Coloro che non fossero interessati alla disquisizione tecnico-scientifica, possono saltare direttamente alle conclusioni a piè di pagina
Là dove alle alte latitudini ( oltre 50 gradi circa) in ottobre si genera una estesa coltre nevosa, si crea un forte dislivello termico in verso Nord/Sud, sempre intorno 50 gradi di latitudine: a Nord le masse d’aria rese fredde dalla superficie innevata; a sud quelle ancora sgombre da neve. Ma allora anche la corrente a getto polare – che insorge là dove vi sono forti dislivelli termici – è costretta a scendere più a sud , trascinando con sé l’aria del circolo polare e quindi creando condizioni ottimali per irruzioni del’aria polare verso più basse latticini.
Del resto anche la correzione pluridecennale tra la struttura barica invernale a 500 hPa e l’innevamento nell’emisfero Nord, conferma il ruolo dell’innevamento sulle vicende dell’Inverno (fig.2).
Infatti sul circolo polare vi è una correlazione positiva con l’innevamento ovvero quanto più esteso è l’innevamento nell’emisfero Nord, tanto più è probabile che si formi un’alta pressione a 500 hPa proprio sul circolo polare, con conseguente defenestrazione del gelido vortice polare a più basse latitudini. Invece l’innevamento dell’emisfero nord ha una correlazione negativa con la pressione a 500 hPa alle media latitudini: ovvero tanti più esteso è l’innevamento quanto più è probabile la formazione di centri di bassa pressione alle Medio-Basse latitudini (tralasciamo qui il perché).
Ma la configurazione costituita da un’alta pressione sul circolo polare in contrapposizione ad una fascia di basse pressioni alle medio-basse latitudini è una tipica configurazione di AO (Artic Oscillato) negativa, la struttura ideale per irruzioni di aria fredda verso più basse latitudini.
Ma a che punto sta l’innevamento ad ottobre alle alte latitudini nell’emisfero Nord?
Sono in atto da più di una settima nevicate sul comparto Nord America.
Purtroppo invece sull’area siberiana e scandinava la neve ancora non si è vista e se non arriverà entro la fine di ottobre o al più entro la prima metà di novembre, verrebbe allora a mancare uno dei fattori che possono decidere (ma non è detto) le sorti di un inverno.
Fonte: www.meteogiuliacci.it