Dopo l’estenuante braccio di ferro con un tenace anticiclone mediterraneo, la saccatura che resterà in parcheggio per alcuni giorni sull’Europa centrale dovrebbe evolvere a levante con il suo carico di pioggia.
Il movimento zonale piuttosto lento della figura perturbata potrebbe esporre il settore di nord-ovest a fenomeni localmente persistenti, che su alcune aree potrebbero presentarsi anche prima del transito frontale vero e proprio.
La cartina che vedete si riferisce alla giornata di lunedì 13 ottobre, giorno in cui il braccio di ferro tra le due configurazioni bariche sarà rotto a favore della saccatura atlantica.
Sul nord-ovest si individuano aree soggette a “stau orografico”, ovvero ammassamento di aria umida da sud sui contrafforti montuosi retrostanti, con inevitabili piogge intense.
La prima area riguarderà l’alto Piemonte e l’alta Lombardia (Biellese, alto Vercellese e Novarese, Comasco, Varesotto, Lecchese e Bergamasco). In questi settori le precipitazioni potrebbero assumere carattere di persistenza e forte intensità.
Un’altra area potenzialmente a rischio sarà la Liguria, per via di temporali marittimi in risalita dal Golfo, che potrebbero estendersi anche ai settori settentrionali della Toscana.
Anche le Prealpi Venete dovranno subire un carico di pioggia non indifferente, mentre altrove le precipitazioni non dovrebbero presentare punte critiche. Ovviamente, la distanza previsionale resta elevata e la situazione andrà monitorata di volta in volta.