Il riscaldamento globale non è uniforme: alcune aree sono più fredde.
Finora era stata opinione comune che il riscaldamento aumenti progressivamente e con la stessa intensità ovunque. Ebbene forse non è proprio così. Infatti una nuova ricerca, condotta da un team di scienziati della Florida State University (FSU), ha osservato le tendenze al riscaldamento a livello globale della superficie terrestre negli ultimi 100 anni, illustrando quali aree si sono riscaldate di più, quali di meno, i tempi impiegati in questi processi individuando addirittura delle aree che, in controtendenza, hanno subìto un raffreddamento.
La ricerca indica che la Terra sta effettivamente diventando più calda, ma documenti storici provano che questo processo non è lineare e non ha proceduto ovunque con le medesime modalità o alla stessa velocità.
“Non è un processo così intenso come pensavamo”, dice Zhaohua Wu, assistente meteorologo alla FSU.
Il team di Wu, di cui facevano parte Eric Cassignet, direttore del Center for Ocean-Atmospheric Prediction Studies (COAPS); Fei Ji, ricercatore al COAPS e Jianping Huang, del Collegio di Scienze dell’Atmosfera presso la Lanzhou Univerity, in Cina, ha utilizzato un metodo di analisi sviluppato di recente dallo stesso Wu, esaminando le temperature della superficie terrestre di certe aree dal 1900 in poi in tutto il mondo, con la sola esclusione del continente antartico.
I lavori precedenti non potevano essere così dettagliati a causa di limitazioni proprie degli stessi metodi di analisi.
Il team ha scoperto che il riscaldamento si è manifestato a partire dalle regioni artiche e dalle regioni subtropicali in entrambi gli emisferi, ma l’accelerazione maggiore si è avuta finora alle medie latitudini settentrionali.
L’altra scoperta, prima accennata, è che effettivamente in alcune aree del mondo si è verificato un certo raffreddamento, anche se leggero. La conclusione è che il riscaldamento non è un processo uniforme.
Ad esempio, dal 1910 al 1980, mentre il resto del mondo era in fase di riscaldamento, alcune zone a sud dell’equatore – a ridosso delle Ande – si sono raffreddate e quindi non hanno mostrato alcun segno di cambiamenti climatici fino al 1990.
Altre aree vicino all’equatore e a sud di questo non hanno presentato cambiamenti significativi, paragonabili al resto del mondo.
Secondo Wu, il quadro dettagliato di quando e dove il mondo ha preso a riscaldarsi o a raffreddarsi fornirà un contesto più ampio e sarà utile soprattutto per la ricerca sul riscaldamento globale complessivo.
Questa ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Climate Change.
Fonte: gaianews.it