Editoriali — 18 Marzo 2015

Sembra dipanarsi la matassa dei fragili equilibri termo-dinamici attualmente in atto. Il volto estremamente capriccioso della primavera, talvolta tipico del mese di marzo, si coprirà di tinte ancor più fosche e rimarrà tale presumibilmente sino ai primi d’aprile.

Assoluta normalità:
è capitato, ultimamente, di sentire taluni definire il periodo in essere anormale. Nulla di più falso. Marzo, quale primo mese primaverile, è ben noto tra esperti e non per l’estrema variabilità meteo-climatica. Non ci siamo stupiti del freddo e delle nevicate, così come non ci stupiamo degli ultimi accadimenti piovosi e temporaleschi dell’estremo Sud. Le manifestazioni atmosferiche violente scaturiscono, inevitabilmente, dalle enormi forze in gioco: masse d’aria di diversa estrazione che percorrono i meridiani. I contrasti che ne scaturiscono determinano, sovente, precipitazioni fin troppo violente e persistenti. Annoveriamo tra queste anche temporali e grandinate, ovvero quelle manifestazioni tipiche della transizione stagionale.

Complessa configurazione barica:
la variabilità meteo-climatica suddetta contempla, tra gli altri, anche i complessi meccanismi barici continentali. La configurazione che si è venuta a creare è a dir poco ingarbugliata: abbiamo alcune strutture altopressorie in connubio tra loro e vari nuclei ciclonici alcuni dei quali ancora alimentati da aria particolarmente fredda. L’Italia, proprio in questo momento, è contesa tra le due diverse circolazioni: ad ovest un promontorio anticiclonico, ad est un ampio vortice instabile.

Miglioramento effimero:
le ampie schiarite comparse ultimamente testimoniano la presenza del succitato promontorio anticiclonico. Alcuni, giustamente, potrebbero crearsi false illusioni immaginandosi la tanto agognata stabilità primaverile. Ma proprio perché illusioni, per di più false, verranno demolite dal ritorno del maltempo. Anche stavolta verrà indotto da un’ampia depressione in ingresso sull’Europa occidentale, ma non sarà la classica perturbazione atlantica. Tutt’altro. Avremo a che fare con un’irruzione fredda che da est scivolerà in quella direzione sfruttando il ponte tra l’Alta delle Azzorre e l’Alta Scandinava. Irruzione che verrà agganciata dall’ampia lacuna barica iberica e che andrà ad implementare le condizioni di maltempo sul nostro Paese. Attenzione, il freddo non arriverà. Anche stavolta avremo a che fare presumibilmente con sostenute correnti sciroccali.

Maltempo duraturo:
quel che è importante sottolineare è che l’analisi modellistica comparata conferma le linee evolutive tracciate lunedì: maltempo persistente. Sul nostro Paese potrebbero affluire ulteriori perturbazioni, stavolta nord atlantiche, in grado di perpetuare una ferita ciclonica di difficile guarigione.

L’Alta delle Azzorre:
crediamo sia giusto soffermarsi anche sul ruolo del ben noto Anticiclone Atlantico, perché se il maltempo avrà modo effettivamente di procrastinarsi lo dovremo alla tenace collocazione occidentale dell’azzorriano. Assorbita la depressione iberica, tornerà a posizionarsi in quella direzione fungendo così da scivolo ai vari impulsi perturbati nord atlantici. Impulsi che andrebbero a sviluppare, a contatto coi nostri mari, vortici di Bassa Pressione profondi e insistenti e tali da apportare ulteriori abbondanti precipitazioni su tutte le nostre regioni.

Focus: evoluzione sino al 31 marzo 2015
Le prossime 36 ore proporranno un ulteriore miglioramento e le schiarite proverranno a stabilirsi in tutta Italia. Non mancheranno locali annuvolamenti, spesso dettati dallo stazionamento di nubi basse e banchi di nebbia. Nel complesso avremo un clima gradevole, più mite di giorno e un po’ freddo la notte. Venerdì sera, però, dovrebbero apparire i primi cenni di cambiamento. La nuvolosità da ovest raggiungerà Sardegna, Liguria e Alpi occidentali, provocando qualche precipitazione a partire dall’Isola.

Nel fine settimana si aprirà un’altra crisi perturbata che rischia di protrarsi sino a fine mese. Dopo un temporaneo miglioramento ad inizio della prossima settimana, le perturbazioni nord atlantiche potrebbero giungere in modo pi convincente e a ripetizione, sfruttando l’assenza sostanziale dell’Alta Pressione alle nostre latitudini. Sarà l’occasione propizia per ulteriori abbondanti precipitazioni, il tutto in un quadro climatico sostanzialmente adeguato al periodo.

Evoluzione sino al 05 aprile 2015
E’ probabile che l’instabilità ci accompagni sino alle festività Pasquali, ipotesi al momento percorribile senza particolari ostacoli vista la mancanza di segnali modellistici volti ad un definitivo miglioramento del tempo.

In conclusione.
Primavera che al momento ci sta mostrando il suo lato capriccioso, ma come detto in apertura gli accadimenti attuali e futuri sono da considerarsi assolutamente normali. Il percorso verso la definitiva stabilità estiva sarà ancora lungo e tortuoso.

 

Fonte Meteogiornale.it

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