Ambiente, territorio & dissesti — 21 Giugno 2013

Per esprimere un giudizio sul comportamento del tempo, è spesso utile considerare le condizioni meteorologiche del passato recente insieme a quelle previste dai modelli nel prossimo futuro: si riesce, così, ad abbracciare un intervallo lungo una trentina di giorni nel quale è possibile scorgere il segnale portante della dinamica atmosferica. Ecco che se allora si ragiona in quest’ottica, valutando quanto è accaduto sul Mediterraneo nelle ultime settimane ed in base alle odierne proiezioni calcolate dalla modellistica numerica per i prossimi giorni, si percepisce abbastanza bene una sorta di “metamorfismo” di questa estate che va plasmandosi su prevalenti condizioni di variabilità, da intendere come una certa predisposizione, da parte della stagione, a lasciarsi influenzare da tipologie del tempo legate a diversi pattern sinottici che possono certamente permettere l’avvento di un’ondata di caldo, ma anche di una fase più fresca della norma. Succede, questo, quando è assente una figura barica dominante o quando l’area sulla quale si desidera conoscere l’evoluzione meteorologica viene solo marginalmente interessata da un campo di pressione che colloca i propri massimi a dovuta distanza.
Sarà un po’ questo il filo conduttore del tempo che ci accompagnerà probabilmente fino ai primi di luglio e che, come da titolo, consentirà all’estate di proseguire un po’ sul… filo del rasoio, vale a dire con condizioni di stabilità e di instabilità atmosferica in un certo qual modo bilanciate… volendo salvare un po’ capra e cavoli. Scendiamo ora un po’ più nel dettaglio e vediamo di comprendere meglio la dinamica evolutiva, sintetizzando per fasi.
Prima fase: la fine dell’ondata di caldo – Entro il fine settimana la prima ondata di caldo estivo portata dall’espansione indotta dell’Anticiclone nord africano sarà terminata. L’aria più fresca atlantica riuscirà a raggiungere anche le regioni meridionali, per cui su tutta l’Italia le temperature avranno modo di riallinearsi ai valori medi stagionali, ma per pochi giorni.
Seconda fase: l’arrivo della perturbazione n.3 aprirà probabilmente un periodo più fresco – Tra domenica 23 e lunedì 24 giugno, una saccatura in discesa dal Nord Atlantico lungo il fianco settentrionale dell’Anticiclone delle Azzorre (che nel frattempo si sarà esteso lungo i paralleli del Medio Atlantico al Mediterraneo occidentale), causerà probabilmente un calo delle altezze di geopotenziale a 500 hPa su tutta l’Europa Centrale, sui Balcani e su buona parte dell’Italia, specie del Centro-Nord che si troverà maggiormente esposto alla circolazione ciclonica attiva in quota (figura 1). Questa situazione potrebbe accompagnarci almeno fino all’inizio di luglio ed essere caratterizzata da un flusso di aria più fresca da nord-ovest che sormonterebbe un campo di pressione al suolo non eccessivamente elevato, dovuto ad una probabile influenza, seppur marginale, dell’Anticiclone delle Azzorre. Si tratterebbe di un quadro sinottico abbastanza precario, perché se da un lato non possiamo parlare di condizioni meteorologiche compromesse per via della presenza di un campo barico al suolo di natura anticiclonica, dall’altro lato manca quel “quid” in più che possa far sì che si dica la stessa cosa per le quote superiori: qui, invece, è indubbio che avere la pressione di 500 hPa ad altezze di geopotenziale più basse è un deterrente per la stabilità di tutta la colonna atmosferica. Le conseguenze saranno un’elevata probabilità di assistere alla formazione di rovesci e temporali che si formeranno spesso sul posto.
Per tutto il periodo, dall’inizio della prossima settimana ed almeno fino al 2-3 luglio, saremo quindi interessati da un tipo di tempo che, specie sul Nord Italia, affonderà probabilmente nella classica variabilità: non mancherà il sole, ma non mancheranno nemmeno i fenomeni che avranno ovviamente più chance di formarsi sui rilievi. Presente, ma probabilmente meno marcata, l’instabilità sulle regioni centrali e quasi del tutto assente al Sud, dove la presenza di un campo anticiclonico anche in quota permetterà di avere condizioni soleggiate più durature. In più, con un campo di temperatura che a 850 hPa (circa 1500 metri) si porterà intorno a 2-3 °C al di sotto della media di questo periodo (figura 2) su tutta l’Italia, le condizioni meteorologiche saranno caratterizzate anche da un caldo gradevole, senza alcun eccesso: in queste circostanze, si ritiene davvero poco probabile il superamento, se non in modo del tutto occasionale, della fatidica soglia dei 30 °C nei valori massimi.
Terza fase: intorno a metà luglio, ancora poche novità – Intorno alla metà della prima decade di luglio la situazione non dovrebbe essere destinata a cambiare di molto. Gli scenari più probabili calcolati con la tecnica della cluster analysis mettono infatti in evidenza una discreta probabilità, intorno al 40-50%, di come in linea di massima sia possibile il proseguo del tipo di tempo che potrebbe caratterizzare la seconda fase (figura 3). Difficile, a tal proposito, essere più precisi: sia per l’orizzonte temporale a cui siamo arrivati, sia perché ci troviamo a commentare quello che potremmo definire un “quadro sinottico di frontiera” per l’assenza, sul Mediterraneo centrale, di una figura barica dominante. Quasi sicuramente, possiamo solo dire che nelle prossime due settimane i grandi assenti saranno l’Anticiclone nord africano ed il caldo.
Conclusioni – Possiamo concludere che le prossime due settimane saranno caratterizzate da un tempo che si manterrà ancora piuttosto lontano da quelle condizioni meteorologiche che sono tipiche di una stagione estiva matura, intese secondo i canoni assegnati dalla climatologia. Ci avviciniamo a luglio, un mese che comincerà probabilmente un po’ sottotono perché erediterà la fase più fresca ed instabile dell’ultima decade di giugno: certo è che, se l’andamento del mese dovesse proseguire su questo andazzo almeno fino alla fine della seconda decade, bisognerà iniziare a prendere in considerazione di aver vissuto una prima metà dell’estate in controtendenza rispetto a quelle degli ultimi anni. Si tratterà di una considerazione che, eventualmente, avrà il suo peso nel giudizio finale di questa stagione.

Fonte Meteogiuliacci

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