Editoriali — 08 Giugno 2015

Questo post è uscito su GeopoliticalCenter il 16 dicembre 2014, molto in anticipo sulle notizie della stampa ufficiale, ve lo riproponiamo oggi alla luce delle notizie giunte da Stoccarda, dove ad una riunione della NATO, ai massimi vertici politici e militari, si è concretizzata la possibilità di dispiegare in Europa le armi atomiche che noi riteniamo le più pericolose mai costruite dal genere umano, non per la loro potenza bensì per il poco tempo che lasciano al “nemico” per reagire prima di essere annientato, fatto che potrebbe innescare anche per errore una guerra nucleare in Europa.
Il nostro gruppo da sempre identifica la fine della guerra fredda con un preciso momento storico, questo momento storico è la firma del trattato INF (intermediate nuclear force). Quella storica firma eliminava dal teatro europeo, unico luogo in cui Stati Uniti e Unione sovietica si confrontavano fisicamente sul terreno, le armi con la maggior potenzialità di innescare una guerra nucleare in Europa e nel mondo intero: i missili nucleari (balistici e da crociera) a gittata intermedia. Fu quello il momento decisivo, nel quale iniziò il processo di distensione e disarmo che allontanava lo spettro di una fulminea e devastante guerra nucleare in Europa, combattuta con armi atomiche lanciate direttamente dal territorio europeo, e, più precisamente, dai territori dei paesi satellite delle due superpotenze nucleari dell’epoca (Stati Uniti e Unione Sovietica), una “Limited Nuclear War” sulla quale molto si teorizzò in passato, e della quale il nostro gruppo parlerà presto in chiave contemporanea.

Questo post è uscito su GeopoliticalCenter il 16 dicembre 2014, molto in anticipo sulle notizie della stampa ufficiale, ve lo riproponiamo oggi alla luce delle notizie giunte da Stoccarda, dove ad una riunione della NATO, ai massimi vertici politici e militari, si è concretizzata la possibilità di dispiegare in Europa le armi atomiche che noi riteniamo le più pericolose mai costruite dal genere umano, non per la loro potenza bensì per il poco tempo che lasciano al “nemico” per reagire prima di essere annientato, fatto che potrebbe innescare anche per errore una guerra nucleare in Europa.
Il nostro gruppo da sempre identifica la fine della guerra fredda con un preciso momento storico, questo momento storico è la firma del trattato INF (intermediate nuclear force). Quella storica firma eliminava dal teatro europeo, unico luogo in cui Stati Uniti e Unione sovietica si confrontavano fisicamente sul terreno, le armi con la maggior potenzialità di innescare una guerra nucleare in Europa e nel mondo intero: i missili nucleari (balistici e da crociera) a gittata intermedia. Fu quello il momento decisivo, nel quale iniziò il processo di distensione e disarmo che allontanava lo spettro di una fulminea e devastante guerra nucleare in Europa, combattuta con armi atomiche lanciate direttamente dal territorio europeo, e, più precisamente, dai territori dei paesi satellite delle due superpotenze nucleari dell’epoca (Stati Uniti e Unione Sovietica), una “Limited Nuclear War” sulla quale molto si teorizzò in passato, e della quale il nostro gruppo parlerà presto in chiave contemporanea.

 

http://www.geopoliticalcenter.com/2014/06/il-trattato-inf-sul-punto-di-collassare-i-missili-nucleari-a-raggio-intermedio-tornano-in-europa/

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