EUROPA TERRA DI CONTESA – Appare decisamente evidente la spaccatura in due del Continente: da un lato il bel tempo prevale sulle nazioni occidentali, mentre sulle restanti aree agisce un’ampia circolazione instabile, alimentata da un attivo flusso di correnti artiche che hanno riportato un pizzico d’inverno (anche se l’inverno quest’anno è rimasto in realtà del tutto latitante per l’intera stagione). La stabilità dominante ad ovest va ricondotta ad un campo anticiclonico, che si è andato a sbilanciare verso nord posizionando il suo centro motore fra Isole Britanniche e Mare del Nord. Gran sereno quindi non solo sul Regno Unito, ma anche sulla Francia, mentre invece sulla Penisola Iberica l’anticiclone è leggermente più debole, tanto da consentire locali condizioni d’instabilità diurna già viste nei giorni passati. Lungo il bordo orientale dell’anticiclone, così sbilanciato verso nord, si è così inserita un’irruzione fredda che accompagna l’ampia saccatura artica che comporta instabilità diffusa su buona parte dell’Europa Centro-Orientale.
ARIA FREDDA IN SFONDAMENTO SULL’ITALIA – I primi effetti si erano avuti alla fine della giornata d’ieri, con la parte più avanzata del fronte freddo che ha rapidamente scavalcato le Alpi, sfondando sul Nord-Est a suon di temporali e raggiungendo nelle prime ore della giornata odierne anche parte della Val Padana, e soprattutto l’Emilia Romagna. L’incursione fredda ha poi proseguito la propria corsa, entrando pienamente in scena con un attivo sistema frontale che ha attraversato la Penisola: attualmente il ramo più attivo del sistema perturbato lo ritroviamo tra il Centro ed il Sud ed è associato a precipitazioni temporalesche anche grandinigene, più diffuse sui versanti adriatici e zone interne, ma con sconfinamenti avvenuti anche sul lato costiero tirrenico, specie tra Lazio e Campania ove non sono mancati intensi acquazzoni. Il fronte perturbato è accompagnato dall’energico ingresso d’aria più fredda che ha permesso il ritorno della neve sull’Appennino Centrale, localmente anche a quote di poco inferiori ai 1000 metri di quota.
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