Editoriali — 26 Settembre 2013

ssta_25setTra domenica e lunedì transiterà sull’Italia la perturbazione n.7 del mese di settembre che, come abbiamo detto, avrà caratteristiche autunnali soprattutto per la direzione di provenienza assunta, da ovest verso est, che ben si sposa con la circolazione di tipo zonale che dovrebbe interessare le nostre latitudini in questo periodo dell’anno, almeno secondo quanto ci viene indicato dalla climatologia. Questo passaggio perturbato, tuttavia, non aprirà definitivamente le porte alle umide e piovose correnti occidentali e quindi potrebbe prefigurarsi come un caso a sé, non seguito da altri peggioramenti che potrebbero proseguire sul solco lasciato. Non è soltanto la modellistica numerica a porre l’accento su questo aspetto anche nei suoi ultimi aggiornamenti, ma anche il comportamento delle anomalie della temperatura superficiale oceanica che stanno interessando il vicino Atlantico.

Infatti, gli ultimi dati rilevati ieri ci dicono che tutto il settore oceanico, che si colloca alle nostre latitudini e che si estende dalle coste orientali degli Stati Uniti a quelle occidentali europee (fig. 1), si trova con acque ben più calde del normale, con aree che presentano anomalie positive fino a 3-5 °C. Un’altra area con acque più calde rispetto alla norma bagna anche la penisola scandinava. Ora, a causa dell’inerzia termica dell’immensa mole di acqua che è interessata da questo fenomeno di surplus calorico, è impensabile che il quadro appena descritto possa sostanzialmente modificarsi nei prossimi 40-60 giorni e quindi, di conseguenza, è credibile che possa prolungarsi almeno a tutto il mese di ottobre (la modifica dello stato avviene molto, molto lentamente).

Ma come potrebbe essere influenzata la circolazione atmosferica da questa anomalia? Deviando il tragitto della corrente a getto (jet stream) che, uscendo dal continente americano, guida poi verso l’Europa le correnti perturbate atlantiche. Quello che si nota, in casi come questi, è che la corrente a getto tende mediamente a circumnavigare in senso orario le aree in cui sono presenti acque molto più calde della norma, come se in pratica quell’area fosse sostituita da un campo di alta pressione. Osservando quindi questo quadro, si può comprendere allora come l’unico viatico maggiormente disponibile per permettere al flusso perturbato di arrivare sul nostro continente sia mediamente quello del… passaggio da Nord-Ovest (frecce nere). Sia chiaro: stiamo parlando di un comportamento medio che non implica l’impossibilità, da parte del flusso perturbato, di percorrere anche altre strade che, proprio per questa questione legata all’anomalia, dovrebbero essere però meno frequentate. Proprio come nel caso della perturbazione n.7 in arrivo nei prossimi giorni da una direzione che dovrebbe essere poco probabile.

E, in effetti, questo passaggio da Nord-Ovest ben si nota andando a valutare anche l’anomalia del campo di altezza di geopotenziale a 500 hPa (Z500) rielaborato per il periodo compreso tra il 1° ed il 24 settembre, utilizzando i dati NOAA (fig. 2): si osserva a tal proposito un campo di Z500 più elevato del normale (segno +) proprio laddove sono presenti acque oceaniche più calde del normale che, sempre per la questione legata all’inerzia termica, erano ovviamente presenti già da inizio mese con all’incirca questa stessa magnitudo. Si può tracciare una sorta di “percorso preferenziale” delle perturbazioni collegando tra loro le due aree caratterizzate da massima anomalia negativa del medesimo campo (segno -), ad indicare il sentiero che è stato mediamente percorso con maggior frequenza dalle correnti atlantiche.

Non illudiamoci quindi più di tanto con il passaggio della perturbazione n.7, perché il quadro complessivo dello stato atmosferico non è affatto propenso al ritorno in pompa magna delle piovose correnti occidentali. Ottobre meno piovoso della norma? Probabile, come del resto avevamo già evidenziato in un articolo pubblicato qualche giorno fa in relazione proprio a questa linea di tendenza.

Articolo a cura di:

Andrea Corigliano
Meteogiuliacci.it

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