Editoriali — 30 Agosto 2014

In gergo viene definito stramazzo sulle pianure del nord Italia. Il fenomeno si origina segnatamente nel semestre caldo, quando un fronte freddo si addossa all’arco alpino, mosso da forti correnti settentrionali.

In un primo tempo le Alpi fanno da diga e non consentono l’ingresso dell’aria fredda sul nord Italia. Quando l’ammassamento delle correnti fredde oltralpe raggiunge un certo limite, la “diga barica” cede e i settori più settentrionali del nord sono interessati da forti venti di caduta (FAVONIO).

Se sulla media e la bassa pianura è presente aria caldo-umida a livello del suolo (ad esempio in rientro da est), essa può essere sbattuta in quota con forza dalle correnti settentrionali più secche ( e perciò più pesanti) in ingresso. Si origina quindi una linea di convergenza tra le due masse d’aria, che tende a muoversi piuttosto velocemente da nord a sud. In seno a tale linea si sviluppano intensi moti verticali che danno origine a temporali anche di forte intensità e di tipo grandinigeno.

La situazione appena descritta potrebbe divenire realtà nella notte tra domenica e lunedì. La cartina sopra riportata evidenzia molto bene i temporali disposti su una sorta di linea ( in gergo Dry-line)  che interesseranno segnatamente la medio-bassa pianura padana e i settori di nord-est.

Passata la fase di contrasto, il Favonio si imporrà da nord su tutto il settentrione nella giornata di lunedì, con veloce rasserenamento del cielo e un calo drastico dell’umidità relativa (cieli limpidi).

Fonte: Meteolive.it

Share

About Author

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informativa sui cookie. Continuando la navigazione ne accetti l'utilizzo maggiori informazioni

Non utilizziamo alcun cookie di profilazione. Sono utilizzati cookie legati alla presenza di plugin di terze parti. Se vuoi saperne di più sul loro utilizzo e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostraINFORMATIVA

Chiudi