Buon pomeriggio!
Per chi come me è un meteo appassionato,il periodo che stiamo affrontando non è sicuramente eccitante e per molti può apparire addirittura irritante.Quando si fanno i conti con la natura possiamo solo inchinarci alle sue decisioni ed aspettare che essa stessa cominci a darci segnali di cambiamento.Noi meteo appassionati questi segnali li possiamo solo aspettare dai modelli matematici,che però,assieme a tutti gli indici predittivi del campo meteo climatico sono di gran lunga di difficile interpretazione,mai con uguale reazione e combinabili tra loro con migliaia di sfumature.Non starò quì ad annoiarvi con discorsi,ma vi spiegherò solo quello che vedo,consapevole che tra sei ore si potrebbe stravolgere.
Al momento,diciamo fino a metà mese,la figura anticiclonica che ormai da mesi sembra morire e risorgere continuamente,ci terrà ancora compagnia col suo carico di uggiosità ed inquinanti oltre che assenza di neve sulle Alpi ed il lento scioglimento di quello sugli Appennini ove non abbondante.Da metà mese si nota al momento un abbassamento del flusso zonale (perturbazioni Atlantiche in movimento verso il continente) con locali precipitazioni più frequenti al nord e sul settore Alpino,ma non di grande rilevanza.Sui settori Adriatici non credo in gradi precipitazioni,ma in frequenti pioviggini e clima via via più freddo,ma al massimo in media col periodo.Verso fine seconda decade,lo spostamento dei minimi di pressione del vortice polare dalla Groenlandia verso il continente Euro-Asiatico potrebbe essere la mossa che aspettavamo,se supportata da una puntata dell’anticiclone delle Azzorre verso nord o nord-est.Molto presto per capirlo,ma dell’attuale uscita modellistica penso sia l’unica nota positiva per il futuro meteorologico di Dicembre che,come ricordo,non è il mese favorito per vedere gelo e neve sul nostro paese.Nessuna fretta,ma solo un’osservazione sempre paziente e cosciente senza deprimersi.A presto.
PRECISAZIONE: Il grafico elaborato in questa rubrica è specifica per una macro area posizionata all’incirca nella zona costiera centrale adriatica e riguarda una emissione delle 4 giornaliere.Tale situazione incide notevolmente sulla precisione della tendenza sopratutto con lo scorrere della scala temporale.
Marco Lucarelli