Dopo cinque mesi, nulla è cambiato.
Ci sono due assurdità nel periodo che stiamo vivendo. La prima è prettamente fisica, la seconda mentale. Quello in foto è il fiume Tanaro a Ponte di Nava (CN) il 6 settembre scorso dopo una primavera e un’estate aride e siccitose. Oggi, a distanza di cinque mesi, la situazione non è cambiata di molto perché non piove, non nevica, fa caldo e tira vento.
Un’assurdità fisica, come detto. A Mondovì città dal 1° giugno 2021 al 1° febbraio 2022 sono caduti 325mm di pioggia (TRECENTOVENTICINQUE litri per metro quadrato di terreno) su una media attesa per il periodo di circa 600mm. Gli accumuli nevosi, ad ora, sono fermi a 8/10cm su una media annua che in città oscilla tra gli 80 e i 100cm a seconda dei quartieri.
Le montagne cuneesi sono avvolte da nuvole di polvere quando non sono aggredite dal fumo e dalle fiamme degli incendi. Qua e là sbucano fiori e boccioli, mentre nei versanti a nord la poca acqua è imprigionata dalle ragnatele di ghiaccio. Soprassiedo sulle sottili strisce di neve che agonizzano giorno dopo giorno sui versanti sciistici brulli e spelacchiati. Un plauso e una vicinanza umana e sincera agli operatori, ai gattisti, ai professionisti della neve. Ma questo accanimento terapeutico è davvero la strada per il futuro?
C’è poi l’assurdità mentale. Quella di chi fa finta di nulla, di chi non vuol vedere, di chi esprime quasi compiacimento per il tepore fuori stagione. Ben inteso…la neve tornerà senz’altro a cadere, sulle nostre montagne e a Mondovì città. Ma non parliamo di cicli o di normalità, impariamo ad accettare l’irreversibilità delle cose. Io, che ormai sono rassegnato, guardo le foto di vecchie nevicate con Sorrentiniana memoria: “la nostalgia? È l’unico svago che resta a chi è diffidente verso il futuro”.
Fonte facebook
📷 Roberto Sappa