Un inizio di agosto africano, caldo, spesso caldissimo, in particolare sulle pianure del nord, sulle zone interne del centro e di parte del sud, con le solite punte di 37-38°C e qualcuna isolata anche di 40°C. Tanto sole insomma, pochissimi o nessun temporale rilevante. Quel varco, quella breccia delle correnti atlantiche, sembrerebbe destinato a costruire un nuovo disegno barico per la settimana di Ferragosto, fatta di ulteriori passaggi instabili, estesi questa volta a gran parte del Paese, con penetrazione più diretta delle saccature, temporali sparsi e calo generale delle temperature sino a portarsi leggermente al di sotto delle medie.
Si tratta ovviamente di una prima proiezione, ma supportata da una veduta quasi univoca dei modelli matematici, che fa pensare davvero che non si tratti di un castello in aria.
Inoltre si nota una notevole implosione per quel periodo dell’anticiclone africano, sostituito un po’ goffamente dall’anticiclone delle Azzorre, che non sembrerebbe capace di proteggerci in modo adeguato, rimanendo un po’ troppo di quinta sull’ovest del Continente.
In definitiva dobbiamo prepararci ad un Ferragosto con l’ombrello? Beh, sulle Alpi la cosa non è affatto da escludere, altrove in fondo si tratterebbe di qualche momento temporalesco in un contesto termicamente gradevole e favorevole comunque anche ad ampie schiarite.
Fonte: Leonardo.it
STEPD
In effetti vuoi per un probabile cambio di pattern meteorologico,vuoi per un normale fisiologico decadimento stagionale e della vigoria dell’hp africano stesso,intorno al ferragosto si potrebbe assistere ad una normalizzazione delle figure bariche in Europa,ritorno dell’hp delle Azzorre,correnti atlantiche più vivaci. Dunque il tempo sulla nostra penisola potrebbe tornare ad essere ben più dinamico,con spesso alcune fasi instabili e termiche nella norma. Vedremo…