I più fortunati potranno vedere le prime già nella notte del 23 maggio, nuvole permettendo, ma la pioggia di stelle cadenti davvero spettacolare e attesa da mesi arriverà nelle prime ore del mattino del 24 maggio, fra le 8,00 e le 10,00 italiane: troppo tardi per riuscire a vederle a occhio nudo in Italia, ma si potranno comunque osservare online sul canale ANSA Scienza e Tecnica a partire dalle 7,30, grazie alla diretta in streaming organizzata dal Virtual Telescope, dove arriveranno le immagini più belle riprese da Canada, Stati Uniti, Panama e Costa Rica.
”Contiamo di assistere a uno spettacolo davvero unico”, dice l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. Contrariamente alle stelle cadenti che tornano puntualmente ogni anno, come quelle di agosto, lo sciame in arrivo non ha precedenti: ”stando ai calcoli – prosegue Masi – il 24 maggio dovremmo intercettare la scia di particelle lasciata un secolo fa dalla cometa 209P Linear”. Le stelle cadenti in arrivo si chiamano Camelopardalidi, dal nome della costellazione del loro radiante, quella della Giraffa (Camelopardalis) e si stima che durante il picco possano raggiungere una frequenza fino a 600-1.000 ogni ora.
Il passaggio della cometa risale al periodo compreso tra fine ‘800 e i primi del ‘900, ma soltanto adesso la Terra incrocia la nume di polveri lasciata da quel passaggio. ”Soltanto domani sapremo se la previsione dello sciame di meteore era giusta, ma a suggerire l’ottimismo – osserva Masi – sono i tanti calcoli fatti da più persone in tutto il mondo.
E’ anche possibile che allo spettacolo delle stelle cadenti ne segua un altro, con una pioggia di ‘lampi’ sulla Luna. Gli astrofili sono già mobilitati. ”Essendo la Luna, al contrario della Terra, priva di atmosfera – scrive l’Unione Astrofili Italiani (Uai) – le meteore potrebbero arriveranno sul suolo lunare come meteoriti, dando così origine a impatti e conseguenti eventuali bagliori (flash) luminosi, quindi a fenomeni lunari transitori (c.d. TLP) visibili dagli osservatori posti sulla Terra e muniti di strumenti ottici, anche piccoli”.
Fonte: ansa.it