Meteo Didattica — 07 Ottobre 2014

Dall’ultima immagine satellitare, la depressione islandese invade l’Oceano Atlantico. Come nei precedenti editoriali da appassionato di Meteorologia vi preannunciai, essendoci un “rallentamento del flusso termoalino”, secondo le mie ipotesi causato dallo scioglimento dei ghiacci artici, forse le temperature dell’Atlantico meridionale, il quale ne sta risentendo maggiormente, stanno crescendo a dismisura, mentre l’Atlantico settentrionale evidenzia temperature decisamente più fredde della norma. Secondo me, potrebbe essere uno dei tanti fattori per cui, il Vortice d’Islanda sia più robusto e che il medesimo, riesca in questo modo a trascinare masse d’aria polare verso il basso oceano, ove l’aria calda rilasciata dalle acque superficiali, come detto più calde della norma, tende ad attirarle e, per ripristinare un equilibrio termico tra alti e bassi strati, la circolazione atmosferica che si instaura rinforza la rete di isobare e di isoipse della bassa pressione, dando luogo a nubi esagonali, dovute alla superficie marina come dicevo più calda.

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I vasti sistemi temporaleschi di elevata entità nati dagli intensi contrasti termici illustrati, vengono accompagnati da venti burrascosi e sono in direzione delle Isole Britanniche e dell’Europa occidentale. Anche l’Italia risentirà del flusso umido di origine atlantica, il quale entrerà solo sulle nostre regioni settentrionali e parte delle regioni centrali tirreniche, poiché, per quanto riguarda l’Italia centro-meridionale, sarà bloccato da un richiamo debolmente anticiclonico di matrice Subtropicale, dapprima sollevato grazie all’iniziale affondo della saccatura depressionaria sull’Atlantico che, come se rappresentasse il piatto più pesante di una bilancia, consentirà, nel corso della settimana, la risalita della parte più leggera dall’altra parte, in particolar su gran parte dei settori centro-orientali del Mediterraneo. Le giornate piovose che si avranno sulle regioni del Nord Italia a partire dai prossimi giorni, saranno dunque dovute a tale configurazione barica. Dalla prossima settimana, le giornate di bel tempo alternate a momenti di variabilità e un lieve rialzo termico sulle regioni centrali e meridionali, potrebbero giungere al temine, proprio perché, in presenza di una bassa pressione così massiccia sul vicino Oceano, masse d’aria instabile accompagnate da vistose perturbazioni indeboliranno il campo di alta pressione, responsabile anche delle nebbie mattutine e di temperature notturne più basse in montagna, causa delle inversioni termiche. A volte, l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe estendersi verso nord-est, chiudendo a tratti le porte alle correnti atlantiche, cosicché, tale dinamica circolatoria, potrebbe favorire, nel mese di Novembre, il movimento di masse d’aria più fredda da est. Attenzione, mi sono tuffato, attraverso una mia opinione personale, in maniera troppo eccessiva nel lungo termine, per questi motivi vi chiedo di prendere quest’ultima tendenza con le pinze, in attesa di ulteriori analisi negli aggiornamenti delle due rubriche di approfondimento di Meteorologia.

Questo intervento potrebbe essere fondamentale, soprattutto se fosse confermato da un meteorologo professionista, per entrare nell’ottica che, il debole rallentamento della corrente del golfo non portì ad un’era glaciale, ma ad un’alterazione sempre più marcata delle figure bariche principali permanenti o semipermanenti, facenti parte della circolazione generale dell’atmosfera.

Grazie per l’attenzione.

P.S.

Nell’immagine satellitare, le nubi esagonali e temporalesche ruotano in senso antiorario intorno alla depressione islandese, la quale, trascinando masse d’aria fredda e perturbata su di una superficie marina più calda, si è trasformata in un’imponente tempesta extratropicale, in direzione dell’Europa centro-occidentale e delle Isole Britanniche.

riccardo cicchetti

Fonte immagini: www.Eumsat.it

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