ANSA) – ROMA, 22 MAG – I ghiacci di un’area dell’Antartide, finora considerati stabili, si stanno sciogliendo rapidamente.
La zona meridionale della Penisola antartica, ‘ferma’ fino al 2009, ora sta riversando acqua nell’oceano al ritmo di 55mila miliardi di litri all’anno, contribuendo così all’innalzamento del livello del mare. A dirlo è uno studio capitanato dall’università di Bristol e pubblicato sulla rivista Science, che si basa su dati satellitari di CryoSat-2, dell’Agenzia spaziale europea.
Da un’altitudine di circa 700 km, il satellite invia un impulso radar alla Terra, che viene riflesso dal ghiaccio e torna al satellite. In questo modo, spiegano gli esperti, è possibile misurare l’altezza dei ghiacciai con “incredibile accuratezza”. Stando ai dati raccolti in cinque anni, i ghiacciai di questa zona antartica si stanno assottigliando di 4 metri ogni anno.
“Ad oggi i ghiacciai hanno riversato nell’oceano 300 km cubici d’acqua, l’equivalente del volume di circa 350mila Empire State Building”, dice Bert Wouters dell’università di Bristol, autore principale dello studio. Guardando all’Italia, è come se in mare fosse finita tanta acqua quanta può essere contenuta in 2,4 milioni di grattacieli Pirelli. Si stima che un tale volume stia contribuendo all’innalzamento globale del livello del mare per 0,16 millimetri all’anno.
Secondo i ricercatori questo cambiamento improvviso nella Penisola antartica non può essere spiegato da cambiamenti delle precipitazioni nevose o della temperatura dell’aria. La causa è piuttosto il riscaldamento delle correnti oceaniche. I cambiamenti nella circolazione del vento intorno all’Antartide, osservano, hanno aumentato il flusso delle acque calde dalle profondità oceaniche alle zone costiere, sciogliendo dal basso le piattaforme di ghiaccio e i ghiacciai. (ANSA).