IL MERCATO AGRICOLO DI POGGIOREALE DEVASTATO
CROLLO DI CAPANNONI, DI TETTOIE, DI MURI
IL PANICO DELLA FOLLA
QUATTRO MORTI
5 MORIBONDI
70 FERITI
I SOCCORSI
NAPOLI – Stamane, alle ore 6,50, si è scatenato sulla nostra città un violentissimo “ciclone” il quale si è andato ad abbatter sul mercato agricolo di Poggioreale distruggendo la maggior parte dei capannoni in cemento armato ed in lamiera.
Il disastro ha gettato nel lutto parecchie famiglie.
Si devono infatti deplorare parecchi morti e numerosi feriti.
LA IMPRESSIONANTE BUFERA
La terribile tromba d’aria è stata preceduta dal cupo rombo del tuono.
Il cielo, già coperto in parte da nubi, verso le 6,30 si è fatto del tutto oscurato.
Densi nuvoloni si sono accavallati ed il guizzo dei lampi abbaglianti ha fatto prevedere che il temporale si sarebbe scatenato con inaudita violenza.
Le scariche elettriche si sono succedute alle scriche e d’improvviso il vento ha preso a soffiare.
Alle 6,45 precise, mentre un’acqua torrenziale veniva giù, una tromba d’aria ha investo in pieno la piazza Salerno e tutto ha sconvolto al suo passaggio.
Il mercato a quell’ora era più che mai affollato.
Si era nell’ora delle contrattazioni e intorno ai carri ed ai camions, carichi di verdura e di frutta, di ortaglie, si aggirava una folla straordinaria di piccoli rivenditori.
Sotto le tettoie gli scrivani prendevano nota delle compre e vendite.
Al primo scrosciare della pioggia tutta la folla ha lasciato la piazza e la via Emanuele Gianturco ed è corsa ai ripari.
I capannoni e le baracche, che sorgono in cento posti, hanno accolto centinaia di uomini, donne e ragazzi, e, purtroppo, su questo ammasso di gente si è abbattua con inaudita violenza la bufera.
Pochi minuti soli sono bastati per sconvolgere il mercato.
I tetti dei capannoni sono stati schiantati; le lamiere di zingo delle piccole baracche sono volate via come fuscelli e dopo aver roteato in alto sono precipitate sulla folla terrorizzata.
Ma l’opera di distruzione non si è limitata al mercato agricolo ed alle adiacenze.
Il vento impetuoso e la pioggia torrenziale hanno prodotto anche danni gravissimi al muro di cinta dello stabilimento Pesvea che i pompieri hanno dovuto demolire di urgenza per scongiurare un nuovo disastro in un palazzo di via Casanova, in parte già crollato nella notte del 23 luglio.
Il “ciclone” ha prodotto anche a Ponticello notevoli danni ai fabbricati e specialmente a case coloniche, senza causare fortunatamente vittime.
Qui le autorità locali hanno subito disposto lo sgombro di alcuni fabbricati.
Alcuni caseggiati gravemente lesionati sono stati demoliti e si è provveduto anche ad abbattere alcuni muri di cinta che minacciavano di crollare.