i treni non corrono con la consueta puntualità.
Molti i ritardi nelle zone investite dalle bufere più impetuose).
Le continue nevicate hanno reso pressoché vana la fatica di chi – privato cittadino o autorità – tenta di tenere sgombre le vie, fattesi pertanto insidiose e per i veicoli e per i pedoni.
Il problema è aggravato dalla riluttanza a usare sale per non nuocere all’ambiente.
Esasperati, alcuni giornali gridano:
“Questa volta, pensiamo prima agli uomini piuttosto che alle piante”.
In Baviera, molte strade sono impercorribili.
Ovunque, la polizia esorta gli automobilisti a servirsi della vettura “soltanto se non possono farne a meno”.
Le acque nell’immenso porto di Amburgo cominciano a gelare.
A Berlino, le eccezionali temperature più gli scarichi delle auto costrette a passo d’uomo hanno innalzato a pericolosi livelli l’inquinamento atmosferico.
Lo smog è una piaga della città divisa, ieri si è diffuso il primo dei tre “allarmi” previsti dalle autorità, secondo la gravità della crisi.
L’aria ammorbata, e gelida, ricordava la vecchia Londra.
L’allarme è stato lanciato appena gli strumenti hanno indicato una presenza eccessiva nell’atmosfera di monossido di carbonio e di assido di zolfo.
Questo primo allarme già impone restrizioni severe, tanto più modeste nelle eccezionali condizioni artiche.
I berlinesi hanno dovuto abbassare i riscaldamenti e gli automobilisti sono stati invitati a servirsi, il più possibile, dei mezzi pubblici.
Nella repubblica federale, si sono avuti sintomi di inquinamento soltanto in alcuni centri della Rurh.
Una Germania glaciale, questo è lo spettacolo che ci offre il nuovo anno.
Resiste bene, senza conseguenze drammatiche, perché robusta è l’organizzazione: ma il disagio è intenso e non mancano i pericoli.
All’estremo Sud, riferiscono i comunicati, la minaccia delle valanghe si è fatta “acuta”.
Consigli, avvertimenti, allarmi, si susseguono sulle radio locali.

8 Gennaio 1985: è in arrivo un altra ondata di nevicate, Piacenza capoluogo più freddo, stazioni alpine sotto i -30, e -35 in Valsesia

 

 

 

8 GENNAIO 1985

 

E’ IN ARRIVO UN’ALTRA ONDATA DI NEVICATE

ROMA – Nuove nevicate sono in arrivo: una perturbazione, infatti sta superando l’arco alpino e il peggioramento – secondo le previsioni dell’ufficio meteorologico dell’Aeronautica militare – si estenderà dal Nord al Centro e al Meridione.
Contemporaneamente alla perturbazione arriverà un’altra ondata di aria fredda che, secondo gli gli esperti, potrebbe far toccare alla colonnina dei termometri valori sotto lo zero “eccezionali”.
Il colonnello Edmondo Bernacca, dal canto suo, ha detto che perché possa ricadere la neve sulla capitale si dovrebbero verificare alcune condizioni meteorologiche particolari.
Oltre all’afflusso di aria gelida, dovrebbe restare al suolo un “cuscinetto” di aria fredda sul quale deve scorrere aria umida e più calda.
A questa situazione si deve aggiungere una bassa pressione sul terreno.
Quella di questi giorni – sottolinea Bernacca – è sicuramente tra le maggiori nevicate su Roma.
Il 6 gennaio, giorno della Befana, la neve è caduta anche in altri anni e precisamente nel 1947, 1953 e 1967.
I 15 – 20 centimetri hanno come precedenti quelli del 1929, del ’39, del 9 e 18 febbraio 1956, del 9 febbraio 1965.
In questi 85 anni del ventesimo secolo su Roma sono cadute, complessivamente, 132 precipitazioni nevose.

PIACENZA CAPOLUOGO PIU’ FREDDO

BOLOGNA – Piacenza ha fatto registrare, tra le città capoluogo della regione, il record del freddo, con meno 19 gradi alle 8,15; la massima è stata di meno sei.
La morsa del gelo non si è attenuata nonostante il sole.

8 GENNAIO 1985

IN CINQUE STAZIONI ALPINE TEMPERATURE SOTTO I -30

RECORD -35° IN VALSESIA

ROMA – In tutta l’Italia settentrionale il freddo è aumentato.
Dal tardo pomeriggio è ripreso a nevicare in molte regioni.
Nella Riviera di Levante, da Sestri a Rapallo, fino a Genova dove ha preso a nevicare sulle alture di Marassi, nel quartiere di Nervi e San Fruttuoso.
La perturbazione ha coinvolto le zone interne della Campania, nel Molise, sui rilievi della Calabria.
Più intensa la caduta di neve sulla Sardegna.
Traffico rallentato sulla statale 131 che collega Cagliari a Sassari.
Sull’altopiano di Campeda, fra Macomer e Bonrova, si transita con difficoltà.
I mezzi dell’Anas non riescono a liberare la strada dal ghiaccio.
Situazione critica anche sulle strade del Nuorese e in genere oltre i 300 metri di altezza.
Ecco alcune temperature indicative nella mattina di ieri:
Asti -15, Novara -15, Sanremo, Genova, La Spezia, Imperia -6, Padova e Vicenza -15, Treviso -14, Venezia e Verona -12.
A Trento record degli ultimi 15 anni; -16,4.
Cinque località hanno superato i 30 gradi sotto zero.
A Punta Indren, terminale della funivia del Monte Rosa (versante valse siano) si sono misurati -35 gradi.
Stessa temperatura al Lago “Seru” a Ceresole Reale.
Nel Trentino la stazione del Pordoi ha toccato -34, in Venezia Giulia, a Fusine di Val Romana -33.
Infine in Alto Adige a Prato Drava il termometro ha toccato i -31 gradi.
Quanto alle regioni ieri il record del freddo – medio è toccato al Veneto dove in molte stazioni sciistiche si sono registrate temperature sotto i 20 gradi.

 

9 GENNAIO 1985

9 Gennaio 1985: Ad un Passo dall’emergenza, gravi i danni nelle regioni centro – meridionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AD UN PASSO DALL’EMERGENZA

NELLE REGIONI CENTRO – MERIDIONALI I DANNI PIU’ GRAVI, CINQUE PERSONE UCCISE DAL FREDDO

ROMA LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

 

Terzo giorni di crisi.
Neve, ghiaccio, freddo si alternano.
Spesso come mai si era visto da cent’anni.
A Volte colpendo città impreparate.
Saltano servizi essenziali: gas, acqua, treni, aerei, scuole.
Danni sempre più pesanti all’industria e all’agricoltura.
E di freddo si muore.
E ancora si prevede brutto per oggi.
La protezione civile è mobilitata dovunque.
Zamberletti ha pronto un piano per dichiarare se necessario l’emergenza per settori, cioè là dove le strutture locali da sole non bastino a superare le difficoltà.
PAESI ISOLATI: Mobilitati carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani e strutture sanitarie in molte regioni.
Comuni tagliati fuori dal mondo nelle Puglie, nella Basilicata, nella Campania, in Calabria.
Nel “cratere” del terremoto del 1980, in Campania, il disagio investe centinaia di famiglie che ancora vivono nei prefabbricati.
Stessa situazione in provincia di Potenza, dove il sindaco chiede aiuti immediati per il centro storico ancora “puntellato” e non restaurato.
Il TEMPO. Nevicate sono cadute in Veneto, Emilia – Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglie, Sardegna.
In Piemonte poche spruzzate, poi ancora gelo.
Il freddo ha ucciso cinque persone: una in Piemonte, due in Romagna, due in Campania.
Dopo una giornata di bel tempo relativo (piogge sparse), in Sicilia, in serata è tornata la neve sui rilievi.
In alcuni casi il susseguirsi di pioggia e neve ha provocato smottamenti, crolli di cornicioni.
In Sardegna terza ondata di gelo.
LE CITTA’ PIU’ IN CRISI: Firenze, Reggio Emilia, Pescara, Ferrara, Roma, Avellino, Foggia, Sassari, Nuoro.
Spiagge bianche sulla riviera romagnola, -2 ad Alghero, protezione civile in azione nella Versilia, ghiaccio a Sanremo, scuole chiuse a Procida: alcuni esempi fra i tanti di un Italia che da qualche giorno non è più il bel paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FREDDO POLARE FINO A DOMENICA
NESSUNA ILLUSIONE ANCORA MALTEMPO
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

 

ROMA – E’ inutile farci illusioni, non siamo ancora giunti al termine di questo tempo gelido e travagliato.
Per renderci conto di questa semplice quanto amara constatazione è sufficiente dare un’occhiata all’andamento della circolazione atmosferica dall’atlantico alla parte più orientale dell’europa.
Si noterà così la presenza di due grandi depressioni di origine polare localizzate una sull’Atlantico e l’altra sull’Europa più occidentale, con espansione sino alle latitudini polari.
Il tutto costituisce quella che viene chiamata una configurazione ad omega la quale è, per sua natura, una delle più inerti al movimento d’insieme ed alla trasformazione.
Disgrazia vuole che l’Italia venga a trovarsi sotto l’influenza di una di queste depressioni anche se il suo nucleo più freddo staziona a Nord delle Alpi.
Pensate che a circa cinquemila metri di quota esiste una immensa goccia di aria fredda che estende su tutta l’Europa centrale, con valori di temperatura di -42° contro i -30° che ritroviamo sull’Italia centro – settentrionale.
Ebbene, questa depressione, almeno sino a sabato o domenica prossimi non accennerà a togliersi di mezzo.
Quindi il tempo sull’Italia, oltre che freddo, resterà incerto sino a quella data.
E da prevedere quindi il ripetersi di precipitazioni prevalentemente nevose, al Nord ed al Centro e prevalentemente piovose al Sud.
L’ondata di maltempo di ieri è ancora presente oggi su tutto il settore orientale della penisola, al Sud e sulle Isole maggiori;
un’altra ondata è prevista nel corso della giornata odierna, sia sul settore nord – occidentale che su quello centrale e tirrenico.

 

MARCELLO LOFFREDI

 

AL SUD CRESCE IL RISCHIO – EMERGENZA

 

I DISAGI PiU’ GRAVI, IN ABRUZZO, CAMPANIA, PUGLIE, CALABRIA E SARDEGNA
CRESCE IL NUMERO DEI CENTRI ISOLATI NELL’APPENNINO
BIANCA LA SPIAGGIA DI RIMINI, 30 CM A FERRARA
IN LIGURIA CHIUSI I CANTIERI
DIFFICOLTA’ NEI SERVIZI
IN SARDEGNA ZERO GRADI A OLBIA, -2 AD ALGHERO

ROMA LA STAMPA 9 GENNAIO 1985
Nevicate in tutte le regioni ( tranne la Sicilia, dov’è piovuto): questo il dato che sintetizza la giornata di ieri.
E che accomuna nel rischio – emergenza gran parte dell’Italia, con punte più acute in Toscana, Lazio, Abruzzi e Molise, Campania, Puglie, Calabria e Sardegna.

 

PIEMONTE  VALLE D’AOSTA – Sull’arco alpino dalle Marittime alle Cozie da uno a 12 cm di neve.
“Spolverate” nel Cuneese e nell’Astigiano.
Sole e freddo in Valle d’Aosta.

 

LOMBARDIA – Nevischio in pianura.
Fino al 22 liberalizzato l’uso del riscaldamento nel capoluogo regionale.
Molti interventi dei tecnici di gas e acqua per il gelo.

 

LIGURIA -Disagi inferiori al previsto a Genova, più consistenti nelle due Riviere e nell’entroterra.
Diffusa la mancanza di acqua.
Scuole chiuse a Ventimiglia e Bordighera.
Code per ghiaccio sull’Autofiori.
Trenta centimetri di neve nello Spezzino.

 

VENETO – Parzialmente ghiacciate le lagune di Caorle e di Venezia.
Difficoltà nell’erogazione dell’acqua a Venezia e Chioggia.
Il Veneto resta la regione mediamente più fredda.

 

TRENTINO – Chiuse tre scuole medie a Trento ( -15°).
Il Paesino di Sopramonte è senz’acqua.
A Folgaria e Lavarone 10 cm di neve.
5 al Bondone in poco meno di tre ore.

 

ALTO ADIGE – Tutti i sindaci hanno liberalizzato il riscaldamento.
A Bolzano ieri mattina -15°.

 

FRIULI  VENEZIA GIULIA – A Pordenone tornano al lavoro i 300 dipendenti della “Savio” chiusa per il gelo.
Saltate molte condutture dell’acqua.
Nel porto di Trieste è ripreso il lavoro, tranne che al molo 7 per il ghiaccio che blocca gli impianti.
EMILIA  ROMAGNA – Le forti nevicate hanno isolato alcuni centri dell’Appennino.
Interruzioni nei servizi elettrici e idrici.
Per la bora sulle coste traffico difficile in tutto il comprensorio di Rimini – Ravenna.
Mezzo metro di neve a San Marino, 10cm sulla spiaggia di Rimini, 30cm a Ravenna e a Forlì.

 

UMBRIA – Nevica da mezzogiorno di ieri.
Obbligo di catene.

 

ABRUZZO  MOLISE – Le Due regioni sono unite, dal mare ai monti, da una vera e propria lastra di gelo.
Ma se in montagna si è avvezzi al freddo, la costa non riesce a superare la crisi.
Pescara è una città paralizzata, così come Chieti e in parte Teramo.
Il termometro è sceso sotto i 20° a quota millequattrocento metri.
Nel Molise, per le difficoltà di comunicazione, non riesce a riunirsi il Consiglio Regionale.

 

BASILICATA – E’ una delle regioni più colpite.
Dopo l’Alluvione di fine d’anno, da tre giorni nevica.
A Potenza in alcuni punti 60cm.
Sempre più difficile tenere aperte le strade nelle città, le farmacie sono state obbligate a non rispettare i turni di orario.
La vita sta diventando impossibile per le centinaia di famiglie che vivono nei containers e nei prefabbricati dopo il terremoto.
Crisi quasi totale nei Comuni di Muro Lucano, Castelgrande, Ruvo del Monte e Vietri di Potenza.
Inoltre il peso della neve ha accelerato il moto di alcune frane.
Una decina di case evacuate a Pietra Pertosa.

 

PUGLIE – La neve è scesa nelle province di bari, Taranto, Brindisi.
Trasporti speciali per i lavoratori Italsinder di Tarando.
In valle’d’Itria trulli imbiancati.
Nevica a Castellana Grotte.
Nella Daunia crisi di foraggio per il bestiame, paesi isolati: a Sant’Agata di Puglia -7°.
Il presidente della Regione ha convocato riunioni d’urgenza per esaminare la situazione.
La notte scorsa un pullman di pellegrini bresciani è rimasto bloccato a 17km da San Giovanni Rotondo.
I Passeggeri sono stati soccorsi da un gruppo di pastori che hanno acceso falò per riscaldarli.

 

CALABRIA – La situazione è di nuovo peggiorata.
In Sila tutti i centri della “Riforma fondiaria” sono isolati.
A San Giovanni in Fiore mezzo metro di neve.
Isolati nell’alto Cosentino: Nucara, Alessandria del Carretto, Plataci, San Lorenzo in Bellizzi, San Giovanni in Bellizzi.
Chiesto l’impiego dei “forestali” in cassa integrazione.
Bloccate le strade per Camigliatello, la SS 108 (Catanzaro) e la SS187 (Reggio Calabria).
Molti alberghi in Sila e Aspromonte hanno dovuto disdire le prenotazioni per il blocco di servizi interni ( riscaldamento, ascensori ecc.)

 

SICILIA – Le condizioni del tempo in Sicilia sono migliorate.
In alcune zone piove, traffico stradale e marittimo regolare.
Treni in ritardo dal Nord ( 2 – 4 ore).

 

SARDEGNA – Nuova ondata di gelo sull’Isola.
A Cagliari e Alghero -2°, zero gradi a Olbria.
Nevica a Oristano ( non accadeva da 20 anni).
Quattro km di auto tra Cagliari e Oristano per il ghiaccio.
La situazione nelle province di Nuoro e Sassari è sempre più critica.
Complessivamente duemila tonnelate di sale sparse sulle strade.

 

9 GENNAIO 1985: IL DANUBIO STA GHIACCIANDO, MONACO CAPITALE DEL FREDDO

 

 

 

 

 

 

 

NON SI ALLENTA IN EUROPA LA MORSA DEL GELO: TEMPERATURE POLARI A NORD DELLE ALPI

IL DANUBIO STA GHIACCIANDO, MONACO CAPITALE DEL FREDDO

LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

BONN – La neve continua a cadere, qua e là, su una Germania tuttora investita da un freddo che non da requie.
Le previsioni?
Deprimenti.
Secondo i meteorologi tedeschi, nulla fa sperare in un prossimo miglioramento a Nord delle Alpi.
Soltanto il Weekend, o l’inizio della settimana ventura, porteranno forse un’evoluzione capace di rintuzzare l’offensiva.
Le temperature sono sempre sotto i 10 gradi sottozero, -15 a Bonn, la capitale; -15 ad Amburgo; -18 a Berlino; -25 a Monaco, la “capitale” di questo gelo germanico.
Le grandi cautele prese dai cittadini e dalle autorità hanno evitato, finora, conseguenze dolorose ( il numero degli incidenti è singolarmente modesto) ma il disagio è intenso.
Su tutte le strade, i veicoli sono costretti a velocità minime: e in alcune regioni di montagna, nel sud, incontrano difficoltà talvolta insuperabili.
I ritardi dei treni vanno dai 10 ai 30 minuti.
Il traffico sui canali ha un nuovo nemico, il ghiaccio: un ghiaccio che bloccando altresì ampi tratti del Danubio.
I rompighiaccio sono all’opera nel porto di Amburgo e nelle acque di Lubecca.
Per ora, non esistono preoccupazioni, il Paese è in grado di far fronte a questa bianca invasione.
Si spera, però che l’assalto non si prolunghi per troppo tempo, che non caratterizzi ampia parte di questo inverno.
Sorgerebbero, allora, difficoltà per le comunità più isolate; il gelo nuocerebbe irrimediabilmente e molte colture; la “bolletta” del riscaldamento diverrebbe assai pesante; e pesanti diverrebbero altresì i costi di tutti i servizi di emergenza.
Con la loro consueta meticolosità finanziaria, i municipi tedeschi già li stanno computando.
DODICI PERSONE MORTE IN SPAGNA PER IL MALTEMPO
MADRID – Tre mendicanti sono morti di freddo a Madrid nelle ultime due notti; in tutta la spagna una dozzina di persone sono decedute finora per il freddo o per incidenti provocati dalla neve e dal ghiaccio.
A Madrid ci sono state punte di -8 gradi durante la notte, ma di giorno splende il sole e la temperatura, per quanto fredda è tollerabile.
Il freddo è intenso però in tutta la spagna settentrionale e orientale, con punte di meno 19 in località di montagna e di -10 in capoluoghi di provincia come Avila, Valladolid e Lerida.
Le nevicate sono intense nel Paese basco e in Navarra, con molti passi di montagna chiusi o transitabili solo con catene.

9 Gennaio 1985: Alessandria e provincia, Neve in tutta la provincia, continua l’ondata di gelo

 

 

 

 

 

 

 

ALESSANDRIA E PROVINCIA
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

NEVICATE IN TUTTA LA PROVINCIA, CIRCOLAZIONE A RILENTO
CONTINUA L’ONDATA DI FREDDO, DUE SCUOLE CHIUSE A CASALE

SODDISFATTI PER LA NEVE GLI OPERATORI TURISTICI E GLI AGRICOLTORI – GHIACCIATI IL TANARO E L’ERRO

ALESSANDRIA – E’ diminuita la morsa del gelo in provincia e quasi ovunque è iniziato a nevicare, con maggiore o minor intensità.
La neve, molto asciutta, si ferma sul terreno gelato, formando uno strato scivoloso pericoloso per la circolazione.
Tuttavia, come spiegano al comando della polizia stradale, l’andamento del traffico, sia pure con qualche rallentamento, è stato abbastanza regolare.
In pianura la neve ha formato uno strato di pochi centimetri; più alta la coltre nelle zone collinari.
Così a Ponzone, nell’Acquese, lo strato bianco oscilla tra i dieci e i quindici centimetri; anche ad Acqui città d’altra parte la nevicata è stata più intensa che altrove.
Nevica – e la cosa viene accolta dagli operatori turistici con molto piacere – Caldirola, unica stazione di sport invernali della provincia, e in tutta la Val Curone.
A Caldirola le piste da sci erano già ben innevate per le precipitazioni degli scorsi giorni.
Ora si è aggiunta altra neve, farinosa, per la gioia degli appassionati.
Neve, ma non troppo abbondante, anche in Val Borbera, dove fa ancora molto freddo e la precipitazione è limitata a pochi centimetri.
Soffia a tratti anche un venticello gelido, che spazza la neve fresca, coprendo completamente alcune zone e coprendo altre di cumuli consistenti.
La nevicata è accolta con grande soddisfazione anche dagli agricoltori.
Alcune zone coltivate a grano e orzo erano completamente esposte al gelo che avrebbe potuto provocare gravi danni; lo strato nevoso contribuisce a riparare le colture.
Il freddo intenso, invece, continua a preoccupare gli orticoltori: il raccolto è in questi giorni nullo, con danni economici non indifferenti.
Malgrado non si siano ripetute nella notte tra lunedì e martedì le minime degli scorsi giorni ( con punte di meno 10, meno 12 ed anche meno 15 gradi) il freddo è pur sempre intenso, con temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero e disagi non indifferenti; strati di ghiaccio continuano a persistere sulla superficie di alcuni corsi d’acqua, come il Tanaro e l’Erro.

9 Gennaio 1985: Asti, oltre al gelo anche la neve, 10 centimetri in campagna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ASTI E PROVINCIA
OLTRE AL GELO IERI E’ ARRIVATA ANCHE LA NEVE: 10 CENTIMETRI IN CAMPAGNA
TRIBUNALE E ANAGRAFE AL FREDDO
SALTATI MOLTI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO, GLI IMPIEGATI A CASA ALLE 11
ANCORA CHIUSE LE SCUOLE CAVOUR

LA STAMPA 9 GENNAIO 1985

ASTI – La neve caduta ieri su tutto l’Astigiano ha contribuito ad allentare, ma non troppo la morsa del freddo che nei giorni scorsi ha toccato livelli parapolari con meno 15 gradi.
La poca neve caduta in città ( verso le 14 tra le nubi è apparso anche il sole) ha trasformato però in una pista ghiacciata le strade.
Diversi i tamponamenti e le cadute.
Quintali di sale sono stati gettati dagli addetti del comune nei punti più nevralgici della città.
Più intense invece le precipitazioni in provincia.
In Valle Bormida lo strato di neve ha raggiunto i dieci centimetri.
In molti cascinali e anche in abitazioni del capoluogo sono completamente gelate le condotte dell’acqua potabile.
Sono scoppiati anche numerosi contatori.
In “tilt” decine di impianti termici.
A causa delle basse temperature molti bruciatori sono stati fatti funzionare a tutto regime per alcuni giorni e si sono poi bloccati di colpo.

9 gennaio 1985: Cuneo e Provincia, le temperature sono polari, un po di neve sulla Granda

 

 

 

 

 

 

 

CUNEO E PROVINCIA
LA STAMPA 9 GENNAIO 1985
LE TEMPERATURE SONO POLARI
UN PO’ DI NEVE SULLA “GRANDA” DANNI IN CAMPAGNA PER IL GELO
UNA MODESTA PRECIPITAZIONE
SI GUASTA L’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO DELL’ASILO DI BORGO SAN DALMAZZO: I BIMBI A CASA

 

CUNEO – L’ondata di freddo polare che imperversa anche nella “Granda” ormai da sei giorni non accenna ad attenuarsi: ieri le colonnine di mercurio dei termometri sono rimaste, anche durante il giorno, abbondantemente sotto lo zero: nel capoluogo a mezzogiorno si sono registrati meno sei gradi, nella notte la colonnina era scesa a meno quindici.
Temperature glaciali sono segnalate in tutte le località della provincia, dalle colline delle Langhe alla pianura alle vallate: ovunque di notte i termometri sono scesi a quindici gradi sottozero, con punte fino a -22 nei paesi di alta valle.
Sono cessate le raffiche di vento gelido che rendevano insopportabile la temperatura già estremamente rigida e il cielo si è annuvolato già da lunedì sera, con aumento considerevole del tasso di umidità atmosferica.
E poco dopo le 20 è cominciata a cadere la prima neve: granelli di ghiaccio, che hanno formato una patina scivolosa e pericolosissima.
La precipitazione è stata, comunque molto lieve, frenata dalla temperatura ancora molto rigida.
Nevica a intermittenza in montagna e in pianura e dovunque il traffico procede molto a rilento a causa del fondo stradale che praticamente è una continua, ininterrotta lastra di ghiaccio, resa ancora più pericolosa dal sottile strato di neve che la ricopre.
Al valico del Colle della Maddalena – che l’Anas ha deciso di chiudere al traffico da Argentera sino al confine durante le nevicate, dalle 21 alle 7 – sono caduti circa 15 centimetri di neve farinosa.
Cinque centimetri al valico del Colle di Tenda.
In entrambi i passi alpini è obbligatorio l’uso delle catene e dei pneumatici da neve.
Sulla statale 231 Cuneo – Alba, nei pressi di Cuneo, tra la frazione Ronchi e Murazzo, una “Bealera” è straripata causando l’allagamento della carreggiata, sulla quale per circa mezzo chilometri si è formata una pericolosissima lastra di ghiaccio, sulla quale cantonieri dell’Anas e Vigili del Fuoco hanno sparso sale e sabbia.
Apprensione nelle campagne: il gelo perdurante sta causando gravi danni alle colture, specialmente del grano e degli alberi di frutta.
In serata la situazione su tutte le strade della provincia si è aggravata: il ghiaccio e il sottile strato di neve farinosissima rendono estremamente pericolosa la circolazione degli automezzi, che devono procedere ad andatura ridottissima.

 

GIORGIO RAVASI

10 GENNAIO 1985

La Stampa 10 Gennaio 1985, quarto giorno di maltempo, la neve paralizza Emilia Romagna,Abruzzi, Marche, Campania e Basilicata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUARTO GIORNO DI MALTEMPO, LA NEVE PARALIZZA EMILIA – ROMAGNA, ABRUZZI, MARCHE, CAMPANIA E BASILICATA

 

LA STAMPA 10 GENNAIO 1985

 

NEVE, IN CRISI BOLOGNA E FIRENZE MA IL PEGGIO TOCCA AL MERIDIONE
IL SETTORE PIU’ COLPITO E’ ANCORA QUELLO DEI TRASPORTI AEREI E FERROVIARI
SITUAZIONE MIGLIORE SULLE AUTOSTRADE

 

Il quadro è drammatico.
Per tutta la giornata interi settori dei servizi sconvolti dal gelo o dalla neve.
L’emergenza strisciante continua.
Al quarto giorno alcune regioni denunciano difficoltà insormontabili a far fronte alla situazione.
E’ il caso della Sardegna dov’è stato richiesto l’intervento dell’esercito.

 

STRADE E AUTOSTRADE – Nel pomeriggio di ieri la situazione è migliorata sulle autostrade.
La rete è percorribile senza catene, tranne alcuni tratti della Firenze – Bologna e della Napoli – Bari.
Il miglioramento è dovuto al fatto che la neve si è trasformata in nevischio misto a pioggia sui tratti Bologna – Firenze, Ravenna – Ancona, Caserta e Napoli – Canosa.
Tratti ghiacciati sull’Appennino tosco – Emiliano e campano.

 

INDUSTRIA E AGRICOLTURA – Danni crescenti in Sardegna, Lazio, Emilia – Romagna, Toscana, Campania, Basilicata.
L’evolvere della crisi è condizionato da alcuni fattori essenziali: ad esempio il rifornimento energetico( gasolio, elettricità ecc.)
La situazione delle riserve p buona: sono ingiustificati allarmismi o accaparramenti speculativi.

 

VENETO – Il bilancio delle nevicate di ieri: Vicenza 25cm, Padova e Treviso 15, Rovigo 20, Venezia 10.
Adria – Loreo, nel Basso Polesine il vento ha ammucchiato a tratti un metro di neve.

 

ALTO ADIGE, FRIULI  VENEZIA GIULIA – La temperatura si è un po’ alzata ieri su tutta l’Italia nord – orientale.
Il porto di Trieste comunque è di nuovo bloccato per il gelo.
Diciotto navi sono alla fonda, due sono ferme in rada.

 

EMILIA  ROMAGNA – E’ una delle regioni più colpite.
Protezione civile in allarme costante.
A Bologna ieri è continuato a nevicare (si sfiorano le 48 ore).
Quaranta treni soppressi nel compartimento, gelo e neve rendono insufficiente il funzionamento dei congegni di riscaldamento degli scambi.

 

TOSCANA – Altro settore in difficoltà, anche se la situazione è sotto controllo.
Mediamente altri 5cm di neve sulla città in pianura.
Successivamente ampie schiarite.
I disagi più gravi per il ghiaccio sulle strade: in molte città si circola soltanto con catene.
Il rialzo della temperatura provoca la caduta di lastroni dai tetti.

 

CAMPANIA – Una giornata pessima: neve a Posillipo, Camaldoli, il Vomero, Ischia.
Poi pioggia mista a grandine.
Undici gradi sottozero in Irpinia, -4 a Ischia.
Scuole chiuse nel Sannio fino a lunedì, fino a sabato ad Avellino, ed in alcuni centri del Casertano dove nevica da due giorni.
Il Vesuvio è completamente imbiancato.

 

CALABRIA – neve, pioggia, grandine su tutta la regione.
Nuova interruzione sull’autostrada a Lagonegro, traffico deviato sulla Statale 18 dall’uscita per Falerna (Catanzaro)

 

SICILIA – Le condizioni del tempo sull’isola sono peggiorate.
Nevica in molte zone, la temperatura è scesa.
Una spolverata di neve anche a Palermo, imbiancate le colline della Conca d’Oro e quelle della Valle del Belice.

 

SARDEGNA – CAGLIARI – L’inverno ha conquistato anche le zone più meridionali della Sardegna: dopo diciotto anni la neve ha fatto la sua ricomparsa a Cagliari e nell’isola di Carloforte, dove non cadeva da mezzo secolo.
Nel capoluogo isolano i fiocchi hanno iniziato a scendere l’altra notte intorno alle 22 e, tranne brevi intervalli, hanno proseguito per l’intera giornata.
Svegliatasi sotto una coltre candida che è progressivamente aumentata fino a sfiorare i dieci centimetri, Cagliari è stata investita da un ondata di allegria.

 

BOLOGNA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

11 GENNAIO 1985

11 Gennaio 1985, in arrivo un altra ondata di gelo dalla Siberia, ancora disagi al centro sud

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IN ARRIVO UN’ALTRA ONDATA DI GELO DALLA SIBERIA

 

LA STAMPA 11 GENNAIO 1985
Superata l’emergenza nei trasporti.
Viaggiano i treni, gli aeroporti sono quasi tutti aperti, migliora ancora la circolazione stradale.
Punti di crisi per neve al sud (Campania, Calabria, Sardegna), ma la risposta delle regioni dovrebbe aver ragione delle situazioni più gravi.
E’ il quadro di una giornata di tregua.
Ma le previsioni non sono rassicuranti.
Domenica un nuovo “fronte freddo” sceso dalla Siberia investirà l’Italia orientale e meridionale provocando nuovi disagi.

 

L’EMERGENZA E’ SUPERATA, VIAGGIANO AEREI E TRENI
ROMA
 – La crisi è superata.
Diminuisce la violenza del maltempo, cresce l’efficacia della risposta.
Ieri una giornata di tregua nelle regioni centrali: sole e freddo hanno preso il posto delle bufere di neve.
Nel Mezzogiorni alcuni punti di gravi disagi in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna.
Alle 17,30 erano chiusi per neve gli aeroporti minori di Rimini, Forlì, Ancona, Roma Ciampino e Olbia.
Ritardi per ghiaccio su Bologna e Napoli.
E’ migliorata ulteriormente la situazione sulle autostrade ( rimane critico il punto di Lagonegro in Calabria, dov’è nevicato molto).
Il Tempo, al Nord e al Centro, il ritorno del sole ha fatto abbassare la temperatura ( parma ha toccato i -25°).
Al Sud e nelle isole le zone di crisi: l’Alta Irpinia, il Casertano, il Sannio, la Daunia e l’Intero Foggiano, la Basilicata ( a Maratea è nevicato, sono in piena crisi 5000 famiglie di terremotati nel villaggio “Bucaletto”).
In gravi difficoltà molti centri della Calabria.
A Cosenza sono caduti 30 centimetri di neve, in tutta la provincia non si contano gli interventi e le richieste di aiuti.
Il prefetto ha chiesto ed ottenuto l’intervento dell’esercito.
Da Cosenza a San Giovanni in Fiore un treno ha impiegato dieci ore.
I villaggi dell’Ente sviluppo agricolo sono isolati.
Situazione simile in provincia di Catanzaro.
Sila e Aspromonte dai 300 metri in su hanno rischiato l’isolamento.
In Sicilia è nevicato a Messina, Taormina, Ragusa, Enna, qualche fiocco, subito sciolto, a Palermo nella mattinata.
I problemi più gravi derivano per il freddo insolito.

 

 

NEVE A PALERMO

 

 

 

IL FREDDO NON ALLENTA LA PRESA, AUMENTANO I DISAGI E LE DIFFICOLTA’ IL TERMOMETRO RESTA SEMPRE SOTTO LO ZERO, -15 A VOGHERA E -18 AD ASTI

 

 

CRONACA DI TORINO

LA STAMPA 11 GENNAIO 1985

IL FREDDO NON ALLENTA LA PRESA, AUMENTANO I DISAGI E LE DIFFICOLTA’

IL TERMOMETRO RESTA SEMPRE SOTTO LO ZERO
La colonnina di mercurio non accenna a mutare tendenza: all’aeroporto di Caselle, ieri, è scesa fino a meno 12.
Nelle ore centrali della giornata è risalita fino a meno 1.

ALESSANDRIA E PROVINCIA

MINIME DI -15 A VOGHERA, -12 IN NUMEROSE LOCALITA’ DELLA PROVINCIA
L’EMERGENZA PER IL GELO CONTINUA E FA CHIUDERE SCUOLE E FABBRICHE
TEMPERATURE SOTTO LO ZERO NEI REPARTI DELL’ALFACAVI
MONDADONE SENZ’ACQUA PER DUE GIORNI

ALESSANDRIA – Dopo qualche ora di leggero miglioramento, la morsa del gelo ha ripreso ad attanagliare l’intera provincia, il Vogherese e l’Oltrepo.
Si è tornati così, durante le ore notturne, a punte di molti gradi al di sotto dello zero.
Ieri mattina, alle 8, l’osservatorio meteorologico dell’Istituto agrario “Carlo Gallini” di Voghera ha registrato una temperatura minima di meno 15.3 gradi.
Punte di meno 10, meno 12 vengono segnalate da diverse località della collina in provincia di Alessandria.

CRONACHE DI ASTI E PROVINCIA

TERMOMETRO A 18 GRADI SOTTO LO ZERO, CON “MASSIME” IN CITTA’ DI MENO 6

NON SI PLACA L’ONDATA DI GELO

ASTI – Un’altra giornata polare su tutto l’astigiano.
Temperature notturne di meno 18 gradi, con “massime” che in città, non sono salite oltre ai meno 6,
neppure nelle ore di pieno giorno.
Decine le automobili in panne, quasi tutte per difficoltà di accensione, specialmente i diesel.
La morsa del gelo, che non accenna a diminuire (stando anzi alle informazioni del servizio meteorologico dell’Aeronautica altri giorni di freddo record sono attesi per tutta la settimana), sta preoccupando particolarmente gli agricoltori.
La lieve spolverata di neve caduta lunedì non è assolutamente servita ad “isolare” dal gelo il frumento che, proprio quest’anno, era un po’ dovunque germinato in ottime condizioni.
Difficoltà si prevedono per gli appezzamenti di alberi da frutta; in certe vallate molto esposte, il gelo ha incrinato la corteccia.
Problemi anche per gli ortolani, le cui colture, pur nelle serre riscaldate, patiscono l’eccesso di freddo.
Migliorata invece la viabilità su tutte le strade provinciali; lo spargimento di sale e sabbia è servito a contenere il rischio delle gelate che tuttavia persiste nelle ore notturne.
Il fiume Tanaro ieri mattina si presentava interamente ghiacciato: un’unica lastra bianca sulla quale si è avventurato, coi pattini, persino qualche giovane astigiano.
Sugli argini del lungo Tanaro e sulla passeggiata parecchie persone si sono soffermate a commentare lo spettacolo del ghiaccio, che non si vedeva da molti anni.

CRONACHE DI CUNEO
MALGRADO QUALCHE MIGLIORAMENTO, NON SI PLACA LA MORSA DEL GELO
QUATTRO PASSI DENTRO LA FONTANA

Cuneo – La morsa del gelo si è leggermente attenuata, malgrado il cielo completamente sereno.
I termometri sono sempre abbondantemente sotto zero ( con punte di meno quindici nelle campagne e nelle vallate), ma durante il giorno le minime sono leggermente più sopportabili: tre – quattro gradi sopra lo zero.
Tuttavia il freddo è ancora polare, tutti i corsi d’acqua sono ghiacciati e trascinano enormi blocchi di ghiaccio.
“Bealere” e canali irrigui sono colpiti in modo particolare da questa prolungata ondata di gelo, causando straripamenti e allagamenti dei campi e delle colture, che sono ricoperti da spessi lastroni di ghiaccio.
La scarsa consistenza della precipitazione nevosa di martedì non ha complicato la situazione del traffico automobilistico, già precaria per i lastroni ghiacciati presenti in tutte le strade.

 

ALESSANDRIA

 

 

CUNEO

 

 

IL TANARO AD ASTI

 

 

 

 

NOVARA

 

12 GENNAIO 1985

12 Gennaio 1985: In Italia è stata una delle giornate più fredde del secolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA 12 GENNAIO 1985
MINIME STORICHE IN MOLTE CITTA’
IL GIORNO PIU’ FREDDO

 

ROMA – E’ stata una delle giornate più fredde del secolo in Italia.
Molte città hanno battuto i record degli inverni peggiori, quelli del 1929 e del 1956.
Firenze -22.2 (nel 1929 -13).
Ferrara -22 ( record del secolo).
L’Aquila -22 ( come nel 1956)
Vicenza -19 (nel 1929 -16)
Brescia -19 (nel 1929 -16.5)
Frosinone -18 (nel 1956 -14)
Arezzo -17 ( nel 1956 -16)
Bologna -16 (nel 1956 -14)
Rimini -15 ( come nel 1956)
Grosseto -12 ( come nel 1956)
Roma Ciampino -11 ( nel 1956 -10)
Ma ieri sono stati battuti altri record assoluti in città come Roma (minima del secolo con -5.6), in centri come Finale Emilia, in provincia di Modena ( minima storica con -27).
In regioni tradizionalmente più fredde, come il Veneto, il Trentino Alto Adige o il Friuli Venezia Giulia ieri si sono avute temperature nella norma delle minime stagionali.

 

LE REGIONI DELL’ITALIA CENTRALE COLPITE DA GELATE ECCEZIONALI, IL MEZZOGIORNO SOTTO UNA COLTRE DI NEVE

 

IL SUD CHIEDE LO STATO DI CALAMITA’
IL MALTEMPO HA COLPITO SOPRATTUTTO BASILICATA, CALABRIA E SARDEGNA: LE FORZE ARMATE INTERVENGONO AL FIANCO DEI CIVILI
IERI QUATTRO MORTI PER IL FREDDO
“SALTANO” PER IL GELO I BINARI A BOLOGNA E FIRENZE, TRENI IN RITARDO SULLA ROMA BARI
NEVE SULLE RIVIERE LIGURI E SU TUTTI I RILIEVI DELLA SICILIA

 

ROMA – E’ il Sud a soffrire di più per il maltempo e a chiedere aiuti straordinari, mentre il Nord è ripiombato nel gelo, segnando una delle giornate più fredde del secolo, la peggiore di questo inverno.
Regolarizzata la circolazione stradale, tranne quella minore.
Qualche difficoltà ancora nelle ferrovie per guasti sull’adriatica (binario unico a Porto Recanati) e soprattutto sulla Roma – Milano nella mattinata.

 

PIEMONTE – Un morto per il freddo alla periferia di Asti.
LIGURIA – Neve nella mattinata di ieri nel primo entroterra di Imperia,a Genova sulla Riviera di Levante.
Stato di emergenza dei vigili del fuoco per i lastroni di ghiaccio sui tetti e le condutture dell’acqua gelate.

 

LOMBARDIA – Qualche disagio negli aeroporti per la nebbia nelle prime ore del giorno.
VENETO – Il freddo, in leggero calo sulle montagne, si accentua in pianura.
A Venezia disagi per gli abitanti della Laguna.

 

FRIULI – VENEZIA GIULIA – Temperatura nei limiti stagionali.
La minima a Fusine (che nei giorni scorsi aveva sfiorato i -30°) ieri era a -18°.

 

EMILIA – ROMAGNA – E’ tornato il sereno e con esso il freddo.
Temperature polari nel Modenese e nel Ravennate.

 

TOSCANA – Freddo polare in molte zone.

 

ABRUZZO – Nettamente migliore la situazione sulle strade.
Il freddo crea disagi nella distribuzione dell’acqua.

 

SICILIA – Nevicate abbondanti in mattinata ieri sull’Etna e sui rilievi.
A Palermo prima il sole e 15°, poi di nuovo il freddo nel pomeriggio.
Tre gradi sotto lo zero a Ragusa nella notte di giovedì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piemonte 12 Gennaio 1985, La Stampa: Ancora Freddo con punte record, paesaggi siberiani nelle campagne

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

IL GELO CONTINUA IN TUTTO L’ASTIGIANO
LA STAMPA 12 GENNAIO 1985

SIAMO ARRIVATI A -19

LA MINIMA TOCCATA ALL’ALBA DI IERI
DURANTE IL GIORNO IL TERMOMETRO IN CITTA’ NON HA SUPERATO I 4 GRADI SOTTO LO ZERO

ASTI – Il cielo sereno per tutta la giornata di ieri ha mantenuto a livelli ancora semipolari la temperatura; nella notte fra giovedì e venerdì si sono toccate punte negative di 18 – 19 gradi sotto lo zero.
Ieri mattina verso le tredici, nel centro cittadino, la colonnina del mercurio si è fermata a meno quattro.
Il fiume Tanaro è completamente chiuso dalla morsa del ghiaccio: dal ponte di corso Savona a quello della ferrovia il corso d’acqua si presenta come un’unica landa ghiacciata.
Sugli alberi, nella notte è ricomparsa la caratteristica “galaverna” segno di un principio di nebbia e di maggiore umidità venutasi a creare nelle ore più fredde.

 

NIZZA – Ieri mattina alle 8, il termometro in città segnava 11 grado sotto lo zero: il freddo intenso ha tenuto lontano molti ambulanti dal consueto mercato del venerdì.
Piazza Garibaldi, dove solitamente si concentrano la maggior parte delle bancarelle, ieri mattina era semideserta.
Dopo la nevicata di martedì scorso, nelle vie del centro i è formata una leggera patina di ghiaccio che copre l’asfalto.
Anche il Belbo è completamente ghiacciato.
CRONACHE DEL NOVARESE

ANCORA FREDDO CON PUNTE RECORD, PAESAGGI SIBERIANI NELLE CAMPAGNE

LA VALSTRONA SENZ’ACQUA PER IL GELO
NOVARA SCENDE A MENO 15

OMEGNA – Giornate soleggiate e cielo senza ombra di nubi sulla zona cusiana, le strade sono belle e non vi sono problemi di circolazione, ma sul rovescio della medaglia c’è il freddo intenso incomincia a far sentire i suoi disagi; soltanto un inversione delle condizioni atmosferiche potrebbe risolverli, tanto che un po’ di pioggia, o anche di neve, sarebbero viste favorevolmente.
A temperature così basse, -14 a livello del lago, negli ultimi 11 anni si era arrivati solo il 3 dicembre del 1973.
Al Mottarone il freddo si è un po’ mitigato, dai venti gradi sotto zero di lunedì si è passati ieri da una minima di -15 nelle ore notturne ad una massima di -10 nelle ore meno fredde.

 

NOVARA – Il freddo intenso e il gelo continuano ad interessare anche il Basso Novarese provocando non pochi disagi.
La nebbia, che di notte gela sulle piante e nelle campagne, contribuisce a creare paesaggi siberiano.
Nella notte fra mercoledì e giovedì il termometro ha toccato i -15 gradi.

 

BORGOMANERO – Giornata di sole ieri sul Medio Novarese.
I corsi d’acqua sono rimasti tuttavia gelati.
In particolare l’Agogna che si presenta nell’attraversamento della città in un aspetto suggestivo e consente a gruppetti di ragazzini di sdrucciolare sul ghiaccio in gare spericolate.

 

VERBANIA – Ancora freddo e “fumate” del lago anche sulla zona del Verbano.
Il gelo attanaglia anche le fontane, ma autentiche pareti di ghiaccio si sono formate lungo le statali litoranee e, appena fuori Verbania, sulla provinciale che sale verso Premeno.
Il gelo spacca anche gli alberi, e da alcuni giorni di prima mattina gli automobilisti si trovano a fronteggiare ostacoli inattesi.
CRONACHE BIELLESI

PREVISTA UNA NUOVA ONDATA DI GELO
IL FREDDO NON MOLLA, DISAGI NEL BIELLESE

BIELLA – Ancora freddo intenso in tutto il Biellese.
L’ondata di gelo che si è abbattuta sulla città e i paesi del circondario si è solo leggermente attenuata.
La temperatura minima registrata all’osservatorio meteorologico “quintino Sella” al santuario di Oropa ( 1100 metri) è stata di -9,7.
La colonnina tende a risalire di qualche grado ma, nonostante questo, provoca ancora inconvenienti.
In montagna, l’altra notte il termometro è sceso ancora a valori polari.
A Bielmonte la colonnina si è fermata a -17.
E le previsioni atmosferiche per i prossimi giorni sono pessimistiche.

 

 

13 GENNAIO 1985

La Stampa 13 Gennaio 1985, mai così tanto freddo da 34 anni, nelle 10 città più popolate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13 GENNAIO 1985

 

GRADUALE ATTENUAZIONE DEI DISAGI IN TUTT’ITALIA, MA IL MALTEMPO CONTINUERA’ NEI PROSSIMI GIORNI

NELLE 10 CITTA’ PIU’ POPOLATE MAI TANTO FREDDO IN 34 ANNI


LA TEMPERATURA SI E’ LEGGERMENTE ALZATA, MA RESTA SEMPRE ENTRO LIMITI PROIBITIVI
A MILANO APPELLO PER RIDURRE IL CONSUMO DI GAS
ANCORA CRITICA LA SITUAZIONE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA

 

ROMA – L’Italia nella morsa del gelo.
Non è un facile slogan, ma una realtà che il “cervellone” Afrodite registra giorno dopo giorno con infallibile precisione.
In alcune regioni, nonostante la temperatura si sia leggermente alzata, persistono “punte polari” e in condizioni ambientali assolutamente drammatiche.
Basti pensare che il termometro in questi primi giorni dell’anno nelle dieci città italiane più popolate, è sceso di 4 – 7 gradi rispetto alla media degli ultimi 34 anni.

 

LOMBARDIA – Freddo più intenso che nei giorni scorsi ieri mattina a Milano.
Il termometro è sceso a temperature assai rigide, ma non diverse da quelle di altre parti d’italia: -14 alle 8 del mattino.
Si gelava anche a Bergamo -10 e a Brescia, addirittura -18.

 

VENETO – Eccezionale l’ondata di freddo anche in Veneto costretto a subire temperature che oscillano dai -10 di Venezia ai -17 di Vicenza.
In montagna, dopo una relativa tregua durata un paio di giorni, le temperature sono tornate polari: -18 gradi a Cortina, -21 a Sappada, -23 a Misurina, -27 sul passo Falzarego.

 

ALTO ADIGE – Temperature basse anche la scorsa notte: -13 a Bolzano, -11 a Merano, -18 a Brunico e a Passo Resia, sul versante occidentale della provincia, -20 a San Candido.

 

LAZIO – Il gelo stringe in una morsa senza precedenti tutta la regione: tuttavia ieri a Roma faceva meno freddo, -3 dopo il minimo storico di questo secolo che l’altro ieri è stato di -5,6.
Anche a Fiumicino la temperatura minima è stata di tre gradi sotto zero ed in quello dell’Urbe di -5.

 

TOSCANA – Anche ieri sole e freddo eccezionale su tutta la Toscana.
Dopo le temperature “record” della scorsa notte il termometro segnava, alle 11, -10 gradi a Firenze, -16 ad Arezzo, -8 a Pisa e -5 a Grosseto.

 

UMBRIA – Gelo in tutta l’Umbria, come dimostrano la Cascata delle Marmore e le acque del Trasimeno, entrambe quasi completamente ghiacciate.
Il ghiaccio del Trasimeno ha creato problemi con i collegamenti via nave fra Passignano e le Isole Maggiore e Polvese in quanto in alcuni tratti, vicino alla costa, lo strato di ghiaccio era alto fino ad una decina di centimetri.

 

CAMPANIA – Sono lievemente migliorate le condizioni del tempo su tutta la regione, ma nelle zone interne la temperatura, anche per le gelate notturne, è molto rigida.
Sia nel Sannio che nell’Irpinia il termometro ha segnato all’alba rispettivamente nove e undici gradi sotto lo zero.

 

ABRUZZO – Nevica lungo le coste abruzzesi, ma le zone montane sono sempre sotto la cappa di temperature glaciali.
La minima della scorsa notte all’Aquila è stata di -17, ma sul Fucino e sugli altipiani maggiori (Roccaraso e Rivisondoli) il termometro è sceso anche al di sotto dei 30 gradi.

 

PUGLIE – Le condizioni del tempo sono notevolmente migliorate ieri.
Per effetto delle cattive condizioni atmosferiche persistenti nelle altre regioni, continuano a giungere con notevoli ritardi nei capoluoghi pugliesi i treni a lungo percorso provenienti da Milano e Torino, e da Roma.

 

BASILICATA – E’ ricomparso il sole, ma la temperatura è assai rigida.
La notte scorsa a Potenza, c’erano 9 gradi sotto lo zero.

 

CALABRIA – Una imponente nevicata sulla provincia di Cosenza.
Sull’altipiano della Sila sono isolati tutti i villaggi dell’Esac (Ente di sviluppo agricolo calabrese).

 

SICILIA – C’è un ritorno alla normalità in quasi tutta la Sicilia: sole, temperature inferiori alla norma ma non rigide come nei giorni scorsi, mari calmi, assenza di vento.

 

PER LO SCONTRO DI CORRENTI SIBERIANE ED AFRICANE
“AFRODITE” ANNUNCIA NEVE AL NORD E AL CENTRO

 

ROMA – La Russia settentrionale, dal punto di vista meteorologico, ci riserva brutte soprese.
Dopo il gelo di questi primi giorni dell’anno, un’altra ondata di aria fredda arriva dalla Siberia.
Fortunatamente dall’Africa si attende, con ansia, vento caldo che dovrebbe mitigare la temperatura.
Conseguenza di questo scontro di correnti dovrebbero essere da domani mattina forti nevicate su Italia settentrionale, Toscana, Umbria, Marche e forse Sardegna, con riflessi sul Lazio.
A Roma l’arrivo della neve dipenderà essenzialmente dal momento in cui ci sarà lo scontro di correnti d’aria calda e fredda.
Ci sarà la neve se la precipitazione arriverà di notte o nel primo mattino, neve mista a pioggia se arriverà verso mezzogiorno, pioggia se giungerà in un’ora avanzata della giornata.
Fin da domani – osserva il colonnello Michele Conte – il servizio meteorologico prevede a Nord “ il crollo della visibilità a causa di banchi di nebbia, foschia, neve, umidità”
Mercoledì e giovedì a Nord soffieranno forti venti e raffiche di bora a Trieste con possibilità di acqua alta a Venezia.
Unica consolazione: le temperature da domani a giovedì aumenteranno gradualmente rimanendo ad ogni modo “relativamente rigide”.
Solo nella parte finale di questo periodo preso in considerazione da Afrodite le temperature si avvicineranno a valori normali, tipici di questa stagione.
Al Sud continuerà il tempo instabile: pioggia e neve in montagna.
Stando ad un “limite di onesta previsione” sull’Italia nevicherà da domani fino a giovedì, con piogge estese e persistenti soprattutto sulle regioni settentrionali, in Toscana e Saregna.
Soltanto nelle zone litoranee della Liguria la neve sarà mista a pioggia.
Le forti differenze di temperature fra minime e massime registrate ieri l’altro (per esempio a Firenze 22 gradi) sono facilmente spiegabili.
Il colonnello Michele Conte afferma: “Durante la notte il suolo restituisce il calore.
le nubi e l’umidità assorbono in parte questa energia e la rimandano negli strati bassi dell’atmosfera: le nubi funzionano insomma da coperchio.
Se mancano nubi e umidità come in questi giorni viene favorita la dispersione del calore verso l’estermo”.
Per di più il terreno innevato disperde il calore in maniera superiore a quello senza neve.
Le temperature di notte diventano molto basse non solo per il freddo, ma per la forte dispersione del calore del terreno.
D’altra parte il cielo sereno durante il giorno favorisce l’arrivo dei raggi solari e un riscaldamento più rapido dell’aria degli strati bassi spiegando quindi gli aumenti di temperatura verso livelli più accettabili.
Quanto alle previsioni a volte “ottimistiche” di Afrodite, noto anche come il “computer meteorologico” dell’Aeronautica militare, il colonnello Michele Conte osserva che i margini di errore saranno ridotti.
Afrodite cioè sarà potenziato al fine di prendere in considerazione anche gli estremi dei fenomeni meteorologici come gli attuali e potrà contare sui dati statistici in quota nella zona di Malta.
Ciò permette in particolare una maggior precisione delle previsioni sulle regioni meridionali.

 

 

 

 

 

 

 

La Stampa 13 Gennaio 1985, Piemonte: Ogni giorno si registra un record di temperatura al di sotto dello zero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA 13 GENNAIO 1985

CRONACA DI TORINO

NELLA NOTTE LA COLONNINA DI MERCURIO E’ SCESA DI NUOVO A -13
IL GELO NON MOLLA LA PRESA

TEMPERATURA SOTTO LO 0 ANCHE IN PIENO GIORNO
OGGI LE CONDIZIONI DEL TEMPO DOVREBBERO CAMBIARE: ARRIVA LA NEVE?

La città comincia a patire la dura ondata di freddo polare.
Anche se la temperatura da oggi dovrebbe cominciare una graduale risalita verso valori più accettabili, cresce il disagio generale.
LA SITUAZIONE – La notte fra venerdì e sabato è stata una delle più fredde di questo scorcio stagionale: meno 13.2 a Caselle e meno 11 nel centro della città.
La foschia, che ha ridotto l’irraggiamento solare, non ha consentito di raggiungere durante il giorno un segno positivo.
Le colonnine di mercurio si sono fermate a meno 1,5 all’aeroporto e meno 2 in città.
Gli esperti però sono concordi nel ritenere che il grande freddo sia agli sgoccioli.
Già oggi, anche se la temperatura si manterrà sotto lo zero, dovremmo notare un miglioramento.
In cambio, però, arriverà la neve.
Già in mattinata il cielo dovrebbe risultare nuvoloso con inizio delle precipitazioni nel pomeriggio, prima in montagna e poi in pianura.
La neve e le nuvole dovrebbero persistere sul Piemonte per almeno due giorni garantendo, soprattutto nei centri montani, quell’innevamento tanto desiderato.
A fine settimana, dopo una lenta risalita, le temperature dovrebbero rientrare nei limiti stagionali.

 

ALESSANDRIA E PROVINCIA

OGNI GIORNO SI REGISTRA UN NUOVO RECORD DELLE TEMPERATURE AL DI SOTTO DELLO ZERO

ALESSANDRIA – Sempre più difficile dire che quello che è trascorso è stato il giorno più freddo di questo inverno polare.
Così se giovedì mattina si era pensato di aver registrato il minimo stagionale con i meno 17,2 gradi dell’osservatorio meteorologico dell’Istituto Agrario “Gallini” di Voghera, il record è durato appena una giornata e ieri mattina la minima è scesa a meno 17,6.
Temperature di meno 12, meno 14 gradi, d’altra parte. Vengono segnalate da diverse località della provincia di Alessandria, e anche nelle ore più calde il termometro è salito al massimo sul meno cinque, meno sei gradi.
“Siamo di fronte a minimi record, di cui si era persa la memoria”, dicono in più vecchi.
E nulla lascia credere che il peggio sia passato.
Nella mattinata di ieri al freddo, in molte zone della provincia, si è aggiunta la nebbia che ha formato una patina di ghiaccio sull’asfalto, rendendo pericolosa la circolazione strada;

 

CRONACHE DEL NOVARESE
NOVARA – L’Ondata di gelo non ha risparmiato il Novarese con punte di freddo che hanno toccato nei giorni scorsi il meno 17 nella campagna della “Bassa” verso la Lomellina.

 

TORINO

 

 

 

 

NOVARA

14 GENNAIO 1985

La Stampa 14 gennaio 1985, è iniziata la grande nevicata al nord italia

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA SERA 14 GENNAIO 1985

FORSE NELLE PROSSIME ORE LA DICHIARAZIONE DI “CALAMITA’ NATURALE”

ISOLATE DAL GELO CHIEDONO AIUTI:
CALABRIA
LUCANIA
MOLISE
E UMBRIA


LE DUE RIVIERE E GENOVA FLAGELLATE DA UNA BUFERA DI NEVE
LA STAZIONE DI SAVONA PARALIZZATA, BLOCCATI MOLTI TRENI PROVENIENTI DAL PIEMONTE

TORINO – Una neve finissima scende da ieri mattina sul Piemonte.
In pianura la circolazione su strade e autostrade ha subito rallentamenti; in montagna le auto possono transitare solo con catene, così pure nelle zone collinari.

GENOVA – Tutta la Riviera Ligure è flagellata dalla neve che sta provocando gravi disagi i quasi si aggiungono ai danni portati dal forte gelo dei giorni scorso (oltre cento miliardi di danni soltanto queli calcolati nei settori floricoli e ortofrutticoli).
Ieri l’eccezionale nevicata ha completamente paralizzato verso le 18, la stazione ferroviaria di Savona.

Queste le temperature minime e le massime di ieri:
Bolzano -11/-1
Verona -13/0
Trieste 0/4
Venezia -9/2
Milano -12/-3
Torino -9/-4
Cuneo -7/-6
Genova -3/1
Bologna -14/-5
Firenze -13/2
Pisa -9/4
Falconara -10/2
Perugia -5/2
Pescara -7/8
L’Aquila -12/0
Roma Urbe -4/-7
Roma Fiumicino -2/9
Campobasso -5/3
Bari -3/9
Napoli -2/6
Potenza -9/2
Santa Maria di Leuca 2/8
Reggio Calabria 4/11
Messina 7/10
Palermo 7/ np
Catania 7/11
Alghero 1/12
Cagliari 2/10

CRONACA DI TORINO
POCHI I DISAGI, MA LA PARTITA DI CALCIO HA DOVUTO ESSERE SOSPESA
SI ALLENTA LA MORSA DEL GELO E TORINO SI IMBIANCA DI NEVE

L’AEROPORTO E’ RIMASTO CHIUSO PER ALCUNE ORE
I MEZZI DEL COMUNE HANNO ATTESO AD ENTRARE IN AZIONE CHE SULLE STRADE SI FOSSERO POSATI ALMENO ALCUNI CENTIMETRI
ALLE 17 UN CENTINAIO DI NETTURBINI SUI PASSAGGI PEDONAI E ALLE FERMATE DI TRAM E AUTOBUS

E dopo la morsa del gelo è arrivata, o meglio è tornata, la neve, in città e in tutto il Piemonte, anche là dov’era attesa con ansia, nelle maggiori stazioni sciistiche della Valle di Susa.
A Torino la cosa era prevista, mezzi e uomini predisposti per la circostanza (per accrescere il numero degli addetti, presso le circoscrizioni e le sezioni dei vigili urbani sono aperti centri di reclutamento per manodopera giornaliera) sono intervenuti prontamente ad attenuare gli inevitabili disagi per il traffico, ma qualche difficoltà non ha potuto essere evitata.
L’aeroporto di Caselle, ad esempio, ha dovuto essere temporaneamente chiuso, per consentire di ripulire la pista innevata e di spargere anticongelanti; e la partita di calcio al Comunale, Juventus – Lazio, è stata sospesa per impraticabilità del campo.
UN PAESE DEL TRENTINO RISCHIA DI ESSERE TRAVOLTO DA UNA “PIENA” DI ACQUA E GHIACCIO

FLAGELLATI DALLA NEVE E DAL GELO NUMEROSI CENTRI ISOLATI NEL SUD

ANCORA MORTI PER IL FREDDO A NAPOLI E VIBO VALENTIA; A CARRARA UN RAGAZZO SCIVOLA SUL TERRAZZO E CADE DAL QUINTO PIANO
CONTINUANO I DISAGI NEL TRAFFICO AEREO E FERROVIARIO
PERICOLI DI VALANGHE NELL’ABRUZZO
IN BASILICATA SOSPESA LA CACCIA

TORINO – Una finissima neve scende da ieri mattina sul Piemonte.
In pianura la circolazione su strade ed autostrade ha subito rallentamenti, a causa del fondo scivoloso;
non si sono però registrati incidenti gravi.
In montagna gli autoveicoli possono transitare solo con catene; così pure nelle zone collinari.
La temperatura resta rigida ovunque.

CUNEO – Nevica da ieri mattina su tutto il Cuneese.
Nel capoluogo lo spessore della neve fresca ieri sera era di 10 – 15cm.
Tutte le strade della “Granda” erano coperte da uno strato di neve ghiacciata che ha rallentato la circolazione.

ASTI – Intensa nevicata ieri su tutta la provincia di Asti.
Il traffico è difficile sulle strade dove si sono registrati diversi tamponamenti nella mattinata.
Numerose anche le auto uscite fuori strada.
Per il surriscaldamento delle canne fumarie diversi gli incendi di cascinali isolati.

ALESSANDRIA – Ha mollato il grande gelo degli scorsi giorni, ma da ieri mattina l’intera provincia di Alessandria è sotto la neve: in pianura circa cinque centimetri, già dieci – quindici centimetri nelle zone collinari.
Nevica da 24 ore sull’Alto Monferrato e nell’Acquese dove la coltre raggiunge i 30 centimetri in pianura e superato il mezzo metro nelle zone collinari.

VERBANIA – Dopo giorni di temperature rigidissime nevica da ieri pomeriggio anche su tutto il Verbano.
La precipitazione copiosa sulle alture e nelle valli ha creato grossi problemi di viabilità in quanto per le temperature sotto lo zero nel pomeriggio di 2 – 3 gradi, anche nella fascia rivierasca, la neve si è subito raggelata sulle strade tramutandole in piste di ghiaccio.

GENOVA – Dopo la breve tregua di sabato (a Genova il termometro era risalito di alcuni gradi sopra lo zero) in Liguria ha ricominciato ieri mattina a nevicare.
La neve è accompagnata da forti raffiche di vento proveniente da Nord che ha riportato la temperatura a due gradi sotto zero.
In seguito alle raffiche di vento ed alla neve è stato chiuso l’aeroporto “Cristoforo Colombo”.
Difficoltà si registrano anche nel movimento ferroviario.
La bufera di neve è proseguita in Liguria per tutto il pomeriggio, con particolare insistenza su Genova.
La neve è continuata a cadere su Genova e sulle due riviere: a Imperia, dopo la pioggia del pomeriggio, la precipitazione è tornata nevosa.
Nell’entroterra spezzino, la neve, in alta Val di Vara, ha raggiunto i 60 centimetri.

SAVONA – L’eccezionale nevicata ha completamente paralizzato ieri sera, verso le 18, la stazione ferroviaria “Mongrifone” di Savona.
Alla stazione “Mongrifone” la neve e il ghiaccio hanno bloccato tutti gli scambi.

VENEZIA – La temperatura si è in parte mitigata su tutto il Veneto.

BOLZANO – Prati di Vizze, un paese presso Vipiteno, ha rischiato stamane di essere in parte allagato e stravolto da migliaia di metri cubi di ghiaccio e acqua scaricatisi dal torrente Vizze.
Da giorni le acque del torrente scorrevano a fatica perché in superficie si erano formate enormi croste di ghiaccio.
Il sindaco aveva disposto l’intervento di un mezzo antighiaccio per tentare di aprire un varco, ma il torrente è “scoppiato”;
Il paese sarebbe stato in parte sconvolto se la massa d’acqua non avesse frantumato un ponte aprendosi così un varco in un vallone laterale.

BOLOGNA – La neve è ripresa a cadere questa mattina sull’Emilia Romagna, calando d’intensità nel pomeriggio.
L’aeroporto Guglielmo Marconi di Borgo Panigale è stato chiuso al traffico.
I dirigenti del Luna Park ( chiuso da martedì) lamentano che, pur essendo suolo pubblico, l’amministrazione comunale non ha inviato spazzaneve e l’attività è quindi sospesa.

FIRENZE – La temperatura è leggermente aumentata e la situazione è migliorata ovunque.
Nel primo pomeriggio brevi e leggere nevicate.
La situazione peggiore si è avuta a Lucca dove a mezzogiorno la neve aveva raggiunto i dieci centimetri.
Neve anche a Pisa dove stamane è rimasto pressoché chiuso anche l’aeroporto di San Giusto.
La torre pendente è stata temporaneamente chiusa per il ghiaccio.

L’AQUILA – Ai disagi tuttora enormi su tutta la regione rappresentati dal freddo e dal gelo ( ancora temperature polari nella notte) si è aggiunto un pericolo ben più grave: quello delle valanghe.

BARI – Non nevica più, ma la temperatura è ancora molto rigida.

 

 

 

 

 

 

 

 

15 GENNAIO 1985

La Stampa 15 Gennaio 1985: Crescono i disagi per le forti nevicate che hanno investito le regioni settentrionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA 15 GENNAIO 1985

CRESCONO I DISAGI PER LE FORTI NEVICATE CHE HANNO INVESTITO LE REGIONI SETTENTRIONALI

AL NORD UN ALTRO GIORNO DI EMERGENZA

MOLTI PUNTI DI CRISI
LIGURIA: SCUOLE CHIUSE A SAVONA E IMPERIA, DIFFICOLTA’ NELL’ENTROTERRA
IN LOMBARDIA 30CM DI NEVE, NEL VENETO FINO A MEZZO METRO
BUFERA A VENEZIA, VERONA
NEL FRIULI LA ZANUSSI HA DOVUTO SOSPENDERE IL LAVORO PER DUE GIORNI
IN EMILIA – ROMAGNA SCATTA IN PIANO D’INTERVENTO
IN PIEMONTE: AD ALESSANDRIA E NOVARA TRAFFICO A RILENTO

 

Neve su tutto il Nord Italia; in alcuni caso l’eccezionalità delle precipitazioni ha creato gravi disagi come in Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.

 

PIEMONTE – Torino ha risentito delle difficoltà provocate dal maltempo in Liguria, soprattutto per i trasporti.
In città 5 cm di neve, in collina dieci.
Disagi in tuta la regione per la viabilità minore, sulle grandi direttrici il traffico è rallentato ma scorrevole.
Numerosi tamponamenti per il fondo viscido o ghiacciato.
E’ previsto un peggioramento della situazione da oggi per una nuova perturbazione in arrivo dai Pirenei.
Alcune situazioni indicative:
In provincia di Vercelli 20cm a Biella;
Borgosesia 25cm;
A Novara 35cm;
Sul Lago Maggiore 40cm;
Ad Alessandria mezzo metro di neve, stazione ferroviaria in tilt da domenica dalle 18 alle 3 di lunedì mattina; nelle Langhe cuneesi da 20 a 30cm, un metro e mezzo sull’alta Langa Astigiana; in provincia di Asti da 10 a 30 centimetri.

 

LIGURIA – A Savona e Genova liberalizzato il riscaldamento, temperature attorno allo zero su tutta la costa, più rigide in alcune zone del Savonese e dello Spezzino.
Molte frazioni isolate.
La neve misura 10 – 15cm a livello del mare, da 40 a 80cm nell’entroterra.

 

LOMBARDIA – alle 14 di ieri su Milano erano caduti 20cm di neve, in altre province di pianura trenta.
Sulle Alpi lombarde la neve non è caduta dovunque; non nevica come dovrebbe in Valtellina ( dove si terranno i mondiali), mentre in altre località della provincia di Sondrio l’innevamento è abbondante (Madesimo e l’Aprica).

 

VENETO – La situazione nella regione sta facendosi critica, cresce il rischio di paralisi.
A Belluno nel primo pomeriggio il manto nevoso era alto mezzo metro, quaranta centimetri a Vicenza, trenta a Verona, tra i dieci e i venti a Padova, Treviso e Rovigo.
Nevica anche in montagna: a Cortina 15cm, mentre sull’altopiano di Asiago 50cm.

 

TRENTINO ALTO ADIGE – Violente nevicate per tutta la giornata di ieri.
A Trento mezzo metro di neve, nelle vallate.
L’ultima nevicata in trentino si era avuta un mese fa.
Nelle vallate la neve rischia di isolare molti comuni.
In Alto Adige alle 14 erano caduti mediamente trenta centimetri di neve da Carezza alla Val Gardena, in Val Badia e in Val Pusteria.
Un sospiro di sollievo per gli operatori turistici: gli oltre mille km di piste vengono “rigenerati” da questa nuova neve.
Urgenti soccorsi sono stati inviati a Sluderno, in Val Venosta dove uno smottamento minaccia il paese.

 

FRIULI  VENEZIA GIULIA – Peggiora di nuovo la situazione in tutta la regione.
A Pordenone la situazione è critica.
Decine di tamponamenti per il ghiaccio.
Difficile raggiungere l’altopiano carsico.
Tutta la regione è sotto la neve.
A Udine un’eccezionale nevicata (40 centimetri) ha aggravato la situazione nel pomeriggio.

 

EMILIA  ROMAGNA Ieri è nevicato su tutta la regione.
Emergenza sulle strade e le autostrade.
E’ scattato il “programma neve” a Bologna: i treni locali si fermano alle porte della città, i passeggeri vengono trasbordati in centro con pullman o con i treni a lungo percorso per evitare l’intasamento della stazione centrale.
La caduta per neve di una linea ad alta tensione a Ronconeva, nel Veronese, ha provocato notevoli difficoltà nel compartimento.
Sulla linea a Binario unico sono stati soppressi sette treni, altri due deviati.

 

UMBRIA – Ieri le condizioni del tempo sono migliorate.
Qualche pioggia nelle valli, spruzzate di neve sui rilievi più alti.

 

TOSCANA – Il rapido disgelo in pianura ha provocato molti allagamenti.

 

MARCHE – Da un giorno non nevica nell’alto maceratese.

 

ABRUZZO E MOLISE – La situazione, nonostante sia ripreso ieri a nevicare nelle zone interne, è migliorata.

 

PUGLIE – Nelle ultime 48 ore la situazione è nettamente migliorata.
Tutte le strade sono praticabili.
Temperature più alte (10° a Bari)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Stampa 15 Gennaio 1985: Abbondanti Nevicate a Torino, Asti, Cuneo, Alessadria, Biella, Vercellese e nel Novarese e su Milano

 

 

 

 

LA STAMPA 15 GENNAIO 1985

CRONACA DI TORINO
QUALCHE INEVITABILE INTRALCIO ALLA CIRCOLAZIONE SPECIE IERI MATTINA

IN TREMILA CONTRO LA NEVE


I PRIMI AUTOMEZZI DEL COMUNE SONO ENTRATI IN FUNZIONE GIA’ DOMENICA, MA SOPRATTUTTO IL SALE HA SCIOLTO LA COLTRE DI CIRCA 5 CENTIMETRI


PUNTI DI RECLUTAMENTO PER GLI SPALATORI


LA TEMPERATURA E’ RIMASTA SOTTO ZERO CON MINIMA DI MENO CINQUE IN CITTA’


AEROPORTO DI CASELLE: NONOSTANTE LE DISCRETE CONDIZIONI DELLA PISTA SONO STATI DIROTTATI ALCUNI AEREI

Cinque centimetri in città, 4 e mezzo all’aeroporto di Caselle, 10 al Bric della Croce, sulla collina torinese: la seconda nevicata del 1985 ( due centimetri erano caduti martedì scorso) non è andata al di la di una incipriata, sia pure fastidiosa per gli inevitabili intralci alla circolazione.
Neppure in montagna la coltre bianca ha superato i 5 – 10 centimetri ( 3cm a Ceresole), tanto che non è stato neppure possibile impiegare gli spartineve e ci si è dovuti limitare a spargere sale e sabbia.
La temperatura si è mantenuta al di sotto dello zero, con minime di -5,6 a Caselle e -5 a Torino.
ALESSANDRIA E PROVINCIA

 

L’ABBONDANTE NEVICATA HA PARALIZZATO PER NOVE ORE IL TRAFFICO FERROVIARIO
ALESSANDRIA – E’ ripreso a nevicare, sia in provincia di Alessandria sia nel Vogherese e nell’Oltrepò pavese.
Mezzo metro il manto bianco in pianura – e la neve, ad intermittenza continua a cadere -, dai 70 agli 80 centimetri lo spessore in collina, con punte che sfiorano il metro nella zona di ponzone, dove in alcuni tratti la neve, portata dal vento, ha raggiunto anche il metro e mezzo.
La nevicata ha fatto risalire la colonnina del mercurio, è solo più un ricordo il gelo degli scorsi giorni, ma continuano a giungere da ogni parte segnalazioni di tubature scoppiate.

TUTTO L’ASTIGIANO E’ COPERTO DA UNA SPESSA COLTRE

NEVE, DAVVERO A VOLONTA’

OLTRE UN METRO SULLA LANGA
Asti – La neve tanto attesa per riparare dal gelo intenso le colture è finalmente arrivata e con abbondanza: oltre 20 centimetri di manto nevoso sul capoluogo, 30 centimetri in collina e addirittura oltre un metro sulla Langa.
Alle 13 di ieri la temperatura dopo venti giorni gelo è ritornata a superare seppure di un solo grado lo zero.

ROCCAVERANO – Nevicate da record sulle cime più alte della Langa astigiana: ieri mattina la coltre bianca misurava un metro e trenta centimetri.
In tutto il Sud astigiano comunque, la situazione non presenta gravi problemi: la transitabilità è assicurata sulle maggiori strade e ieri mattina gli spartineve sono passati anche sulle vie secondarie.
La neve era attesa soprattutto dagli agricoltori: il gelo intenso dei giorni scorsi rischiava di danneggiare irrimediabilmente le colture.
In Valle Belbo il manto nevoso ieri mattina misurava mezzo metro circa.

MONCALVO – Non sono segnalati disagi nel Moncalvese dopo l’abbondante nevicate di domenica e di ieri mattina.
Il manto nevoso ha raggiunto uno spessore di circa 20 – 25 centimetri e in alcuni punti di oltre trenta.

VALLE D’AOSTA
PER ORA CADUTI POCHI CENTIMETRI SULLA VALLE
NEVE E ANCORA GELO
SCARSEGGIA L’ACQUA
DIFFICOLTA’ SULLE STRADE LATERALI – CHE DICONO LE PREVISIONI

 

AOSTA – Nei prossimi giorni potrà nevicare ancora, ma con maggiore intensità sulla Bassa Valle e minore nella zona settentrionale della nostra regione, attorno al massiccio del Monte Bianco.
Queste sono le previsioni di Franco Pozzo, della stazione meteorologica regionale all’aeroporto di Aosta.
La perturbazione che ha investito la Valle d’Aosta proviene da Est – Sud – Est, con masse d’aria fredda e umida che dall’Adriatico percorrono la Pianura Padana.
Le nevicate, nella serata di domenica, erano molto intense in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna ( 50 centimetri a Piacenza) e anche sulla Liguria ( 13 centimetri a Genova).
Ad Aosta sono caduti in tutto quattro centimetri, pochi di più nelle località sciistiche di alta montagna.
Anche dalle possibili nevicate dei prossimi giorni, salvo un radicale peggioramento ( per ora imprevisto) delle condizioni meteorologiche, c’è da attendersi scarse precipitazioni in alta quota.
La Valle d’Aosta è toccata dalla “coda” della perturbazione.
Ieri in tutta la regione ha fatto ancora molto freddo.
In Bassa Valle ha nuovamente ripreso a nevicare.
Ecco alcune temperature registrate alle 9: a Cervinia – Breuil, 8 gradi sotto lo zero, ad Aosta meno 9, a Morgex meno 9, a St, Oyen meno 11, a Cogne meno 12, a La Thuike meno 12, e a Plateau Rosa meno 18.
Le previsioni indicano che la temperatura resterà molto bassa anche nei prossimi giorni.
La nevicata non ha certo migliorato la situazione di parecchie strade minori nelle vallate laterali, dove si è formata una solida crosta ghiacciata che impedisce talvolta la circolazione.
Il ghiaccio si è formato per lo straripamento di piccoli corsi d’acqua, ostruiti dal gelo: la patina d’acqua si è poi rappresa, trasformando le strade in piste per slittino.

CRONACHE DAL VERCELLESE E BIELLESE

 

DA DOMENICA POMERIGGIO LA PROVINCIA INVESTITA DA UNA NUOVA PERTURBAZIONE
VERCELLESE E BIELLESE SOTTO LA NEVE
CHE “STRANO” INVERNO IN VALSESIA
VENTI CENTIMETRI NEL CAPOLUOGO
MENTRE A BORGO LE CONDIZIONI ATMOSFERICHE SONO PESSIME, IN ALTA VALLE SPLENDE IL SOLE

Ancora una abbondante nevicata su tutto il VERCELLESE.
Nelle strade di grande traffico la circolazione non ha subito rallentamenti, più difficoltoso il transito nelle strade secondarie.
In città occorrerà attendere almeno 24 ore, se smetterà di nevicare, perché i marciapiedi e le vie del centro siano pulite.
I problemi sono quelli di sempre: parcheggiare è quasi impossibile perché la neve si è ammucchiata a tal punto da impedire l’entrata nel parcheggi e si cammina malamente a causa del fondo viscido, ma in compenso la colonnina di mercurio è salita di qualche grado.
Transito difficile anche sull’autostrada Torino – Milano, malgrado l’impiego di spartineve e spargisale.
La neve è stata accolta con soddisfazione dagli agricoltori.
Il manto nevoso ha mitigato la morsa del gelo che nei giorni scorsi aveva causato alcuni danni alle colture.
In Valsesia è un inverno pazzo, con il sole nelle stazioni turistiche dell’Alta Valle e la neve sui centro della Bassa.
Ieri mattina Borgosesia si è svegliata sotto una coltre bianca come da tempo non si ricordava: nella notte sul capoluogo valligiano, dopo la spolverata di domenica pomeriggio, la neve ha iniziato a cadere con intensità alle 8 sulle strade e sui tetti delle case se misuravano una quindicina di centimetri.
La perturbazione si è intensificata durante la mattinata e alle quattordici a terra si era formato uno strato di 25 centimetri.
Era dall’inverno dell’77 – 78, che a Borgosesia una nevicata non raggiungeva simili proporzioni.
Mentre la Bassa Valle era investita dalla perturbazione, nei centri alpini a tratti splendeva il sole, con grande dispetto degli operatori turisti.
Ad Alagna, Scopello, Mera,Fobello, la temperatura si mantiene su temperature troppo basse ( tra i cinque e i dieci gradi sottozero) e l’arrivo della tanto sospirata neve è ancora stato rinviato.
Nel Biellese, la nevicata è fra le più abbondanti degli ultimi decenni.
I primi fiocchi, piuttosto radi, sono apparsi domenica pomeriggio.
Si sono poi infittiti, ma, dopo alcune ore ha smesso di nevicare.
Ha ricominciato poco prima dell’alba e nella mattinata di ieri la nevicata si è via via intensificata.
Alle 14 lo spessore del manto, in città, aveva superato i venti centimetri.

CUNEO E PROVINCIA

IERI IL TERMOMETRO E’ RIMASTO SUI 4 – 5 GRADI SOPRA LO ZERO
SI E’ ALZATA LA TEMPERATURA GRAZIE ALL’ULTIMA NEVICATA.

DIFFICOLTA’ PER IL TRAFFICO NELLE LANGHE, DOVE LA PRECIPITAZIONE E’ STATA PIU’ ABBONDANTE
MADDALENA E TENDA: TRANSITI NORMALI
LA SITUAZIONE NELLE STAZIONI SCIISTICHE

Cuneo – La nevicata di domenica ha contribuito notevolmente al rialzo della temperatura, che non è più tanto rigida: il termometro, infatti, ieri si è mantenuto quasi costantemente quattro – cinque gradi sopra lo zero, con uno sbalzo di oltre otto gradi in confronti ai giorni scorsi.
La nevicata è stata più abbondante nell’Albese e nelle Langhe, dove sono caduti venti – trenta centimetri di neve, causando notevoli difficoltà al traffico stradale.
La precipitazione nevosa è stata invece meno consistente nel resto della “Granda”, mediamente di dieci centimetri anche nelle località alpine.
E’ nevicato in tutte le stazioni sciistiche, migliorando ovunque la situazione delle piste, tutte perfettamente agibili.
Difficoltà domenica sera, durante la nevicata, in valle Varaita per lo strato di neve fresca – aggiuntasi alle lastre di ghiaccio – che ricopriva le strade.
Dieci centimetri di neve nel Saluzzese, poco più di una quindicina nelle alte valli.
CRONACHE DELLA LIGURIA
SITUAZIONE DI EMERGENZA PER L’ONDATA DI MALTEMPO CHE NON ACCENNA A PLACARSI
SOTTO LA NEVE LIGURIA IN TILT

Savona – Dopo la morsa del gelo, la nevicata.
Città e paesi della riviera hanno assunto un aspetto quasi fiabesco, mentre è abituale, per la stagione, quello dell’entroterra, dove i disagi, del resto, si sono fatti sentire assai meno.
A Savona e nei comuni rivieraschi l’abbondante nevicata di domenica ha provocato una generale situazione di paralisi, dalla quale ci si è progressivamente ripresi solo nella tarda mattinata di ieri.
L’eccezionale ondata di maltempo si è scatenata sulla riviera di ponente la notte tra il sabato e la domenica.
Ma la nevicata più abbondante si è registrata nel pomeriggio di domenica, accompagnata da una violentissima bufera di vento gelido.
La situazione si è fatta difficile nella tarda serata di domenica, quando nel capoluogo le strade innevate hanno paralizzato quasi completamente la circolazione, specie i mezzi pubblici.

CRONACHE DEL NOVARESE

 

UN’ABBONDANTE PRECIPITAZIONE MITIGA IL FREDDO MA CREA NUOVI DISAGI IN CITTA’ E PROVINCIA
OLTRE TRENTA CENTIMETRI NEVE A NOVARA PERICOLO PER L’EDIFICIO DELLE POSTE – FERROVIE

Novara – Dai trenta ai trentacinque centimetri di neve, destinati probabilmente ad aumentare, sono caduti sulla città fino al pomeriggio di ieri.
La precipitazione, iniziata domenica sera, non si è interrotta per tutto il giorno e ha provocato parecchi disagi: strade gelate, traffico difficile, problemi anche per i pedoni.
Il sindaco Riviera già nella notte fra domenica e lunedì ha predisposto un imponente spiegamento di mezzi spazza – neve e di camion per la raccolta della neve che fino a ieri hanno tentato di liberare dalla neve almeno i marciapiedi, impresa resa difficile dalla continua precipitazione.
La nevicata sta interessando più la parte bassa della provincia che non le zone montane perché la perturbazione atmosferica ha avuto origine in pianura.
Su tutte le strade i mezzi spazza – neve sono entrati in funzione già nelle prime ore di ieri.
Malgrado ciò tutte le strade sono ricoperte da una patina di neve gelata.

Verbania – Da trenta a quaranta centimetri di neve anche sulle fasce rivierasche del lago Maggiore.
Oltre mezzo metro di neve nella fascia collinare e nelle valli, con crescenti difficoltà per la viabilità.

Vigevano – Da primo pomeriggio di domenica e per 24 ore, senza soluzione di continuità, la neve è caduta incessante su Vigevano e tutta la Lomellina: il livello ha toccato i 25 centimetri creando notevoli problemi per la circolazione delle auto e dei passanti.

Domodossola – Anche nell’Ossola si è finalmente attenuata la morsa del freddo ed è subito ricomparsa la neve.
Paradossalmente la precipitazione è stata più abbondante nel fondovalle che in montagna dove le temperature, nonostante il rialzo di parecchi gradi, sono ancora troppo rigide.
Macugnaga, ad esempio, fino al primo pomeriggio di ieri si era depositato solo un sottile strato di nevischio.
Domodossola sono invece caduti una ventina di centimetri di neve finissima.
Il traffico cittadino è stato ridotto al minimo per tutta la giornata ma la neve non ha provocato particolari disagi.
Trenta centimetri di neve a “Domobianca”, la stazione sciistica del Lusentino.
Per questa località, la precipitazione di ieri è stata una vera e propria manna.
Dai venti ai quaranta centimetri di neve fresca anche in Valle Vigezzo, San Domenico di Varzo, Formazza.
In tutte le stazioni sciistiche, sono entrati subito in funzione i battipista per la messa a punto dei tracciati.

 

STAMPA SERA 15 GENNAIO 1985

LA GRANDE NEVE
TRENTA CENTIMETRI A TORINO, TRAFFICO DIFFICILE
IN PIEMONTE E IN LOMBARDIA AUTOSTRADE PERCORRIBILI SOLO CON CATENE
CHIUSO L’AEROPORTO DI CASELLE

TORINO – Trenta centimetri neve hanno sommerso città e provincia.
L’aeroporto di Caselle è stato chiuso al traffico.
Solo in Val di Susa la neve è scesa piuttosto rada sinora.
La polizia stradale segnala l’obbligo di catene sulle autostrade mentre i mezzi del comune non riescono a rendere praticabili le strade: la neve è molto asciutta e si scioglie con difficoltà.
Per gli sportivi, tutto ciò può significare una sgradita sorpresa: non è improbabile infatti che la partita in programma domani sera fra Juventus e Liverpool per la “Supercoppa” venga rinviata.
Ieri gli spalatori hanno lavorato tutto il giorno sul terreno del Comunale ( e continueranno per tutta la notte), ma la loro fatica è stata finora vanificata.
Ora tutto dipende da quanto accadrà nelle prossime : perché campo e gradinate siano praticabili dovrebbe smettere di nevicare almeno entro domani mattina.
Intanto dall’Inghilterra il Liverpool, ancora indeciso se partire o meno, fa sapere di essere disponibile a rinviare di sette giorni la supersfida.
La neve sta ammantando tutto il Nord Italia.
Sul Piemonte in particolare, si è abbattuta una autentica bufera.
Crescono di ora in ora le difficoltà per la circolazione e gli approvvigionamenti.
Aerei, treni e auto si muovono a fatica.
Oltre a quello di Torino – Caselle, sono chiusi gli aeroporti di Milano, Genova, Trieste, Verona e Pescara.
Su Milano è caduto circa mezzo metro di neve.
In Liguria continuano i disagi, la giornata regionale ha chiesto lo stato di calamità, provvedimento sollecitato anche dalla Toscana.

DIFFICOLTA’ PER IL TRAFFICO, CASELLE CHIUSO, IN AUTOSTRADA CON CATENE

CITTA’ AL RALLENTATORE PER LA NEVE

QUALCHE TAMPONAMENTO, AUTOBUS IN SERVIZIO SENZA CATENE

Neve a Torino ed in tutta la provincia sulle strade gelate dal freddo dei giorni scorsi ed ancora pochi fiocchi sulle montagne attraversate da ragnatele di skilift e da piste di sci dove da tempo spuntano i sassi.
La gente in città ha i suoi guai per circolare su strade quasi impraticabili sommerse come sono da 30 centimetri di neve: gli operatori economici dei comprensori turistici guardano verso le nuvole cominciano a preoccuparsi che l’inverno si trasformi in un bilancio paurosamente e disperatamente in rosso.
La stazione meteorologica dell’Aeronautica comunica che la temperatura minima nella notte è stata di 2,3 gradi, alle 8,30 il termometro era fermo sui meno 2 ed erano scesi circa 24 centimetri di neve.

DOPO LE GIORNATE DI TREMENDO GELO
OGGI TUTTO IL NORD E’ BIANCO
NOTEVOLE PRECIPITAZIONE SUL PIEMONTE.
EMERGENZA IN LIGURIA

ASTI – Nelle ultime 48 ore sono caduti in città 30 centimetri neve, punte di mezzo metro in collina e un metro e mezzo nella Valle Bormida.

CUNEO – Nuova nevicata sul cuneese da ieri sera favorita dal rialzo termico; nel capoluogo lo spessore ha superato i 15cm, mezzo metro a Limone Piemonte e al Colle di Tenda dove il transito è consentito solo ai mezzi con catene; 70 centimetri al Colle della Maddalena.
Anche i mezzi meccanici dei Comuni, della Provincia e dell’Anas sono subito entrati in azione.
Il termometro alle 8 registrava -4 in periferia e -2 nel centro.
Stamane la precipitazione continuava anche se con minore intensità.
NOVARA – Stamattina Novara e tutta la “Bassa” presentavano uno spettacolo inconsueto coperte come erano da mezzo metro di neve.
Naturalmente i disagi, che già ieri erano rilevanti, sono in costante aumento, anche perché la precipitazione nevosa continua da 36 ore e non accenna a diminuire.
In città circolano con grande difficoltà ( e notevoli ritardi) i mezzi del servizio urbano.
Per le auto è indispensabile l’uso delle catene.
Chi ne è sprovvisto rimane bloccato.
Stamattina nelle scuole novaresi i presidi hanno chiuso un occhio sui ritardi.
Come avevano fatto ieri, anche da stamane sono all’opera trecento spalatori.
Il loro impegno, però è vanificato dall’insistenza della nevicata:
non fanno in tempo a sgombrare un marciapiedi che già questo è ricoperto nuovamente da un manto bianco.
La nevicata è più fitta in pianura che nelle zone di montagna.
Nell’Ossola per esempio, stamattina c’erano solo 20 – 25 centimetri di neve, mentre nella zona di Vespolate, e ciòè in piena “Bassa” il mezzo metro era già stato abbondantemente superato.
Nel Verbano stamane vi erano circa 40 centimetri di neve sulla fascia rivierasca, mezzo metro in collina, una sessantina di centimetri nelle Valli.
Fortunatamente è neve soffice quindi di peso limitato, e le conseguenze per cavi elettrici, telefonici, alberi sono per ora quasi trascurabili.
Il peggio potrebbe accadere nelle prossime ore.
Neve abbondante anche nel Canton Ticino.

ALESSANDRIA – E’ ripreso a nevicare durante la notte sull’Alto Monferrato e nella Valle Bormida, dove tra domenica e lunedì erano gia caduti 40 centimetri di neve in pianura.
A questi se ne aggiungono ora una quindicina di neve fresca.

AOSTA – Nevicata copiosa in Valle d’Aosta.
Il manto nevoso ha raggiunto altezze consistenti in tutte le vallate ed anche in città dove la neve fresca ha superato i dieci centimetri di altezza.
Nelle località di montagna sono segnalate altezze che vanno dai 20 centimetri di Courmayeur ai 40 centimetri di Cervinia.

GENOVA – La neve ha semiparalizzato il capoluogo ligure.
L’aeroporto è chiuso ma potrebbe essere riaperto nel primo pomeriggio se le condizioni meteorologiche lo permetteranno.
In tutta la città sono la lavoro squadre di spalatori che tentano di liberare vie e piazze dalla coltre di neve ormai spessa circa 15 centimetri.

MILANO – In Lombardia è durata solo poche ore la tregua della neve.
Stanotte e fino all’alba sono caduti sul capoluogo lombardo altri 5 centimetri di neve, che sono andati ad aggiungersi agli altri 20 caduti in precedenza.

PREVISIONI
ROMA
 – Il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare comunica le previsioni del tempo sull’Italia.
Situazione: correnti umide ed instabili proveniente dall’Africa Nord Occidentale investono le nostre regioni.
Tempo previsto fino alle 24 di oggi: su tutte le regioni molto nuvoloso o coperto con precipitazioni che sulle regioni tirreniche e su quelle settentrionali saranno estese epersistenti.

 

 

16 GENNAIO 1985

La Stampa 16 Gennaio 1985: Italia del Nord in tilt, sotto abbondanti nevicate,a Milano i Treni sono nel Caos, in Piemonte EMERGENZA A NOVARA, abbondanti nevicate nel resto della regione

 

 

 

 

 

 

 

15 GENNAIO 1985

UN’ECCEZIONALE ONDATA DI MALTEMPO, GRAVO DANNI

ITALIA DEL NORD SOTTO LA NEVE
A MILANO I TRENI NEL CAOS

LA STAZIONE CENTRALE BLOCCATA DAL GELO CHE MANDA IN TILT IL CERVELLO ELETTRONICO
MOLTI AEROPORTI CHIUSI, STRADE DIFFICILI
IN PIEMONTE EMERGENZA A NOVARA

ROMA – La neve imprigiona l’Italia settentrionale.
Da vent’anni non si ricordavano nevicate così rilevanti.
Ed è subito scattata l’emergenza.
Non sempre sufficiente a superare la crisi.
Così la stazione Centrale di Milano è andata in tilt.
Saltato il cervellone elettronico, bloccati gli scambi.
Quattordici treni soppressi nel mattino, una ventina alla sera.
Trentaquattro passaggi soltanto sugli oltre centocinquanta previsti in orario.
E il guasto, ieri sera, non era ancora riparato.
Il blocco di Milano ha avuto riflessi su tutto il traffico nazionale, con i convogli bloccati a Bologna, a Piacenza, a Novara o, nel migliore dei casi, nelle altre stazioni milanesi.
E continua a nevicare su tutta la Lombardia (fino a stasera, dicono le previsioni).
Ma i disagi della Lombardia sono quelli di tutte le altre regioni del Nord.
Come l’altro ieri i primi a cedere sono stati gli aeroporti.
Chiusi i due scali milanesi di Linate e Malpensa, Torino – Caselle fino alle 15.
Trieste fino 19.
Bloccati per tutto il giorno Verona, Bergamo, Forlì e Rimini.
Qualche volo da Genova, Bologna aperto e poi richiuso alle 17.
Difficoltà nella mattinata in molte città piemontesi: a Torino (30 centimetri), a Novara (il prefetto chiedeva l’intervento dell’esercito per sbloccare la città da mezzo metro di neve), ad Alessandria (70 centimetri alla stazione ferroviaria dello smistamento).
La Liguria da Sanremo alla Spezia, è coperta dalla neve: non accadeva in maniera intensa e generale da cent’anni a questa parte.
A Genova – Brignole e Sampiedarena gli scambi ferroviari vengono azionati a mano, l’autostrada Sestri – La Spezia è stata riaperta ieri dopo un giorno di blocco.
In Lombardia alla crisi milanese corrispondeva quella di molte province: problemi nei collegamenti con tutti i capoluoghi.
E andando verso oriente la situazione peggiorava di ora in ora.
Nel Veneto le scuole resteranno chiuse due giorni a Vicenza, danni a molte imprese a Padova e Treviso, dove molti capannoni sono crollati sotto il peso della neve.
Nelle valli di Rovigo, a Comacchio e Scardovari, distrutti dal gelo gli allevamenti ittici.
Nel Trentino già si temono i rischi di valanghe: è caduto fino a un metro di neve nelle valli.
A fatica si tiene aperta l’autostrada del Brennero.
In Friuli la crisi è più grave ancora: industrie paralizzate, scuole chiuse per due giorni, interventi dei mezzi pesanti dell’esercito.
In serata notizie non buone dall’Emilia – Romagna: è ripreso a nevicare con insistenza.
Si preannuncia un’altra giornata pesante.

 

 

 

 

 ECCEZIONALI NEVICATE BLOCCANO IL NORD

L’ONDATA DI MALTEMPO SULL’ITALIA SETTENTRIONALE PROVOCA GRAVISSIMI DISAGI NEI TRASPORTIECCEZIONALI NEVICATE BLOCCANO IL NORD

LOMBARDIA: PARALISI ALLA STAZIONE CENTRALE DI MILANO 
PIEMONTE: A NOVARA INTERVIENE L’ESERCITO, AD ALESSANDRIA 70 CENTIMETRI DI NEVE, A TORINO 30
VENETO SCUOLE CHIUSE A VICENZA
DISTRUTTI 15 MILA QUINTALI DI COZZE NEL RODIGINO
TRENTINO – ALTO ADIGE: DA 70 A 150 CENTIMETRI DI NEVE
IN FRIULI ATTIVITA’ PARALIZZATE
EMILIA – ROMAGNA DI NUOVO VERSO L’EMERGENZA

ROMA – Nevicate eccezionali nell’Italia settentrionale.
Come non se ne vedevano venti, a volte trent’anni.
L’emergenza è scattata subito.
In molte province è stato chiesto l’aiuto dei militari.
E le previsioni dicono ancora neve al Nord.
Come ieri i primi a cedere sono stati gli aeroporti.
Chiusi a Milano, sia Linate che Malpensa, chiusi (Torino fino alle 15), Verona, Trieste,Bergamo, Forlì e Rimini.
Aperto con forti limiti Genova.
Bologna richiuso fino alle 17.
Le regioni più colpite: il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, il Veneto, il Friuli, il Trentino.
In tutto il Nord la circolazione sulle strade ieri ha subito forti rallentamenti, per permettere anche il lavoro degli spazzaneve ormai in azione da oltre 24 ore su tutto la rete.

PIEMONTE – A Torino ha preso a nevicare dalla mezzanotte di lunedì e ha continuato per dodici ore, come sul resto della regione.
Disagi in città per tutta la mattina ( 30 centimetri di ne, 40 in collina).
Più gravi in altre province.
A Novara (mezzo metro di neve) il prefetto ha chiesto l’intervento dell’esercito per tenere aperte le strade.
Semi – paralizzata la stazione ferroviaria, molti treni soppressi, fino a 4 ore di ritardo da Torino.
Problematico per tutta la mattinata di ieri raggiungere la città per le strade impraticabili.
Difficile per tutto il giorno il percorso autostradale Novara – Milano.
In provincia di Vercelli il provveditore ha lasciato liberi i presidi di decidere due giorni di blocco delle scuole.
Molti centri senza luce ieri per il salto di centraline.
Nell’Ossola disagi più gravi.
La provincia di Alessandria è la più colpita: nevica da domenica, in pianura 70centimetri ( un metro nel ponzonese).
Pesanti ritardi per i treni locali, alla stazione ferroviaria si è rischiata una nuova paralisi.
Transito difficile su tutte le strade, soprattutto quelle collinari.
A Voghera non si è potuto tenere il mercato.
Ad Asti seconda nevicata in 48 ore, strade ghiacciate coperte di neve.
La Langa astigiana e quella cuneese sono coperte da un metro e oltre di neve.
In provincia di Cuneo i colli di Tenda e della Maddalena sono transitabili con catene.
La coltre di neve varia da 40centimetri a un metro e 20 nelle stazioni sciistiche.

LOMBARDIA – Mezzo metro di neve.
E Milano – Centrale ha fatto “tilt”
Come un terremoto, a ondate, la paralisi delle ferrovie milanesi si è ripercossa su tutto il Nord.
Si è aggiunta alle difficoltà di Genova, Verona e Trieste.
La Stazione più automatizzata d’Italia ( un cervello elettronico da 35 miliardi) è stata messa in crisi dalla neve e dal ghiaccio.
Ma, prima, era stato il cavo principale che “alimenta” il cervellone a finire in “massa”.
Col risultato che i treni non ricevevano più il “verde”.
Tutti, sia quelli in arrivo, sia quelli in partenza.
E attorno a Milano è stato il caos.
In nove ore, dalle 6 alle 15, quattordici treni soppressi, 13 arrivi arrivi su 76 previsti;
ventuno partenze su 73.
“Una situazione quasi insostenibile” diceva un capostazione.

VENETO – Le violente nevicate, accompagnate spesso da vento da Nord, hanno creato serie difficoltà.
A Vicenza il provveditore ha disposto la chiusura delle scuole per due giorni.
Crolli di tetti e capannoni in provincia di Padova e Treviso.

TRENTINO – ALTO ADIGE – Da settanta a 150 centimetri di neve.
In tutte le valli cresce il rischio di valanghe.
Tutti i mezzi in allarme sull’Autobrennero.
Appelli alla popolazione perché collabori nello sgombero della neve.

FRIULI – VENEZIA GIULIA – Gravi disagi, scuole chiuse in tutto il Friuli per due giorni.
In alcune zone si sono avute vere e proprie bufere di neve.
A Udine, Pordenone e Trieste numerosi interventi dell’esercito.
Finito il sale si usano prodotti chimici agricoli equivalenti.
Due statali per Trieste e per Udine sono rimaste interrotte per mezza giornata.
A Trieste bloccano il porto (40 navi alle banchine) interrotte le strade per l’altopiano, la neve è stata accompagnata da tuoni, lampi e bora.

EMILIA ROMAGNA – E’ ripreso a nevicare ieri pomeriggio.
Scatta per la terza volta il programma di emergenza.
Gravi interruzioni sull’autostrada del mare ( dalle 10 alle 16) e sull’autostrada del sole ( dalle 16 alle 17).
Nel primo caso sulla Bologna – Rimini un autotreno slittato sul ghiaccio per una frenata ( stava entrando in un banco di nebbia) si è posto di traverso sulla carreggiata.

LA STAMPA 16 GENNAIO 1985, CRONACA DI TORINOLA CITTA’ HA REAGITO CON IMBARAZZO ALLA PIù INTENSA PRECIPITAZIONE DAL 1956 A OGGI

SORPRESI DA TRENTA CENTIMETRI DI NEVE

FIOCCHI MULINANTI E INTENSI PER 12 ORE HANNO PROVOCATO GENERALE DISAGIO 
Tanta neve e altrettanta impreparazione, pubblica e privata di fronte a una nevicata di intensità eccezionale, ma non imprevedibile; pochi mezzi e spalatori al lavoro, ancor meno di quelli impiegati l’altro ieri.
Risultato: caos generalizzato in città, soprattutto fra le 7 e le 10, proteste degli automobilisti poco propensi a, peraltro, a dotarsi di catene o pneumatici speciali), disservizi dei mezzi pubblici, ritardi nell’entrata al lavoro, decine di persone medicate negli ospedali per le cadute, strade e marciapiedi trasformati in percorsi pe rally o per mute di cani da slitta.
E’ bastato poco a mettere in crisi la città.
Gli elementi che emergono da una prima analisi dei mediocri risultati dell’emergenza-neve sono molteplici: una precipitazione eccezionale, quale non si registrava dal 1956 (30 centimetri in 12 ore), il ritardo dell’intervento massiccio dei mezzi antineve, spesso tecnicamente inadeguati.
La neve, ne sono caduti 30 centimetri in città, 35 all’aeroporto di Caselle e 40 al Bric della Croce, in collina.
In montagna, 5 centimetri in Val di Susa, 20 nel Pinerolese.
Solo nel Basso Canavese si è sfiorato il mezzo metro.
Le previsioni: all’ufficio meteorologico dell’Aeronautica parlano di altre precipitazioni.

ESTREMI 15 Gennaio 1985:
Massima -0.8
Minima -2.0
Media -1.7

ALESSANDRIA E PROVINCIALA STAMPA 16 GENNAIO 1985

L’ABBONDANTE NEVICATA RALLENTA IL TRAFFICO SULLE STRADE

TRENI IN RITARDO, AUTO NEL CAOS

GLI SPAZZANEVE AL LAVORO
A VOGHERA SI CERCANO SPALATORI VOLONTARI
ASSENZE DEI PENDOLARI NELLE SCUOLE

ALESSANDRIA – Ancora neve, in tutta la provincia di Alessandria, nel Vogherese e nell’Oltrepò,
La nevicata, incominciata nella mattinata di domenica, aveva subito una pausa temporanea nel pomeriggio di lunedì,
E’ poi ripresa nelle prime ore di ieri e prosegue quasi ininterrottamente,
Il Novese è particolarmente colpito,
Il manto nevoso in pianura supera ormai i sessanta – settanta centimetri, molto più alto lo strato di neve nelle zone collinari, con punte di un metro nel Ponzonese ed a casstelletto d’erro.
La ripresa della nevicata ha messo in crisi, un pò ovunque nell’Alessandrino e nel Vogherese, la circolazione stradale.
Malgrado l’intervento dei mezzi spazzaneve delle varie amministrazioni comunali e provinciali e dell’Anas, le strade sono in alcuni tratti coperte da neve spesso gelata, e per circolare occorre quindi la massima prudenza,
Nel Tortonese, nella serata di lunedì, si era anche aggiunta una fitta nebbia.
Sono segnalati alcuni incidenti dovuti allo stato delle strade, fortunatamente nessuna grave conseguenza per le persone,
I mezzi automobilistici di servizio, specialmente nelle zone collinari, fanno registrare interruzioni o ritardi, molte assenze nelle scuole, specialmente negli istituti frequentati da pendolari.
C’è gente che per recarsi al lavoro deve percorrere lunghi tratti a piedi, perchè le strade di collegamento di centri minori e di frazioni sono spesso impercorribili.
Difficoltà anche sulle linee ferroviarie.
Per un cortocircuito sono stati messi fuori servizio i servizio di relais della cabina elettriche di Bivio di Gravedona,
Notevoli i ritardi registrati dai convogli, specialmente quelli locali, nelle stazioni Alessandria, Tortona e di altre località della provincia.
A Voghera (lo stesso era accaduto lunedì ad Alessandria in piazza della Libertà) la neve ha reso impraticabile piazza del Duomo, non si è potuto aprire il mercato settimanale.
Dal comune di Voghera tra l’altro è stato lanciato un appello per il reclutamento di spalaneve volontari che coadiuvino i dipendenti comunali nel lavoro di sgombero delle strade,
Decine di ruspe e lame speciali sono, d’altra parte, in azione in tutte le città, per cercare di mantenere il più possibile sgombere le arterie, ma la nevicata che continua a cadere con particolare intensità spesso rende vano il lavoro dei mezzi spazzaneve,
Il cielo si mantiene molto grigio, nulla lascia ritenere che la precipitazione nevosa stia per giungere al termine, si teme che il persistere della nevicata possa portare a disagi veramente notevoli anche per i rifornimenti.

CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTAIL MALTEMPO CHE SI E’ ABBATTUTO DA IERI SU TUTTA LA VALLE STA CREANDO MOLTI DISAGI

IL TRAFFICO E’ IN PERICOLO PER LA NEVICATA
AOSTA E MOLTI PAESI SONO SENZ’ACQUA

AUTO CON CATENE SULLE STRADE LATERALI
A RILENTO I POCHI AUTOCARRI
RISCHIO DI VALANGHE SULLE ALTE QUOTE
UOMINI E MEZZI AL LAVORO

La prima vera nevicata di stagione in valle d’Aosta ha creato grossi problemi rallentando la marcia degli autoveicoli, rendendo difficili o pericolose parecchie strade laterali alla statale del Monte Bianco.
Tutte le auto devono avere le catene a bordo, lungo le arterie minori si deve circolare con pneumatici da neve o chiodati.
La neve, rispettando le previsioni, per ora è caduta più abbondante nel tratto tra Aosta e Pont – Saint – Martin che non in quello tra il capoluogo regionale e Courmayeur.
I tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo sono transitabili e raggiungibili con regolarità, anche se il freddo intenso consiglia molta prudenza; in alcuni tratti sull’asfalto potrebbero esservi lastroni ghiacciati,
Ieri mattina sull’autostrada erano in funzione quindici camion spartineve, altri due per spargere sabbia e sale.
I tecnici adetti al servizio viabilità della regione, dell’Anas e della Sav (Società Autostrade valdostane) sono concordi nel ritenere che, almeno sino a ieri sera, la situazione “sia complessivamente sotto controllo; non vi sono state interruzioni del traffico, nè intasamenti, soltanto rallentamenti ( del resto inevitabili) nei tempi di percorrenza”.
Tutti i treni in arrivo hanno viaggiato con circa un’ora di ritardo.
Potrebbe, però ancora nevicare, almeno nelle giornate di oggi e domani; queste sono le previsioni del tempo elaborate dalla stazione meteorologica regionale dell’aeroporto di Aosta.
I tecnici dicono: “Non si registra un vero e proprio fronte pertrubato, ma permane una vasta area di alta pressione sui balcani che convoglia aria fredda sulla Pianura Padana, quindi anche sulla Valle d’Aosta, provocando precipitazioni più intense nella bassa e media Valle e alle quote non troppo elevate”.
Ieri sono stati registrati 20 centimetri a Pont – Saint – Martin, 10 ad Aosta, 10 a Courmayeur, 15 a Gressoney.
Le temperature rimangono ancora molto basse,
Malgrado un leggero miglioramento rispetto ai giorni scorsi, il ghiaccio continua a costituire un serio pericolo, soprattutto sulle strade secondarie, dove ha talvolta formato strati, ora ricoperti dalla neve, e quindi assai insidiosi.
A Cogne, Saint – Oyen e La Thuile il termometro era ieri a meno 10, a Bionaz meno 11, a Aosta meno 5.
Sin dal mattino la Regione, l’Anas e la Sav hanno mobilitato duecento uomini e 162 mezzi.
Tuttavia alle 8 si circolava male in Aosta e le strade d’entrata dalla statale 26, al capoluogo erano pericolose.
Con il passare delle ore la situazione è andata migliorando.
Le stazioni di rilevamento hanno comunicato che il manto nevoso in quota si presenta per ora piuttosto ridotto ( sopra i duemila metri);
il pericolo di caduta valanghe “rimane debole”, ma a quote superiori, sempre secondo i dati degli uffici regionali, permane un forte rischio di distacco di lastroni nelle zone sottovento dove esistono cumuli di neve soffiata e e “si prevede un aumento graduale del pericolo a tutte le quote e in tutte le esposizioni se l’attuale nevicata dovesse continuare o aumentare di intensità”.
La situazione sembra quindi sotto controllo e la “Protezione civile” ha avuto una sola richiesta di intervento: da Brusson, dove il Comune ha chiesto un consiglio su come operare per sgelare i tubi dell’acquedotto.
Ai trafori autostradali è stato registrato un calo nei passaggi di veicoli pesanti: parecchi routiers, sentite le avverse condizioni atmosferiche sul versante italiani, hanno preferito attendere qualche giorno per continuare il viaggio.
I doganieri hanno precisato ” Si sono messi in marcia soltanto coloro che hanno carichi urgentissimi da consegnare”,
All’autoporto di Aosta non vi sono intasamenti e il numero di autocarri presenti rientra nella norma.
Il pericolo è che continui a nevicare.
“Ma vi sono scorte di sale per intervenire anche nei prossimi giorni”.
Spiegano i tecnici.
Dalla scorsa settimana grossi quantitativi sono stati inviati dalle aziende produttrici (soprattutto la Solvay) verso le zone del Centro e del Sud Italia.
I comuni hanno all’opera i mezzi per sgomberare le strade, ma la viabilità resta sempre pericolosa e si invitano gli automobilisti a rallentare la marcia.
Infatti mentre nevica non è opportuno spargere sale o sabbia (sarebbe uno spreco e un intervento inutile:altra neve ricoprirebbe lo strato anti – scivolo) per cui si è formato ovunque uno strato compatto di neve su cui è difficile circolare.
A Aosta sono stati fatti uscire tutti i mezzi (sono nove) per pulire le strade, con 60 uomini, ma non si sono visti molti spalatori.
Il sindaco Bich ha detto: “Abbiamo pubblicato gli avvisi per assumere manovali a giornata, per spalare neve e rompere il ghiaccio.
Non si è presentato nessuno.
Speriamo che nelle prossime ore arrivino”.

ASTI E PROVINCIA LA STAMPA 16 GENNAIO 1985

TRAFFICO IN DIFFICOLTA’, MOLTE ASSENZE NELLE SCUOLE E NEI POSTI DI LAVORO

ANCORA NEVE SU TUTTO L’ASTIGIANO

E’ GHIACCIATA LA PISCINA DI NIZZA MONFERRATO

ASTI – Seconda nevicata nelle ultime quarantott’ore su tutto l’Astigiano.
Nella notte tra lunedì e martedì sono caduti sul capoluogo altri 10/15 centimetri di neve, creando disagi per gli automobilisti.
Tutte le strade sono ricoperte da uno strato ghiacciato che rende difficoltoso il transito degli automezzi,
Il lavoro svolto dagli spazzaneve e dal personale comunale adibito a questo servizio nell’intera giornata di lunedì è stato vano.
Ieri mattina in corso Dante e in piazza Alfieri addetti alle aree verdi, muniti di bastone, “battevano” le siepi per far cadere al suolo lo strato di neve, che è finita sui marciapiedi, provocando proteste di pedoni e proprietari dei negozi,
Alla periferia della città due tettoie sono crollate e alcuni alberi si sono spezzati per il peso della neve.

MONTAFIA – Difficoltà per l’abbondante nevicata della notte scorsa nei piccoli comuni (Viale, Piea,Cortandone) la cui popolazione fa capo agli istituti di Montanfia: decine le assenze ieri mattina, fra gli scolari e gli insegnanti provenienti dall’Astigiano.
La neve caduta abbondante ( una media di trenta centimetri) ha fatto presa tenace sullo strato di ghiaccio,
I mezzi del Comune e parecchi spalatori si sono messi in funzione per facilitare il transito delle automobili e dei pedoni.
I carabinieri, in mattinata, hanno compiuto alcuni sopralluoghi nei pressi dei cascinali più isolati, per assicurarsi che non ci fosse necessità d’interventi urgenti.
A Cocconato e dintorni traffico difficoltoso sugli ultimi tornanti che portano al colle.
Contrariamente all’informazione diffusa ieri, tutte le scuole, anche la materna, sono rimaste aperte;
quest’ultima, tuttavia, ha registrato, lunedì mattina, la presenza di soli quattro alunni.
Non si segnalano invece difficoltà particolari nel Villanovese, dove la neve era attesa con ansia da tutti gli agricoltori, come difesa dal freddo eccessivo, soprattutto per il frumento.

NIZZA MONFERRATO – Ancora neve ieri, ad aumentare il disagio su tutte le strade; nella notte tra lunedì e martedì ai 40 centimetri precedentemente se ne sono aggiunti altri 15 centimetri circa, nella zona di fondovalle.
In Langa il manto nevoso supera il metro e mezzo di spessore.
Gravi ritardi ieri mattina sulle linee ferroviarie: il treno per Canelli è rimasto bloccato per la neve.

CUNEO E PROVINCIA – LA STAMPA 16 GENNAIO 1985L’ULTIMA PRECIPITAZIONE E’ STATA LA PIU’ ABBONDANTE DELLA STAGIONE

UNA NEVICATA CON I FIOCCHI

QUALCHE DIFFICOLTA’ PER IL TRAFFICO

NUMEROSI TRENI ARRIVANO IN RITARDO

CUNEO – Ancora una nevicata e anche questa precipitazione è stata più abbondante – come quella di domenica – nella zona Est della “Granda”; infatti nell’Albese sono caduti altri 20 centimetri di neve, nella Langa altri 35-40 centimetri, con notevoli rallentamenti del traffico automobilistico, specialmente sulla statale 29, piena di curve, salite e discese,
Abbondante la nevicata – che si è protratta anche nel pomeriggio – su tutto il Saluzzese: mediamente venti centimetri, con punte anche di 40 centimetri nei paesi delle alte valli Po e Varaita.
Traffico molto difficoltoso sulla statale dei Laghi di Avigliana, soprattutto nel tratto da Costigliole Saluzzo verso Torino: molte automobili sono rimaste in panne sulla sede stradale, alcuni autocarri, non provvisti di catene, sono usciti di strada o si sono posti di traverso sulla carreggiata.
Fortunatamente non sono segnalati incidenti gravi,
Nel capoluogo è nevicato intensamente per tutta la notte tra luned’ e martedì; una neve molto farinosa e minuta a causa della temperatura ancora rigida ( il termometro stenta a superare lo zero anche nelle ore diurne) che favorisce la formazione di lastroni di ghiaccio sull’asfalto.
La strada statale del Colle di Tenda è tenuta sgombra dall’attività incessante dei mezzi spartineve dell’Anas, che operano dalle porte del capoluogo (esattamente piazza d’Armi) sino al valico di frontiera del Colle di Tenda, dove, comunque, è obbligatorio l’uso delle catene.
Altri trenta centimetri di neve farinosissima si sono aggiunti in alta valle Stura; il valico del Colle della Maddalena è transitabile con l’uso delle catene.
Nevicate abbondanti anche nel Monregalese e nel Cebano, con molte difficoltà per gli automobilisti, specialmente nel tratto appenninico dell’autostrada Torino – Savona.
La circolazione dei treni si è mantenuta regolare in tutta la provincia; giungono con molto ritardo, tuttavia, i treni provenienti dalla Liguria, con eccezione di quelli che percorrono la linea alpina Ventimiglia – Cuneo, che arrivano alla stazione di Cuneo in perfetto orario.
Qualche ritardo per i convogli provenienti da Torino, a causa delle difficoltà create dalla neve e dal ghiaccio al sistema di scambi della stazione di Porta Nuova.

Giorgio Ravasi

LA STAMPA 16 GENNAIO 1985 – CRONACHE DEL NOVARESEPER LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE IL PREFETTO HA ORDINATO L’IMPIEGO DI MEZZI MILITARI

EMERGENZA BIANCA IN TUTTA LA PROVINCIA
NOVARA CHIEDE L’INTERVENTO DELL’ESERCITO

LIBERATO L’INGRESSO CARRAIO DELL’OSPEDALE MAGGIORE
BLOCCATA LA STAZIONE SONO ARRIVATI SOLO RARISSIMI TRENI DA TORINO CON 4 ORE DI RITARTO
GRAVI DIFFICOLTA’ SULL’AUTOSTRADA
SE CONTINUERA’ A NEVICARE SARANNO CHIUSE LE SCUOLE
POLEMICHE SUGLI SPALATORI

NOVARA – Prima accolta con sollievo, perchè segnava la fine delle temperature polari ( quest’anno si sono registrati meno 15 gradi), la neve comincia ora a preoccupare: già la situazione in città è al limite dell’emergenza,
Se la precipitazione continua potrebbe diventare insostenibile.
Ieri il sindaco ha chiesto al prefetto Corsaro l’Intervento dei mezzi militari.
I 300 spalatori e le nove macchine spazzaneve del Comune non riuscivano a liberare le strade principali anche perchè, data l’insistenza della nevicata, talvolta addirittura sotto forma di bufera non si faceva in tempo a ripulire un marciapiede che già era ricoperto di neve.
Per la gravità della situazione il prefetto Santo Corsaro ha aderito alla richiesta del comune e ha chiesto l’intervento dei mezzi militari che si sono messi immediatamente all’opera, specialmente vicino all’Ospedale Maggiore.
Due pale meccaniche della divisione corazzata Centauro e un nucleo di spalatori hanno liberato dalla neve l’ingresso carraio dell’ospedale, quello riservato alle autoambulanze, e le strade immediatamente adiacenti.
Situazione di grave emergenza anche alla stazione ferroviaria.
Il mezzo metro di neve ha bloccato scambi e binari.
Il traffico è ridottissimo.
Fino a ieri pomeriggio erano arrivati rarissimi treni da Torino con oltre quattro ore di ritardo.
Qualche locale è partito alla volta di Milano, ma i viaggiatori sono stati avvertiti del fatto che si sarebbe proceduto a rilento.
Numerosi spalatori ieri hanno tentato di liberare la linea dalla neve, ma il perdurare della precipitazione ha reso la loro opera estremamente difficoltosa.
Grosse difficoltà anche sull’autostrada Torino – Milano.
I mezzi di servizio continuano a spargere sale e sabbia ma la tormenta di neve rende la loro opera aleatoria.
Il traffico è lento e irto difficoltà, spece nel tratto da Novara a Milano dove ha continuato a nevicare fino a sera,
In comune l’assessore Pietro Rizzotti parla dell’emergenza: “Se smettesse di nevicare almeno per 10-12 ore avremmo il tempo di liberare le strade e prepararci alla successiva ondata che purtroppo è prevista per i prossimi giorni.
Se invece continua così saranno guai e non è escluso che si decida di chiudere le scuole,
Rizzotti lamenta, come molti novaresi, l’operato di parecchi spalatori: “Purtroppo fra i volontari che si danno veramente da fare si sono inserite persone che non danno una immagine edificante di sè,
Questo ci sta facendo meditare seriamente se vale la pena di mantenere il servizio”,

OMEGNA – Dal tardo pomeriggio di domenica nevica ininterrottamente su tutta la zona cusiana.
Ieri verso mezzogiorno la coltre nevosa ha raggiunto il mezzo metro, dal livello del lago fino agli 800 metri.
Oltre queste quote superava i 70 centimetri.
Le strade, tenute sgombre dai mezzi della Provicia e dell’Anas, sono percorribili ovunque, ma sono necessarie le catene,

BORGOMANERO – Sulla fascia mediana della provincia è nevicato ininterrottamente da domenica pomeriggio.
La nuova precipitazione ha raggiunto livelli storici: ieri sera, nelle campagne del Borgomanerese, il manto bianco superava i 70 centimetri, più delle nevicate del 1929 e dei primi anni ’40, che tuttavia non avevano superato i 60 centimetri.
La neve è caduta per due giorni e mezzo senza soste, creando notevoli difficoltà sulle strade per i mezzi dell’Anas, della Provincia e dei Comuni, costretti ad uscire più volte, e a ripercorrere gli itinerari precedentemente battuti.

ARONA – Nel tardo pomeriggio di ieri la neve, in tutta la litoranea aveva raggiunto e superato i 60 centimetri; il traffico benchè ridotto, è molto difficoltoso: la Polstrada consiglia di viaggiare con le catene sulle strade statali.
Ma le catene sono comunque indispensabili per affrontare la provincia del Vergante.
Più o meno nelle medesime condizioni è la zona di Castelletto Ticino, lungo le strade di collegamento con Varallo Pombia e Borgoticino.
I vigili del fuoco di Arona hanno ricevuto parecchie chiamate per alberi pericolanti a causa del peso della neve e per recuperare automobili finite fuoristrada.
Ieri mattina i pompieri sono dovuti accorrere anche in via Lago di Como ad Arona per liberare un’anziana donna imprigionata nella propria abitazione dalla neve che aveva bloccato la porta d’ingresso.

SUL LAGO MAI TANTA NEVE IN 40 ANNI

Minime notturne di -3 gradi sui centri del Lago Maggiore, e precipitazioni fra i 50 e i 60 centimetri di neve, una settantina sulla fascia collinare e nelle parti medie delle valli.
Il forte vento da Est che a tratti ha accompagnato le nevicate delle ha provocato autentici cumuli in alcuni punti delle litoranee.
Sembra che per trovare un’eguale precipitazione nevosa si debba risalire al 5 gennaio 1945 quando in 24 ore ne caddero sui centri rivieraschi una sessantina di centimetri.
La neve aveva nel pomeriggio superato gli ottanta centimetri in Valle Cannobina; Crealla, la piccola frazione raggiungibile solo attraverso un’impervia mulattiera, è isolata.
I suoi 20 abitanti non accusano per ora problemi;
le scorte previdentemente abituali per loro in inverno basteranno per un minimo di 8 – 10 giorni.
Nessun grave incidente.
La circolazione nelle ultime 24 ore si è ridotta al minimo e le condizioni delle strade hanno costretto tutti a viaggiare a velocità ridottissima.
Forti ritardi hanno fatto riscontrare i servizi automobilistici di linea,
Difficilissimo il traffico anche negli stessi centri rivieraschi.
A Verbania, dove l’ufficio tecnico comunale è in stato di emergenza dalle prime ore di lunedì, malgrado l’impiego di 15 pale meccaniche e squadre di spalatori (ne sono anche stati reclutati 25 in appoggio alle squadrette del Comune) la forte nevicata ha arrecato grossi problemi di viabilità ed inoltre centinaia di automobili parcheggiate a lato delle vie hanno ostacolato l’opera degli spartineve.

LA STAMPA 16 GENNAIO 1985 CRONACHE DI BIELLABIELLA, MAI COSI’ TANTA NEVE DA 40 ANNI

PRECIPITAZIONE ABBONDANTE
TRAFFICO A RILENTO
MOLTI PROBLEMI

IL MANTO BIANCO, SUPERA I 50 CENTIMETRI

CIRCOLAZIONE IN CRISI

BIELLA – Per trovare un’altra nevicata come questa, bisogna risalire alla fine del secondo conflitto mondiale, o ai primi anni del dopoguerra, dicono gli anziani.
Effettivamente chi ha meno di quarant’anni non ricorda altrattanta neve sulla città.
E’ praticamente impossibile indicare con esattezza lo spessore del manto nel cetro urbano, anche perchè può variare da zona a zona.
Sono però indubbiamente caduti più di cinquanta centimetri di neve farinosa, che sulle strade asciutte hanno formato una crosta ghiacciata particolarmente insidiosa.
Pochi cittadini dicono di aver visto in azione gli spartineve e gli altri mezzi che il Comune avrebbe dovuto approntare, rivolgendosi anche ad imprese private, per un’abbondante precipitazione.
I pedoni hanno dovuto affrontare notevoli problemi di equilibrio anche sui marciapiedi delle vie più centrali, compresa via Italia.
A mezzogiorno la situazione era ancora immutata.
Le segreterie della Federazione dei sindacati CGIL – Cisl -Uil, riunitesi appositamente, hanno diffuso un comunicato di “viva protesta nei confronti dell’amministrazione comunale”,
Il comune di Biella, di fronte alle prevedibili precipitazioni nevose, preannunciate da diversi giorni dalle stazioni meteorologiche, non è stato in grado di predisporre un adeguato servizio di pronto intervento, per effettuare una sia pur minima, ma indispensabile pulizia, almeno nelle principali strade della città, fanno rivelare le organizzazioni sindacali, sottolineando poi il rischio che ne deriva per l’incolumità dei cittadini.
Il sindaco però alle 8 di ieri mattina aveva convocato la giunta comunale, che si è riunita a mezzogiorno per esaminare la situazione e individuare i meccanismi organizzativi che non hanno funzionato.
E’ tra l’altro emerso che, al momento, non vi sono motivi per drammatizzare le conseguenze di un sia pur deplorevole disservizio.
Sono state, inoltre, immediatamente prese le decisioni per ridurlo al minimo, se proprio non si riesce ad eliminarlo.
Oggi le scuole rimangono chiuse nel territorio comunale, con l’unica eccezione del liceo scientifico Avogadro.
Il preside don Attilio Basla e i docenti hanno ritenuto inopportuna la sospensione delle lezioni.

La neve ha sommerso durante la notte e la mattinata di ieri le auto in sosta, parecchie delle quali hanno avuto difficoltà a mettersi in moto.
La circolazione è stata particolarmente difficile a causa del fondo stradale e sono stati molti i biellesi che hanno preferito non usare l’auto per recarsi al posto di lavoro.
Via Italia e le altre strade del centro hanno presentato un insolito aspetto, anche perchè non erano molti i passanti.

IN VALSESIA NEVICATE DA PRIMATOBORGOSESIA – Nevicata storica sulla Bassa Valsesia: da almeno trent’anni a Borgosesia, Grignano, Serravalle, Quarona, Valduggia e Varallo non si registrava una perturbazione di simili proporzioni.
Nel capoluogo valsesiano ieri mattina, dopo oltre 24 ore dall’inizio della nevicata, si era formata una coltre dello spessore di settanta centimetri che ha letteralmente paralizzato la città.
Era dal gennaio del 1954 – ricordano gli amanti della statistica – che non si verificava un simile evento,
Agli inizi del secolo e nel periodo tra le due guerre, consistenti nevicate erano consuete.
Ma negli ultimi decenni era già record quando si raggiungevano i venti – trenta centimetri.
Questo inverno che, in Valsesia, sembra aver rivoluzionato ogni teria (sulla Bassa la precipitazione è stata fittissima, mentre nei comuni dell’Alta Valle a malapena ha toccato i trenta centimetri) sta causando non pochi disagi ai valligiani.
Ieri nelle fabbriche e negli uffici di Borgosesia, Varallo, Grignano si sono registrate molte defezioni, anche pechè circolare non è facile.

TRIVERO SOMMERSA DALLA NEVEDALL’ALBA DI IERI SONO CADUTI SULLA ZONA 80 CENTIMETRI DI NEVE

TRIVERO RISCHIA L’ISOLAMENTO

BLOCCATE TUTTE LE STRADE
ALTRI FATTI: PAUROSI INGORGHI SULLA “TROSSI”
MANCA L’ACQUA IN PARECCHI COMUNI
GAGLIANICO: SALTANO LE TUBATURE DELL’ACQUEDOTTO
INCENDIO IN UNA FILATURA DI SANDIGLIANO

BIELLA – Gravi disagi in tutto il Biellese per le abbondanti nevicate.
Il problema principale, sin dalle prime ore del mattino, ha riguardato laviabilità.
I mezzi spartineve della provincia, sulle arterie più importanti, erano in funzione dalle 7, ma non facevano in tempo a sgombrare la neve che già sull’asfalto si riformava una coltre di diversi centimetri,Qualcuno ha calcolato che ieri mattina nevicava con una intensità da 5 a 10 centimetri all’ora.
In Valle Cervo i problemi maggiori alla viabilità si sono registrati nell’alta Valle, a Piedicavallo, dove a mezzogiorno non si riusciva neanche a circolare in auto per le strette vie del paese.
Problemi con l’acqua gelata nelle tubazioni si sono registrati un pò in tutti i comuni della zona.
A Trivero e in Valsessera la situazione era di preallarme.
I mezzi antineve non ce la facevano a tenere sgombri i cinquanta chilometri di strade comunali e c’era il timore fondato che se continuava a cadere la neve, il paese potesse restare isolato.
Problemi anche nella vallata di Mosso.
In uno dei maggiori centri industriali, Vallemosso, ieri mattina le strade erano impraticabili.
Dalla sera precedente mancava l’acqua.
Scendendo nella zona collinare, a Masserano, verso mezzogiorno, alcune frazioni erano completamente isolate.
Il sindaco con un’ordinanza aveva sospeso il servizio di scuola – bus perchè troppo pericoloso.
Problematica anche la situazione a Curino che ha nel suo territorio diversi insediamenti agricoli.
Molti di questi cascinali, nella tarda mattinata non erano ancora stati raggiunti dai mezzi antineve,
Qualche problema si è verificato anche a Brusnengo.
Grave la situazione anche nei centri della Serra.
A Sala in mattinata c’erano già 60 centimetri neve, e muoversi in auto era un’avventura,
Il paese è stato uno dei primi a chiudere le scuole (19 allievi) per le difficoltà sia per gli studenti sia per gli insegnanti di raggiungere il centro.
Analoghi problemi a Torrazzo, dove in più parti mancava l’acqua.
Il liquidio scarseggnava anche a Magnano, in particolar modo alla Broglina.
Anche in questi centri, se la situazione non migliorerà, saranno chiuse le scuole.
Un grosso ingorgo di traffico si è verificato sulla strada Trossi nei pressi del cavalcavia tra Gaglianico e Sandigliano.
I vigili del fuoco sono dovuti intervenire a più riprese per trainare dei camion rimasti in panne,.
A Gaglianico è salta per il ghiaccio parte della conduttura dell’acqua potabile,
Il guasto si è verificato durante l’abbondantissima nevicata e solo ieri pomeriggio sembra che il problema sia stato localizzato nel tratto di via Roma.

STAMPA SERA MERCOLEDI’ 16 GENNAIO 1985LA GRANDE NEVE BLOCCA PIEMONTE, LOMBARDIA E LIGURIA

IL CAOS BIANCO

ISOLATA LA COLLINA TORINESE 
INTERVENTI D’EMERGENZA DEI VIGILI DEL FUOCO
SI CERCA DI “SALVARE” LA PARTITA JUVENTUS – LIVERPOOL DI STASERA

Torino – Ancora neve e ancora tanto caos a Torino.
La situazione è peggiorata perchè ieri i mezzi antineve non sono riusciti a sgombrare che una minima parte dei 30 centimetri caduti su corsi e vie.
In alcune arterie di grande scorrimento il manto nevoso è stato sciolto dal sale (prima che le scorte fossero esaurite) ma nelle altre strade la neve è stata semplicemente pestata, non rimossa.

Traffico – Questa mattina code ed ingorghi ai semafori sono state gigantesche.
Lunghe colonne di auto hanno proceduto verso fabbriche ed uffici a passo d’uomo.
Tram e mezzi pubblici hanno trasportato impiegati ed operai con ritardi valutati tra i 30 ed i 60 minuti.
I taxi sono risultati introvabili.
Nella notte il freddo ha reso più compatto e scivoloso lo strato nevoso già esistente e quando all’alba è ripresa la nevicata i disagi per i pedoni sono stati forse persin superiori a quelli degli automobilisti.
Molti marciapiedi non sono ancora puliti e passaggi pedonali sono cancellati.
L’unica nota positiva viene dalle autostrade che sono percorribili senza catene,

Collina, i vigili urbani comunicano che la situazione è particolarmente difficile sulla collina torinese già ieri semiparalizzata.
Questa mattina si sono verificati tamponamenti mentre decine di auto si sono poste di traverso in discesa coinvolgendo a volte altri veicoli.
Infinite le chiamate di soccorso e le proteste, ma va detto che anche i guidatori hanno una parte di responsabilità per l’ostinazione nel non minirsi di gomme antineve o di catene malgrado sappiano di transitare sui saliscendi della collina.

Vigili del fuoco,
Quasi tutte le squadre dei pompieri sono all’opera perchè nella notte la temperatura è aumentata e si è sciolto il ghiaccio nei tubi rotti dal gelo.
Centinaia di sottotetti e di alloggi sono semiallagati.
Nella maggior parte dei casi, segnalano i vigili del fuoco, i guai arrivano dalle cassette di compensazione degli impianti di riscaldamento poste nei solai.
L’acqua sta colando nelle abitazioni.
Anche gli inquilini del palazzo IACP di via Ivrea 26 segnalano ascensori e scale allagate, perchè secondo loro, l’istituto non ha ancora provveduto dopo più di un anno a mettere i vetri alle finestre delle 7 scale di servizio con conseguenze immaginabili in questi giorni di maltempo.

Aeroporto, Sino al momento di andare in macchina con il giornale ( le undici) l’aeroporto di Caselle è rimasto aperto.
La nevicata odierna è iniziata è poco prima delle 7 e le piste erano già state sgombrate ieri pomeriggio alle 15.
La temperatura minima della notte è stata di meno 4 gradi mentre alle 9 il termometro era sullo zero.

Ferrovie, Traffico regolare.
L’emergenza di ieri è stata superata.
Qualche ritardo si registra nei convogli in arrivo (specie da Milano e Genova) ma i treni partono in orario.

Montagna, Ancora delusione per gli sciatori.
In Val Susa ieri sono caduti pochi centimetri anche se stamane ha ripreso a nevicare.
La polizia stradale impone le catene al seguito, ma non obbliga a metterle.
Al Sestrieres dove la precipitazione è stata più intensa si sono accumulati non più di 8 centimetri.
A San Sicario e Sauze, in particolare, non è quasi nevicato.

Caselle

IL CAOS BIANCO SUL NORD ITALIA
BLOCCATI DALLE NEVICATE IL PIEMONTE ELA LIGURIAPiemonte, Liguria e Lombardia, sonopraticamente “Bloccati”, soprattutto per la quasi paralisidei collegamenti ferroviari e aerei: sono chiusi tutti gli aeroportitranne quello di Torino.
UN MORTO AD AOSTA – Ancora maltempo inValle d’Aosta dove nella notte edi primo mattino p nevicato.
Laneve ha creato non poche difficoltà nel traffico veicolare.
Nellatarda serata di ieri si è registrato alle porte di Aosta un graveincidente stradale con un morto e un ferito grave.
Lungo tutta larete stradale valdostana sono obbligatorie le catene.
C’èpericolo di valanghe,
CATENE AI VALICHI
Nevica di nuovo dastamane sulla “Granda” aggravando i disagi provocati dalleprecedenti precipitazioni.
Sulle strade comunali, provinciali estatali sono consigliabili le catene o i pneumatici da neve; sonotransitabili ma con catene i valichi internazionali del Tenda e delMaddalena.
Treni ad eccezione della linea Ventimiglia – Cuneo, ePullman viaggiano con ritardo.

PENDOLARI IN RITARDO 
AdAlessandria la neve ha ripreso a cadere con intensità fin dallaprima mattinata,
Le strade sono sempre in condizioni deplorevoli;difficoltà nel traffico soprattutto nei collegamenti con le zonecollinari; treni in ritardo; assenteismo dei “pendolari”nella scuola e nelle fabbriche,

PAESI ISOLATI 
Nell’Oltrepòpavese la neve cade quasi senza interruzioni da tre giorni: hasuperato in pianura i 50 centimetri ed il metro in collina ed inmontagna, in Alta Valle Staffora parecchi paesi sono isolati, sitransita con difficoltà anche con le catene al passo del Penice e alpasso del Brallo.
Traffico semiparalizzato a Voghera ed in tuttala zona, il comune di Voghera ha reclutato un centinaio di spalatoriper sgomberare le vie del centro e della periferia.

17 GENNAIO 1985

La Stampa 17 Gennaio 1985: Nord Italia Sommerso dalla neve, traffico in tilt, paralisi, 1 METRO DI NEVE A NOVARA,fabbriche chiuse, 120CM A TRENTO, MILANO SI E’ ARRESA

 

 

 

 

 

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
LA GIORNATA PIU’ PESANTE DI QUESTODURISSIMO INVERNO

DA MILANO AL FRIULI E’ CRISI LA NEVEFERMA LE FABBRICHE
MANCANO I RIFORNIMENTI DI MATERIE PRIME
A TRENTO NEVICA DA 70 ORE ( 120CENTIMETRI)
AL BRENNERO SI PASSA A FATICA
SOSPESE LE VOTAZIONI ALLA CAMERA
ROMA – E’ un’esplosione ritardata,disastrosa.
Al quarto giorno di neve il Nord entra neltunnel.
Lombardia, Emilia – Romagna, Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Trentino Alto Adige: ecco le regioni della crisi –maltempo.
Il delicato equilibrio che teneva insieme i trasportiaerei, ferroviari e stradali si è rotto.
Il maltempo insistente,a ondate successive, pone problemi sempre più gravi.
E ieri si ètoccato il punto più alto.
Tanto che alla Camera si sono sospesele votazioni perchè molti deputati erano bloccati al Nord e lostesso Craxi è stato costretto a sobbarcarsi un fastidioso trasbordoda Magenta a Torino.
Le aree industriali della Lombardia (Milano,Varese e Como) cominciano a risentire la mancanza dirifornimenti.
Chiudono per due giorno l’Alfa Romeo e la Plasmon,sospendono il lavoro decine di piccole imprese a corto di scorte,altre sono costrette a fermate per sgomberare i tetti dei capannonidalla neve che raggiunge i 60, gli 80 centimetri, altre ancoradebbono ridurre il ritmo di lavoro perchè la precarietà dei serviziimpedisce a quote crescenti di lavorati di recarsi in azienda.
Milanoè in tilt, ieri si è fatta strada la rassegnazione.
Chiudono lescuole, in strada non circolano che pochi avventurosi.
Per oggi siparla di usare i mezzi pesanti dell’esercito per i trasporti incittà.
Altri mille uomini si aggiungono ai 4000 spalatori.
Ela stazione centrale funziona al 30 per cento, gli aeroporti sonochiusi.
Il giorno più duro.
Non solo in Lombardia.
Nel vicino Piemonte, peraltrorisparmiato da disagi diffusi, il Novarese subisce gravi danni,
Lalinea del Sempione è praticamente bloccata.
Novara è una cittàin emergenza, che non riesce a liberarsi dalla neve.
Più a sud l’Emilia Romagna non offrenotizie migliori.
Bologna ieri sera era “città morta”.
Una tormenta di neve ha di nuovo paralizzato la città.
E poil’Italia nord – orientale,
Nevicate eccezionali.
Nel Trentinoda ormai 70 ore.
A Trento ( 120 centimetri) si è fatto appello atutta la cittadinanza, si sono chiuse le scuole, l’Università, si èfatto appello a tutti cassintegrati perchè offrano il propriolavoro, si è chiuso il centro per poterlo sgomberare.
Nel Venetoè rimasta interrotta per ore l’autostrada del Brennero verso Ala diTrento, precari i collegamenti con l’Altopiano di Asiago dove sonocaduti 80 centimetri di neve.
In Alto Adige sono chiusi i passiGardena, Pordoi, Falzarego, Rolle, Tonale, San Pellegrino,Misurina.
A Bolzano i treni dalla Lombardia e dal Piemonte nonarrivano.
Ieri niente posta nè giornali.
E le previsioni peroggi parlavano ancora di neve.
In Friuli Venezia Giulia a qualchetimido accenno di sole è corrisposto subito il gelo.
A Trieste lestrade per l’altopiano sono state chiuse.
La bora (75km/h) haghiacciato le banchine del porto.
Peggiore la situazione inFriuli.
La circolazione è proibitiva sulle strade, chiusi ipassi.
La Valcellina è isolata da frane e slavine.
Valangasulla strada di Piancavallo nel Pordenonese.
Qui la Zanussi hadovuto chiudere altri due stabilimenti, a Valle Noncello e aVillotta.

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
ANCORA NEVE, TRASPORTI INCEPPATI,L’ITALIA SETTENTRIONALE NON ESCE DALL’EMERGENZA

ORA MILANO SI E’ ARRESA
CITTA’ E REGIONE HANNO CEDUTOALL’ECCEZIONALE MALTEMPO
FERME LE GRANDI FABBRICHE E MOLTRESCUOLE
CROLLA UNA PARTE DEL TETTO AL VELODROMOVIGORELLI
IN CRISI I MERCATI PER L’IMPOSSIBILITA’DI TRASPORTARE LA MERCE
CHIUSO IL CENTRO STORICO DI PAVIA,OLTRE UN METRO DI NEVE
MILANO – Lentamente mainesorabilmente tutta la lombardia sta cedendo sotto l’offensiva delmaltempo, mentre a notte nontinuava a nevicare.
Non e’ un crollodi schianto, ma cominciano a chiudere le scuole, molte fabbriche e inquelle aperte i tassi di assenza si fanno più alti,
La rete autostradale è percorribilesolo con catene, le strade statali e provinciali quasi impraticabili.
Vicina al collasso, da Bologna in su,la circolazione ferroviaria.
Dalla Centrale di Milano parte untreno ogni due ore; le Ferrovie Nord, invece funzionano quasiregolarmente.
Cominciano ad esserci problemi perl’approvvigionamento sia industriale sia alimentare.
Chiuse AlfaRomeo, Italtel.
Ai mercati generali le derrate arrivano, sia purein misura minore del solito, ma i commercianti non sono in gradi diandare a ritirare la merce.
Paesi isolati in alta Val Brembana ein bassa Valtellina,
Finalmente la neve ha fatto la sua comparsaanche in alta valle, a Bormio e Santa Caterina dove si devonodisputare i campionati del mondo di sci alpino.
A Varese città laneve ha superato il metro e molti Tir, entrati in Italia dai valichiminori della provincia, hanno creato il caos sulle strade.
DaBergamo nessun treno è partito per tutta la giornata, a decine ipaesi isolati in provincia di Sondrio.
A Pavia, malgradol’intervento dell’esercito, il centro storico è stato chiuso altraffico e gli agricoltori sono stati convocati per vedere diutilizzare le loro macchine per lo sgombero della neve.
A Milanoun terzo del tetto del velodromo Vigorelli è crollato e il resto èpericolante.
Vigili del fuoco e vigili urbani hanno chiuso lestrade all’intorno e le hanno recintate. Provvedendo a evacuarel’area dalle automobili.
Il Vigorelli fu costruito nel 1935;l’impianto è stato rinnovato e il tetto completamente rifatto ( contralicci in acciaio e lamiere) nell’autunno scorso.
Fra lecentinaia di crolli, un capannone industriale di via Fabio Massimo (un ferito l’operaio Angelo Arcara, 39 anni abitante in via palmanova58: è stato ricoverato al Policiclino in stato di choc, guarirà inpochi giorni), e un altro in via Fantoli ( ospitava automezzi epullman, alcuni dei quali sono andati distrutti.)
Schiantati i tetti di alcune vecchiecascine all’estrema periferia, continuano a cadere cornicioni,blocchi di neve ( su qualche edificio arrivava agli 80 centimetri)grondaie, pensiline, insegne, rami e piante.
E’ probabile che iparchi da oggi vengano chiusi.
Quasi tutte per crolli le oltre 250chiamate ricevute al centralino dei vigili del fuoco (normalmentesono una trentina), a migliaia le telefonate complessivamente giunteai diversi posti pubblici di pronto intervento.
La città hareagito facendo tutto il possibile e anche un pò di più, ma ierisera ha dovuto accettare l’emergenza.
La media degli assenti eraal 25% nelle fabbriche (punte massime, alla Pirelli, con il 60%;minime alla Om, con il 18%; all’Alfa gli operai assenti arrivavano al20%; ma qui, come altrove, molti fra loro si erano messi in ferie;anche negli uffici la maggioranza degli impiegati era presente.
Ma, al quarto giorno consecutivo dineve, anche Milano ha dovuto accettare la crisi.
Le primeavvisaglie della rassegnazione sono venute a sera, mentre la nevecontinuava a scendere; chiuse le scuole almeno per oggi; chiuse laPlasmon, L’italtel, l’Alfa di Arese e del Portello; richiesta diulteriori rinforzi ai contingenti militari già impiegati per cercaredi evitare la paralisi ( ieri i soldati erano 1700, i carabinieri250, gli agenti di polizia 200: arriveranno altri mille soldati)

 

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

EMERGENZA NEL MATERANO
MATERA – Il Sindaco di ScanzanoJonico, grosso centro agricolo del Metapontino, in seguito alle nuoveinsistenti piogge, ha proclamato lo stato d’emergenza, d’intesa conil centro della protezione civile della prefettura di Matera.
Lapioggia che cade sul Materano dalla giornata di martedìininterrottamente, ha provocato l’allagamento di centinaia di ettaridi terreno.
Per la prefettura di Matera la situazione è per ilmomento sotto controllo, ma si teme che i livelli dei fiumi Agri,Basento e Cavone possano creare pericoli, anche a seguito dellostraripamento delle canalette di bonifica.
Tecnici del consorziodi bonifica Bradano e Metaponto tengono in “continuaosservazione” l’area della foce.

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
IL PARIGI – VENEZIA COSTRETTO A 12ORE DI SOSTA A DOMODOSSOLA

NOVARA NON SUPERA LA CRISI CONVOGLIFERMI AL SEMPIONE
TORINO – Deboli nevicate in montagna(Alpi pennine, Valsesia e Ossola), più forti su alcune zone dipianura e collina.
In prospettiva l’arrivo sul Piemonte di unfronte freddo dalla Francia e il progressivo allontanamento di quellopiù caldo che ha portato la neve.
Quindi notizie non ancora buone, inquanto tra oggi e domani potrebbero realizzarsi le condizioni pernuove nevicate.
Ieri ancora notevoli difficoltà in due province(Novara e Alessandria), situazione sotto controllo nelle altre,nonostante i disagi.
A Torino 5 centimetri di neve si sonoaggiunti ai 30 precedenti.
Neve molle, che ha facilitato loscioglimento.
Aperto l’Aeroporto di Caselle che ha ricevuto alcuniaerei dirottati da Milano (i “Grandi voli” invece, suGenova).
Treni in ritardo per la crisi di Milano Centrale che siriflette anche su Bologna.
Obbligo di catene in montagna,
Alcunidati dalle stazioni sciistiche alle 13:
Sestrieres 30 – 60,
SanSicario 20 – 40
Bardonecchia 20 – 65
Cesana 10 – 50
Sauze d’Oulx 10 – 30
Pian del Frais 30 – 90,
Claviere30 -50
Ad Avigliana gelato il lago Grande (non accadeva da 30 anni.
La provincia di Cuneo è statarisparmiata dai disagi più gravi.
Ieri 5 gradi sopra lo zero nelcapoluogo.
Migliora col disgelo la percorribilità dellestrade,
La zona più colpita è quella delle langhe e dell’Albese(fino a 40 centimetri di neve).
In Alta Val Varaita, a Bellino (1576 metri) la pluriclasse ha funzionato regolarmente,
Aperti ilTenda e la Maddalena.
Discreto l’innevamento dellepiste,
Nettamente peggiore la situazione dell’Alessandrino.
Moltescuole chiuse, circolazione problematica anche in città, richiestadi aiuto all’esercito ( che ha messo a disposizione un centinaio diuomini).
Ora si teme il freddo che potrebbe gelare la neve nonriumossa.
Nell’Oltrepò i sindaci hanno chiuso le scuole.
Inmolti centri non sono arrivati alle Poste i soldi per pagare lepensioni.
Servizi urbani ed extraurbani ancora precari.
A Vercelli la situazione èsottcontrollo, ma al limite della crisi.
Un battaglionedell’esercito è pronto a intervenire.
Appello del sindaco –uguale a quello lanciato in altri capoluoghi – perchè gliautomobilisti non parcheggino lungo i marciapiedi per favorire nellanotte lo sgombero della neve.
Alcune scuole chiuse, circolazionedifficile in tutta la Bassa vercellese,
NOVARA è ancora il puntodi maggiore emergenza.
Il sindaco chiede la chiusura dellescuole, su tutte le strade obbligo di catene, collegamenti ferroviarisemi – paralizzati.
Si sono sfiorati complessivamente i 100centimetri di neve.
Alcuni black – out nelle cascine dellaBassa, difficoltà nei rifornimenti alle frazioni,
In città lasituazione è grave.
La divisione “Centauro” ha messo adisposizione 150 uomini e molti mezzi.
Duecento gli spalatorivolontari.
A Domodossola (un metro e venti di neve) gravissimidisagi per i passeggeri dei treni provenienti dalla Svizzeraattraverso il Sempione.
Per la neve e la mancanza di locomotori(causata dal blocco di Milano) alcuni convogli hanno dovuto sostareper tutta la notte in stazione: è stato il caso del Parigi –Venezia dalle 3 di mercoledì alle 15 di ieri.
Fra Sesto Calende e Domodossola otto itreni bloccati.
Il Sempione dunque deve considerarsicome praticamente chiuso.
Sulle strade il discorso non muta dimolto: ieri mattina è stata interrotta la statale della Val Vigezzoper slavine.
Nessun servizio di pullman per la Valle Antrona.
Lastatale del Sempione è transitabile solo con catene.
Anche nelVerbano emergenza: 70 centimetri in riva al Lago Maggiore.
E’ ilrecord del secolo.
Scuole semideserte.
Slavine su molte stradeprovinciali per Piancavallo, Trarego, le valli Intrasca, Cannobina eGrande.
Infine in provincia di Asti la nuova nevicata haaccentuato i disagi sulle strade collinari e secondarie della Langa,dove sono caduti fino a 130 centimetri di neve.

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
VIOLENTE BUFERE, SOCCORSI DIFFICILI

EMILIA – ROMAGNA RISCHIA IL COLLASSO
BOLOGNA – Previsioni purtroppoconfermate: la situazione è d nuovo critica in tutta l’EmiliaRomagna per abbondanti nevicate.
A Bologna 80 centimetri in città,treni di nuovo ridotti al 50 per cento.
A Reggio Emilia oggi evenerdì scuole chiuse.
Anche la provincia di Modena ha rischiatoil collasso per la neve.
Specialmente sull’Appennino la situazionesi è fatta critica fin dalle prime ore del mattino ma si teme che lavera giornata cruciale sarà oggi, giovedì.
Nei comuni che stannosulla Valle del Dolo si è deciso di decretare la situazioned’emergenza.
A Pievelago, a Riolunato, a palagano e a Frassinoro,sono state organizzate squadre di spalatori e di sciatorivolontari.
Le più importanti strade statali sono rimaste chiusefin dalla mattinata di ieri.
Agli automezzi pesanti è statoimpedito l’accesso all’Abetone – Brennero poichè la minima scossaprovoca caduta di neve dai costoni.
A causa di queste slavineinfatti sono bloccate la statale Abetone – Brennero a Serramazzonie a Barigazzo; la statale Pievelago – Sestola che collega centridella montagna; la statale delle radici che collega a sua volta ilModenese con la Toscana.
Per fortuna resistono i collegamentitelefonici.

ALESSANDRIA E PROVINCIA
LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
DECISO DAL PREFETTO CHE HA MESSO ADISPOSIZIONE DUECENTO MILITARI
STATO DI EMERGENZA PER LA NEVE
CENTO SOLDATI NELLA ZONA DI NOVI PERLIBERARE I BINARI FERROVIARI
IN CITTA’ INVITO A NON USARE L’AUTODOPO LE ORE 20 E OBBLIGO DI PARCHEGGIO SOLTANTO NELLE PIAZZE
LE STRADE DEBBONO ESSERE LIBERE PERCONSENTIRE AI MEZZI ANTINEVE DI LAVORARE
IN MOLTI COMUNI LE SCUOLE SONO CHIUSE
RITARDO NEI PAGAMENTI DELLE PENSIONI
ALESSANDRIA – Sempre neve, inprovincia di Alessandria, nel Vogherese, in Oltrepò: la situazionesta diventando veramente critica.
Circolare, specialmente nellecittà, è molto difficile, i collegamenti appaiono sempre piùprecari, molte scuole sono chiuse, i treni viaggiano con fortiritardi.
Si va verso l’Emergenza, d’altra parte il prefetto CarloLessona ha già disposto l’invio di cento militari, specialmentenella zona di Novi, per liberare i binari ferroviari; altri centromilitari sono stati messi a disposizione, per lo sgombero della neve,su richiesta del Comune di Alessandria.
In città la situazione èstata esaminata nella tarda mattinata di ieri durante una riunione inMunicipio, presente il Sindaco Barrera, il vice Foco, gli assessoriZino, Massobrio e Franzò, il comandante dei vigili urbani Benzi,funzionari comunali e titolari di imprese addette allo sgombero dellaneve.
La preoccupazione tra l’altro, è che la massa di neverimasta sulle strade debba gelare, in tal caso circolare diventerebbeveramente impossibile per tutti, pedoni e veicoli.
Proprio perquesto, dopo la riunione in Comune, è stato deciso di intensificaregli interventi.
La situazione alessandrina non è un caso a sè,altri grossi e piccoli centri della provincia e del Vogherese sitrovano nelle stesse condizioni, a Voghera al comando dei vigiliurbani è stato istituito un servizio di pronto intervento per casidi emergenza.
Auto del Comune sono state messe a disposizionedegli anziani costretti a spostamenti di urgenza.
La circolazione procede con difficoltàanche lungo le strade provinciali e statali, malgrado il continuointervento dei mezzi spazzaneve, proprio per l’insistenza dellaprecipitazione nevosa.
Difficoltà e ritardi nei collegamentiautomobilistici di linea, specialmente nelle zone collinari.
AVoghera per la difficoltà dei trasporti, non sono arrivati i soldiper il pagamento delle pensioni da parte degli uffici postali.
Ipagamenti sono stati sospesi ieri, non avverranno oggi e, forse,riprenderanno domani.
A Varzi, per il mancato arrivo da Vogheradel furgone portavali, l’ufficio postale non ha potuto pagare ilrateo bimestrale delle pensioni Inps.
Anche le comunicazioniferroviarie risentono della situazione di emergenza dovutaall’abbondante nevicata.
I treni che viaggiano sulle lunghedistanze registrano forti ritardi, ma anche sulle linee locali siregistrano ritardi considerevoli, rendendo particolarmente disagevolelo spostamento dei pendolari, studenti e lavoratori.
Ilprovveditore agli studi di Alessandria, Francesco Petrosino, ha datocarta bianca ai presidi sulla eventuale necessità di chiudere lescuole per i disagi della neve.
Le segnalazioni di chiusurapervenute in provveditorato sono numerose, specialmente dai piccolicentri dove i ragazzi hanno difficoltà a raggiungere il concentricodalla campagna;
ma scuole chiuse anche a San SebastianoCurone, ad Arquata Scrivia e, qualche istituto, a Valenza.
Nell’Oltrepò sono stati i sindaci dialcuni paesi a decidere la chiusura delle scuole, a Santa Mariadella Versa, Pometo, Montù Beccaria, San Damiano al Colle,Montescano, Ponte Nizza, Pinarolo Po e Verrua Po.
A Zavattarello,invece, due giorni di vacamza straordinaria per la rotturadell’impianto di riscaldamento.
Altre scuole potrebbero esserechiuse nella giornata di oggi, se la precipitazione nevosa dovessecontinuare.
Va inoltre detto che in quegli istituti scolasticidove le lezioni si sono svolte regolarmente, le asssenze di alunnisono state spesso massicce, in particolare sono mancati all’appellogli studenti pendolari.
Molta neve nelle stazioni di sportinvernali: dagli 80 ai 100 centimetri, e soddisfazione a Caldirola e,nell’Oltrepò Pavese, a Pian del Poggio, Colletta, Penice eCasamatti.

 

CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTA LA STAMPA17 GENNAIO 1985

CIRCOLAZIONE DIFFICILE SU TUTTE LESTRADE E GRAVI INCIDENTI PER IL MALTEMPO
ANCORA NEVE E DISAGI IN VALLE
MOLTE ZONE SONO SENZ’ACQUA
MOBILITAZIONE STRAORDINARIA DI UOMINI E MEZZI
“SALTATE” LE TUBATURE DIPARECCHI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
AOSTA – Su tutta la Valle hacontinuato a nevicare anche ieri: pochi fiocchi leggeri al mattino,poi l’intensità è via via aumentata.
Sono segnalati disagiovunque,
Il traffico ha subito un ulteriore rallentamento.
Lecondizioni del tempo impongono molta prudenza: l’uso di catene e dipneumatici speciali.
Le previsioni del tempo alla stazione meteodell’aeroporto di Aosta, indicano per oggi “condizionistazionarie, con annuvolamenti e possibili nevicate”.
Continua in tutta la Valle lamobilitazione straordinaria di uomini e mezzi della Regione,dell’Anas, della Società autostrade valdostane e dei singolicomuni.
Ai due trafori, del Monte Bianco e del Gran San Bernardo,per il momento, non c’è nessun Tir bloccato; vi è stato un calo dipassaggi e il transito avviene a rilento.
All’autoporto di Aosta èstato fatto un accurato lavoro di sgombero neve e non ci sonoautocarri bloccato.
La guardia di finanza informa che ledifficoltà di manovra riguardano soltanto gli autocarri senzacatene.
Non vi sono colonne di mezzi pesanti fermi.
L’autostradadella Valle d’Aosta è completamente innevata e ieri a mezzogiorno vilavoravano 16 spartineve, per garantire la regolarità deltraffico.
Rimane critica, in molti Comuni, la situazionedell’approvvigionamento idrico, soprattutto nelle zone collinari.
AdAosta si sta lavorando con autobotti per riempire le vasche diregione pleod e regione bibian e cercare così di migliorare lasituazione di grave disagio creatasi nei giorni scorsi.
Sempre nelcapoluogo regionale ieri mattina erano al lavoro oltre 100 spalatoriassunti a giornata, che hanno spalato neve per tutta lanotte.

COURMAYEUR – Numerose condotte sono gelate e hannolasciato senz’acqua potabile condomini, case e ville.
Particolarmente preoccupante lasituazione nella zona di Entrèves dove l’acqueditti comunale non hagrandi vasche di accumulo e le sorgenti sono ridotte al getto minimostagionale.
Anche al Villair i serbatoi stanno esaurendo la scortad’acqua.
Molti alloggi sono rimasti senz’acqua anche nel centrostorico.
L’azienda acqua potabile di Courmayeur lavora a ritmiserrati per cercare di alleviare i disagi, creando allacciamentiprovvisori e alternativi.
In numerosi condomini sono saltati anchegli impianti di riscaldamento.
Molti radiatori si sono spaccatiprovocando danni ingenti.
Pont – St-Martin – In Bassa Valle Laneve ha soprattutto aumentato i disagi per la circolazionestradale.
Il piano antineve predisposto dall’Anas e dalla Sav èscattato immediatamente.
Tuttavia qualche inevitabile ritardodegli spazzaneve si è registrato sulle strade regionali delle vallidi Gressoney e Champorcher causando parecchi problemi agli operai chedovevano cominciare il primo turno di lavoro all’Ilssa Viola di Pont– St – Martin e nelle fabbriche di Hone.
L’ultimoinconveniente maggiore per Pont – Saint – Martin rimane ilcongelamento di alcuni pozzi dell’acquedotto comunale nonostante laneve abbia mitigato la morsa di gelo registrata nei giorni scorsi.
Gli abitanti delle frazioni Maddalena eStigliano, all’imbocco della valle di Gressoney sonosenz’acqua.

Cervinia – La morsa del freddo e del gelo si èattenuata da pochi giorni nella Valtournenche,
E’ quindicominciato a nevicare, pochi centimetri al giorno, di più nellebasse quote che in quelle elevate.
Il freddo registrato nellaValtournenche è stato eccezionale, al di sotto delle mediestagionali di questi ultimi anni, anche se sono stati minori chealtrove i disagi ( alcuni tubi dell’acqua gelati e spaccati, guastiagli impianti di riscaldamento di ville e condomini.

ASTI E PROVINCIA LA STAMPA 17 GENNAIO1985

TERZA NEVICATA SULL’ASTIGIANO: LACIRCOLAZIONE E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE

UNA NUOVA ONDATA DI BIANCO

AD ASTI POCHE BANCARELLE IN PIAZZA PERIL MERCATO DEL MERCOLEDI’
TRENI IN RITARDO
MOLTE ASSENZE NELLE SCUOLE

ASTI – Terza nevicata ieri,sull’Astigiano.
I primi fiocchi gelatissimi sono incominciati acadere verso le diciannove di martedì, e hanno subito fatto presasul ghiaccio delle precedenti nevicate.
In poco più di due ore sisono accumulati altri dieci centimetri di manto bianco.
Macchinein panne un pò ovunque, sulle mezze salite della città e inperiferia,
Problemi anche per i pedoni: sui marciapiedi infatti, aparte piccoli “sentieri” spalati direttamente daicommercianti, camminare è particolarmente difficoltoso, a causa deicumuli di neve addossati dagli spartineve; chi ha raggiunto il postodi lavoro in automobile ha trovato non poche difficoltà diparcheggio.
Piazza Alfieri e campo del Palio erano in praticadeserte: pochissime le bancarelle degli ambulanti.
Molta ressaanche alla stazione ferroviaria: i convogli provenienti dal Sudarrivavano con circa sessanta minuti di ritardo, accumulatosoprattutto da Genova in poi.
In mattinata sono usciti dallastazione i vomeri spartineve.
Su tutte le linee dell’astigiano lospessore della neve raggiunge i 35 – 40 centimetri,
Sulle stradedella provincia la situazione viene definita “nei limiti dellatransitabilità”.

CRONACHE ASTIGIANE 17 GENNAIO 1985
CANELLI – Dopo essere stata tantoinvocata, ora ci si comincia a chiedere quando andrà via,
Ilservizio sgombraneve del comune è al lavoro quasi ininterrottamenteda domenica, per cui in città si può viaggiare senza particolariproblemi.
Sulle strade collinari, invece, si può transitare solose muniti di catene.
Situazioni sotto controllo anche nella Langae in Val Bormida, dove al lavoro degli partineve della Comunitàmontana si è aggiunto quello dei volontari.
In valle èghiacciato anche il fiume Bormida, nonostante la notevole presenzanelle acque di sostanze chimiche inquinanti che abbassano la sogliadel congelamento.
Anche a Nizza gli spartineve lavorano a pienoritmo: qualche timore si ha per quando, la prossima primavera,inizierà il disgelo; molti privati infatti scaricano la neve in rioNizza, che in alcuni punti è gia ostruito da vere e proprie”montagne” di neve che, quando si scioglierà, potrebbeprovocare pericolose piene.

CUNEO E PROVINCIA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

SULLE STRADE SI SCIOGLIE IL GHIACCIO,LA VIABILITA’ STA LENTAMENTE MIGLIORANDO

SI E’ UN PO’ ATTENUATO IL GRANDE FREDDO

CUNEO – Tutto sommato, in base allenotizie dei danni causati dal maltempo nell’Italia del Nord ed anchein altre zone del Piemonte, la “Granda” – benchè colpitadal gelo per più di due settimane – appare risparmiata dallepeggiori intemperie.
Le precipitazioni nevose, che si susseguonoad intervalli, sono di modeistissima entità ed anche la temperaturaha fatto registrare da ieri pomeriggio un notevole rialzo: cinquegradi sopra lo zero nel capoluogo, sette nelle località di pianura,uno o due gradi nei paesi delle vallate.
Sulle strade si stannosciogliendo le lastre di ghiaccio che gli spartineve non eranoriusciti ad asportare e ovunque sta migliorando di ora in ora laviabilità,
Anche il traffico ferroviario procede abbastanzaregolarmente:
sono in ritardo solo i convogliprovenienti – via Savona – dalla riviiera di Poente, mentrequelli che percorrono la Ventimiglia – Tenda – Limone – Cuneoviaggiano in orario.
La zona più colpita dalle nevicateabbondanti di domenica e di martedì è quella dell’Albese e delleLanghe, dove il manto nevoso ha raggiunto anche i 40 centimetri dispessore, con disagi notevolissimi nelle strade, particolarmentesull’accidentata statale 29 ein quelle delle colline.
Tuttavia imezzi spartineve della comunità montana, in funzioneininterrottamente dalla giornata di domenica, hanno assicurato unservizio molto efficace, anche se reso difficoltoso dalle condizionidel tempo.
La nevicata che ha avvolto le Langhe è stata accoltamolto favore dagli agricoltori: “La neve è molto meglio delgelo, che nei giorni scorso, durante quelle due settimane ditemperature polari, ha causato danni ingenti, per ora incalcolabili,alle colture di verdure”. Dicono alla coldiretti.
Pare,invece, che le viti non abbiano subito danni gravi, avendo sopportatole basse temperature meglio di altre piantagioni.
Nel Monregalesee nel Cebano, dove anche ieri si sono ripetute brevi e modestenevicate, la situazione si sta normalizzando, anche anche al notevolerialzo della temperatura.
Nel Saluzzese le precipitazioni nevosesono state dell’ordine di 15 – 20 centimetri in pianura, e di circa35 – 40 nelle alte valli.

GIORGIO RAVASI

CRONACHE DEL NOVARESE, LA STAMPA 17GENNAIO 1985
SITUAZIONE SENZA PRECEDENTI, CAOS SULLESTRADE, COMUNICAZIONI FERROVIARIE QUASI IMPOSSIBILI
NOVARA: LA NEVE SFIORA IL METRO,INTERVIENE L’ESERCITO PICCOLI CENTRI ISOLATI, BLOCCATA LA LINEA DELSEMPIONE
DOPO LA RICHIESTA DEL PREFETTO LA”CENTAURO” HA MESSO A DISPOSIZIONE 150 SOLDATI E TRE PALEMECCANICHE
ANCHE IN CITTA’ OBBLIGO DI CATENE
IN ALCUNI CASOLARI DELLA “BASSA”TRASFORMATA IN UN DESERTO BIANCO, “BLACK OUT” PER 17 ORE
MANCA L’ACQUA TRA VINZAGLIO, ORFENGO ECASALINO
UN RECORD A DOMODOSSOLA: OLTRE UN METROE 20 CENTIMETRI
NOVARA – Caos nelle scuole, con ilsindacato che chiede la chiusura, traffico al limite della paralisi,(da ieri la polizia stradale ha prescritto l’obbligo delle cateneanche in città), collegamenti ferroviari quasi del tuttobloccati.
Questo il quadro di Novara dopo tre giorni di neve.
Incittà ieri sono stati sfiorati i cento centimetri.
Gravi problemi anche in tutta la”Bassa” trasformata in una distesa bianca.
Alcuni piccoli centri sono quasiisolati da un metro di neve e hanno difficoltà di rifornimento.
Manca l’acqua nella zona fra Vinzaglio,Orfengo e Casalino; nei pressi di Oleggio alcune frazioni sono giàisolate e solo i mezzi dei carabinieri sono riusciti a raggiungerle.
In una cascina fra Pagliate e Granozzola neve ha provocato un corto circuito.
Si è sprigionata unapotente scarica che ha fulminato un toro all’interno della stalla.
In seguito all’incidente nella zona èmancata la luce per 17 ore e sono rimasti fermi i motorini cheservivano per pompare l’acqua dai pozzi.
Gli abitanti sono staticostretti a raccogliere la neve e farla sciogliere.
A Sizzano ècrollato il tetto di una stalla; due capannoni sono crollati aCaltignaga e Cameri.
Un automezzo della provincia è uscitofuori strada nei pressi di Biandrate.
Ormai quasi insostenibile lasituazione in città.
Ieri a Sant’Agabio sono rimastibloccati alcuni grossi tir che hanno paralizzato tutta la zona.
Grossi problemi e ritardi considerevolinel servizio degli autobus.
In via fara un mezzo della linea “A”è rimasto bloccato dalla neve e sono stati i passeggeri a spingerlo.
Da martedì a Novara sono all’operaparecchi soldati della divisione “Centauro”.
Dopo la richiesta del prefetto ilcomando militare ha messo a disposizione 150 uomini e 3 palemeccaniche che si sono aggiunte alle 10 del comune.
Assieme ai militari, la cui opera èstata particolarmente apprezzata dai cittadini, hanno lavorato oltre200 spalatori volontari.
Nella mattinata, quando i responsabilidel comune hanno rimandato a casa parecchi spalatori che nonservivano più dopo l’intervento dei militari, davanti al municipiosono scoppiati tafferugli.
Gli spalatori “scartati”hanno eretto una sorta di muro di neve che ha bloccato il trafficogià difficile in corso Mazzini.
Sono intervenuti carabinieri e guardiedi pubblica sicurezza; c’è stato qualche scontro e due spalatorisono stati trascinati alla caserma dei carabinieri dove sono statiidentificati e poi rilasciati.
Grosse difficoltà anche neltraffico ferroviario.
In tutta la mattinata di ieri èarrivato un solo treno da Milano, il rapido per Lione che portavaquattro ore di ritardo.
A Trecate è rimasto a lungo bloccatoun locale per Milano e molti dei passeggeri hanno deciso dirinunciare al viaggio.
Traffico lento e difficile anchesull’autostrada.

Marcello Sanzo

 

LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

LA PRECIPITAZIONE HA RAGGIUNTO ILRECORD DI 95 CENTIMETRI
TUTTO IL VERBANO PARALIZZATO SCATTOL’EMERGENZA AD ARONA
VERBANIA – Emergenza anche nellaparte centro – settentrionale del Verbano per quella che vienegiustamente considerata la più abbondante nevicata del secolo, laneve ha superato i 95 centimetri.
Alle 15 c’era un metro di neve aPremeno, Trarego e Miazzina, un metro e mezzo al Piancavallo (quota1200); problematica la viabilità anche sui litoranei e negli stessicentri rivieraschi, nonostante l’impiego di tutti i mezzi antinevepossibili e anche di molte ruspe prese a noleggio.
A Verbania nelle ultime cinquanta oresono stati impiegati continuamente 17 mezzi antineve e 30 spalatori.
Slavine sono cadute in più punti nelleprovinciali per le valli intrasca, grande, cannobina;
sulla verbania – premeno –piancavallo.

 

ARONA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

Quasi un metro a Dagnente eMontigiasco, due frazioni di Arona; oltre un metro a Fosseno diNebbiuno sul Vergante.
Tutto ciò mentre sul Basso Verbano nevicaormai da tre giorni praticamente senza soluzione di continuità e leprevisioni sono improntate al pessimismo.
Le scuole ad Arona sono state chiusefino a venerdì.
Provvedimenti analoghi sono stati presianche in altri comuni della zona come meina, mentre a castellettoticino benchè aperte, le aule sono vuote.
In realtà in tutto l’aronese, lasituazione, a prescindere dalle strade di grande comunicazione chesono agibili sia pure con catene, comincia a farsi pesante proprioall’interno dei centri abitati.
Nella mattinata di ieri, dopo unariunione di giunta, il sindaco di arona insieme col comandante deicarabinieri ha compiuto un sopralluogo nelle frazioni dove vi sonoparecchie abitazioni isolate.

ASPETTANO QUEL TRENO SPARITO NELLABUFERA

ALLA STAZIONE INTERNAZIONALE DIDOMODOSSOLA RITARDI DI 24 ORE
CENTINAIA DI VIAGGIATORI TRASCORRONO LANOTTE NELLE SALE D’ASPETTO

DOMODOSSOLA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985

Un altro giorno d’emergenza nell’ossola.
La neve ieri mattina ha raggiunto ilmetro e venti a domodossola, in alcuni centri di montagna il mantosembra destinato a superare il metro e mezzo.
Nel pomeriggio la neve si è alternataalla pioggia, ma la situazione non è migliorata di molto.
L’ondata di maltempo non accenna adattenuarsi.
Ancora bloccata la ferrovia delsempione, interrotta per tutta la mattinata la statale della vallevigezzo.
LINEA FERROVIARIA INTERNAZIONALE DEL SEMPIONE – Ancora una giornata nera.
Non e’ esagerato parlare di totaleparalisi.
I treni dalla svizzera sono arrivamentiregolarmente ma non hanno potuto proseguire per Milano perchèmancavano i locomotori.
Quelli svizzeri non posso infattiandare oltre domodossola per la differenza di tensione.
Alcuni treni internazionali, concentinaia di viaggiatori, sono così rimasti fermi ore e ore allastazione di domodossola.
Un esempio: l’espresso Parigi –Venezia, con molte vetture letto, arrivato in stazione alle tre diieri notte.
Alle tre di ieri pomeriggio, dopo unasosta forzata di dodici ore, non era ancora ripartito.
Molti viaggiatori sono stati ricoveratidurante la notte nelle sale d’aspetto.
Ieri mattina al convoglio è statoagganciato un locomotore svizzero per garantire almeno ilriscaldamento nelle vetture.
A causa della neve sulla linea, nonsono arrivati treni da milano ed è questa la causa della scarsitàdi locomotori.
Ieri pomeriggio a domodossola siaspettava ancora un convoglio che avrebbe dovuto arrivare alle 19della sera prima.
Si è poi saputo che c’erano otto trenibloccati sulla linea fra sesto calende e domodossola.

CIRCOLAZIONE STRADALE – Interrottaieri mattina la statale della valle vigezzo per alcune slavinepiombate sulla sede stradale fra re e il posto di confine di ponteribellasca.
Numerosi frontalieri che si stavanorecando in auto al lavoro nel canton ticino sono rimasti bloccati.
Ha comunque funzionato regolarmente la”vigezzina” la piccola ferrovia a scartamento ridotto checollega domodossola a locarno attraveraso la valle vigezzo.
Nel pomeriggio è stato ripristinato iltraffico anche sulla statale.
Sulla statale del sempione e su tuttele strade delle valli la circolazione è ovviamente molto difficile:sono assolutamente indispensabili le catene.
Polizia stradale,vigili del fuoco, carabinieri sono dovuti intervenire continuamenteper soccorrere automobilisti in difficoltà.
Il servizio di pullman con la valleantrona è interrotto da martedì.
Una corriera era rimasta bloccata dallaneve fra villadossola e cresti: i viaggiatori avevano dovuto scenderee proseguire con mezzi di fortuna.

 

 

CRONACHE DI VERCELLI, LA STAMPA 17GENNAIO 1985
Il SINDACO CHIEDE LA COLLABORAZIONE DITUTTI PER PULIRE STRADE E MARCIAPIEDI
PIANO D’EMERGENZA PER LA NEVEL’ESERCITO PRONTO A INTERVENIRE
INVITO A NON USARE L’AUTO
I PARCHEGGI CONSIGLIATI
DUECENTO CANI SENZA CIBO
LA COLTRE BIANCA HA RAGGIUNTO IL MEZZOMETRO
VERCELLI – Misure d’emergenza perfronteggiare le abbondanti nevicate di questi giorni: la situazione èancora sotto controllo, ma il comune ha adottato provvedimentistraordinari per limitare i disagi.
Un battaglione dell’esercito è prontoa intervenire se le squadre dei vigili urbani e dell’Aziendamunicipalizzata nettezza urbana non riuscissero più ad arginare lamarea bianca.
In alcuni punti della città il manto nevoso haraggiunto il mezzo metro di altezza.
Ieri mattina il sindaco ha spiegato inuna conferenza stampa, le misure adottate per evitare che lasituazione precipiti: si è rivolto soprattutto ai cittadini perchècollaborino con le squadre antineve: nelle prossime ore saràdistribuito un volantino con alcuni suggerimenti.
Ha detto Ezio Rebotti: l’allarme non èancora scattato, ma per scongiurare il pericolo è necessaria lacollaborazione di tutti.
Stiamo cercando di fare il possibile ma aquesto punto è indispensabile che i vercellesi ci affianchino nelleoperazioni di pulizia.
La prima norma da rispettare è lapulizia dei marciapiedi che fronteggiano le vetrine dei negozi e gliingressi delle abitazioni; utilizzare il meno possibile l’auto elasciarla nelle autorimesse; in caso contrario, parcheggiare in zonelibere, per non ostacolare il passaggio di spazzaneve espargisale.
L’azienda della nettezza urbana ha predisposto alcuniposteggi di emergernza che verranno continuamente puliti garantendol’accesso e l’uscita delle auto.
Se gli automobilisti vercellesirispetterano queste indicazioni, i mezzi antineve potranno puliremeglio le strade.

CRONACHE DI BIELLA LA STAMPA 17 GENNAIO 1985
ANCHE IERI E’ CADUTA TANTA NEVE: STRADEANCORA IMPRATICABILI, SCUOLE CHIUSE E TIMORI D’ISOLAMENTO
A TRIVERO SUPERATA L’EMERGENZASCARSEGGIA L’ACQUA IN MOLTI PAESI
PROBLEMI A CURINO
SITUAZIONE CRITICA A VIGLIANO: ILCOMUNE HA DIFFICOLTA’ A RENDERE TRANSITABILE VIA MILANO
SANTA LUCIA RAGGIUNTA IERI DA UN MEZZOCINCOLATO
IN VALSESSERA IL PEGGIO SEMBRA PASSATO
DISAGI PER GLI ALLEVATORI
CAMOSCI E CAPRIOLI AVVISTATI IN COLLINA
BIELLA – Nei comuni del comprensoriobiellese sepolti sotto una nevicata senza precedenti l’emergenzasembra ormai superata.
Passato lo stupore per tanta neve comenon se ne vedeva da almeno quarant’anni, si è passati all’azione.

TRIVERO dove si temeva l’isolamentosi è riusciti a superare la fase critica nella notte.
La neve peralcune ore ha smesso di cadere e i mezzi del comune sono riusciti adaprirsi un varco in tutti i 50 chilometri della rete viaria.
La situazione invece è ancoraabbastanza critica a CURINO.
Il piccolo paese del biellese orientaleha un centro abitato abbastanza sparso sul territorio.
Il comune con un mezzo ha provvedutocome ha potuto a tenere aperte le strade municipaoli.
Più disagevole invece è lacircolazione sulle strade provinciali poco battute dai mezzispazzaneve.
Difficile la situazione a VIGLIANOBIELLESE dove il comune ha difficoltà a rendere transitabile lacentralissima via Milano sulla biella – cossato.
La giunta è riunita per carte dimettere in atto i rimedi più opportuni,
l’amministrazione ha però rivolto unappello alla popolazione a tenere nei limiti del possibile le autoposteggiate in garage per non intralciare lo sgombero della neve.
E’ stato chiesto ai cittadini diprovvedere a sgomberare i passi carrai e a circolare utilizzando ilpiù possibile i mezzi pubblici.
Disagi si registrano nelle frazioni dicollina.
SANTA LUCIA solo ieri un mezzocingolato della ditta fiora è riuscito a raggiungere le case isolateda alcuni giorni.
E’ ancora impraticabile la strada perRONCO, sepolta sotto settanta centimetri di neve,
in VALSESSERA nei comuni di COGGIOLA ePRAY la situazione è stazionaria.
Il peggio sembra superato ma in paesedicono che è meglio aspettare a fare previsioni.
Se continuasse ancora a nevicare lasituazione potrebbe nuovamente aggravarsi.
COSSATO si sta facendo il possibileper mantenere sgombre le strade comunali.
La circolazione è difficile ma non cisono frazioni isolate.
Sono chiuse le due scuole medie e leelementari delle frazioni di RONCO SPOLINA.
Critica la situazione dell’acqua: lescorte sono appena sufficientie il comune potrebbe razionare l’acquada un momento all’altro.
La giunta ha invitato la popolazione aevitare qualsiasi spreco.
Disagi anche per gli allevatori.
Diversi greggi di capre e di pecoresono stati sorpresi dalle abbondanti nevicate nelle baraggie dellazona di pianura.
I pastori sono riusciti a raggiungerlie a portarli al sicuro ma ora devono provvedere al loro sostentamentoacquistando foraggio.
La selvaggina invece dovrebbe aversuperato abbastanza bene l’eccezionale maltempo.
Camosci e caprioli sono stati avvistatinella zona collinare.
Ma sono state viste anche volpiaggirarsi nei pressi di casolari delle frazioni più isolate.

MAURIZIO ALFISI

SOLO VENTI VOLONTARI PER SPALARE LANEVE
PROTESTE A BIELLA PER LA SCARSITA’ DIINTERVENTI
TEMPERATURE IN AUMENTO
BIELLA – Soltanto venti spalatorivolontari si sono presentati ieri mattina, alle 8, all’ufficiotecnico municipale.
Nelle ore successive se ne sonoaggiunti altri cinque.
Tra l’altro, il compenso netto, per 7ore di lavoro, è di 30 mila lire giornaliere.
Per disposizione dell’assessore brunostrukel, sono stati utilizzati prevalentemente per spalare la nevedai marciapiedi degli edifici municipali e di pubblica utilità: palazzo delle poste, ufficio del registro e altri analoghi.
Molti cittadini hanno protestato per lamancanza di interventi nelle vie del centro, dove si è formata unacrosta di neve compressa che rallenta notevolmente il traffico, ancheperchè la superficie è irregolare.
In certi tratti gli automobilisti hannola sensazione di essere sul greto di un torrente.
Ai lati di molte vie centrali sonosorti argini di neve alti 80 o 90 centimetri, che in vari punti hannoinvaso anche i marciapiedi.
E’ inoltre quasi impossibileposteggiare le auto.
Per eliminare l’inconveniente, l’altrasera abbiamo concentrato numerose spalatrici meccaniche nel grandepiazzale sorto al posto della stazione ferroviaria, che hannolavorato fino a notte inoltrata, ha precisato il sindaco.
E’ stata liberata dalla neve anche lasede del mercato alimentare, a lato di piazza martiri, ma ieric’erano poche bancarelle.
La situazione meteorologica èmigliorata.
Ieri è caduta altra neve, aintermittenza, ma con intensità nettamente minore, rispetto amartedì.
Complessivamente, in poco più di 48ore ne sono caduti in città circa 60 centimetri.
A Oropa, a oltre 1000 metri di quota,ne sono stati misurati 50 centimetri,
la temperatura è in aumento: alsantuario l’altra notte si è avuta una minima di soli -4 gradi, incittà ieri a mezzogiorno il termometro segnava +2 nel centro.

Borgosesia (Vercelli) 17 Gennaio 1985, La Stampa

ERA DAL SECOLO SCORSO CHE LE NEVICATENON RAGGIUNGEVANO LE DIMENSIONI DI QUESTI GIORNI
E IN VALSESIA COME CENT’ANNI FA
A BORGO E SERRAVALLE LA COLTRE BIANCAE’ DI 80 CENTIMETRI, A VARALLO DI 60 CENTIMETRI
ANCHE L’ALTA VALLE INVESTITA DALLAPRECIPITAZIONE
BORGOSESIA – LA STAMPA 17 GENNAIO1985
La Valsesia è somm ersa dallaneve.
Raramente, a memoria d’uomo, nella Valle del Rosa si ricordauna precipitazione di questa intensità e durata.
Sui centri dellaBassa nevica ininterrottamente da oltre ottanta ore, mentre nellevalli Grande, Piccola e Mastallone, i fiocchi bianchi dopo lespolverate di inizio settimana, hanno incominciato a cadere nellanotte tra martedì e mercoledì e presto a terra si è formato unospesso strato.
A Borgosesia è stato superato ogniprimato e sembra di essere tornati indietro di cento anni, agliinverni resi leggendari dai racconti dei nonni, che sovente amavanoricordare le eccezionali precipitazioni di inizio secolo.
Quelleche sembravano storie fantasiose sono, in questi giorni, diventaterealtà: sul capoluogo valsesiano la neve ha superato gli ottantacentimetri, così come a Grignasco, Valduggia, Gattinara, Serravalle,a Quarona ha toccato i settanza centimetri, a Varallo i Sessanta,disegnando, ovunque, un paesaggio che sembra uscito da una raccoltadi cartoline.
Superato il record del secolo per quanto riguardal’innevamento, inevitabili sono i disagi causati dal maltempo.
Lacircolazione delle auto ovunque è difficoltosa ovunque, anche se lestrade sono costantemente battute dai mezzi spazzaneve in funzioneininterrottamente e pur in presenza di un traffico ridotto, aisemafori e nei punti cardine della rete viaria valligiana si sonocreati grossi ingorghi.
Martedì pomeriggio è iniziatal’operazione “città èulita” e una ventina di addettihanno spalato dalla piazza uno strato bianco di settantacentimetri.
Tonnellate di neve sono state così trasportate inviale Varallo e scaricate in una enorme fossa naturale.
Ma l’estenuante lavoro è statoparzialmente vanificato da una nuova precipitazione e ieri pomeriggioil cuore di Borgosesia era ricoperto da una quindicina di centimetridi neve.
Anche in Alta Valle i fiocchi bianchi hanno la lororiapparizione, tanto attesa dagli operatori degli impiantisciistici.
Le condizioni atmosferiche che ad Alagna, Mera,Scopello, Fobello e Rimella si erano mantenute sul “bello”sono peggiorate nella notte tra martedì e mercoledì e la nevicatasi è subito fatta fittissima.
A Scopello, Alagna, Rima ieripomeriggio a terra ve ne erano più di sessanta centimetri, mentre aMera, la stazione sciistica sul Camparient, aveva raggiunto ilmetro.
Cento centimetri di neve sono caduti anche ai 3200 metridi Punta Indren ed 80 alla Bocchetta delle Pisse.
In tutti icentri alpini si attende adesso la fine della precipitazione perbattere le piste, in previsione di un fine settimana, se lecondizioni meteorologiche muteranno al meglio, all’insegna dello sci.

Roberto Eynard

SOLDATI CONTRO LA NEVE A MILANO ENOVARA
LA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

MILANO – Tre giorni di neve hannoquasi messo in ginocchio Milano e la Lombardia.
Traffico caotico equasi paralizzato, collegamenti precari con il resto d’italia.
E’scattata l’emergenza, con l’impiego di reparti dell’esercito ( circamille soldati) per liberare le strade.
Ferme per due giorni,alcune grosse aziende (alfa di arese, italtel, Plasmon); molte lescuole chiuse.
A Milano si sono avuti numerosi crolli di tetti; èstato interessato anche il tetto del velodromo Vigorelli, parte delquale è crollato, e il resto è pericolante.
In crisi i mercatiper l’impossibilità di fare arrivare la merce.
Difficoltà intutta la Lombardia, con paesi isolati.
E’ stato chiuso il centrostorico di Pavia.

BOLZANO – Situazione di emergenza in tuttoil Trentino Alto Adige.
Gli alpini sono direttamente impegnati inun’azione tesa ad alleviare i disagi provocati dal maltemposull’intero arco alpino.
Centinaia di militari del quarto corpod’armata sono allertati 24 ore su 24,
Si sono già registratinumerosi interventi resisi necessari in seguito alle abbondantinevicate.
Gli alpini vengono impiegati in modo particolare nelTrentino, una delle province più colpite dalle recentiprecipitazioni.
Nella tarda serata di martedì gli uomini delbattaglione Genio Orta, di stanza a Trento, sono intervenuti in aiutodi due autobus rimasti bloccati lungo la statale della Gardesanaoccidentale dalla massa nevosa staccatosi dal versante montagnososovrastante.

NOVARA – Con un fonogramma alle varie scuole èstata prospettata ai presidi la possibilità di chiudere valutandosingolarmente i vari casi; considerando la situazione gran partedegli istituti, specie in provincia, dovrebbe sicuramente sospenderele lezioni.
Intanto sono sempre impegnati i soldati della”centauro” per togliere la neve caduta in abbondanza.
Nelverbano stanotte dopo 78 ore, sul lago la neve si è tramutata inpioggia.
E’ invece nevicato ancora sino alle 6 di stamane, incollina, in montagna e nelle valli.
In Val Cannobina e Veddascaalle 7 ancora nevicava debolmente.
La neve (quella caduta dalle 16di domenica alla scorsa notte ha superato i 110 centimetri, anche seal suolo, schiacciata da quella pesante e bagnata nella giornata diieri, ce ne sono ora 50-60, costituisce un preoccupante peso per itetti.

DECINE DI INCIDENTI IN PROVINCIA E IN CITTA’

TORNATO IL SOLE, CE’ GHIACCIO MOLTI TAMPONAMENTI

Dopo la neve è tornato il sole, ma anche il freddo seppure molto meno intenso dell’altra settimana, e le conseguenze sono strate catastrofiche.
La polizia stradale segnala decine di tamponamenti, alcuni anche gravi, su tutte le strade che portano a Torino.
Da ieri a mezzogiorno si è verificato un lieve aumento della temperatura durato sino a notte, che ha sciolto, assieme al sale sparso sulle grandi vie di comunicazione una grande quantità di neve.
Perì nella notte le pozzanghere sono nuovamente gelate e, a partire dalle sette di stamane, la polizia stradale è stata sommersa dalle chiamate che segnalavano incidenti.
A peggiorare la situazione su tutta la provincia si è anche aggiunta la scarsa viabilità.
In alcune zone la nebbia è molto fitta.

PREVISIONI: La stazione meteorologica di Caselle comunica che questa notte la minima è stata meno 3.
Alle 9 la temperatura era di meno 2,
Secondo gli esperti dell’Aeronautica oggi sarà una giornata all’insegna della variabilità ma senza precipitazioni.
Domani invece potrebbe nuovamente tornare la neve perchè è in arrivo un’ennesima perturbazione dall’Artico che attualmente si trova sull’Irlanda e l’Inghilterra.

MONTAGNA: A sperare in nuove nevicate sono i centri turistici in Val Susa rimasti incredibilmente “risparmiati” dalle nuvole cariche di fiocchi mentre, tanto per citare un esempio, nel Cuneese e a Limone Piemonte sono scesi più di 50 centimetri.

IL SOLE E’ FINALMENTE RIAPPARSO SU GRAN PARTE DEL PIEMONTE E IN LIGURIA

E’ ANCORA EMERGENZA CONTRO IL MALTEMPO
MA DAPPERTUTTO HA SMESSO DI NEVICARE

In giornata dovrebbero essere nuovamente raggiungibili Oggiorno, Cavaglio, San Donnino.
Nel Luinese è isolata da tre giorni Monteviasco, in Valle Dumentina, ma i 32 abitanti di questo villaggio hanno viveri e scorte per almeno due settimane.
La strada che sale da Premeno è bloccata da una grossa slavina ma due spartineve a turbina sono al lavoro per sgombrarla.

 

ASTI STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

Non nevica da ieri pomeriggio, ma da stamane una nebbia fittissima grava su tutto l’astigiano: le strade sono pericolose a causa della patina di ghiaccio.
Infatti sono già stati segnalati diversi tamponamenti che hanno coinvolto almeno una ventina di autovetture: il più grosso è accaduto sulla Asti – Casale, che ha interessato otto macchine.
Non si lamentano, per ora, gravi conseguenze alle persone.
Ancora disagevole la situazione in città.

AOSTA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

AOSTA – Dopo le nevicate dei giorni scorsi è tornato il sereno in Valle d’Aosta dove la temperatura si è fattà più rigida, senza però raggiungere il clima polare dell’altra settimana.
Neve farinosa sui campi di sci dove sono al lavoro i mezzi battipista.

CUNEO – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

CUNEO: Si attenua nel Cuneese l’ondata di maltempo; dopo dieci giorni di gelo polare, nel capoluogo per la prima volta il termometro non è sceso sotto lo zero; ancora freddo nelle vallate ma attenuato rispetto ai primati siberiani della scorsa settimana.
Forse il peggio del maltempo è passato anche perchè oggi il cielo è parzialmente sereno e il sole dovrebbe accelerare il ritorno alla normalità.
Le ultime nevicate oltre a offrire un manto discreto di centri di sport invernali che al sabato potranno tutti funzionare sono state benefiche soprattutto per l’epidemia di afta epizootica bovina.
Da una settimana non si registrano infatti nuovi focolai.
Ora bisognerà stare attenti al pericolo valanghe.

ALESSANDRIA – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

ALESSANDRIA: Il cielo è parzialmente sereno, non fa freddo, e la tregua permette di operare per tornare alla normalità, dopo che ieri era stato necessario l’impiego di militari di leva per spalare la neve,
Le strade provinciali sono quasi tutte pulite, come gran parte di quelle cittadine.
A Voghera e nell’Oltrepò invece è cessato di nevicare ieri sera ma la situazione per quanto riguarda la viabilità permane critica.
Su tutte le strade la circolazione automobilistica è possibile solo con le catene,
Il comune di Voghera ha assunto 60 spalatori per liberare dalla neve le strade del centro e della periferia.
Nell’operazione antineve sono impiegati anche 30 mezzi meccanici e oggi è arrivato di rinforzo agli spalatori un reparto di soldati del genio.
Le scuole elementari e medie dei comuni collinari sono state chiuse per tre giorni.
Le lezioni riprenderanno lunedì.
Questa mattina poco dopo le sette a Pietra dè Giorgi, in via Porri per l’infiltrazione di acqua è crollato il soffitto di una casa ad un piano.
Le macerie hanno intrappolato ferendola seriamente una donna che è stata liberata dai vigili del fuoco e trasportata all’ospedale di Broni.

VERCELLI – STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

VERCELLI: La situazione appare ora sotto controllo, dopo che ieri è stata sfiorata l’emergenza,
Molte le scuole che hanno interrotto le lezioni.
Al canile situazione drammatica per duecento cani: sono senza cibo.
Nel Ciglianese vasta battura di cacciatori per catturare lepri e leprotti e salvarli dal freddo: saranno lasciati liberi in primavera.

GENOVA – LA STAMPA SERA 17 GENNAIO 1985

GENOVA: Prima giornata con temperatura sopra lo zero in tutta la Liguria.
Quasi dappertutto splende il sole, che permette le operazioni per il ritorno alla normalità,
Il sistema autostradale è quasi regolare.
L’emergenza è praticamente terminata.

 

 

18 GENNAIO 1985 LA STAMPA

L’Italia riaffiora lentamente dal dissesto provocato dal maltempo.
Ma l’Emergenza non è finita.

Le condizioni meteorologiche stanno migliorando, soprattutto in Lombardia.

Quali situazioni permangono gravi?

Milano, Varese e Como: qui il quadro generale è ancora difficile.
Le piogge e le mareggiate hanno provocato danni in Sicilia e in Calabria.
Teniamo sotto controllo i corsi d’acqua, soprattutto i piccoli invasi che risentono del dissesto idrogeologico.

ANTONIO DI ROSA

 

LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

IL NORD RIEMERGE A FATICA DALLA BATTAGLIA CONTRO LA NEVE;
LENTAMENTE SI RIDUCONO LE ZONE DI CRISI

UNA TREGUA E MILANO RIPARTE

HA SMESSO ANCHE DI PIOVERE
IL SEGNALE DELLA RIPRESA DAGLI AEROPORTI CHE RIAPRONO
DALLA STAZIONE CENTRALE VIA LIBERA AI TRENI PER Il SUD
ANCORA DISAGI SULLE STRADE, CROLLI DI CORNICIONI, SERVIZI LENTI
BILANCIO PESANTE PER INDUSTRIA E AGRICOLTURA: DECINE DI MILIARDI DI DANNI

MILANO: L’immagine della ripresa è venuta da Linate: dopo 5 giorni, alle 11,56 di ieri si è alzato il primo aereo, destinazione Cagliari.
Sette minuti dopo un altro per Francoforte.
E si è ricominciato a decollare anche a Malpensa.
Chiuso invece l’aeroporto di Bergamo.
E’ bastata una nottata di pioggia, poi un cielo gonfio ma senza precipitazioni, perchè Milano ritrovasse la sua capacità di reagire, che mercoledì sera – di fronte a 80 centimetri di neve – era stata fiaccata dalla rassegnazione.

FERROVIE: Nessuna previsione su quando si tornerà alla normalità:
“Prima dobbiamo liberare binari e scambi da 50/60 centimetri di neve” spiegano al compartimento.

AUTOBUS: Dei 500 autobus in funzione (su 800) una cinquantina si sono arenati nel ghiaccio; sono intervenuti i mezzi di traino dell’Automobile Club.
Si muove anche la filovia, ma le strade sono devastate da fango, cumuli di neve, pozze d’acqua, soprattutto all’estrema periferia.

A centinaia le chiamate al centralino di pronto intervento: cadevano cornicioni, crollavano blocchi di neve trascinando pezzi di tetto e comignoli.

Il traffico pendolare viene assicurato soltanto al 40 per centro per interruzioni alla linea verso i centri di Gallarate, Como, Monza e Lecco.

Si cerca anche di liberare gli scali di smistamento merci, finora i più penalizzati ed all’origine di molte mancate forniture di materiale.

Più difficile la situazione ieri a Bologna ( 90 centimetri in alcuni scali).

 

 

 

TUTTA LA SICILIA SOTTO LA PIOGGIA, LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

PALERMO – Non c’è pace per questa regione, sconvolta dalla siccità per molti mesi dell’anno ed ora improvvisamente colpita da nubifragi che recano danni e disagi.
Piove da 48 ore su tutta la Sicilia con particolare intensità nelle zone orientali.

CATANIA ieri è stata letteralmente invasa dalle acque che scorrono con impeto torrentizio dalle falde dell’Etna.
In via Etnea, ampi tratti del selciato sono stati divelti e la circolazione automobilistica completamente bloccata.
Numerosi negozi e scantinati sono allagati, molti uffici rimasti chiusi, così come le scuole, disertate dagli studenti.
La situazione non è migliore nel MESSINESE: la statale tra Palermo e Messina nei pressi di Patti è interrotta da una frana.
Interruzione anche nel tratto tra Randazzo e Capo d’Orlando a causa di alcuni smottamenti.
Violente mareggiate si sono avute lungo le coste di Augusta.
Momenti drammatici sono stati vissuti ieri per consentire a tre navi poter attraccare nel porto di Augusta.
Il mare non ha dato tregua: numerose barche e due pescherecci sono stati scaraventati dalle violente ondate contro gli scogli e distrutti.
Pioggia ininterrotta anche a Ragusa e in particolare nella zona di Vittoria: acqua mista a fango e detriti ha invaso la sala motori della diga di San Leonardo.
L’impianto è stato bloccato e le acque hanno superato il limite di guardia, ed allagato le campagne.
I vigili del fuoco stanno lavorando per ripristinare le apparecchiature.
Ma non è tutto: il fiume irminio in piena è straripato causando l’interruzione della statale nei pressi di Ragusa ed una tromba d’aria ha distrutto numerose serre.
La pioggia intensa caduta su tutta la zona orientale ha provocato allagamenti in alcunu paesi (Olivastra, Pozzillo, Settemarine e Margi) nei pressi di Gela.
Vigili del fuoco di Catania e Palermo sono intervenuti nelle zone disastrate ed il sindaco di Gela, ha chiesto lo “stato di calamità”.

 

CRONACHE DELLA VALLE D’AOSTA LA STAMPA 18 GENNAIO 1985

MALTEMPO: IN VALLE D’AOSTA LA SITUAZIONE E’ SOTTO CONTROLLO E SI FA IL BILANCIO DELLA “PICCOLA EMERGENZA”

UNA GIORNATA CON IL SOLE POI NUVOLE E FORSE NEVE

UNA PERTURBAZIONE GIUNGE DALLA FRANCIA
SI VIAGGIA BENE IN AUTO, MA CON PRUDENZA

AOSTA: E’ inutile farsi illusioni, avvertono i meteorologi.
Ieri il tempo ha regalato una schiarita locale su Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria, con un netto abbassamento della temperatura, ma le previsioni annunciano per oggi cielo nuvoloso su tutta la regione, con possibilità di nuove precipitazioni nevone.
L’emergenza ( se si vuole usare questa definizione, un po forzata, anche per la Valle d’Aosta, abituata a reagire di fronte alla morsa del freddo) è destinata a continuare.
Ieri, comunque, si è rivisto il sole, anche se le temperature si sono riavvicinate ai minimi record degli scorsi giorni.
Alle 8 il termometro segnava meno 13 a Aosta, meno 14 a Plateau Rosa, meno 9 a Morgex, meno 11 a Cogne, meno 10 a Courmayeur, meno 13 a La Thuile, meno 6 a Saint – Oyen.
Ha detto l’esperto regionale, Franco Pozzo, responsabile della Stazione meteorologica; “Può nevicare di nuovo.
Una perturbazione sta giungendo dalla costa atlantica della Francia e non risparmierà la Valle d’Aosta”.
Avremo, con ogni probabilità, un fine settimana sotto le nuvole, se non sotto la neve.
Ha aggiunto Pozzo “E’ il rischio che corriamo.
Tutto dipende dalla velocità con la quale si muove questo fronte di perturbazioni”.
La pausa di 24 ore ha comunque consentito alla Regione e ai Comuni di ovviare quasi del tutto ai disagi e di tracciare un primo bilancio di questa ondata di maltempo.
La situazione appare sotto controllo.
Infine il maltempo inquadrato in una dimensione turistica.
E’ nevicato di più, ancora una volta, in Bassa Valle.
A Courmayeur, La Thuile, Cogne, Pila l’altezza della neve fresca varia dai 10 ai 20 centimetri.
Sono state più fortunate Champorcher (60 centimetri in tre giorni) e Gressoney St. Jean ( 40 centimetri) dove ha nevicato più che a La Trinitè.

 

 

 

 

 

 

 

 


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Meteo Sincero

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