In poche ore ieri mattina oltre 50 richieste di aiuto In crisi soprattutto anziani colpiti da disidratazione Riboni: «Arrivano con disorientamento cerebrale»
VICENZA. Sole, afa e temperature fino a 35-36 gradi. Scipione porta aria bollente. Vicenza è fra le città più calde del Nordest. È allerta al San Bortolo. Inizia il calvario degli anziani che affollano il pronto soccorso. In poche ore ieri mattina già una cinquantina di richieste di aiuto. In due giorni, dall’inizio di questa prima ondata di caldo africano, 200 accessi. In crisi gli ultraottantenni stremati da una canicola piombata all’improvviso dopo le temperature ancora miti della scorsa settimana. Tutti occupati i 14 posti-letto dell’astanteria per l’osservazione breve. «Arrivano – spiega il primario Vincenzo Riboni – con un quadro di scompenso e disorientamento cerebrale. Sono colpi di calore. Cala la pressione, si riduce il flusso arterioso, e il paziente va incontro a una perdita di coscienza. È la classica sincope, un fenomeno scatenato dal caldo eccessivo. Colpisce soprattutto le persone che soffrono di problemi cardio-circolatori, ipertensione e insufficienza respiratoria. L’afa provoca astenia, un malessere generale che impedisce all’anziano qualsiasi movimento, come fosse paralizzato. (…)
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