Editoriali — 09 Febbraio 2014

__061171___3Se la stagione fosse andata per il verso giusto potremmo parlare di “scampoli di inverno”. Effettivamente però, non essendoci stato inverno, ci limiteremo a osservare che la seconda metà di febbraio, in modo particolare l’ultima decade del mese, potrebbe proporre una fase di tempo più freddo per tutti.

Quanto emerge in ultima analisi dalle simulazioni proposte dai modelli a nostra disposizione, ci mette di fronte alla concreta possibilità che il flusso atlantico si interrompa. L’inciampo dovrebbe avvenire a causa dell’innalzamento improvviso dell’anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani atlantici, il quale andrebbe ad infarcire un anticiclone tutto nuovo in sede scandinava. Il tutto intorno al 20-22 febbraio.

La manovra è di quelle favorevoli al prelievo di aria fredda dalle alte latitudini. Il quadro che emerge in particolare dalle corse operative e di controllo del modello americano (le più importanti a livello probabilistico), farebbe pensare all’utilizzo del pozzo depressionario già in piena forma sul Mediterraneo centrale per accogliere questa nuova massa d’aria.

Il risultato sarebbe quella di un tempo che, a partire dal 23-25 febbraio, proporrà nuove occasioni perturbate, ma in un contesto paradossalmente più invernale, con possibilità anche di nevicate fino a bassa quota, magari di sponda ad eventuali situazioni convettive che si potranno facilmente strutturare con questo tipo di sinottica.

Insomma signori, straremo a vedere. Nulla è già scritto, pertanto invitiamo a prendere quando detto con le dovute cautele. Per contro fate un bel nodo al fazzoletto, servirà per quando, passata la seconda metà del mese, torneremo sull’argomento e trarremo le dovute conclusioni.
Leonardo.it

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