Con il progredire della stagione, il rischio di fenomeni temporaleschi intensi aumenta. Le temperature via via diventano più alte e l’aria può disporre di maggiore energia, sia in termini di umidità (calore latente) che di temperatura (calore sensibile). Non a caso tra la fine della primavera e durante l’estate la Pianura Padana e le pianure interne del centro vengono battute con maggior frequenza da questi fenomeni, mentre le condizioni favorevoli per il nostro meridione sono riscontrabili invece tra l’autunno e l’inizio dell’inverno.
Ma cosa sono questi tornado? Si tratta di sottili vortici di aria che si formano per risucchio ciclonico da parte di una nube temporalesca dalla quale scendono con la classica forma a imbuto. Il termine “sottile” sta ad indicare un fenomeno che in meteorologia viene classificato alla micro-scala. I tornado infatti hanno un diametro medio di qualche centinaio di metri, anche se negli USA sono stati rilevati tornado con diametro anche di 1 km!.
Tecnicamente, a seconda della via per la quale si originano, possono essere suddivisi in tornado meso-ciclonici, ovvero nati in seno ad una nube temporalesca rotante (supercella) oppure miso-ciclonici (le comuni trombe d’aria e d’acqua), nati per sollevamento in verticale di un asse di rotazione da parte di aria calda in seno a temporali generici (non rotanti).
Tornado: cosa sono, perchè si formano e come ci si difende
Naturalmente, data la piccola scala e la grande energia in gioco, sono fenomeni molto violenti e possono causare danni anche disastrosi. Esiste un modo per valutarne la potenza? Esistono in realtà diversi criteri di catalogazione, ma la cosiddetta Scala Fujita (dal nome del professore che la inventò) è quella universalmente utilizzata e indica su una scala da F1 a F5 la potenza presunta sprigionata dal tornado in base ai danni da esso causati.
Come ci possiamo difendere da questi autentici mostri del cielo?
Un consiglio. con i tornado (come per i fulmini d’altra parte) non si scherza. Se non siamo “stormchasers”, ovvero se non apparteniamo alla categoria di appassionati che conoscono a fondo questi fenomeni e sanno come e con quali mezzi affrontarli, non possiamo fare altro che ripararci in luoghi chiusi, lontani da porte e finestre. In casi estremi, quando ad esempio un tornado attraversa grandi centri densamente popolati, anche in luoghi chiusi si corrono alcuni pericoli. Il video che vi ho proposto sopra ne è una chiara dimostrazione.
Luca Angelini per Meteoservice.net