MODELLO EUROPEO: uno sguardo al tempo previsto sino al termine della seconda decade di febbraio
Tra domenica e martedì prossimo, una veloce perturbazione introduce un raffreddamento delle temperature sui Balcani e sullo stivale italiano. Ne saranno interessate soprattutto le nostre regioni orientali. Sviluppi incerti nella seconda decade di febbraio anche se il tempo potrebbe risultare spesso secco sulle regioni tirreniche e settentrionali, più umido, freddo ed instabile su quelle adriatiche.
Trova conferma anche dagli aggiornamenti serali del modello europeo, il passaggio di una perturbazione sul Mediterraneo centro-orientale nel periodo compreso tra la serata di domenica 10 e la giornata di martedì 12 febbraio. Avremo a che fare con un passaggio perturbato molto veloce, il quale scivolerà rapidamente verso le regioni centrali e meridionali. Domenica i fenomeni che avranno comunque carattere sparso e disorganizzato, saranno circoscritti alle regioni del nord, mentre lunedì e martedì le precipitazioni colpiranno soprattutto i versanti del medio e basso Adriatico, presentando carattere un po’ più organizzato. Durante la prima metà della prossima settimana, è previsto inoltre un cambiamento nella direzione del vento previsto aspirare dai quadranti nord-orientali, accompagnato da un abbassamento delle temperature.
A livello sinottico generale, il modello europeo inquadra ancora un forte anticiclone con la propria sede sulla Penisola Iberica, laddove le temperature previste nel prossimo futuro saranno molto miti ed avranno ben poche caratteristiche invernali. Dai capricci di questo anticiclone, dipenderanno le caratteristiche del tempo atmosferico previsto sull’Italia. Attenendoci a quelli che sono gli ultimi aggiornamenti a nostra disposizione, questo anticiclone potrebbe in parte proteggere le regioni settentrionali dai flussi di aria fredda dal nord est; di conseguenza su questi settori le temperature potrebbero risultare più miti rispetto alle regioni centrali e soprattutto meridionali.
In particolare le regioni dell’Italia meridionale potranno risultare quelle più esposte all’arrivo dell’aria fredda. Torniamo quindi a commentare una circolazione atmosferica che si è presentata molte volte nel recente passato e che include la presenza di un forte anticiclone sulla Penisola Iberica, il quale limita gli effetti delle colate d’aria fredda alle regioni balcaniche e marginalmente alle regioni meridionali. Questo tipo di circolazione potrebbe accompagnarci tranquillamente fino al termine della seconda decade di febbraio.
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