La prossima stagione invernale appare tra le piu’ difficili delle ultime stagioni,apparentemente sembra incanalata su dei binari certi ,ma guai a dare per scontata un’evoluzione a cosi lunga gittata.Non possiamo che partire nel nostro sguardo alla prossima stagione partendo dall’attivita’ della nostra stella,determinante anche in termine di attivita’ geomagnetica terrestre ed in relazione con l’indice zonale e relativa forma delle semi-permanenti nord emisferiche(islandese ed aleutinica),la quale ci mostra nelle ultime settimane una decisa ripresa.
Andamento attivita’ solare moderata:
Altro elemento non di poco conto e’ rappresentato da una chiara fase positiva della QBO,con valori positivi e dunque occidentali che si protrarranno sino alla fine della stagione,passando di segno ai 30 hpa solo alla fine della stagione invernale,tornando negativa piu’ in basso solo durante la prossima estate.Da segnalare che negli ultimi anni seppure la durata alternata tra le due fasi sia restata ovviamente immutata,l’entita’ di quella orientale appare molto accentuata.
Valori rispettivi a 30 e 50
Con tali elementi generalmente possiamo dire che in caso di QBO positiva e attivita’ solare cospicua con valori da massimo solare,si verificano soventemente fasi gelide e buoni inverni a livello di anomalie. Un’altro elemento non di poco conto e’ la possibilita’ di eventi stratosferici di tipo WARM che sono piu’ probabili in annate come quella attuale(QBO+ SF molto attivo).
;attraverso un potenziamento della BREWER-DOBSON CIRCULATION,e notiamo un ottima presenza in tal senso di ozono alle latitudini polari,che si trova alla base assorbendo la radiazione ultravioletta solare ,dei fenomeni di warming stratosferico.
Passando alla strutturazione del tripolo atlantico e in genere alla situazione delle SSTA ,poniamo lo sguardo sui seguenti elementi:
In particolare partiamo da un’assetto del tripolo atlantico che nelle ultime settimane mostra un assetto da tripolo neutro,con fascia positiva sul settore NATL anche se con anomalie negative a levante,mentre la fascia centrale medio-atlantica mostra una strutturazione mista con area RM ancora positiva seppure ridimensionata rispetto ai valori tardo-estivi,con pozza negativa medio-atlantica e nuova zona positiva a ridosso delle coste atlantiche europee.Con un simile assetto non vi sono sostanziali prevalenze con un tripolo neutro e poco forzante.Anche i predictor tardo primaverili indicavano un’assetto da NAO neutra.In piu’ negli ultimi anni molto spesso si e’ riuscita a correlare con un’ottima performances molto stabile,l’andamento della NAO estiva con quella invernale come il grafico seguente:
Proprio l’andamento estivo mostra un’assetto neutro-positivo con un paio di puntate negative agli inizi e a fine stagione,e vedremo nel corso dell’outlook come tale andamento potrebbe in effetti tornare in auge anche nei confronti dei possibili sviluppi strato-troposferici.Continuando il nostro escursus sulle anomalie non possiamo che individuare un’elemento discriminante rispetto alle ultime stagioni ,e molto importante per il js in uscita dal comparto statunitense come la PDO che pur rimanendo in una chiara fase negativa mostra dei segnali ad alta frequenza di neutro-positivita’,ed essa e’ strettamente correlata allo sviluppo della semi-permanente aleutinica.Con un simile assetto pensare al realizzarsi del tanto temuto CANADIAN WARMING da molti decantato agli inizi della stagione, appare fuori luogo.Ne risente chiaramente dunque anche l’oscillazione del PNA con la bolla positiva molto a ridosso del comparto statunitense e trasferimento d’onda nel letto del JS polare in fase positiva,con azione fredda sulla parte centro-orientale statunitense,a favorire maggiori tenute zonali,ed un possibile blocco Britannico
Dando uno sguardo invece all’area nevralgica ENSO dobbiamo premettere che nelle ultime stagioni le fasi negative sono assolutamente state prevalenti, condizionando non poco la strutturazione del VPS ,rendendolo inattaccabile e spesso condizionando il segno dell’AO in termini di pre-condizionamento dopo l’iniziale decoopling stagionale(disturbi dal basso),con lo sforamento della soglia del NAM(1,5). I forecast ENSO mostravano gia’ dall’estate, un’evoluzione neutro-positiva dunque non molto estremizzata, con un js che in fasi di ENSO+ deciso sarebbe molto teso in ingresso sul vecchio continente, dunque non il caso attuale viste le proiezioni dei principali centri di calcolo mondiali. Una situazione neutrale in area ENSO non dovrebbe presupporre ad un ridimensionamento rapido delle bolle di calore presenti in ambito delle sst sui settori artici e sub-artici costituendo spine nel fianco per il vortice polare. Ovviamente la situazione dell’artico cio’ va detto,non ha nulla a che vedere con le ultime stagioni, con una maggiore tenuta e dunque una probabile migliore strutturazione del VP,e cio’ si e’ ben evidenziato anche nell’estensione dello snov-cover anche nel rilevamento divenuto fondamentale ormai al di sotto del 60esimo parallelo,ad indicare una maggiore chiusura della struttura rispetto alle ultime annate.
Il recupero’ dei ghiacci artici estivi assolutamente distanti dai minimi degli ultimi anni,ci ha dato in senso sin da subito di una maggiore positivita’ da parte dell’AO nel corso della stagione,pur rimanendo all’inerno di un trend tipico degli ultimi anni,quando dal 2007-2008 abbiamo segnato il punto del non ritorno.
SITUAZIONE DELLE SSTA EMISFERICHE
Venendo all’assetto emisferico ,sin da subito si e’ notato come questa stagione a differenza delle scorse non ha visto molti disturbi monolaterali dal pacifico ed i primi si sono risolti positivamente,per fortuna in quanto essi non sono in grado di rompere la struttura,anzi generando il piu’ classico dei T-S-T event che trovano la massima espressione nel CANADIAN WARMING SEGUENDO LO SCHEMA SEGUENTE:
Impulso disturbatore delle onde planetarie
Propagazione verso l’alto
Dissipazione e rottura delle onde
Discesa delle anomalie
Risposta della troposfera
In molti ambiti si pensava ad una sua realizzazione,ma mancando la piu’ classica delle azioni dal basso t-s,esso non ha trovato chances di materializzarsi.La cosa fondamentale adesso e’ di capire come mai nel corso delle ultime stagioni assistiamo sempre piu’ soventemente a discese di cooling prematuri,e questa stagione nonostante la mancanza del CW,ci mostra un raffreddamento radiativo cospicuo ,senza alcun ostacolo,andando poi a condizionare il segno dell’AO.
Sappiamo pero’ che nonostante l’imput di chiusura del VPS/VPT in discesa repentina ,esso fatichera’ in fase iniziale ad imporsi con vari impulsi, perche’ in prima fase la troposfera tra fine novembre e prima parte dicembrina potrebbe resistere.Con molta probabilita’ la prima parte invernale in attesa della sterzata zonale legata al superamento del NAM,vedra’ dunque una ritrovata dinamicita’ e molto probabilmente anche con alcune sortite fredde o gelide,ma ovviamente poi dal pre-condizionamento non si scappa,anche se cio’ nulla vuol dire sulla stagione invernale.Anche perche’ questa stagione rispetto alla passata mostra un’asse migliore del VP,con permanenza del lobo canadese a costruire azioni bloccanti oceaniche.
POSSIBILE EVOLUZIONE DEL NAM
Evouzione invernale prima parte:
Con simili premesse e senza dilungarci ulteriormente immaginiamo dopo una prima parte stagionale con fase neutro-negativa dei due principali indici,una ripresa nel corso della seconda e terza decade dicembrina sin verso la prima meta’ di gennaio su valori ampiamente positivi.Ovviamente pero’ con un simile assetto non vuol dire assenza invernale anzi,nella prima parte di dicembre sino attorno alla meta’ ,nelle fasi di rallentamento,non sono escluse bordate nord-orientali artiche o azioni retrograde a chiusura tipica da circolazione secondaria spesso spostate a sud-est.Con tali premesse pur svoltando dalla fine della seconda decade in un pattern EA+,saranno possibili alcuni strappi semi-meridiani di matrice oceanica specie al nord e area tirrenica in un contesto,comunque spesso altopressorio. Nel corso delle festivita’ possibile lunga affermazione anticiclonica,che potrebbe dominare anche gran parte della prima meta’ di gennaio.Ovviamente come spesso avviene in genere ogni ESES,mostra alcune oscillazioni e potrebbero essere quelle fasi tra fine dicembre e prima meta’ di gennaio a regalarci alcune circolazioni secondarie e retrograde, non solo ad appannaggio dell’area adriatica ma in alcune fasi anche delle aree settentrionali con azioni piu’ alte e maggiormente convergenti.
Anomalie possibili prima parte invernale legata anche all’attivita’ solare moderata :
Occhio al big-event dicembrino possibile azione gelida retrograda entro la prima meta’
Non saranno necessari molti interventi da parte della stratosfera,anche se inizialmente vi saranno alcuni piccoli disturbi(UPPER WARMING),nel corso della fine di dicembre,solo a seguire pero’ potrebbero comparire seri disturbi alla struttura, con una possibile elliticizzazione costante dell’asse del VP in fase iniziale (gennaio seconda parte),e successiva rottura ipotetica ma su cio’ dovremmo tornarci vista l’incertezza di un possibile vero ESES di tipo WARM nel corso di gennaio o febbraio anche se non e’ detto che arrivi a pieno con effetti in troposfera..Con tale manovra che darebbe i frutti nella seconda meta’ di gennaio,e poi a febbraio ci aspettiamo uan frequente reattivita’ della wave atlantica quest’anno molto piu’ reattiva delle precedenti annate. Con simili ipotesi si partirebbe con azioni artico marittime a ridosso della fine della seconda decade di gennaio, per poi divenire molto crude e dirette sul lato orientale della penisola ,finendo poi in convergenza medio-alta.Si potrebbero generare possibili azioni bloccanti anglo-scandinave,in appoggio ad un’avanzata dell’alta termica nell’ultima parte stagionale.
Anomalie previste seconda parte stagionale:
Ovviamente rimarchiamo che tali proiezioni vanno prese con il beneficio del dubbio,e andranno verificate in modo distaccato,senza alcuna pretesa,in quanto nessun indice ne proiezione puo’ centrare con molto anticipo addirittura un’intera stagione.
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