Riportiamo questo interessante articolo di Mario Giuliacci, tratto dal suo Blog www.meteogiuliacci.it
Dove ci spiega la scorsa irruzione fredda nel Nord America, non è stata così eccezionale come si vuol far credere, ma addirittura il 6 gennaio che dovrebbe essere la giornata più fredda del XXI secolo, risulta comunque al 40 esimo posto degli ultimi 114 anni tra le ondata gelide, ecco comunque l’articolo
STORICA ONDATA DI GELO NEGLI USA, QUANTO È STATA INTENSA?
IN REALTÀ BATTUTI POCHI RECORD DI FREDDO
Nella prima parte di gennaio gli Stati Uniti hanno fatto i conti con un’intensa ondata di gelo, da molti definita di portata storica. Ma è davvero così? E’ stata realmente un’ondata di gelo da record? In effetti solo in parte, benché in alcuni casi il freddo abbia davvero toccato punte senza precedenti negli ultimi anni.
L’ondata di gelo ha toccato l’apice fra lunedì 6 e martedì 7, quando la neve imbiancava gran parte del territorio (nell’immagine St. Louis e il Mississippi stretti nella morsa di gelo e neve) e le gelate hanno interessato tutta una vasta regione che andava dal Montana a New York, e più giù fino al nord dell’Oklahoma e dell’Alabama, quasi a sfiorare le coste del Golfo del Messico.
Secondo i dati del National Weather Service in particolare lunedì 6 è stato per gli USA il giorno più freddo del XXI secolo, e per trovare su base nazionale una giornata altrettanto gelida bisogna tornare indietro al 12-13 gennaio del 1997. Tuttavia, considerando anche tutto il XX secolo, la giornate appare decisamente meno eccezionale: si colloca infatti solo al 40-esimo posto fra le più gelide degli ultimi 114 anni, e comunque molto meno rigida di quelle che occupano i primi posti di questa speciale graduatoria (dicembre 1983 e dicembre 1989).
Se questa irruzione di aria artica non è riuscita a sbriciolare i record assoluti, e tutto sommato neanche ad avvicinarsi, è stato soprattutto a causa della sua breve durata: in molte località le correnti gelide infatti hanno imperversato per appena 36-48 ore, subito rimpiazzate da aria relativamente più mite. Inoltre il gelo è stato accompagnato da venti intensi che se da una parte hanno accentuato la sensazione corporea di freddo (effetto wind chill) dall’altra rimescolando lo strato atmosferico hanno impedito che le temperature crollassero ulteriormente verso il basso. (Immagine: AP Photo/Kiichiro Sato)
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