E’ noto come le vicende dell’inverno dipendano essenzialmente dal comportamento del vortice polare a livello stratosferico.
Quando il vortice viene defenestrato dalla naturale sede del circolo polare (“splitting”), è costretto a irrompere verso più basse latitudini con il sui carico di gelida aria artica. E’ quello che fin orai è avvenuto a più riprese, anche se limitatamente al Nord America. Quando invece si mantiene ben compatto entro il circolo polare, allora alle medie latitudini predominano, in tutto l’emisfero, le miti e umide correnti occidentali le quali, come sta avvenendo sul, nostro continente da quasi due mesi, trasportano verso il settore occidentale dell’Europa e il Mediterraneo piovose perturbazioni atlantiche.
E purtroppo per i prossimi 10-15 giorni sembra essere ancora questo lo scenario predominante sull’Europa. Infatti se si confronta la configurazione attuale del vortice polare (fig.1), quale individuata dal suo nucleo di vorticità positiva a livello stratosferico, con quella prevista fra 10 giorni (fig.2), è evidente che il vortice non solo non dà segni di imminente “splitting” al di là del circolo polare, ma addirittura tende ricomparsi ancor più di quanto no lo sia adesso.
Considerato che per uno splitting completo del vortice stratosferico occorre almeno una decina di giorni, questo sta a significare che un’altra eventuale irruzione di aria artica a più basse latitudini non potrà avvenire probabilmente prima dei prossimi 20 giorni circa. Ed ammesso che ciò avvenga, non è detto poi che il vortice rompa gli argini del circolo polare proprio in corrispondenza dell’Europa.
Insomma l’inverno seguiterà ancora per molto… a vestire i panni dell’autunno.
Ma, nonostante ciò, io resto ancora del parere che prima o poi l’inverno ci .. presenterà il conto, sempre aggrappandomi a considerazioni di carattere statistico anche se ormai… il tempo stringe!
Metegiuliacci.it