Sparsi nell’azzurro del cielo, capaci di assumere colorazioni forti al tramonto, docili nell’aspetto, i cirri sono le nubi che si formano alle quote più elevate dell’atmosfera. Il grande Andrea Baroni le descriveva come “simili alle penne del pavone, simili allo zucchero filato…” questi filamenti nuvolosi possono assumere diversi significati dal punto di vista di una previsione.
Sono segnale della presenza di aria più calda alle quote superiori, ma possono annunciare anche la parte più periferica di una nube temporalesca già giunta a maturazione (incudine). Se osservati da un aereo di linea che vola a rotta di crociera (circa 10 mila metri di quota), sembrano invece banchi di nebbia ghiacciati, che possono ricoprire i finestrini del nostro aeromobile di cristalli simili alla brina. Sono nubi che si trovano a temperature sotto i -20°C quindi costituite interamente da minuscoli aghetti di ghiaccio, che possono rimanere per ore in sospensione in perfetto equilibrio con l’atmosfera circostante.
E la forma a uncino, come quella della figura qui a fianco? Qui bisogna considerare i venti che scorrono alle quote superiori e che, a volte, possono anche essere molto violenti. In questo caso, come ad esempio avviene per le classiche strutture cirriformi legate al transito della Corrente a Getto, il vento riesce a spazzare dal nostro cirro le particelle di ghiaccio più sottili le quali fuoriescono dalla nube assumendo quel caratteristico ricciolo o uncino.
Un ultima curiosità: i cirri producono precipitazione? Ebbene la risposta, anche se sembrerà strano, è affermativa (vedi prima immagine in alto, fenomeno noto come “fallstreak hole“). Le precipitazioni che si formano in seno ai cirri dipende essenzialmente dalla quantità di vapore presente nella massa d’aria e dall’intensità dei moti ascendenti in seno alla nube stessa. Solitamente sublimano ad alta quota non appena escono dalla nube stessa, senza naturalmente toccate il suolo. Quel che noi possiamo intravvedere da terra, se siamo fortunati e buoni osservatori, sono le classiche “virga” (o fall-out) cui corrispondono più rari buchi o strappi nel tessuto nuvoloso soprastante (fallstreak-holes nella figura in alto), fenomeno che genera curiosi, spettacolari a volte anche inquietanti effetti ottici.
Luca Angelini per Meteoservice.net